mercoledì 15 dicembre 2021

I danni prodotti dall'umana volontà

Splendida lezione di Gesù, dove spiega quali sono i distinti atti di umana volontà che mettono in fuga il sole di quella Divina e producono tenebre. Gli atti di volontà umana, il peccato veniale, il peccato grave e il bene fatto fuori della Divina Volontà: cosa sono e quali danni producono. Meditazione su Libro di Cielo, Volume 22, 20 Giugno 1927, 12 Aprile 2021

20 Giugno 1927 Iddio nel creare l’uomo gli diede una terra fertile e bella, motivo per cui tiene in vita Luisa. Tutto ciò che si fa nella Divina Volontà ha vita continua

Il brano di oggi contiene un'insegnamento molto importante all'inizio che dovremmo meditare e ricordare - perchè Gesù da una spiegazione di quello che producono e quali sono nel dettaglio gli atti di umana volontà. Il contesto di questa spiegazione, Luisa come sempre soffre per le lontananze di Gesù e gli sembra di essere una buona a nulla e Gesù gli spiegherà che il suo essere tenuto in vita serve a riequilibrare e riparare tutto il disordine provocato dalle varie specie di atti di volontà umana differentemente gravi a seconda di quanto la volontà umana è preponderante. Non si tratta solo del peccato - e questo ci deve far riflettere - ma anche gli atti di volontà umana (che non sono peccaminosi) e gli atti buoni fatti dalla Divina Volontà.

Figlia mia, la terra creata da Dio fertile e bella, con un sole fulgidissimo che la illuminava ed allietava, divenne piena di spine e tutta pietrosa per il peccato e l’umana volontà mise in fuga il Sole della mia quindi dense tenebre la coprirono ed Io ti tengo in vita perché devi togliere tutte le pietre dalla terra e renderla fertile di nuovo. Ogni atto di volontà umana è stato una pietra che ha coperto la bella terra da me creata, ogni peccato veniale è stato una spina, ogni peccato grave è stato un veleno ed ogni bene fatto fuori della mia Volontà è stato come sabbia sparsa sul terreno, che, invadendola tutta, impediva la vegetazione anche alla più piccola pianta ed a qualche filo d’erba che poteva spuntare da sotto le pietre. Ora figlia mia, ogni tuo atto fatto nella mia Volontà deve togliere una pietra, quanti atti ci vogliono per toglierle tutte!..." Gesù

Abbiamo spine, pietre e tenebre. Poi arriverà anche la sabbia e il veleno.

"..Ogni atto di volontà umana è stato una pietra che ha coperto la bella terra da me creata,.." Gesù

Ogni atto che non abbia principio in quella divina, che sia fatto da noi senza collocarlo come suo principio (è sufficente fare l'atto preventivo con il cuore per fare in modo che nessun atto fatto nella giornata abbia principio nella nostra volontà - almeno come intenzione generale). Quanto più viene rinvigorito e riattualizzato negli atti attuali che noi possiamo fare meglio è, ma l'atto preventivo è la base. Altrimenti tutti gli atti indifferenti (camminare, muovere una mano, respirare, battere le ciglia, il vestirsi, l'atto materiale di prendere un bicchiere e bere l'acqua, ecc..) questi possono essere atti che hanno come principio nella divina volontà o nella volontà umana. Non sono buoni o cattivi o rilevanti - se cammino per fare una rapina quei passi non sono benedetti - ma le cose indifferenti sono atti di volontà umana, ogni cosa che io faccio quando sono cosciente è volontaria o indirettamente volontaria.

Quando c'è un'atto di volontà umana dobbiamo immaginare una pietra messa sopra un terreno fertile, vuol dire che quel terreno (pieno di pietre - parabola del seminatore) le radici non possono andare in profondità e quindi non potremmo produrre frutti.

Il peccato veniale - disobbedienza volontaria a Dio in maniera lieva o disobbendenza in materia grave a Dio non in maniera consapevole. Queste sono spine, pensiamo alla parabola del seme seminato tra le spine, le spine soffocano, non c'è nessuna possibilità di raccogliere frutti, pensiamo alla cacciata dell'uomo nell'Eden: spine e cardi il suo produrrà per te.

Poi c'è il peccato mortale, il veleno, il serpente cioè il diavolo. Il peccato mortale non è altro che il morso del serpente, ci inietta il veleno e noi lo diffondiamo in giro.

Ogni bene (poi Gesù lo spiega) fatto fuori dalla divina volontà - che significa? - Qui non parla soltanto di chiamare la dv negli atti, un'atto buono fuori dalla dv è un'atto buono che però Dio non vuole che lo faccia io o lo faccia in quel momento o che lo fai con quell'intenzione.

"..smuoverà tutta quella sabbia, cioè tutto quel bene, fatto né per compiere il mio Volere, né in Esso, né per amor mio, ma fatto per riscuotere stima, gloria, interesse umano. Oh! come è pesante questo bene apparente, più che sabbia che impedisce la vegetazione alle anime e le rende talmente sterili da far pietà. .." Gesù

C'è anche il non aver chiamato la dv nel farlo ma non solo, il bene che noi facciamo lo dobbiamo sempre fare il divino volere e dobbiamo per quanto possiamo: ma Dio da me questa cosa adesso - pur essendo buona - la vuole o no? O vuole un'altra cosa? Il bene fatto non per amor di Gesù ma per riscuotere stima, gloria o interessa umano (Vangelo san Matteo 6). Quando faccio una cosa, non solo non devo dirla se è una cosa buona ma non devo avere l'intenzione (e questo lo sappiamo se ce l'abbiamo) di farla perchè qualcuno la veda e dica o pensi: oh, quanto è bravo! Altrimenti è perchè sto facendo quell'atto per propria stima. Gesù parla negli scritti di una cosa brutta: sacerdoti che amministrano sacramenti per interesse umano, la fanno perchè gli conviene, perchè ne traggo un'utile. Sotto questo punto di vista com'è importante che noi impariamo a fare bene l'esame di coscienza, non è soltano il pallottiere dei peccati - bisogna chiamarli per nome quelli gravi - ma dobbiamo andare con calma e senza farsi prendere nè dallo scrupolo o dall'ansia o dall'eccessivo rigore e senza eccessi che disturbano la nostra vita interiore - noi però dobbiamo metterci davanti al Signore e chiederci: le sto facendo per amor Tuo o mio? Sono sicuro che Tu mi stia chiedendo questo in momento? Molti agiscono pensando di compiere la volontà di Dio quando il Signore gli chiede dell'altro. Non saranno condannate queste persone ma si ritroveranno sabbia. Ecco perchè vivere nella dv - tutti vorrebbero le ricette - si tratta di attivare stili, percorso, modalità, modi di fare, mettersi davanti a Dio ecc... - poi se non abbiamo chiamato la dv a fare un'atto attuale sappiamo che però è abbastanza coperto dall'atto preventivo e più atti attuali si fanno meglio è, più fusioni si fanno meglio è, basta però non essere concentrati solo su questo aspetto. Con una grande attenzione si possono moltiplicare gli atti nella dv, ma se tu dici (esempio) viendi dv nel mio digiunare e poi questo digiuno lo fai con l'intenzione che qualcuno ti veda e ti faccia qualche domanda e tu possa rispondere facendo vedere quanto sei santo..hai voglia di dire vieni divina volontà.

Perchè un'atto non sia sabbia dev'essere fatto per compiere il divino volere, nella dv e per amore del Signore.

IL peccato mortale sono pietre e veleno, l'atto umano fatto fuori dalla dv (semplicemente mosso da volontà umana) è pietra.

Gesù dice a Luisa che lei deve stare sulla terra per non fare nessun'atto di volontà umana, non devi fare nessun peccato veniale e mortale e non devi far nessun'atto fuori dalla dv e riportargli tutti gli atti.

Qua entrano le dinamiche molto sottili, magari uno fa tante cose per compiacere il direttore spirituale e io la faccio quella cosa - io faccio questa cosa non per farmi bello al direttore spirituale e per avere la sua stima - ma la faccio davanti a Dio perchè ne ho capito l'importanza e anche quando cambierò padre spirituale continuerò a fare quella cosa e ringrazio lo strumento ma io non faccio le cose per compiacere lo strumento - punto molto delicato nell'agire dell'uomo - i frutti che uno ha seminato, se è stato trasmesso qualcosa di importante nelle anime si vede quando se ne va. Mi inginocchio non per il parroco ma perchè ne ho capito l'importanza. Dentro queste cose si arriva alla quintessenza altrimenti non si arriva alla dv, è la persona che deve interiorizzare e fare bene l'esame di coscienza per verificare ed eventualmente c'è anche la sana direzione spirituale, uno può chiedere consiglio o criteri di discernimento ma non cercare chi decida al posto tuo. Fuori delle questioni morali in senso stretto, bisogna dare criteri di discernimento.

Le scelte sono fatte dalle persone e anche per amor di Dio, se fatte in questo modo (cercando la Volontà di Dio) ci penserà il Signore a farti capire quale sia la sua volontà - se tu sei sincero nel cuore e hai il cuore aperto il Signore nel tempo farà qualcosa, l'importante è che nel cuore ci sia questa rettitudine di cuore altrimenti diventa un gioco. E vivere nella dv diventa un'illusione dalla quale bisogna guardarci.

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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