giovedì 16 dicembre 2021

Tutte le cose parlano con eloquenza dell’amore di Dio

Gesù spiega che la perfetta felicità divina dipende dall'equilibrio perfetto e dalla compresenza delle distinte e opposte qualità di bello che Dio vive. L'uomo non può goderne la bellezza perché è uscito dal Fiat supremo e pertanto non può riceverne le felicità che solo unite contengono. Il Fiat ha sparto ovunque il suo ti amo e chi vive in esso sa riconoscerlo in tutte le cose. Meditazione su Libro di Cielo, Volume 22, 26 Giugno 1927, 13 Aprile 2021

26 Giugno 1927 Tutte le cose di Dio hanno ugual peso. Tutto ciò che fece Iddio nella Creazione è imperlato dal suo amore e questo lo sente chi vive nella Divina Volontà

"..Tutte le cose parlano con santa eloquenza del mio amore..." Gesù, chiave di lettura di tutto ciò che Gesù ci ha detto nel brano (specie nella seconda parte).

Nella prima parte il Signore ci spiega una cosa molto importante che vale nel contesto contingente nel quale lo dice e in tutte le cose. Luisa si chiede:

Quanta luce e calore avrà in sé il mio Creatore, se ne mise tanto fuori nel creare il Sole?” Luisa

Le temperature del Sole sono irriproducibili in laboratorio e Luisa dice - dal momento che l'effetto non può essere superiore alla causa - quindi quanto calore avrà l'Altissimo? E Gesù spiega una grande legge divina che caratterizza la vita di Dio ed è anche il principio per il quale la sua intrinsica vita è beata. E qual'è questa legge? La legge dell'equilibrio e della simultaneità delle buone qualità e quindi della loro misura e proporzione.

Figlia mia, nelle cose nostre vi è perfetta ed uguale misura di tutto, sicché per quanto è l’amore, il calore, la luce, altrettanto è la freschezza, la bellezza, la potenza, la dolcezza, eccetera. Uno è il peso di tutto e perciò il calore viene alimentato dalla freschezza e la freschezza dal calore; la luce viene alimentata dalla bellezza e la bellezza alimenta la luce, in modo che una rattempra l’altra; la fortezza alimenta la dolcezza e la dolcezza la fortezza e così di tutto il resto delle nostre cose divine, in modo che ciascuna ci felicita. Da sole le nostre qualità ci opprimerebbero, invece insieme, essendo di perfetta uguaglianza, ci servono di felicità, di gioie e di contenti e tutte fanno a gara per renderci felici; il calore ci porta la felicità dell’amore e la freschezza ci porta le gioie del bello, del fresco; la luce ci porta la gioia della luce e la bellezza rattemprando la vivezza della luce ci porta la felicità del bello, del buono, del santo, dell’immensità, essa intreccia tutte le nostre qualità e ce le rende tutte belle, amabili ed ammirabili; la fortezza ci porta la felicità dei forti e la dolcezza invadendola tutta, ci porta le gioie miste a dolcezza ed a fortezza..." Gesù

Le cose belle che possiamo vedere, sono belle nella misura nella quale sono equilibrate da qualcos'altro o dal loro opposto (freddo o calore) o qualcosa che sia complementare. La luce la mette in paragone con la bellezza e viceversa, il calore con la freschezza ecc... fissare il Sole ci abbaglia ma senza la luce non possiamo vedere le bellezze che contempliamo, il godimento da cosa deriva? Il sole la illumina, i miei occhi la possono vedere e quella cosa è stata fatta come bella - c'è questa compresenza di queste tre dimensioni per farmi percepire il bello.

Esempio:D'estate per chi soffre il caldo è un guaio, non stiamo bene perchè soffriamo e quando ci sono temperature troppo rigide non sono cose gradevoli. Il freddo, perchè noi possiamo stare bene, dev'essere temperato dal caldo e il caldo - perchè io non possa sentire il fastidio - dev'essere temperato dal freddo. Noi artificialmente facciamo in modo che due qualità opposte siano compresenti in modo tale che il caldo temperi i rigori del caldo e viceversa e in Dio queste cose ci sono naturalmente e in perfetto equilibrio e questo produce la perfetta letizia della Divinità. Quali sono le stagioni dove una persona sta bene? (Aprile e Ottobre) mentre quando si arriva ai picchi noi non percepiamo un malessere. Il problema è che c'è una cosa sola. Il grande principio che Gesù spiega.

"..ma siccome l’uomo si sottrasse al Fiat Supremo riceve i nostri sbocchi separati l’uno dall’altro e perciò il calore lo brucia, la luce lo eclissa, il freddo lo intirizzisce, il vento gli nuoce e molte volte lo atterra, lo sbalza..." Gesù

Il vento è bello quando c'è una brezza, ma se diventa un tornado non è tanto bello. Così il mare è bello quando è calmo ma quando c'è un maremoto il mare non è più bello. Perchè ci siamo sottratti dal Fiat Supremo.

"..Le nostre qualità non vedendo nell’uomo il facsimile del suo Creatore, né il vincolo dell’unione col Fiat Divino, agiscono separate su di lui ed egli non riceve la felicità che esse contengono quando sono unite..." Gesù

Questo discorso dell'equilibrio è presente in tutte le cose, dopo il peccato originale noi percepiamo le qualità di Dio in maniera separata e anzichè darci giovamento spesso e volentieri ci infastidiscono ma lo facciamo anche noi. Quand'è una persona sta bene? Quando mangia in maniera sana ed equilibrata, ha un'alimentazione e variegata.....quando diventa obesa quando mangia male, le stesse cose in quantità eccessive e non è la stessa cosa. Quanto è difficile per noi manterene un'alimentazione variegata, moderata ed equilibriata? Molto. Noi tendiamo sempre a mangiare squilibrato, pensiamo ai ragazzini che si mangiano solo hamburgher e patatine fritte....il piacere che deriva dagli eccessi e squilibri è tipico del peccato: un godimento violento nell'attimo che poi però nel medio e lungo periodo produce delle conseguenze nefaste; te lo fa pagare caro. E' sempre così. Dove non si trova un'equilibrio e si tende unilateralmente verso una cosa sola è sempre così.....la pacatezza, l'equilibrio di giudizio e la prudenza servono a mortificare la nostra tendenza a guardare le cose sotto solo un punto di vista. Ma cercare con calma di guardare tutto, di ponderare in modo da formarsi un giudizio equilibrato. Possiamo avere un sospetto, potrebbe essere così ma da qua a sparare zero quella cosa dev'essere evidente.

Capiamo che questo principio della felicità divina vale anche per noi e sicuramente vale per tantissime e tantissime occasioni ed aspetti. Se fossimo capaci di trovare questo equilibrio tra gli opposti ne avremo un grandissimo giovamento. La temperanza modera gli eccessi, se io bevo un buon bicchiere di buon vino, non avrò conseguenze. L'alcolico - se ne bevo poco - mi dà un piccolo Ti Amo di Gesù e se esagero non mi fa più bene. La moderazione in tutto - nel gioco, nei social network, nella televisione, la misura è una componente fondamentale della santità.

Nella seconda parte abbiamo visto un'altro aspetto che Gesù ci ricorda. Chi sta nella dv (è una delle cose che altrove Gesù approfondisce meglio) sente l'amore di Dio sparso dovunque, è capace di trovare l'amore di Dio dovunque.

"..Chi sta nella mia Volontà sente questo amore di Dio sparso dovunque, anche nelle piante, nei fiori, fin sotto terra, nelle radici, il suo amore è nascosto, e non potendo contenerlo squarcia la terra ed imperla piante e fiori col suo “ti amo” per palesare il suo ardente amore verso la creatura.." Gesù

E poi:

"..Chi non vive nel mio Voler Divino non sente questo linguaggio del mio eterno amore in tutti gli atti suoi ed in ciascuna cosa creata,.." Gesù

Dal momento che non possiamo attendere che questo dono ci piova dal cielo, attraverso i giri, le nostre piccole contemplazioni piano piano dobbiamo metterci del nostro, impegnarci un pò nel provarci nel reperire i segni dell'amore di Dio e ricambiarli per noi e per tutti e che agendo nella dv è in grado di portare ricambio d'amore per tutti coloro che non ricambiano il Signore dell'amore.

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

Nessun commento:

Posta un commento