Gesù spiega le meraviglie della Creazione e l'adorazione muta a Dio che sempre da essa sale. Rivela il gioco d'azzardo fatto nel creare l'uomo e come si sia "rifatto" della perdita subita dall'umana volontà in Adamo. Elogio della potenza di anche un solo atto fatto nel Divin Volere. Libro di cielo volume 19, 9 Marzo 1926, 23 Luglio 2020
9 Marzo 1926
La Creazione forma la gloria muta di Dio. Nel creare l’uomo fu un giuoco d’azzardo, ma fallito, che si deve rifare
Oggi Gesù si è inventato la metafora dei giocatori d'azzardo per farci capire qualocosa sulla dv. L'azzardo azzardo, quelli terribili, quelli che si fanno ai casinò dove si perdono fortune intere, se hai vinto hai vinto o perso perso. In due minuti o sei rovinato o hai sbancato.
"...Non fu così nel creare l’uomo, il nostro amore fu tanto per lui, che sorpassò tutto l’amore che avemmo nella Creazione, perciò lo dotammo di ragione, di memoria e di volontà e mettemmo la nostra Volontà, come al banco, nella sua affinché la moltiplicasse, la centuplicasse, non per Noi che non avevamo bisogno, ma per suo bene, affinché non restasse come le altre cose create, mute e nello stesso punto in cui Noi le mettemmo fuori, ma affinché crescesse sempre, sempre in gloria, in ricchezze, in amore ed in somiglianza col suo Creatore e per fare che lui potesse trovare tutti gli aiuti possibili ed immaginabili, demmo a sua disposizione la nostra Volontà, affinché operasse con la nostra stessa potenza il bene, la crescita, la somiglianza che voleva acquistare col suo Creatore. Il nostro amore nel creare l’uomo volle fare un giuoco d’azzardo, mettendo nella piccola cerchia della volontà umana come al banco le cose nostre: la nostra bellezza, sapienza, santità, amore, eccetera e la nostra Volontà che doveva farsi guida ed attrice del suo operato, affinché non solo lo facesse crescere a nostra somiglianza, ma gli desse la forma d’un piccolo dio..." Gesù
Il gioco d'azzardo di per sè non è una cosa buona, ma Gesù usa questa metafora. A chi poteva farne scempio ha dato tesori incomparabili nel crearlo, santità, sapienza, amore, bellezza e la sua stessa volontà. I giocatori d'azzardo, quando perdono vogliono rifarsi e spesso si vanno ad affossarsi di più. Nostro Signore ha voluto rifarsi con la Madonna e stavolta ha vinto.
"..Perciò il nostro dolore fu grande nel vederci respingere questi grandi beni dalla creatura ed il nostro giuoco d’azzardo per allora andò fallito, ma per quanto fallito, era sempre un giuoco divino che poteva e doveva rifarsi del suo fallimento. Perciò, dopo tanti anni il mio amore volle di nuovo giocare d’azzardo e fu con la mia Mamma Immacolata, in Lei il nostro giuoco non andò fallito, ebbe il suo pieno effetto e perciò le demmo tutto e tutto a Lei affidammo, anzi si faceva a gara: Noi a dare e Lei a ricevere..." Gesù
La Madonna ha vinto, ha vinto che la sua Umanità sia glorificata, quando si gioca bisogna avere le fiches, (e bisogna comprarle) se tu perdi devi perderci qualcosa del tuo. La posta del concorrente umano è la volontà e anche da parte di Gesù si mette la Volontà Divina. Se vince Gesù la volontà divina invade la creatura, la beatifica fin da questo mondo e gli ottiene un sacco di grazie, e a Dio ottienne che la nostra volontà sia sua e possiamo dare ed ottenere ciò che Dio ci vuole dare. Con Adamo, ciò che Dio aveva in messo in campo - la dv ne viene mortificata, torna indietro e perde quella gloria che doveva avere nella creatura e dalla Creazione e l'uomo che si illude di non aver perso la sua volontà umana sperimenterà l'amaro di cosa significhi una vita fallita, senza senso ed infelice dove si impiegano le energie per stare bene. Moltissimi non riescono a trovare quello spicchio di cielo.
Oltre al tema del gioco d'azzardo c'è il tema della Creazione muta. In tutte le opere della Creazione (oltre al Ti Amo di Gesù) c'è un qualche cosa che ci parla di Dio, ecco perchè stare a contatto con la Creazione ci fa star bene. I libri sapienziali e san Paolo dice che i per i cosidetti atei, ma Dio gli chiederà se ha visto le cose che ha visto sul pianeta terra ed erano belle? Fatte bene? Avevano degli equilibri? Loro diranno di sì, ma da dove viene questa roba qua? Sei mai riuscito a volare con le braccia tue? - Credere in Dio è un'atto di fede (si capisca bene) però gli occhi ce li hai e il cervello ma ti sei fatto qualche domanda di ciò che hai guardato? Per analogia, dalle cose create si può risalire al Creatore, paradossalmente molti atei sono persone colte ed istruite, è come quando un'artista bestemmia, una persona colta ha tante possibilità di farsi le giuste domande e darsi delle risposte, le cose belle create non possono essersi fatte da sole. Come può un artista di alto livello bestemmiare? La Creazione è un libro muto - in silenzio adora chi l'ha fatto e ci dice: riconosci attraverso di me la sapienza di Chi mi ha creato.
La povera anima mia nuotava nel mare interminabile del Voler Divino ed il mio sempre amabile Gesù mi ha fatto vedere in atto tutta la Creazione; che ordine, che armonia, quante svariate bellezze, ogni cosa aveva il suggello d’un amore increato che correva verso le creature e che scendendo nel fondo di ogni cuore gridava nel suo muto linguaggio: “Ama, ama Colui che tanto ama.” Io ho provato un dolce incanto nel vedere la Creazione tutta, il suo mutismo amoroso, più che voce potente ha ferito il mio povero cuore, tanto, che mi sono sentita venir meno ed il mio dolce Gesù, sostenendomi nelle sue braccia, mi ha detto:
“Figlia mia, tutta la Creazione dice: “Gloria, adorazione verso il nostro Creatore, amore verso le creature.” Sicché la Creazione è una gloria, un’adorazione muta per Noi, perché non le fu concessa alcuna libertà, né di crescere né di decrescere, la mettemmo fuori di Noi ma la lasciammo in Noi, cioè dentro la nostra Volontà a decantare, sebbene muta, la nostra potenza, bellezza, magnificenza e gloria, sicché siamo Noi stessi che decantiamo la nostra potenza, la nostra gloria, l’infinito amore nostro, potenza, bontà, armonia e bellezza; la Creazione nulla ci dà da per se stessa, sebbene essendo essa lo sbocco di tutto il nostro Essere Divino, serve da specchio all’uomo per guardare e conoscere il suo Creatore e gli dà lezioni sublimi di ordine, d’armonie, di santità e d’amore, si può dire che lo stesso Creatore, atteggiandosi a Maestro Divino, dà tante lezioni per quante cose creò, dalla più grande alla più piccola opera che uscì dalle sue mani creatrici...." Gesù
1) Il Signore è tornato a giocare d'azzardo due volte, dopo Adamo è tornato a giocare con la Madonna (= dono della Redenzione) e Luisa (causa già adesso in atto il regno della dv e il fine della Creazione) ed ha vinto entrambe le volte. E il don crede che Dio si divertirebbe a giocare d'azzardo con noi (chi non lascia tutto per seguirmi non può essere mio discepolo dice Gesù), il radicalismo evangelico è un'invito (da capirsi bene) un'azzardo, più si punta con Dio più si vince. Il problema è che noi abbiamo paura di fare azzardi con Dio perchè ci fidiamo poco di Lui. 2) Imparare a trovare nel Creato stesso oltre che ai segni di Dio (da accogliere e ricambiare) la sua bellezza e sapienza ed avere un rapporto differente con la Creazione. Enciclica del Papa sulla Creazione. Per un figlio di Dio, fermo restando l'abisso che c'è tra il Creatore e la creatura, il rapporto con essa cambia quando vive nella dv e compreso il rapoorto con sè stessi- chi ha interiorizzato bene la dv, può fumare? Se io fumo io faccio male ai miei polmoni, alla circolazione, al mio cervello, i miei polmoni li ho ricevuti perchè io li custodisca. Certo, un giorno io moriò (prezzo che si deve pagare al peccato originale ma Dio è contento che io tratti bene i polmoni e non li maltratti... Un figlio della dv inquina? Butta le cartacce per terra? Sta attento a non danneggiare, non solo per ragioni laiche, umane o di convenienza ma come atto di amore verso il Signore. I maltrattamenti comuni agli animali (anche se chi si straccia le vesti per questi non si scompone per l'aborto) e l'idolatria degli animali non ci saranno in chi vive nella dv.
Un'atto solo compiuto nella dv è come se sempre lo si stesse facendo.
"..basta fare una volta un atto, una prece, un ti amo, e prendendo posto nel Voler Supremo si continua a fare sempre lo stesso atto, la prece, il ti amo, senza mai smettere, perché quando nella mia Volontà si fa un atto, quell’atto non è più soggetto ad interruzione, fatto una volta, resta fatto per sempre, è come se si stesse sempre a farlo. L’operato dell’anima nella mia Volontà entra a parte nei modi dell’operato divino, che quando opera fa sempre lo stesso atto senza avere bisogno di ripeterlo; che saranno i tanti tuoi ti amo nella mia Volontà, che ripeteranno sempre il loro ritornello: ti amo, ti amo? Saranno tante ferite per Me e mi prepareranno a concedere la grazia più grande: che la mia Volontà sia conosciuta, amata e compiuta. Perciò nella mia Volontà, le preghiere, le opere, l’amore, entrano nell’ordine divino e si può dire che sono Io stesso che prego, che opero, che amo e che cosa potrei negare a Me stesso? Di che cosa non potrei compiacermi?” Gesù
Quanti atti eterni rimarranno a dare gloria a Dio?
MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI
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