sabato 5 giugno 2021

Il vero e perfetto capitombolo dell'uomo

Gesù rivela il titolo che intende dare agli scritti sulla Divina Volontà e lo spiega. Vivere nell'umana volontà è il vero e perfetto capitombolo che l'uomo potesse fare, il principio di ogni male, disordine e bruttezza della creatura, principio e fine di ogni disordine che si vede nel mondo. Libro di cielo volume 19, 27 Agosto 1926, 16 Ottobre 2020

27 Agosto 1926 Gesù dà il titolo al libro sulla sua Volontà

Qua Gesù dà il titolo alla sua opera e ci consegna un'immagine meravigliosa: chi fa la propria volontà è come una persona che cammina con la testa in giù, ma non come fanno gli acrobati che camminano con le mani a testa in giù.

"..solo l’uomo è il nostro disonore nella nostra opera creatrice, perché col sottrarsi alla nostra Volontà cammina con la testa giù in terra e coi piedi all’aria, che disordine! Che disordine! Fa ribrezzo a vederlo; camminando con la testa giù striscia la terra, si sconvolge tutto, si trasforma, alla vista manca lo spazio necessario per guardare, né può diffondersi nello spazio per conoscere le cose, né difendersi se il nemico gli sta dietro le spalle, né può fare molto cammino, perché, poveretto, con la testa deve strisciare, non camminare, perché l’ufficio di camminare è dei piedi, quello della testa è di dominare..." Gesù

"..Io ho guardato e ho visto le teste in giù ed i piedi in aria. Gesù è scomparso ed io sono rimasta a guardare questo brutto spettacolo delle umane generazioni e ho pregato di cuore che la sua Volontà sia conosciuta.." Luisa

Qua camminano con la testa che striscia per terra.

"..Sicché il fare la propria volontà è il vero e perfetto capitombolo dell’uomo ed il disordine dell’umana famiglia.." Gesù

Immaginiamoci se vedessimo una persona che, per qualche strano miracolo, camminasse con la testa strisciandola per terra. Sarebbe una cosa da neuro. Eppure Gesù dice che questo è di chi si sottrae dalla Sua Volontà. Ribadisce (Gesù) anche il contrasto del disordine nelle nostre relazioni tra di noi seminato dall'umana volontà e l'ordine supremo che c'è nella Creazione dove non esiste la possibilità di uscire dall'ordine stabilito da Dio.

"..Onde dopo di ciò, ha fatto vedere tutta la Creazione, come tutte le cose create stanno al loro posto voluto da Dio e quindi nell’ordine perfetto e nella completa armonia tra loro e la Suprema Volontà, siccome stanno al loro posto, la loro esistenza è integra, bella, fresca e sempre nuova e l’ordine porta la felicità comune e la forza universale a tutti. Che incanto nel vedere l’ordine, l’armonia di tutta la Creazione!.." Luisa

Uno dei caposaldi della "dottrina" della dv è che dove non c'è ordine, Dio non c'è. Questo vale sia per l'ordine interiore ma anche esteriore, non possiamo fare una vita nella dv che non è capace a tenere ordine nella propria vita, nelle proprie occupazioni, nell'equilibrio tra di esse, tra i tempi da dedicare alla pregheira, al lavoro, alla famiglia, al tempo libero, al riposo, ecc... una vita nella dv è una vita ordinata. Per cultura generale dovremmo sapere che nei conventi e monasteri dovrebbe esserci una vita ordinata, disciplinata e regolata. Ogni orario ha la sua attività e questo orario è norma di vita comune e tutti lo devono rispettare. Nessuno si sogni di poter vivere un'orario tipo dei monaci avendo una famiglia con figli, lavoro, ecc... sarebbe astruso ed assurdo però - il senso della presenza di varie vocazioni, le une hanno qualcosa da dire alle altre - se non può essere replicato quel particolare stile di vita però ha qualcosa da dire. Noi non possiamo vivere una giornata in famiglia come quella dei certosini ma nemmeno una giornata completamente sballata lasciata al caso (anagramma di caos ed è sinonimo di disordine e il disordine è sinonimo di regno del maligno). La mia giornata (in maniera flessibile ed elastica specie quando non si vive in un'ambiente protetto come quello dei monaci - anche se però lì ogni tanto qualche contrattempo accade) dev'essere flessibile - oggi non ce l'ho fatta a fare questa cosa, pazienza, la farò domani però questo non significa che non la farò più. Mentre ci sforziamo di entrare nel regno della dv compiendo gli atti specifici di essa (atti preventivi, atti attuali, giri, fusioni, discernimento ecc...) tutto questo si muove nell'ambito di una cornice che si dà per acquisita e se non l'abbiamo dobbiamo acquisirla. Stessa cosa vale per il decoro esterno, ma la cura del decoro esterno che non è ricercatezza, eccentrismo, lusso, ecc... ma neanche trasandatezza ma neanche come oggi vestirsi in modo pacchiano, brutto, cafone e volgare. Un figlio o una figlia della dv certe cose addosso non se le mette - Dio sì che guarda il cuore e che non sono le cose esteriori le cose principali - ma è importante il modo in cui ci si veste. Per i consacrati, un religioso porta l'abito o va in borghese? E' ordinato nella sua persona? E' pulito e ben piegato? La trasandatezza non è una cosa che piace a Dio. Gesù e Maria non avevano i capi firmati e presubilmente stoffe di valore o di ricchi ma possiamo stare tranquilli che li avremmo sempre trovati ben vestiti, ordinati e puliti. Vestiti in maniera conforme più o meno al tempo in cui stavano vivendo però nel rispetto della santità. Le donne immodestamente vestite c'erano anche ai tempi di Gesù (gli affreschi di Pompei ce lo testimoniano, Maria di Magdala anche lei vestiva poco...) ma la Madonna non avrebbe non avrebbe minimamente inclinato con un certo stile. Come si veste un prete? Si veste da laico, porta la veste talare o il clergyman..non sono cose neutre perchè dietro queste cose c'è l'espressione del nostro essere. Il nostro esteriore parla. L'ordine della nostra casa, dei nostri oggetti di lavoro, la nostra automobile ecc...il don non vuole assolutamente dire che cose materiali siano quelle principali però attenzione però perchè i maestri di spirito dicono che l'ordine interiore è una pura fantasia quando non c'è un minimo di ordine e decoro esteriore il tutto con un minimo di equilibrio. Tenere la casa pulita non vuol dire avere la casa disinfettata h24 e che una persona non ci possa camminare se non si toglie le scarpe e le pattine. L'eccesso e l'estremo lo vediamo anche umanamente parlando che sono degenerazioni e non virtù. Quando di qualcosa ce n'è troppo, si rovina.

"Figlio mio, il titolo che darai al libro che stamperai sulla mia Volontà sarà questo: “Il Regno della mia Divina Volontà in mezzo alle creature. Libro di Cielo. Il richiamo delle creature nell’ordine, al suo posto e nello scopo per cui fu creata da Dio.” Gesù al sacerdote che si occupava della stampa degli scritti di Luisa

Il Regno della mia Divina Volontà in mezzo alle creature..." con queste parole ci ha rivelato il contenuto di ciò che Lui ha predicato e di ciò ha fatto chiedere nella preghiera (i Vangeli dobbiamo conoscerli, fanno parte della vita essenziale della vita della Chiesa, gli scritti di Luisa sono un'approfondimento del Vangelo). Pensiamo alla parabole di Gesù....convertitevi perchè il Regno è vicino, il Regno di Dio è simile a...ecc... ma che cos'è questo Regno di Dio? E' il regno della dv nelle anime, non è altro che l'umana volontà che accoglie in tutto quella divina e vive in perfetta comunione con lei e le apre le porte del cuore perchè la vita stessa eterna, felice, immensa ecc.. abiti nel nostro cuore ed inizi a farci gustare in anticipo il Paradiso sulla terra. Per questo siamo stati creati.

"..Il richiamo delle creature nell’ordine.." Gesù / L'ordine è quando tutte le cose stanno a posto, siccome l'Universo è stato creato da Nostro Signore, se la natura sta al suo posto anche le persone devono stare al proprio posto. Lo scopo per il quale è stato creato l'uomo è di vivere nella dv qua sulla Terra in maniera incipiente* e poi in maniera infinita.

(* Che è nella prima fase di avanzamento o di sviluppo, per lo più di fatti patologici o fisiologici. "paralisi" Come s.m. e f., nel linguaggio ascetico antico, chi comincia a fare i primi passi sulla via della perfezione. -- Google search)

"..al suo posto.." quando diciamo a qualcuno di stare al suo posto, qual'è il nostro posto? Nella dv. Non è camminare strisciando con la testa, quanto ci dispiace vedere le persone in modo brutto. La contemplazione talvolta è guardare con attenzione, non l'attenzione del peccatore per desiderare cose empie, ma se tu guardi una persona con attenzione è chiaro che nella creatura si vedono i tratti di bellezza che ne testimoninano l'origine divina (una bella voce, dei bei occhi, ecc...) ma poi guardi nel complesso e vedi i tratti di questa persona avvelenati, agitati, tristi, turbati e anche manifestazioni brutte: pensiamo ad una persona che si arrabbia, che bestemmia, che vomita porcherie tipo le volgarità ecc... e ti si fa il cuore piccolo perchè ti fa una pena immensa: questo potrebbe tanto bello e guarda come si riduce, non parliamo poi di quando ci si va ad immergersi nel brago dei vizi impuri di ogni specie. Ma sono scene inguardabili. Questa è non è semplicemente uscita dalla dv ma è una partenza alla velocità della luce dalla dv. E' anche un contastare la dv.

"..Libro di Cielo.." questo libro parla del Cielo, in cielo si vive la dv, c'è scritto FIAT Volutas Tua. I beati non fanno altro che godere di questo prodigio che per noi qua è appena godibile ed immaginabile. Questo è un libro che parla del cielo e serve a far diventare noi uomini e donne celesti. Non solo a farci convertire dal peccato (basta ed avanza la predicazione della Chiesa) ma per diventare uomini e donne celesti non basta fuggire il peccato volontario. Ci vuole qualcosa di più: la divinizzazione perfetta della persona. Gli ortodossi, sono sempre stati attenti alla divinizzazione della persona, e se conoscessero questi scritti. La grazia non soltanto ti cancella i peccati ma ti comunica la natura divina. L'uomo diventa un piccolo Dio, con la grazia ordinaria è possibile fino ad un certo punto e qua diventa un pò meno difficile e si arriva al massimo possibile e vivibile in questo mondo.

"...Perciò colui o colei che si presterà a far conoscere la mia Volontà sarà il mio portavoce ed Io gli affiderò i segreti del Regno di Essa.” Gesù

E' bella e consoltante promessa che rincuorerà coloro che si affaticano (per quanto possono) a far conoscere la dv.

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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