Gesù spiega a Luisa perché dinanzi ad Erode osservò il più rigoroso silenzio e non lo degnò nemmeno di uno sguardo. Era anima del tutto perversa e totalmente indisposta verso di Lui. Così Egli fa quando trova cuori di questo genere e dal suo esempio anche noi dobbiamo imparare a non dare le cose santi ai cani né gettare le perle davanti ai porci. Libro di Cielo Volume 14, 24 Novembre 1922, Mercoledì 18 Dicembre 2019
24 Novembre 1922
Effetti della parola e sguardo di Gesù. Gesù la rimprovera per voler lasciare nascoste queste verità
Stavo pensando al mio dolce Gesù quando fu presentato ad Erode e dicevo tra me: “Com’è possibile che Gesù, tanto buono, non si benignò di dirgli una parola e dargli uno sguardo? Chissà forse quel perfido cuore, alla potenza del suo sguardo si sarebbe potuto convertire.” E Gesù, facendosi vedere, mi ha detto:
“Figlia mia, era tanta la sua perversità ed indisposizione d’animo, che non meritò che lo guardassi e gli dicessi una parola; e se ciò avessi fatto si sarebbe reso maggiormente colpevole, perché ogni mia parola, o sguardo, sono vincoli di più che si formano tra Me e la creatura. Ogni parola è un’unione maggiore, una strettezza di più; e come l’anima si sente guardata, la grazia incomincia il suo lavorio...."
Questo brano riprende all'inizio un particolare della passione di Gesù. E su questo c'è una concordia universale e anche le testimonianza dei vangeli: nessuna parola tra Gesù ed Erode mentre con gli altri sì. Quello che Gesù dice è un pensiero già formulato da vari autori nei confronti di Erode.
Silenzio motivato da un tasso elevatissimo di perversione e di un tasso elevatissimo di indisposizione d'animo. Questo è un punto su cui dobbiamo e possiamo riflettere, sia per comprendere sul perchè molti non sentano la voce di Dio e si sentano abbandonati, sono in pochi a chiedersi: ma non è che io non la sento perchè mi sono messo nell'impossibilità di sentirla? Non è che ho chiuso tutte le porte per non ascoltarlo?
Gesù è anche un'esempio: non date le cose sante ai cani e le perle ai porci. Il motivo per cui Gesù parlava in parabole (stando a ciò che hanno detto gli antichi commentatori cioè ai tempi della Patristica cattolica), nel Vangelo Gesù diceva: a voi è dato di comprendere agli altri solo in parabole. Quando una persona non ha ancora compiuto scelte di campo, non ha ancora deciso di ascoltare Gesù e sta ancora nel novero della folla - sta lontana ma non si sa nella folla che gente si trova. Se ci stanno cuori come Erode o ci stanno cuori smarriti cioè di persone che se ricevessero una mano tesa, una luce o una corda si aggrapperebbero e comincerebbero un cammino di resurrezione personale. O anime deluse o anime in attesa di un'input, così le parabole non vanno a toccare i tesori del regno di Dio, ma la persona che cerca un gancio inizia a riflettere e se fa questo la luce della grazia arriva e l'aiuterà nella conversione. Per noi è molto difficile ma ci sono molti segnali esterni (ovviamente il giudizio spetta solo a Nostro Signore) che ci possono aiutare come sta un'anima. Perchè è importante maturare questo? Perchè tutte le persone che si avvicinano al Signore, avvertono il desiderio di coinvolgere in questa cosa bella, la molla dell'evangelizzazione parte dal voler proporre la cosa bella che ho ricevuto. Cosa buona tranne però quando però vedessimo che ci sono delle persone che appaiono completamente chiuse, indisposte o arrotolate senza alcun minimo cenno, in vizi orribili (senza però condannare - perchè se la Grazia di Dio non ci avesse preservato noi ed io avremmo fatto di peggio). Però ci sono dei lati oggettivi: se ci troviamo a parlare con una persona ed esce un discorso qualificato, noi lo vediamo se appena esce quel discorso la persona inizia a fare polemica, ad essere aggressivo ed attaccare non mostrando nessuno spiraglio. In quel caso Gesù dice di stare in silenzio e di pregare per quella persona perchè parlare - in quella situazione contingente - non produrrebbe nessuna cosa buona - ma renderebbe la persona maggiormente colpevole perchè quella persona va respingendo una parola che il Signore gli sta offrendo. Quindi carica ulteriormente la coscienza di una grazia sprecata e quindi è meglio stare zitti e dato che noi non possiamo vedere i cuori. Gesù solo sa quali sono i cuori incontrovertibili,e talmente ostinati. Gesù ha trattato Giuda come tutti gli altri, come se potesse illudersi (mistero da noi insondabile) nella speranza (essendo Dio sapeva già come sarebbe finita) che questa persona si potesse convertire, quindi gli ha dato tutte le chanche possibili pur sapendo in quanto Dio che sarebbe stato inutile. Ma allora perchè Dio l'ha fatto?
Quando c'è un'opera di Dio noi non possiamo mai giudicarla e il perchè a Dio non si chiede ( Per capirlo Volume 8 - 30 Gennaio 1909 La storia del perché -- in fondo alla pagina). Il Signore non è tenuto a dare giustificazioni, caso mai il contrario. Ci sarà un giorno - il Giudizio Universale - apparirà per tutti i dannati è che quello si è dannato solo per colpa sua (e si vedrà). E si vedrà tutto ciò che Dio avrà fatto per lui e nessuno potrà a dire a Dio: perchè hai omesso questa cosa per salvarmi? Ma anche nel giudizio particolare, noi vedremo nella Verità che la dannazione della persona è solo colpa della persona. Perchè questo è di nuovo la volontà umana in contrasto con quella divina.
"..Se lo sguardo o la parola è stato dolce, benigna, l’anima dice: come era bella, penetrante, soave, melodiosa, come non amarlo? Se poi è stato uno sguardo o parola maestosa, sfolgorante di luce, dice: che maestà, che grandezza, che luce penetrante, come mi sento piccola, come son misera, quante tenebre in me innanzi a quella luce sì sfolgorante. Se ti volessi dire la potenza, la grazia, il bene che porta la mia parola o sguardo, quanti libri ti farei scrivere..." Gesù
Gesù, con le persone che non sono pervertite (invischiate nei peggiori peccati) ma quando trova un'anima disposta che cammina verso il bene - con Luisa l'ha fatto in maniera straordinaria - basta sintonizzarsi sulle giuste frequenze. Trovare bene l'antenna e hai voglia quanto parla, a pochissimi riserva qualche cosa visibile ma nell'intimo del cuore Gesù dà tanto a chi ben si dispone. Ciascuno di noi deve imparare a vivere. Argomento ricorrente: non c'è vita nella dv senza un rapporto personale e proprio da esprimersi anche in contesti di preghiera profonda con Gesù.
"..Ora, vedi dunque quanti beni ti ho fatto nel guardarti tante volte, nel tenerti con Me in familiari conversazioni, non sono state solo parole, ma discorsi completi, da ciò puoi comprendere che le unioni tra Me e te, le relazioni, i vincoli, le strettezze, sono innumerevoli. Io ho fatto con te come un maestro, che con gli altri che vogliono qualche suo indirizzo dice qualche parola, ma coi propri discepoli volendo fare altrettanti maestri simili a lui, sta con loro tutto il giorno, parla a lungo, sta sempre loro vicino ed ora porta un argomento ed ora una similitudine per farsi più comprendere, né li lascia mai soli per timore che, distraendosi, facciano andare al vento le sue fatiche, se occorre toglie le ore al suo riposo per ammaestrarli; nulla risparmia, né fatiche, né stenti, né sudori, per ottenere l’intento che i suoi discepoli diventino maestri. Così ho fatto Io per te, nulla ho risparmiato, con gli altri ho tenuto le sole parole, con te discorsi, ammaestramenti a lungo, similitudini, di notte, di giorno, a tutte le ore; quante grazie non ti ho fatto? Quanto amore fino a non saper stare senza te?.." Gesù
E Gesù carica Luisa delle grazie ricevute. Luisa era un'anima che stava in presenza abituale con Gesù, vincoli, relazioni ed atti d'amore. Qual'era la condizione fondamentale: era una tabula rasa, una porta spalancate e Luisa era fermamente decisa a fare quello che Gesù gli avrebbe insegnato. Non è che Dio fa le elité ristrette, Gesù ha dato il mandato di ammaestrare tutte le genti (ai discepoli), Lui vorrebbe che tutti diventassero Suoi discepoli (per quanto sta in Lui); il fatto che ce ne siano pochi di autentici discepoli è sempre per qualche falla o mancanza da parte nostra. Gesù, se non trova un terreno fecondo dove depositare i suoi insegnamenti o un punto d'appoggio per non sprecare le grazie, le grazie non ce le dà. Nostro Signore le grazie non le dà a chi le sprecherebbe. Se non trova in noi le opportune disposizioni, certe grazie non ce le dà.
Erode è un caso limite che però - caso della chiusura assoluta alla grazia - però anche noi avremo tante più grazie dal Signore quanto più saremo disposti. Nel Vangelo: a chi ha sarà dato, cosa fai tu nei confronti di Gesù? Cosa gli chiedi? Quali offerte gli fai? Gesù sta aggiungendo al gesto ascetico del digiuno (nell'AT il digiuno storna il castigo divino su Ninive - libro di Giona, i farisei digiunavano) - oltre ai temi tipici: l'impetrazione di qualche grazia da parte di Dio, una riparazione per i peccati, la riparazione dei propri peccati ecc.. che sono motivazioni religiose --- Gesù ci ha aggiunto un'altro motivo: io ci tengo talmente tanto a Te che preferisco stare con te piuttosto che mangiare. A Messa ci vado ma io posso stare un giorno senza mangiare. E ti pare che se fai un'offerta a Gesù Lui cosa farà? Te la ripagherà profumatamente e più ne farai più ti ripagherà. Gesù, nei nostri confronti, ha fatto tutte le follie d'amore immaginabili...quindi Lui si aspetta che noi abbiamo una reazione di fronte a questo (gratitudine, volontà ecc...) certo che i nostri atti saremmo piccoli ed umani.
Le grazie che il Signore ci dona possiamo e dobbiamo trafficarle e non trattenerle solo per noi e non avere quelle forme di egoismo o accidia spirituale e quando è opportuno condividerle con i nostri fratelli ben disposti perchè tutti possano essere in grado di conoscere l'amore di Dio.
MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI
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