Scrivo questo piccolo post per annunciare che molto probabilmente questo blog ripartirà anche a causa del fatto che riprenderanno le lezioni di Arteincampo. Non so cosa ci pubblicherò perchè la mia intenzione sarebbe quella di seguire qualche lezione senza una scaletta fissa. Tornerà storia dell'arte? Posterò foto dei miei lavori con una modella/o?
Non lo so...
Ma credo che si possa dire con certezza che anche questo blog ripartirà...quando e come non lo so.
sabato 27 settembre 2014
lunedì 5 maggio 2014
Diploma
Ciao!
Torno ad aggiornare un pò questo blog. Volevo dirvi che finalmente ho ritirato il mio diploma dopo aver superato l'esame di corso serale di disegno...
Devo ammettere, sono soddisfazioni.
Ora che ho finalmente finito un'impegno che mi portava via del tempo, riprenderò a frequentare le lezioni di storia dell'arte. Ma non in modo continuo. Non voglio sentirlo come un'obbligo.
Torno ad aggiornare un pò questo blog. Volevo dirvi che finalmente ho ritirato il mio diploma dopo aver superato l'esame di corso serale di disegno...
Devo ammettere, sono soddisfazioni.
Ora che ho finalmente finito un'impegno che mi portava via del tempo, riprenderò a frequentare le lezioni di storia dell'arte. Ma non in modo continuo. Non voglio sentirlo come un'obbligo.
lunedì 14 aprile 2014
Argilla e terracotta
Ciao a tutti!
Oggi sono tornato al corso serale di disegno (Barabino/Klee - Genova) per ritirare l'unica mia opera di argilla che è stata cotta. Mi spiego: gli anni scorsi, per un motivo o per l'altro, non sono mai riuscito a cuocere qualcosa. Una volta ho preso la mia lavorazione d'argilla (che raffigurava il mento e la bocca) e l'avevo portata a casa.
Mi ricordo che all'inizio finì come oggetto che teneva aperta una porta. E dopo dovette essere cacciata perchè fece la muffa (era solo terra).
Quest'anno però sono riuscito finalmente a far cuocere una mia lavorazione (è stato necessario rimanere aggiornati e chiedere). Bene! Finalmente! Ora posso dire che anch'io ho fatto qualcosa. Purtroppo però la statua s'è rotta nel forno e tornando a casa s'è rotta in un'altro punto. Non importa. Adesso ho finalmente qualcosa che non farà la muffa.
Un pò di mastice e via!!
Verso nuove avventure!
Oggi sono tornato al corso serale di disegno (Barabino/Klee - Genova) per ritirare l'unica mia opera di argilla che è stata cotta. Mi spiego: gli anni scorsi, per un motivo o per l'altro, non sono mai riuscito a cuocere qualcosa. Una volta ho preso la mia lavorazione d'argilla (che raffigurava il mento e la bocca) e l'avevo portata a casa.
Mi ricordo che all'inizio finì come oggetto che teneva aperta una porta. E dopo dovette essere cacciata perchè fece la muffa (era solo terra).
Quest'anno però sono riuscito finalmente a far cuocere una mia lavorazione (è stato necessario rimanere aggiornati e chiedere). Bene! Finalmente! Ora posso dire che anch'io ho fatto qualcosa. Purtroppo però la statua s'è rotta nel forno e tornando a casa s'è rotta in un'altro punto. Non importa. Adesso ho finalmente qualcosa che non farà la muffa.
Un pò di mastice e via!!
Verso nuove avventure!
venerdì 21 marzo 2014
Edgar Degas
Ciao a tutti!
Storia dell'arte ad ArteIncampo e stavolta è il turno di Degas. Un piccolo post precedente è a questo indirizzo, adesso però facciamo una panoramica sulla sua vita.
Edgar Degas nasce a Parigi nel 1834 e muore nel 1917 sempre a Parigi. Edgar DeGas ha avuto la fortuna di essere nato ricco e quindi di non aver avuto mai avuto problemi economici come altri pittori. Suo nonno (Hilaire Degas) fugge a Napoli durante la rivoluzione francese e fonda una banca diventando banchiere. Il padre di Degas (anch'esso banchiere) coltiva però una leggera inclinazione artistica (suona - i suoi lunedì sera musicali assieme ad altri artisti) tollerando la scelta del figlio nel fare il pittore (cosa molto rara).
Il nonno di Degas.
Edgar rimarrà sempre un'impressionista atipico. Sebbene concordi su alcuni aspetti con gli impressionisti (la vera pittura si fa fuori dall'accademia inserendosi nel flusso del tempo), per altri aspetti non avrà le stesse tendenze. Per esempio preferirà dipingere al chiuso e preferirà il disegno rispetto al colore a differenza di Monet.
(a sinistra un ritratto di Degas e a destra Ingres)
Edgar è sempre stato un profondo conoscitore della storia dell'arte e viaggerà in Italia (1856- 1859) per un corso di formazione frequentando anche Roma, Firenze, Napoli (dove c'era il nonno) e Genova. In Italia ritrarrà anche sua zia con le bambine e con suo padre, un'importante senatore. Nel quadro possiamo notare (accanto alla testa della zia) che c'è un ritratto del nonno di Degas morto da poco.
I suoi dipinti però non rimarranno mai immuni dalle citazioni con i pittori del passato (qua una posa del padre che ricorda un quadro del Giorgione)
Un'altra prova del fatto che DeGas era diverso dagli impressionisti fu che lui disegnava dopo aver studiato a lungo il soggetto mentre gli altri impressionisti disegnavano di getto (studio della cugina)
Inoltre Edgar entrò in contatto con i macchiaoli nel 1879 a Firenze ritraendo Diego Martelli (uno dei teorici del movimento)
Ebbe poi un'incontro con Mary Cassatt, una delle pittrici impressioniste femminili più famose dell'epoca. Americana di origine, era venuta a Parigi a studiare l'arte
Edgar DeGas è principalmente conosciuto per i suoi disegni sulle ballerine e del mondo dell'Operà di Parigi. Si cimentò anche nella denuncia delle condizioni femminili lavorative e del fatto che molte ballerine del teatro diventavano poi delle prostitute a causa di personaggi della borghesia che non si facevano scrupoli
Inoltre fu un precursore del futurismo perchè in un dipinto cercò di dipingere il movimento del braccio di una lavoratrice
Di Degas ci sarebbe ancora tanto da dire. Possiamo riassumere che un lato di Edgar che pochi sanno è che fu un pittore anche paesaggista (non tanto però realizzò dei dipinti)
Alla fine però dovette smettere di dipingere perchè divenne cieco e quindi si dedicò alla scultura, ed usando il tatto realizzò delle statue di cera delle ballerine in modo polimaterico (oltre alla cera usò anche dei vestiti reali). Mentre molte statue vennero realizzate in bronzo dopo la sua morte, una venne costruita prima.
Storia dell'arte ad ArteIncampo e stavolta è il turno di Degas. Un piccolo post precedente è a questo indirizzo, adesso però facciamo una panoramica sulla sua vita.
Edgar Degas nasce a Parigi nel 1834 e muore nel 1917 sempre a Parigi. Edgar DeGas ha avuto la fortuna di essere nato ricco e quindi di non aver avuto mai avuto problemi economici come altri pittori. Suo nonno (Hilaire Degas) fugge a Napoli durante la rivoluzione francese e fonda una banca diventando banchiere. Il padre di Degas (anch'esso banchiere) coltiva però una leggera inclinazione artistica (suona - i suoi lunedì sera musicali assieme ad altri artisti) tollerando la scelta del figlio nel fare il pittore (cosa molto rara).
Il nonno di Degas.
Edgar rimarrà sempre un'impressionista atipico. Sebbene concordi su alcuni aspetti con gli impressionisti (la vera pittura si fa fuori dall'accademia inserendosi nel flusso del tempo), per altri aspetti non avrà le stesse tendenze. Per esempio preferirà dipingere al chiuso e preferirà il disegno rispetto al colore a differenza di Monet.
(a sinistra un ritratto di Degas e a destra Ingres)
Edgar è sempre stato un profondo conoscitore della storia dell'arte e viaggerà in Italia (1856- 1859) per un corso di formazione frequentando anche Roma, Firenze, Napoli (dove c'era il nonno) e Genova. In Italia ritrarrà anche sua zia con le bambine e con suo padre, un'importante senatore. Nel quadro possiamo notare (accanto alla testa della zia) che c'è un ritratto del nonno di Degas morto da poco.
I suoi dipinti però non rimarranno mai immuni dalle citazioni con i pittori del passato (qua una posa del padre che ricorda un quadro del Giorgione)
Un'altra prova del fatto che DeGas era diverso dagli impressionisti fu che lui disegnava dopo aver studiato a lungo il soggetto mentre gli altri impressionisti disegnavano di getto (studio della cugina)
Inoltre Edgar entrò in contatto con i macchiaoli nel 1879 a Firenze ritraendo Diego Martelli (uno dei teorici del movimento)
Ebbe poi un'incontro con Mary Cassatt, una delle pittrici impressioniste femminili più famose dell'epoca. Americana di origine, era venuta a Parigi a studiare l'arte
Edgar DeGas è principalmente conosciuto per i suoi disegni sulle ballerine e del mondo dell'Operà di Parigi. Si cimentò anche nella denuncia delle condizioni femminili lavorative e del fatto che molte ballerine del teatro diventavano poi delle prostitute a causa di personaggi della borghesia che non si facevano scrupoli
Inoltre fu un precursore del futurismo perchè in un dipinto cercò di dipingere il movimento del braccio di una lavoratrice
Di Degas ci sarebbe ancora tanto da dire. Possiamo riassumere che un lato di Edgar che pochi sanno è che fu un pittore anche paesaggista (non tanto però realizzò dei dipinti)
Alla fine però dovette smettere di dipingere perchè divenne cieco e quindi si dedicò alla scultura, ed usando il tatto realizzò delle statue di cera delle ballerine in modo polimaterico (oltre alla cera usò anche dei vestiti reali). Mentre molte statue vennero realizzate in bronzo dopo la sua morte, una venne costruita prima.
mercoledì 19 marzo 2014
Domani
Ciao!
Domani forse partecipo ad una lezione su Degas e Van Gogh ad Arte In campo. Ho saltato deliberatamente la serata artistica di marzo perchè avevo dei problemi di vario tipo. ciaoo!
ciao!
Domani forse partecipo ad una lezione su Degas e Van Gogh ad Arte In campo. Ho saltato deliberatamente la serata artistica di marzo perchè avevo dei problemi di vario tipo. ciaoo!
ciao!
giovedì 13 febbraio 2014
Gustave Courbet - un artista che non ti aspetti
Ciao!
Oggi sono andato ad una lezione di storia tenuta da Arte In Campo (Genova). La lezione di storia dell'arte era dedicata a Gustave Courbet del quale, pensavo di sapere già tutto. Ed invece è emerso un lato che non mi aspettavo..(NB mi soffermerò più che altro su gli aspetti di Courbet che ho ignorato negli altri post. Gli altri post sul pittore sono disponibili qua). Buona lettura!
Tutto inizia in Franca dopo la rivoluzione del 1848 la quale vede la nascita del Realismo che coinvolge tre ambiti: culturale, letterario (Balzac) e Artistico (Courbet). Il campo d'indagine principale del realismo è la vita quotidiana con particolar occhio alle classi più umili. Sempre nel 1848 Marx pubblica il manifesto del partito comunista dove il proletariato non è più oggetto ma diviene soggetto della storia ed inizia ad acquistare una coscienza di classe.
"senza la rivoluzione del '48, non ci sarebbe stata la mia pittura" dice Courbet. La sua pittura escluderà soggetti mitologici, religiosi e letterari e si concentrerà sulla realtà contemporanea.
Da sinistra verso destra. Courbet romantico (prima di passare al realismo era un pittore romantico), in basso (spostandoci al centro) Courbet in una fotografia di Nadar, a sinistra invece una sua caricatura (beveva molta birra ed era una persona di grossa corporatura). In alto un autoritratto Lo Scapigliato.
In merito alla sua arte, Courbet dirà "ho innalzato una barriera che verrà chiamata dell'arte realista". Courbet (essendo di sinistra) simpatizzerà con il filosofo anarchico Prudhon (foto qua sotto)
Le opere maggiori di Courbet saranno gli spaccapietre (1849 - andato distrutto a Dresda - 1,40 x 3,00). Questo quadro si può dire che sia il manifesto del realismo. Quest'opera nasce direttamente dalla realtà osservando due spaccapietre reali ed invitandoli a posare nel suo studio. In questo quadro Courbet sottolinea una vita fatta di sofferenza che si trasmette di generazione in generazione. Non ci sono volti come a dire che questi due operai anonimi possono benissimo rappresentare la classe operaia e l'ombra che il monte proietta sull'erba (salvo uno spiraglio) rende drammatica la scena. (qua sotto un disegno preparatorio).
Courbet, vedendosi i suoi quadri rifiutati dalle mostre ufficiali, decide di farne una a sue spese nel quale esporre i quadri e spiegare le sue scelte. La mostra gli costa 25.000 franchi (una cifra allucinante per quei tempi). Ovviamente la mostra è un'insuccesso.
La donna in questione si chiama Johanna Hiffernan, ed è irlandese. Courbet ritrae la sua donna allo specchio facendola diventare simbolo della vanità.
Baudelaire
In quest'opera qua sopra (chiamata Buongiorno signor Courbet), un pittore incontra il signor Bruyas, suo mecenate e ricco banchiere, il quale (in segno di rispetto) si toglie il cappello. Ovviamente il pittore è Courbet. Il quadro è bello in quanto i colori sono chiari ma non è dipinto all'aria aperta ma nello studio. Questo quadro verrà poi ripreso da Gauguin il quale dipingerà Buongiorno signor Gaugin. Solo che la donna che il pittore incontra è la morte e solo un cancello gli tiene separati (foto qua sotto).
Il ritorno dei contadini dal mercato (Courbet)
La pittura - diceva Courbet - non è immaginazione, l'artista è testimone del suo tempo. La pittura è la testimonianza del presente -
Di Courbet possiamo dire che fu un pittore prima con tematiche sociali, poi con tematiche scandalose (l'origine del mondo, il Sonno o pigrizia e lussuria con una scena di amore lesbo che all'epoca fece scalpore e dove una delle due donne è la sua donna irlandese) e anche il quadro ragazze sulla riva della senna (foto qua sotto con anche il disegno preparatorio). Infine ci fu il Courbet paesaggista.
Ragazza con cagnolino
Tornato ad Ornans, il pittore inizia ad immergersi nella natura luogo di rigenerazione spirituale.
I Bracconieri
Bosco con caprioli
Poi Courbet si trasferirà ad Etretat (1869?) laddove realizzerà degli splendidi paesaggi marini che anticiperanno di un decennio le idee dell'impressionismo (Monet)
L'onda
Marina ad Etretat
La scogliera di Etretat
Nel 1870, Courbet parteciperà alla comune di Parigi (dopo il crollo di Napoleone III) che si tratterà di un'esperimento comunista che durerà solo qualche mese. Durante questi mesi, il pittore sosterrà la distruzione di una colonna che celebra i fasti di Napoleone III. Caduto in disgrazia (con il ritorno del potere "normale") Courbet, condannato a pagare i costi della distruzione, sceglierà la via dell'esilio a Ginevra.
Prima di morire dipinge gli ultimi suoi quadri tipo la Trota (qua sotto) con il quale il pittore vuole rappresentare il suo stato d'animo (morente)
Il pittore muore a Ginevra nel 1877.
Oggi sono andato ad una lezione di storia tenuta da Arte In Campo (Genova). La lezione di storia dell'arte era dedicata a Gustave Courbet del quale, pensavo di sapere già tutto. Ed invece è emerso un lato che non mi aspettavo..(NB mi soffermerò più che altro su gli aspetti di Courbet che ho ignorato negli altri post. Gli altri post sul pittore sono disponibili qua). Buona lettura!
Tutto inizia in Franca dopo la rivoluzione del 1848 la quale vede la nascita del Realismo che coinvolge tre ambiti: culturale, letterario (Balzac) e Artistico (Courbet). Il campo d'indagine principale del realismo è la vita quotidiana con particolar occhio alle classi più umili. Sempre nel 1848 Marx pubblica il manifesto del partito comunista dove il proletariato non è più oggetto ma diviene soggetto della storia ed inizia ad acquistare una coscienza di classe.
"senza la rivoluzione del '48, non ci sarebbe stata la mia pittura" dice Courbet. La sua pittura escluderà soggetti mitologici, religiosi e letterari e si concentrerà sulla realtà contemporanea.
Da sinistra verso destra. Courbet romantico (prima di passare al realismo era un pittore romantico), in basso (spostandoci al centro) Courbet in una fotografia di Nadar, a sinistra invece una sua caricatura (beveva molta birra ed era una persona di grossa corporatura). In alto un autoritratto Lo Scapigliato.
In merito alla sua arte, Courbet dirà "ho innalzato una barriera che verrà chiamata dell'arte realista". Courbet (essendo di sinistra) simpatizzerà con il filosofo anarchico Prudhon (foto qua sotto)
Le opere maggiori di Courbet saranno gli spaccapietre (1849 - andato distrutto a Dresda - 1,40 x 3,00). Questo quadro si può dire che sia il manifesto del realismo. Quest'opera nasce direttamente dalla realtà osservando due spaccapietre reali ed invitandoli a posare nel suo studio. In questo quadro Courbet sottolinea una vita fatta di sofferenza che si trasmette di generazione in generazione. Non ci sono volti come a dire che questi due operai anonimi possono benissimo rappresentare la classe operaia e l'ombra che il monte proietta sull'erba (salvo uno spiraglio) rende drammatica la scena. (qua sotto un disegno preparatorio).
Courbet, vedendosi i suoi quadri rifiutati dalle mostre ufficiali, decide di farne una a sue spese nel quale esporre i quadri e spiegare le sue scelte. La mostra gli costa 25.000 franchi (una cifra allucinante per quei tempi). Ovviamente la mostra è un'insuccesso.
La donna in questione si chiama Johanna Hiffernan, ed è irlandese. Courbet ritrae la sua donna allo specchio facendola diventare simbolo della vanità.
Baudelaire
In quest'opera qua sopra (chiamata Buongiorno signor Courbet), un pittore incontra il signor Bruyas, suo mecenate e ricco banchiere, il quale (in segno di rispetto) si toglie il cappello. Ovviamente il pittore è Courbet. Il quadro è bello in quanto i colori sono chiari ma non è dipinto all'aria aperta ma nello studio. Questo quadro verrà poi ripreso da Gauguin il quale dipingerà Buongiorno signor Gaugin. Solo che la donna che il pittore incontra è la morte e solo un cancello gli tiene separati (foto qua sotto).
Il ritorno dei contadini dal mercato (Courbet)
La pittura - diceva Courbet - non è immaginazione, l'artista è testimone del suo tempo. La pittura è la testimonianza del presente -
Di Courbet possiamo dire che fu un pittore prima con tematiche sociali, poi con tematiche scandalose (l'origine del mondo, il Sonno o pigrizia e lussuria con una scena di amore lesbo che all'epoca fece scalpore e dove una delle due donne è la sua donna irlandese) e anche il quadro ragazze sulla riva della senna (foto qua sotto con anche il disegno preparatorio). Infine ci fu il Courbet paesaggista.
Ragazza con cagnolino
Tornato ad Ornans, il pittore inizia ad immergersi nella natura luogo di rigenerazione spirituale.
I Bracconieri
Bosco con caprioli
Poi Courbet si trasferirà ad Etretat (1869?) laddove realizzerà degli splendidi paesaggi marini che anticiperanno di un decennio le idee dell'impressionismo (Monet)
L'onda
Marina ad Etretat
La scogliera di Etretat
Nel 1870, Courbet parteciperà alla comune di Parigi (dopo il crollo di Napoleone III) che si tratterà di un'esperimento comunista che durerà solo qualche mese. Durante questi mesi, il pittore sosterrà la distruzione di una colonna che celebra i fasti di Napoleone III. Caduto in disgrazia (con il ritorno del potere "normale") Courbet, condannato a pagare i costi della distruzione, sceglierà la via dell'esilio a Ginevra.
Prima di morire dipinge gli ultimi suoi quadri tipo la Trota (qua sotto) con il quale il pittore vuole rappresentare il suo stato d'animo (morente)
Il pittore muore a Ginevra nel 1877.
domenica 9 febbraio 2014
Prossimo appuntamento
Ciao a tutti!
Il prossimo appuntamento sarà con una nostra vecchia conoscenza: Courbet (e il realismo). A questo indirizzo le vecchie lezioni...ciao
Alla prossima!
Il prossimo appuntamento sarà con una nostra vecchia conoscenza: Courbet (e il realismo). A questo indirizzo le vecchie lezioni...ciao
Alla prossima!
sabato 18 gennaio 2014
Edvard Munch - non è solo l'Urlo
Ciao a tutti!
Oggi un bel post sulla conferenza e sulla mostra che sono appena andato a vedere al Ducale (Genova) su Edvard Munch. Dal momento che ho già trattato di questo pittore non mi dilungherò troppo sulla sua vita o sui suoi quadri famosi. Con la conferenza di oggi con Arte in Campo mi sono reso conto che Munch non è solo l'Urlo. Ma qualcosa di più.
La fama dell'Urlo ha occultato in gran parte tutto il resto della sua carriera. Di conseguenza questo sarà un post integrativo oltre agli eventi arcinoti della sua carriera.
Come è già noto, il pittore ebbe una sorte nefasta e si vide morire a poco a poco tutta la famiglia, e questo influenzò non di poco il suo carattere e il suo modo di relazionarsi con gli altri e la sua pittura.Ma ci furono dei momenti della sua vita nella quale dipinse anche dell'altro.
Edvard, come molti altri artisti, non fu mai completamente legato all'espressionismo ma attraversò e sperimentò parecchie tecniche di pittura. Fu un ritrattista e ritrasse così membri della sua famiglia ed altre persone. Per esempio sua sorella Inger o fece parecchi autoritratti (l'autoritratto qua sotto venne fatto quando andò a curarsi in una clinica)
Un disegno di quando si sottopose all'elettroshock
Poi una volta ebbe dei problemi ad un occhio (gli si ruppe una vena) e di conseguenza fece dei disegni in seguito a quell'esperienza
Edvard Munch fece poi anche dei viaggi in Italia, Francia e Germania studiando altri pittori del periodo ed anticipando o disegnando come i Fauves e diventando anche un paesaggista
Una volta disegnò lui a Parigi..usando (se non erro) una tecnica puntinista ma ancora una volta si disegnò staccato dal mondo (la ringhiera che lo tiene in disparte)
Acqueforti, Xilografie, Litografie, fotografie, ritratti e sculture (!)..insomma non si può certo dire che Munch è solo l'Urlo come sostengono in molti. Quando morì lasciò più di 1500 quadri ad olio e più di 10.000 stampe..insomma.
Va comunque detto che le opere di Munch (o almeno la maggioranza di esse) saranno sempre caratterizzate da un'angoscia o da un sentimento negativo che si manifesterà quasi sempre. E ci sarà spesso il tema (oltre della morte) del sesso maschile e del sesso femminile destinati a non incontrarsi mai, in quanto per Munch, il sesso e l'amore portano solo tragedie.
Prima del ritiro, viaggiò parecchio e alloggiò in diverse zone facendoli diventare i suoi studi di pittura temporanei (qua sotto alcune delle località dove soggiornò).
Edvard Munch, nel 1919 si ritirò a vivere da solo ad Ekely dove si fece fare uno studio all'aria aperta. Inoltre lasciava le sue opere in balia degli elementi in modo tale che la natura potesse metterci quel tocco di consunzione ottimo per i suoi soggetti....Edvard morì in seguito ad una polmonite contratta nel tentativo di riparare il suo studio danneggiato dall'esplosione di una nave tedesca nella baia.
Ma questa che vi narro è solo una parte della conferenza a cui ho partecipato. In quanto non ce l'ho fatta a fotografare tutto e ritengo che vi annoierei se postassi tutto. Diciamo che ho provato con questo articolo a far vedere che Edvard Munch non è solo il pittore dell'Urlo ma una persona che ha sperimentato nel corso della vita vari modi di pittura. Ha avuto anche lui i suoi insuccessi (le mostre a Parigi ed a Berlino furono un fiasco) ma alla fine fu aiutato da alcune persone e i meriti arrivarono prima della sua morte anche se lui non riuscì a goderseli in quanto cadde in una depressione.
Oggi un bel post sulla conferenza e sulla mostra che sono appena andato a vedere al Ducale (Genova) su Edvard Munch. Dal momento che ho già trattato di questo pittore non mi dilungherò troppo sulla sua vita o sui suoi quadri famosi. Con la conferenza di oggi con Arte in Campo mi sono reso conto che Munch non è solo l'Urlo. Ma qualcosa di più.
La fama dell'Urlo ha occultato in gran parte tutto il resto della sua carriera. Di conseguenza questo sarà un post integrativo oltre agli eventi arcinoti della sua carriera.
Come è già noto, il pittore ebbe una sorte nefasta e si vide morire a poco a poco tutta la famiglia, e questo influenzò non di poco il suo carattere e il suo modo di relazionarsi con gli altri e la sua pittura.Ma ci furono dei momenti della sua vita nella quale dipinse anche dell'altro.
Edvard, come molti altri artisti, non fu mai completamente legato all'espressionismo ma attraversò e sperimentò parecchie tecniche di pittura. Fu un ritrattista e ritrasse così membri della sua famiglia ed altre persone. Per esempio sua sorella Inger o fece parecchi autoritratti (l'autoritratto qua sotto venne fatto quando andò a curarsi in una clinica)
Un disegno di quando si sottopose all'elettroshock
Poi una volta ebbe dei problemi ad un occhio (gli si ruppe una vena) e di conseguenza fece dei disegni in seguito a quell'esperienza
Edvard Munch fece poi anche dei viaggi in Italia, Francia e Germania studiando altri pittori del periodo ed anticipando o disegnando come i Fauves e diventando anche un paesaggista
Una volta disegnò lui a Parigi..usando (se non erro) una tecnica puntinista ma ancora una volta si disegnò staccato dal mondo (la ringhiera che lo tiene in disparte)
Acqueforti, Xilografie, Litografie, fotografie, ritratti e sculture (!)..insomma non si può certo dire che Munch è solo l'Urlo come sostengono in molti. Quando morì lasciò più di 1500 quadri ad olio e più di 10.000 stampe..insomma.
Va comunque detto che le opere di Munch (o almeno la maggioranza di esse) saranno sempre caratterizzate da un'angoscia o da un sentimento negativo che si manifesterà quasi sempre. E ci sarà spesso il tema (oltre della morte) del sesso maschile e del sesso femminile destinati a non incontrarsi mai, in quanto per Munch, il sesso e l'amore portano solo tragedie.
Prima del ritiro, viaggiò parecchio e alloggiò in diverse zone facendoli diventare i suoi studi di pittura temporanei (qua sotto alcune delle località dove soggiornò).
Edvard Munch, nel 1919 si ritirò a vivere da solo ad Ekely dove si fece fare uno studio all'aria aperta. Inoltre lasciava le sue opere in balia degli elementi in modo tale che la natura potesse metterci quel tocco di consunzione ottimo per i suoi soggetti....Edvard morì in seguito ad una polmonite contratta nel tentativo di riparare il suo studio danneggiato dall'esplosione di una nave tedesca nella baia.
Ma questa che vi narro è solo una parte della conferenza a cui ho partecipato. In quanto non ce l'ho fatta a fotografare tutto e ritengo che vi annoierei se postassi tutto. Diciamo che ho provato con questo articolo a far vedere che Edvard Munch non è solo il pittore dell'Urlo ma una persona che ha sperimentato nel corso della vita vari modi di pittura. Ha avuto anche lui i suoi insuccessi (le mostre a Parigi ed a Berlino furono un fiasco) ma alla fine fu aiutato da alcune persone e i meriti arrivarono prima della sua morte anche se lui non riuscì a goderseli in quanto cadde in una depressione.
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