Gesù spiega come il desiderio sia alla base della vita e delle scelte dell'anima. Solo chi desidera le cose di Dio le gusterà, solo chi desidera ardentemente il Divin Volere avrà la sua vita operante nell'anima. Quando la Divina Volontà entra in un animo vi porta le divine qualità e virtù: la loro presenza o assenza è criterio fondamentale per discernere quanto stiamo progredendo nella vita nel Divin Volere. Libro di cielo volume 19, 3 Settembre 1926, 21 Ottobre 2020.
3 Settembre 1926
Il desiderio purga l’anima e stuzzica l’appetito per i beni di Gesù. Come la Volontà Divina è penetrante e converte in natura i suoi effetti
Luisa stava immedesimata con la Volontà di Dio pregando Gesù che nulla entrasse in lei.
"..Mi sentivo tutta immedesimata col mio dolce Gesù e lo pregavo di cuore che vigilasse sulla povera anima mia, affinché nulla entrasse che non fosse di sua Volontà..."
E io prego in questo modo? Anche se fossimo agli inizi della santità, non ha nessuna importanza, l'importante è camminare. Ma c'è questa preghiera che sgorga dal nostro cuore, di essere del tutto immersi nella dv? A partire da questa preghiera Gesù inizia a fare una lezione sulla dinamica degli atti umani e degli effetti che la dv produce nell'anima - se gli effetti non ci sono, vuol dire che in noi alcune cose prodotte dalla dv non ci stanno, vuol dire che la dv in noi c'è poco.
“Figlia mia, il desiderio di volere un bene, di volerlo conoscere, purga l’anima e dispone la sua intelligenza a comprenderlo, la sua memoria a ricordarlo e la volontà sua si sente stuzzicare l’appetito di volerlo, per farne cibo e vita e muove Iddio a darle quel bene e a farlo conoscere. Sicché il desiderio di volere un bene, di conoscerlo, è come l’appetito al cibo e siccome c’è l’appetito si sente il gusto, si mangia con piacere e si resta soddisfatti e contenti d’aver preso quel cibo e si resta col desiderio di gustarlo di nuovo; invece se manca l’appetito, quel cibo stesso, gustato con tanta avidità da una persona, per l’altra che non ha appetito provoca nausea, disgusto e giunge anche a far soffrire..." Gesù
Il desiderio è la reale molla delle nostre azioni, noi pensiamo, ci ricordiamo, vogliamo, aneliamo ecc.. a ciò che forma l'oggetto dei nostri desideri. Dove è il nostro desiderio c'è la nostra persona, e nella Bibbia Gesù dice che dov'è il nostro tesoro là sarà il nostro cuore. San Antonio da Padova (si racconta) che un giorno stava predicando ed era morto un tizio, ed il Santo disse che se gli aprite il petto non gli troverete il cuore ma il cuore di quella persona si trova nella cassaforte dove ci sono i soldi. Pare che lo abbiamo aperto o hanno aperto la cassaforte e hanno trovato il cuore.
Gesù dice che quando tu hai un desiderio profondo di volere un bene e di volerlo conoscerlo (cose essenziali per vivere nella dv). E' il desiderio che muove le azioni. E il desiderio è all'anima come l'appetito per il corpo. Una persona anoressica o che ha qualche problema di inapettenza sente il disgusto e non ne vuole e Gesù ne fa un'applicazione ai nostri sorelle e fratelli: chi tende o desidera le cose di Dio? Oggi quanto meno suscita noia, questo vuol dire che dentro quella persona il desiderio delle cose di Dio non c'è per nulla.
".. Invece per chi non lo desidera, mancando l’appetito, sentirà nausea delle cose mie, si ripeterà il detto evangelico: Sarà dato a chi ha e sarà tolto quel poco che ha a chi non appetisce i miei beni, le mie verità, le cose celesti; giusta pena per chi non desidera, non appetisce e non vuole saperne delle cose che a Me appartengono e se ha qualche piccola cosa, è giusto che si tolga e si dia a coloro che posseggono molto.” Gesù
E' vero che Dio è buono ecc.. ma chi ha disinteresse totale per le sue cose, che sono le più importanti e che segnano il destino eterno. Un'uomo non può stare sereno in una condizione che non ha risolto il cosidetto problema Dio, tu non puoi lasciarlo stare. Non sappiamo quando finirà la vita terrena ma sappiamo che finirà. Non abbiamo quella beata ignoranza che hanno gli animali, non hanno il raziocinio. Se un cane o gatto vede un'altro gatto o cane morto lo annusa ma sarà consapevole che quello che è morto? Quello che è certo è che l'animale non ha la possibilità di dire: se quello è morto, posso morire anch'io. Solo per gli animali vale quel detto (Epicuro):la morte non è un problema, fino a quando la morte non c'è io ci sono, e quando c'è io non ci sono. Peccato che questa massima per gli uomini non vale, noi non abbiamo la non consapevolezza ma ci devo pensare. Anche se non ci voglio pensare, morirò anch'io. Chi si manifesta ingrato nel non avere un minimo desiderio delle cose celesti verranno dati i suoi pochi talenti e verrà dato a coloro che ne hanno tanto.
Il tedio o disinteresse delle cose di Dio è un peccato grave contro il Primo Comandamento ed è un peccato di omissione che molti commettono, di cui pochi confessano o sanno di doverlo dare. Il primo comandamento non è un pio consiglio. Dio non ci costringe ad osservarli ma quando una cosa è oggetto di un comandamento non è una cosa opzionale, se tu non fai quello che il comandamento dice tu esci dalla Volontà di Dio. Non è un pio consiglio. Il desiderio, dove sono i nostri desideri? In parte è spontaneo, in parte pilotato perchè è alimentato da quello che io vedo con gli occhi del cuore e da ciò che io penso con gli occhi dell'anima. Non pensare ad altro che sempre e solo a Gesù, Maria, ecc... (per chi vive nella dv), se pensi a Gesù pensi alla dv così come pensando a Maria o alla Santissima Trinità. A che pensi te dal mattino alla sera? Il problema soldi... sia ricchi che poveri pensano sempre ai soldi dal mattino alla sera. Vangelo san Matteo 6 (ci pensa Gesù). E' chiaro che se stai nel mondo, tu non ti accontenti del necessario ma vuoi una montagna di cose inutili e stai dal mattino alla sera a pensare come procacciarti ciò che vuoi. Difficile è entrare in noi stessi capire cose stiamo combinando.
“Figlia mia, com’è bella, penetrante, comunicativa, trasformatrice, la luce della mia Volontà! Essa è più che sole, il quale, battendo la terra dona con liberalità gli effetti che la sua luce contiene, né si fa pregare, ma spontaneo, come la sua luce riempie la superficie della terra, dona a ciascuna cosa che trova ciò che ha, dà al frutto la dolcezza ed il sapore, al fiore il colore ed il profumo, alle piante lo sviluppo, a tutte le cose dà gli effetti ed i beni che contiene, non particolareggia con nessuno, basta solo che la sua luce le tocchi, le penetri, le riscaldi, per fare l’opera sua..." Gesù
Un conto è andare al mare a prendere il sole, quindi mi abbronzo subito e un conto è stare tappato in casa con le finestre sbarrate.
"...Più che sole è la mia Volontà, purché l’anima si esponga ai suoi raggi vivificanti e metta da “banda” le tenebre e la notte della sua volontà umana, la sua luce sorge ed investe l’anima e penetra nelle sue più intime fibre per fugare le ombre e gli atomi dell’umano volere, come batte la sua luce e l’anima la riceve, comunica tutti gli effetti che contiene, perché la mia Volontà, uscendo dall’Essere Supremo, contiene tutte le qualità della Natura Divina, quindi, come l’investe, così comunica la bontà, l’amore, la potenza, la fermezza, la misericordia e tutte le qualità divine, ma non in modo superficiale, ma reale, da trasmutare nella natura umana tutte le sue qualità, in modo che l’anima sentirà in sé, come sua, la natura della vera bontà, della potenza, della dolcezza, della misericordia e così di tutto il resto delle qualità supreme.Solo la mia Volontà ha questa potenza di convertire in natura le sue virtù, ma solo per chi si lascia in preda della sua luce e del suo calore e tiene lontano da sé la notte tenebrosa del proprio volere, vera e perfetta notte della povera creatura.” Gesù
Iniziamo a prendere le distanze dalla propria volontà quando è umana, se si fanno queste due operazioni: desiderio di aspirare alla dv (voglio entrare nella dv) e faccio quello che da parte mia per scrollarmi di dosso la volontà umana e a quel punto arriva la luce. Siccome la dv contiene tutte le qualità della natura divina, quando entra dentro qualcuno, la dv si porta gli attributi divini e le trasmuta stabilmente nell'anima umana. Non è un modo apparente o transeunte ma stabile e profondo. E come posso capire che sta avvenendo ciò?
Io sono buono o no? Chi mi conosce può dire: quanto sono buono? La dolcezza, la misericordia, possono dire le persone di noi che siamo gentili, dolci, ecc... la misericordia sono anche le sette opere misericordia spirituale e corporale ecc... e se le faccio vuol dire che la dv è presente di noi. Visiti i malati? Consoli gli afflitti? Sopportare pazientemente le persone moleste? Preghi Dio per i vivi e defunti? Insegni agli ignoranti? ecc.. Le virtù diventano una cosa naturale, una persona iraconda è facilmente irascibile e se fa un treinig autogento (in modo eccezionale e sforzo eroico di dominio di sè stesso) si dà una calmata. E fa atti di impazienza in continuazione, se c'è la dv è il contrario: l'impazienza non la senti più. Non si annulla completamente ma diventa (lo scatto di impazienza) raro. Puoi sentire che si risveglia ogni tanto ma accade solo a chi si lascia preda della sua luce e del suo calore (il che significa dare tempo, conoscere, meditarci, ecc...) e poi darsi in preda al suo calore e fare quanto possiamo per tenere lontano da noi la notte dell'umana creatura. Dove arriva la nostra umana volontà anche quando non è un peccato formale ma anche quando non si fonde con la dv (esempio: non fa un'azione ispirata dallo Spirito Santo ecc..), ogni volta che noi non stiamo dentro quest'orizzonte staremo peggio.
MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI
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