Gesù spiega ancora la grandezza e l'importanza degli atti fatti nella Divina Volontà e come attraverso essi Dio trionfa sulla volontà umana e questa diventa partecipe e produttrice dei beni celesti di gioie e felicità. Operando nella Divina Volontà si entra a far parte dell'esercito divino, l'unico benedetto da Dio e che combatte le sue battaglie in modo tutto divino. Meditazione su Libro di Cielo, Volume 22, 10 Luglio 1927, 19 Aprile 2021
10 Luglio 1927
Privazione di Gesù. Chi vive nel Voler Divino è il trionfo di Dio e dell’anima
Trionfo di Dio, Dio trionfa quando una volontà umana imparara ad operare nella sua fino al punto massimo fino a non dare mia vita all'umana volontà. Tutto il senso degli scritti si riduce a questo, aprire alla creatura gli orizzonti eterni divini ed insegnarle ad operare in essa fino a raggiungere una connessione initerrotta. Ovviamente bisogna non dare mai vita alla propria volontà.
Il primo punto del brano - occasionato dalle privazioni di Luisa - "...Ah! Gesù quanto mi costa l’averti conosciuto e non possederti, amarti e non essere riamata, sono pene che non si sanno dire, mancano i vocaboli per esprimerle..." Luisa, Gesù non si faceva vedere per necessità di adempimento di divina giustizia
"...e se sto nascosto in te senza svelarmi, è la mia giustizia che mi nasconde e che vuole punire i popoli con forti flagelli. Ed oh! quanti ne pioveranno sulla terra e di tutte le specie, perché la stanno irritando molto; mi nascondo a te perché la giustizia faccia il suo corso.” Gesù
Noi da questi dobbiamo imparare e confrontarci per vedere se come e quanto desideriamo l'unione con Gesù, l'amore con Gesù e lo stare alla sua presenza. Il Beato Carlo de Foucald (?) che dice cose meravigliose a proposito della vita di fede (e non ancora della dv) ci porti anni luce lontano da questo mondo.
"la fede vorrebbe passare tutta la vita davanti al Tabernacolo, i sensi amano la ricchezza e l'onore e la fede li vede come un'orrore, la fede non ha paura di nulla al contrario dei sensi, non teme nulla, i sensi si preoccupano del domani ma la fede non ha alcuna preoccupazione. Chi vive di fede ha l'anima piena di pensieri nuovo, ha nuovi orrizzonti ecc...; è avvolto da verità nuove che il mondo non conosce...il mondo è nelle tenebre, l'uomo di fede è nella luce..." (alcuni pezzi).
Giù la vita di fede e non quella della pienezza nella dv comporta quell'immersione in quella distanza dai tumulti del mondo, la paura del futuro, delle malattie, ecc... chi vive di fede non le ha (paure ecc..) "..di che cosa bisogna preoccuparsi? Noi non abbiamo paura di nulla, tutto quello che Dio vuole lo vuole solo per il nostro bene..." - noi dobbiamo distinguerci dal mondo e dai suoi figli, non possiamo vivere come quelli che sono senza speranza, come quelli che sono immersi nelle tenebre. Gesù poi ad un certo punto...
Operare nella dv: Luisa operava nella dv e stancava la fantasia nel mettere Ti Amo Gesù dovunque per sè e per tutti...moltiplichiamo i fiotti di luce che arrivano su di noi e sugli altri e prendendo le distanze dal mondo. Il don è del parere che più si sta lontani dal mondo meglio si sta.
“Figlia mia, come sono ammirabili, armoniosi, tutti ordinati fra loro, d’una bellezza rara, gli atti fatti dalla mia Volontà; sono il nostro esercito divino che, schierato intorno all’Ente Supremo, formano la nostra gloria, la nostra difesa, la nostra felicità senza fine, ciò che esce dal Fiat Divino porta l’impronta Divina e come escono, più che nostri figli legittimi, non perdono mai la vita. Se tu non darai mai vita alla tua volontà, anche tu potrai chiamarti un atto della Divina Volontà e come atto di Essa verrai ad acquistare il diritto su tutti gli atti suoi, prenderai posto nel nostro esercito, sarai nostra figlia legittima e come sorella di tutti gli atti della nostra Volontà e perciò avrai il potere di unirli tutti insieme, per portarci la gloria, la felicità di tutti gli atti dell’Eterno Fiat...." Gesù
E chi non fa gli atti nella dv non può prendere posto nell'esercito divino. Operando nella dv (moltiplicando gli atti) noi ci divinizziamo e combattiamo alla grande - non soltanto la santa battaglia della fede - ma anche le battaglie di Dio. Quali battaglia? Quella volta ad instaurare il Regno della divina volontà - non si combatte con mezzi umani (armi reali tipo mitragliatrici ecc... ), una polemica - una discussione accessa dove ci sono due duellanti che cercano di far valere la propria opinione (polemica dal greco mitraglios una cosa del genere). Il don crede che chi inizia a conoscere la dv debba meditare su queste cose. Tutti abbiamo sempre la tentazione di perseguire il bene e la giustizia con mezzi polemici. E questa cosa dobbiamo in coscienza, mettiamoci al confronto su ciò che Dio ci dice.
Sono gli atti fatti nella dv che ti fanno diventare un combattente divino, perchè sono essi che ridanno a Dio la gloria che Egli deve ricevere, indirettamente trattengono - certamente - molti atti della divina Giustizia e sono produttori di beni e felicità. Il male dell'umana volontà lo si può togliere soltanto nel rispetto dell'umana volontà. Dio inizia a regnare in un'anima quando si converte, e si converte quando c'è un'altro modo di vivere e di pensare, di essere, comportarsi, operare ecc... e a lei chi glielo fa fare di comportarsi alla vecchia maniera? Questo non si può ottenere con la violenza, violenza di nessun tipo nè psicologica e verbale ma a forza d'amore e di tentativi di persuasione. Bisogna far in modo che l'amore di Dio solleciti chi vive lontano da Lui. In via ordinaria si fa con la preghiera e si fa ancora più forte operando nella dv. Compiendo gli atti, perchè ognuno di questi atti è un'esplosione di bene e luce e si diffondono. Tutti vivono nella dv (già detto altre volte) in quanto sono mantenuti nell'essere, perchè ciò che esiste l'ha fatto Dio, ecc... una persona che bestemmia (si capisca bene) è la dv che consente la produzione di quella bestemmia (non è voluta la bestemmia) ma se il peccatore non potesse parlare o non fosse vivo, quella bestemmia non ci sarebbe. Pensiamo quale essere umano darebbe la possibilità di creare le condizioni percui qualcuno ci faccia del male o faccia un male. Quanto è grande l'amore di Dio e che l'aspetta fino a quando non si converte.
Ma solo quando la dv opera in essa, lì c'è la vittoria della dv. La dv non sta come sconosciuta, quale peccatore si rende conto che la dv lo mantiene nell'essere? Quando qualcuno l'accoglie e le spalanca il cuore la dv diventa produttrice di beni che ha (luce, gioia e felicità senza fine).
MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI
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