domenica 3 maggio 2020

Vivere sotto gli occhi di Dio

Gesù mostra a Luisa come Egli viveva ininterrottamente al cospetto e sotto gli occhi di Dio Padre, per poterlo soddisfare, dargli in tutto gloria e ottenere misericordia per il genere umano. Il secondo testimone "umano" dei suoi atti era la Madonna, come il confessore lo era per Luisa e per tutte le anime per le quali Dio stabilisce che qualcosa di loro possa o debba essere conosciuto. Libro di Cielo Volume 14, 3 Ottobre 1922, Martedì 3 Dicembre 2019

3 Ottobre 1922 Necessità che la Vergine fosse a giorno delle pene interne di Gesù

Brano in cui dietro a la superficie del racconto di Luisa e anche di alcune cose che Gesù dice e chiede a lei ci sono dei temi molto profondi: La cosa più importante di questa meditazione è riflettere su come tutte le nostre azioni si svolgano sotto gli occhi di Dio.

Continuando il mio solito stato, mi sentivo oppressa perché il benedetto Gesù spesso permette di farmi soffrire mentre è presente il confessore e mi lamentavo con Lui dicendogli: “Amor mio, Ti prego, Ti supplico, non permettere più che soffra alla presenza di nessuno, fa’ che tutto passi tra me e Te e che Tu solo sia a giorno delle mie pene. Deh! contentami, dammi la parola che non lo farai più, anzi, fammi soffrire il doppio, son contenta purché tutto sia nascosto e tra me e Te.” Luisa

Luisa chiede una cosa tipica dei santi in generale che le sue sofferenze (cosa buona) siano sconosciute agli uomini ma non da Dio e Luisa soffriva il fatto di vivere alcune sofferenze mortificanti (tipo irrigidimento notturno) davanti al sacerdote che era poi, per Volontà di Dio, la faceva uscire da questo stato. Tanto volte Luisa chiese di essere liberata ma Gesù non acconsentiva. Lo vuole il tuo Gesù e basta, ma in alcune circostanze il Signore ci concede di comprendere qualcosa dei suoi disegni.

Premesso che le sofferenze sono necessarie da quando esiste il peccato nel mondo, perchè attraverso di esse si neutralizza, ripara e distrugge il male nel mondo (ovviamente quando queste sono vissute in obbedienza amorosa a Dio che sta stabilito - diciamo così - che la croce sia lo strumento di distruzione del male). Gesù dice che nella sua vita terrena c'erano sempre due spettatori: Dio e la Madonna come a Luisa il confessore e Gesù.

Noi, esseri umani, quando soffriamo desideriamo molti spettatori umani per essere commiserati ecc...e sarebbe grossolano e grave se uno soffrisse di fronte agli uomini con la segreta intenzione nel manifestare la sua santità e amore del Signore e sarebbe una cosa non bella agli occhi di Dio. Gesù ha sempre agito sotto gli occhi di Dio - nella dv - quando la si vive autenticamente - una delle cose che inizia ad apparire è il senso della presenza di Dio, un tempo presente negli istituti di vita religiosa. Talvolta magari qualche volta un pò troppo spostata sul lato della Giustizia. Questo Dio ti vede può essere intenso come una minaccia (modo devastante e poco cristiano di vivere la presenza di Dio e non ci fulmina al primo peccato), il senso è che siccome dato che in Dio sono a giorno tutte le cose. Anche una minima intenzione e desiderio, il Signore lo conosce. Se io ho l'intenzione nascosta di fare un'azione per amore di Gesù non è necessario che io lo dica interiormente perchè Lui già lo sa. Se lo dico è rafforzata ma Lui lo sa. Esempio esteriore: sto in Chiesa e mi inginocchio davanti al Tabernacolo. Io posso fare questo gesto come atto di riverenza nei confronti di Dio o faccio questo atto come un fariseo perchè magari in Chiesa c'è qualcuno e io desidero segretamente di essere scambiato come un santo. Se ci fosse quest'intenzione nel mio cuore, Dio l'ha vista e questa intenzione non è bella. Che cosa succede? Quando si impara a vivere sotto gli occhi di Dio - non si vive con l'angoscia e Dio non ha il fucile spianato nei nostri confronti a controllarci - però se sento in me sorgere questo moto malsano mi rivolgo al Signore e gli dico: io rifiuto questa tendenza che sento nascere nel mio cuore e che tu vedi e io voglio stare qua come se non ci fosse nessuno e faccio questo gesto solo per amore suo. Se io non vivo alla presenza di Dio non ci faccio caso, ecco perchè tante opere buone danno fastidio perchè non sono fatte con una retta intenzione. E' importantissimo per tutti noi che impariamo ad agire sotto lo sguardo di Dio perchè vivere nella dv (fare atti, essere uniti al suo Volere,ecc..) richiede una familiarità sempre più intensa che mi spinge a tornare in me stesso e a chiedermi: la farei questa azione sapendo che Lui mi vede? Mi casca una tazzina del caffè te per terra, spesso si impreca o brontolano. Invece dovresti vedere la dv che ti chiede di esercitare la tua pazienza in quell'incidente e fare un'offerta piccolo (ma molto più grande di quello che pensiamo) e pazientemente ripuliamo. I 10 minuti che hai perso non gli hai persi di tua volontà ma perchè la dv ti ha chiesto il sacrificio di quel tempo. Cosa potrebbe significare una giornata se la conducessimo con questa visione o modo di relazionarsi alle cose? Per chi sinceramente desidera fare la sua volontà.

Grande fastidio del don alla volgarità. Nessuno lo convincerà mai che la volgarità sia una cosa voluta e permessa da Dio. Il don non vede nè Gesù e la Madonna esprimersi in modo volgare e quindi se io vivo alla Sua presenza non le dirò. E' chiaro che si fa una vita estroversa, non raccolta e non sotto gli occhi di Dio non porrò limiti a ciò che uscirà dalla mia bocca come se niente fosse. E magari quando vado a confessarmi non le dirò neanche. Il Signore ha visto istante per istante ciò che Gesù ha combinato e il Figlio ha sempre agito nella coscienza di stare sempre sotto gli occhi di Suo Padre. Poi Gesù spiega una cosa. Nelle nostre azioni c'è lo sguardo di Dio.

"..Quindi il primo spettatore fu il mio Celeste Padre, cui nulla poteva sfuggire, essendo Lui stesso colui che m’infliggeva le pene era attore e spettatore. Se mio Padre non avesse visto e saputo nulla, come avrei potuto soddisfarlo, dargli la gloria, piegarlo alla vista delle mie pene a misericordia per il genere umano? Ecco lo scopo sarebbe fallito. In secondo, di tutte le mie pene della mia Vita nascosta fu spettatrice la mia Mamma ed era necessario, se Io ero venuto dal Cielo in terra per patire, non per Me, ma per il bene altrui, dovevo avere almeno una creatura in cui poggiare quel bene che contenevano le mie pene e quindi muovere la mia cara Mamma a ringraziarmi, a lodarmi, ad amarmi, a benedirmi e farle ammirare l’eccesso della mia bontà; tanto che Lei, presa, rapita, commossa alla vista delle mie pene, mi pregava che in vista del gran bene che le portavano le mie pene, non la facessi esente d’immedesimarla con le mie stesse pene per soffrirle, per darmi il ricambio ed essere mia perfetta imitatrice...." Gesù

Chi ha un percorso impegnato nella santità ordinariamente - anche se non è indispensabile ma caldeggiata - è coadiuvato da un direttore spirituale. Nei casi di Luisa l'assistenza spirituale è necessaria perchè sarebbe assai imprudente quando si hanno esperienze simili a quelle di Luisa perchè ci sia un testimone e lo stesso vale anche per chi vuole fare un serio discernimento vocazionale perciò c'è bisogno d'aiuto o quando si voglia camminare seriamente verso la santità. Non perchè il direttore spirituale diventi il sostituto dell'Altissimo ma perchè ci sia qualcuno con cui confrontarsi. Se uno ha il padre spirituale è ovvio che dovrà parlare anche delle belle o dei doni veri e presunti che Dio ci sta dando. Alcune opere di Dio hanno bisogno di un poggio esterno, vanno compiute alla presenza di un testimone perchè abbiano un primo poggio e anche perchè possano servire di edificazione e di sprone.

"..Se ciò fu per Me, voglio che sia anche di te, anzi ti dico che voglio il confessore agente insieme con Me, spettatore e depositario delle pene che ti faccio soffrire, affinché anche lui partecipi al bene ed avendolo insieme possa eccitarlo di più nella fede ed infondergli luce ed amore, per fargli comprendere le verità che ti vado manifestando.” Gesù

Per quanto sta in noi non dobbiamo desiderare di essere conosciuti, ma se Nostro Signore (pensiamo ai Santi che hanno avuto il segretario ecc...) ma io non vorrei potremmo dire .. quando è Nostro Signore a metterci a fianco qualcuno tu devi semplicemente accettare che quel qualcuno sia testimone, poi toccherà a te umiliarti ma se Dio ha disposto che ci sia qualcuno che sia testimone tu fai la Sua Volontà. Perchè in quel caso non sarebbe più umiltà ma sarebbe disobbedienza a quello che Dio ha disposto anche se mascherata sotto forma di presunta umiltà. Alcune volte il Signore permette che alcune cose nostre buone siano svelate al prossimo per l'edificazione e per eccitarli di più nella fede ed infondergli luce. Noi non dobbiamo prendere l'iniziativa ma se Dio dispone una cosa del genere si fa subito.

Morale: la nostra volontà deve stare buona e non uscire da quella divina nemmeno attraverso apparenti forme di bene perchè quando Dio dispone una cosa dove la nostra volontà non c'è, possiamo stare sereni che quella è Sua Volontà anche se la nostra vista umana non lo capisse, sappiamo che il Signore sa bene quello che fa.

".. Perciò, rassegnati anche in questo ed abbi pazienza, lo vuole il tuo Gesù e basta.” Gesù

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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