Nuovo panegirico di Gesù sulle immense felicità che porta il regno del Fiat Supremo. Gesù rivela di essere Lui stesso l’autore e lo “scrivente” del libro di Cielo. Risponde ad una serie di obiezioni e graziose domande di Luisa. La Divina Volontà non è compatibile con l’infelicità. Le pene e le sofferenze sono sempre frutti di volontà umana, fragilità o dipendenti dalla nostra natura degradata. Meditazione su Libro di cielo volume 20, 30 Gennaio 1927, 2 Febbraio 2021
30 Gennaio 1927
Perché Gesù non scrisse, come in queste manifestazioni non ci sono né minacce, né spaventi, ma l’eco della Patria Celeste. Quando verrà questo regno. Come le pene della Vergine SS. E quelle di N.S. erano pene d’ufficio, come possedevano la vera felicità. Potenza delle pene volontarie, felicità del regno del Fiat Supremo
Meditazione simile a quella della volta scorsa ( 28 gennaio 1927), il brano è molto ampio ed articolato. Prendiamo alcuni passaggi alcuni graziosi e altri profondi.
1) "...Stavo pensando tra me che il mio dolce Gesù mi ha detto tante volte che io devo imitarlo in tutto, eppure Lui non scrisse mai, il Vangelo dice che una sola volta scrisse e neppure con la penna, ma col dito; invece per me vuole che scriva, sicché mi vuole fare uscire dalla sua imitazione. Lui non scrisse affatto ed io devo scrivere tanto..." Luisa
Se questa cosa fa sorridere di stupore ed è anche sconvolgente la risposta di Gesù:
“Figlia mia, vuoi sapere perché Io non scrissi? Perché dovevo scrivere per mezzo tuo, sono Io che animo la tua intelligenza, che ti imbocco le parole, che do moto con la mia mano alla tua per farti tenere la penna e farti vergare le parole sulla carta, sicché sono io che scrivo, non tu; tu non fai altro che prestare attenzione a quello che voglio scrivere, perciò tutto il tuo lavoro è l’attenzione, il resto faccio tutto Io e tu stessa non vedi molte volte che non hai forza di scrivere e ti decidi a non farlo ed io, per farti toccare con mano che sono io che scrivo, ti investo e, animandoti della mia stessa vita, scrivo quello che voglio: quante volte non l’hai provato?..." Gesù
Quando stiamo di fronte agli scritti di Luisa, se prestiamo la fede a questa risposta, vuol dire che l'ha scritto Gesù tramite Luisa.
"..Non ci sono minacce in queste manifestazioni né spavento e se qualcosa di timore c’è, è per chi vuole restare nel labirinto dell’umana volontà, ma poi in tutto il resto non si vede altro che l’eco, il linguaggio della Patria Celeste, il balsamo di lassù che santifica, divinizza e dà la caparra della felicità che solo regna nella Patria beata..." Gesù
Ogni tanto nei primi volumi ci sono qualche accenno ai castighi ma cose ordinarie, ma non ci sono altre cose orrende. Ma tutto il resto non è altro eco di Cielo, in Cielo non ci sono minacce, cataclismi, ecc.. sulla terra capiteranno sulla terra. Capiamo cosa ci sta dicendo Gesù. Possono anche essere autentiche alcune Rivelazioni che minacciano disastri, distruzioni ecc.... e la DV sa il perchè ha disposto queste cose, non spetta a noi giudicare e noi non possiamo giudicare l'operato di Dio. Ma se tu hai una fonte purissima, dove puoi attingere grazia su grazia, santità su santità, serenità e serenità....e chi vive nella dv quale disgrazia deve avere paura? Chi vive nella dv come la sta vivendo la pandemia (quando è stata tenuta la meditazione)? Serenissimamente. Nonostante la drammaticità ecc... perchè se noi siamo uniti alla volontà di Dio non ci può toccare nulla e ci dà la caparra della felicità. Si può essere felici anche qua nella valle di lacrime? Sì. Come fai a non riconoscere le manifestazioni del Cielo in queste cose?
"..Sarà troppo perfido ed ingrato chi non riconoscerà in queste mie manifestazioni l’eco del cielo, la lunga catena d’amore del Volere supremo, la comunanza dei beni del nostro Padre Celeste che vuol dare alle creature e che come volendo mettere tutto da parte ciò che è passato nella storia del mondo, vuole incominciare un’era nuova, una nuova creazione, come se ora cominciasse la nuova storia della creazione. Perciò lasciami fare, perché ciò che faccio è di somma importanza” Gesù
Qua non si tratta di una nuova spiritualità o di fare una cosa strana, qui si tratta una nuova Creazione come se ora iniziasse la storia della Creazione. Luisa chiede di far venire questo regno se lo ama tanto e Gesù dice: il regno della Redenzione è venuto dopo secoli di preghiere ecc.. e il regno della dv non verrà fino a quando tutti non lo chiederanno come l'unica cosa importante che esista. Se tu chiedi la dv - poi possiamo chiedere una grazia particolare - ma la cosa delle cose è questa, anche nel Padre Nostro...Venga il Tuo Regno sia fatta la Tua volontà come in Cielo così in terra... se coscientizzassimo questa cosa..non soltanto nell'obbedienza a Dio ma anche come godimento anticipato della felicità divina. Una persona che entra in contatto con questi scritti...
"..Figlia mia, quando le conoscenze del mio Divino Volere avranno fatto la loro via, in vista del gran bene che esse contengono, e a cui nessuna delle creature ha pensato finora, quando capiranno che il regno della mia volontà è lo sbocco del Cielo, l’eco della felicità Celeste, la pienezza dei beni terrestri, quindi in vista di si gran bene sospireranno, chiederanno ad unanimità che venga presto il Regno mio..." Gesù
Perchè se ti viene il desiderio forte e non passeggero, deve diventare l'obbettivo assoluto e farci convergere gli sforzi ascetici, desideri, suppliche ecc...
Infine ultima obiezione di Luisa: Gesù dice sempre che la dV è il Cielo sulla terra ma come mai Gesù e la Madonna (e anche Luisa) hanno sofferto tanto?
Dopo di ciò stavo pensando tra me: il mio dolce Gesù decanta tanto la felicità del Regno del Fiat Supremo, eppure Lui stesso che era la stessa Volontà Divina e la mia Madre Celeste che la possedeva integra, non furono felici sulla terra, anzi furono quelli che soffrirono di più sulla terra, anche per quanto riguarda me stessa dice che sono la figlia primogenita della sua Volontà, eppure mi ha tenuta per più anni confinata in un letto e solo Gesù sa quello che ho sofferto, è vero che sono stata anche felice prigioniera e non scambierei la mia sorte felice se mi offrissero scettri e corone, perché ciò che mi ha dato Gesù, mi ha reso più felice, ma apparentemente all’occhio umano scompare questa felicità, quindi pare che questa felicità detta da Gesù cozzi se si pensa alle sue pene, a quella della Sovrana Regina ed allo stato mio, ultima delle sue creature....Luisa
Gesù e Maria erano poveri volontari, ed erano pene volontarie, Gesù e la Madonna (e come Luisa ha voluto soffrire volontariamente facendo l'ufficio di vittima) hanno voluto soffrire. Le pene non appartengono alla Divina Volontà, di conseguenza se non si fosse fatto questo atto volontario per andarsi a prendere le pene
".. Ma tu devi sapere che nonostante le tante nostre pene che avevamo per disimpegnare il nostro ufficio era inseparabile da me e dalla mia Madre Regina una somma felicità, gioie che mai finivano e sempre nuove, Paradiso continuato, per noi era più facile separarci dalle pene, perché non erano cose nostre intrinseche, cose di natura, ma cose d’ufficio, che separarci dal pelago delle immense felicità e gioie che si producevano in noi come cose nostre ed intrinseche, in virtù della nostra Volontà Divina che possedevano. Come la natura del Sole è dar luce, quella dell’acqua dissetare, quella del fuoco riscaldare e convertire tutto in fuoco e, se ciò non facessero, perderebbero la loro natura, così è natura nella mia Volontà che dove essa regna fa sorgere la felicità, la gioia, il Paradiso..." Gesù
Quando una cosa si fa per Divina Volontà diventa più leggera fare quella cosa e numero due le felicità e gioie continuavano a sgorgare da loro fuoriuscenti dalla Dv che regnava in loro.
"..Per la Volontà di Dio l’infelicità non esiste, né può esistere, oppure non esiste tutta la sua pienezza e perciò i rivoli della Volontà umana formano le amarezze alle povere creature..." Gesù
Se tu non sei felice, ci possono essere rivoli di volontà umana che possono diventare fiumi o mari e questo dipende da noi. E' impossibile che una persona che vive nella dv non sia felice, san Giovanni Bosco diceva che la felicità consiste nello stare sempre allegri. E' impossibile stare nella dv e non essere felici. I rivoli della volontà umana creano l'infelicità.
"..Per Noi la volontà umana non aveva alcuna entrata in Noi, la felicità era sempre al suo colmo, i mari delle gioie erano inseparabili da noi, persino sulla croce e per la mia Mamma Crocifissa ai miei piedi Divini, la perfetta felicità mai si allontanò da Noi e se ciò fosse successo avrei dovuto uscire dalla Volontà Divina e scompagnarmi dalla natura Divina ed agire solo con la volontà e la natura umana, perciò le nostre pene furono tutte volontarie, elette da Noi stessi per l’ufficio che venimmo a compiere, non frutti di natura umana, di fragilità o d’imposizione di natura degradata...."
Le nostre pene sono: 1) frutto di natura umana, soffriamo per il peccato nostro e degli altri, le ferite ricevute che ci portiamo dietro sono atti di disamore o di violenza o atti bruti che ci hanno fatto nel corso della nostra esistenza o di fragilità, pene che soffriamo per la nostra natura debole, vorrei tanto fare il bravo ma mi viene un'atto d'ira.. 2) imposizione di natura degradata: le malattie, il dovere di nutrirmi, in Paradiso non si soffre la fame, il dover dormire, la natura in parte degradata dal peccato e in parte in quanto natura soffre queste pene / quindi se sto morendo di sonno e non riesco a dormire perchè qualcuno me lo impedisce, soffro. Ma tutto questo viene dalla volontà umana e non divina, dalla dv non viene niente del genere. Gesù spiega che Lui, la Madonna e Luisa hanno sofferto pene volontarie, pene d'ufficio, dovevano farlo per procurare un bene grande, Luisa per far scendere il Regno. E noi siamo più fortunati:
"...chi deve formare un bene, un regno, conviene che faccia una cosa, che soffra, che prepari le cose necessarie e che vinca Iddio per farselo dare, chi deve ricevere conviene che faccia altro, cioè riceverlo, apprezzarlo ed essere grato a chi ha fatto battaglia, ha sofferto ed avendo vinto dà a loro le sue conquiste per renderli felici..." Gesù
Se noi andiamo ad una festa, chi la prepara deve preparare e fare un sacco di cose, ma tu sei invitato alla festa, vai, te la godi e te ne vai. Noi dobbiamo ricevere questo regalo, apprezzarlo ed esserne grati e godercelo (ovviamente dobbiamo metterci le disposizioni perchè il Regno della dv entri nella nostra anima).
Beata significa persona perfettamente felice. Evitiamo di andarci ad abbeverarci a fonti screpolati che contengono cose atte a turbarci, qua nella dv è tutto tranquillo, tutta grazia e tutta vita.
MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI
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