Gesù spiega come sempre opera nuovi prodigi nell'anima, ma questi sono efficaci solo se l'anima cura la propria formazione, cresce nelle conoscenze delle verità divine e pratica alacremente le virtù, senza rimanere sotto l'oppressione delle passioni e la tirannia dei vizi. Libro di cielo volume 19, 4 Aprile 1926, 30 Luglio 2020
4 Aprile 1926
Tutto ciò che Nostro Signore fa nell’anima che vive nella sua Volontà, supera tutto ciò che fece nella Creazione. La Divina Volontà forma la completa risurrezione dell’anima in Dio
Gesù in questo brano offre degli spunti interessanti di meditazione anche per quello che riguardano la vita ascetica e le peculiari caratteristiche della lotta ascetica che assumono quando si vive una vita interiore nelle virtù nella dv, il mezzo di lotta è un pò differente; non c'è uno scontro frontale contro i nostri peccati e vizi - scontro frontale dal quale spesso e volentieri si esce sconfitti o malconci, non ce la facciamo a vincerci. Ma si usano le armi segrete: si ricorre ai celesti aiuti, (non c'è uno scontro forontale) ma c'è una richiesta di aiuto alla potenza della divina volontà perchè sia lei - attraverso la nostra maggior adesione ad essa - che sia lei a distruggere ciò che da essa tenda a separarci.
Gesù inizia a dire delle cose belle che fa nell'anima:
“Figlia mia, tutto ciò che faccio nell’anima, oh quanto supera tutto ciò che feci nella Creazione! Vedi, ogni conoscenza delle mie perfezioni che manifesto, ogni verità che appartiene alla Divinità, è un nuovo cielo che distendo nell’anima...." Gesù
Gesù insiste molto - negli scritti - sulle conoscenze, che la prima cosa da fare è conoscere. Se noi ricordiamo l'antico catechismo Pio X; Dio ci ha creato per Conoscerlo, Amarlo e Servirlo in questa vita e goderne nell'altra. Conoscerlo, Amarlo e Servirlo, non sono messe così in ordine casuale - io non posso amre ciò che non conosco e non servo volentieri e non dò la vita a chi non amo. Tanto più Dio si conosce tanto più si ama e viceversa. Noi vediamo purtroppo in questi tempi pochissimo amore al Signore, pochissima vita cristiana e dilagare del paganesimo, da cosa dipende tutto questo? Dalla perdita della Fede, non solo come virtù personale perchè viene infusa con il Battesimo, ma la fede si alimenta con la conoscenza. Il don da quando è sacerdote ha investito tantissimo nell'attività di formazione perchè senza la conoscenza la fede muore e se muore, muore la carità e poi la vita cristiana e si torna nel paganesimo. Se ogni conoscenza delle perfezioni divine e verità divine è un cielo, se uno trascura - come molti ahimè fanno - la propria formazione cristiana quali cieli ci stanno in quell'anima? Nessuno, in compenso ci sono i vizi, passioni e anche se le persone non sono consapevoli c'è proprio il Regno di Satana. Gesù nella sua predicazione evangelica dice che se non si vive sotto l'influsso di Dio, si vive sotto le catene di Satana. Non c'è data una terza possibilità. Chi non è con Gesù è contro Gesù.
Per vivere nella dv la prima cosa da fare è conoscere Dio, tutte le cose che Gesù fa scrivere nel libro di Cielo presuppongono già una conoscenza a priori - non si può vivere nella dv se non si conosce abbastanza bene il Catechismo, non si può tendere alla santità delle santità se non si ha una forte motivazione a diventare santi. Quanto conosco il mio Dio? Quanto tempo dedico alla mia formazione? (ascolto omelia, catechesi, incontro a temi, lettura personale del catechismo, dei documenti del magistero se una persona è in grado, degli scritti dei santi ecc....).
"..ogni grazia che Io verso ed ogniqualvolta rinnovo l’unione con Me, sono mari che si distendono nell’anima ed il suo amore e la sua corrispondenza formano il dolce mormorio in questi mari e le onde impetuose.." Gesù
Dio ti mette a disposizione tante cose, dà a tutti la possibilità ma bisogna vedere chi concretamente queste cose le mette in atto. Non pensiamo mai (eresia chiamata quietismo) che faccia tutto il Padre Eterno e noi dobbiamo stare a braccia conserte che Lui ci faccia santi. Non funziona così. Perchè se farò così, morirai con le braccia conserte e non è che mi sarò fatto santo ma mi sarò ulteriormente degradato se non avrò fatto niente. Per come siamo messi adesso, chi non procede nella vita cristiana retrocede (dicono i maestri di spirito). Altro errore: uno può pensare, sono arrivato a questo grado e adesso mi fermo. No. Chi si ferma è perduto. Uno può dire: sono santo al 50% e mi fermo qua (sciocchezza per farci capire), non ti puoi fermare perchè se lo fai regredirai. Non c'è la possibilità di una vita statica. Ecco perchè è importantissima la costanza e perseveranza. Gesù prosegue:
"..Come l’anima pratica le sue virtù, siccome il corpo contribuisce all’esercizio di esse, si può chiamare il corpo il piccolo terreno dell’anima, dove Io stendo i più bei prati fioriti, dove Io mi diletto di creare sempre nuovi fiori, piante e frutti..." Gesù
C'è un'impegno costante dell'anima di crescita verso la santità nell'esercizio delle virtù cristiane (fede, speranza, carità, giustizia, fortezza, temperanza e prudenza dalle quali poi si diramano come un'albero tutt le altre virtù cristiane). L'umiltà è una parte della virtù della temperanza, il digiuno è una parte della virtù della temperanza, la costanza e perseveranza sono una parte della virtù della fortezza, la virtù di religione - adempimento dei nostri obblighi verso Dio - è la parte più nobile della virtù cardinale della Giustizia. Il discernimento è una proprietà della virtù cardinale della prudenza ecc...
Consocenze sempre maggiori ed esercizio costante e sempre più solido delle virtù che siamo in grado di praticare.
Nella seconda parte dello scritto, Gesù ci ricorda che il Fiat Supremo è un'atto solo -e nella Creazione si è manifestato nel creare la Creazione perfetta una volta per sempre. E poi come sappiamo la Provvidenza Divina conserva nell'essere tutte le cose create persino noi stessi.
"..nelle anime il mio creare è continuo, non smetto mai, sempre, sempre sto in atto di formare cose più belle, cose sorprendenti e nuove, a meno che trovi anime che mi chiudano le porte ed arrestino il mio atto continuo della creazione ed allora trovo un altro espediente: abbondo, moltiplico il mio atto continuato nelle anime che hanno le porte aperte e con loro mi delizio e continuo l’ufficio di Creatore..." Gesù
Poi dice che nelle nostre anime, il suo operare è continuo, non lo smette mai e sta sempre in atto di creare cose più belle. A patto che non gli vengano chiuse le porte. E purtroppo di queste anime ce ne sono tante, e cosa fa Nostro Signore? La Parabola (nel Vangelo) dei talenti e delle mine: che succede a quello che si è messo il talento nel fazzoletto o la mina sotto terra? Toglieteli il talento e datela a chi ha 10 mine. A chi ha sarà dato, a chi non ha sarà tolto ciò che crede di avere o che ha (a seconda delle versioni). Chi spreca le grazie e non vi corrisponde o non le vuole e quindi Nostro Signore - che non vuole grazie sprecate - le dirotta su un'altro, su chi le fa fruttificare al massimo. Quelli che hanno fatto fruttificare le grazie. Chi ha le porte si prende tutte le grazie per lui ed anche quelle respinte da chi ingrato ha chiuso le porte alla bontà divina. E' giustissimo che sia così. Le cose che escono da Dio, le sue grazie, Dio non permette che vadano perdute anche se le anime possono avere delle grazie perdute o sprecate. Godrà di più chi sollecitamente ha valorizzato le grazie di Dio.
"..Ma sai tu dove non mai viene interrotto questo mio atto continuato? Nell’anima che vive nella mia Volontà, ah! sì, solo in essa posso liberamente fare ciò che voglio, perché la mia Volontà che si trova nell’anima, la prepara a ricevere il mio Fiat che uscì fuori nella Creazione, sicché la mia Volontà posseduta dall’anima e quella che ho Io si danno la mano, si baciano e formano i più grandi portenti, perciò sii sempre attenta ed il tuo volo sia sempre nel mio Volere.” Gesù
Chi vive nella dv può ricevere continuamente gli effetti di questo atto continuo nella Creazione. La vita cristiana è una vita meravigliosa, ogni giorno è uno spettacolo nuovo e anche chi crede di avere una vita bruttarella o mogia. La nostra vita non è dipendente dalle circostanze esterne da quello che viviamo (problemi, guai ecc..) ma la vita dipende da come noi la viviamo. Come viviamo ciò che ci accade? Chi vive nelal dv è un continuo, uno spettacolo sempre più bello ed entusiasmante. Infine il Signore chiude con un riferimento alla Resurrezione:
“Figlia mia, la mia Resurrezione completò, suggellò, mi restituì tutti gli onori e chiamò a vita tutte le opere mie che feci nel corso della mia Vita sulla terra e formò il germe della resurrezione delle anime e persino dei corpi nell’universale giudizio; sicché, senza la mia Resurrezione, la mia Redenzione sarebbe stata incompleta e le mie più belle opere sarebbero state sepolte. Così se l’anima non risorge del tutto nella mia Volontà, tutte le opere sue restano incomplete e se il freddo nelle cose divine serpeggia, le passioni l’opprimono, i vizi la tiranneggiano, formeranno la sepoltura dove seppellirla, perché mancando la Vita della mia Volontà, mancherà chi farà risorgere il fuoco divino, mancherà chi con un solo colpo uccida tutte le passioni e faccia risorgere tutte le virtù. La mia Volontà è più che sole che eclissa tutto, feconda tutto, converte tutto in luce e forma la completa resurrezione dell’anima in Dio.” Gesù
Il corpo vero di Gesù forma il germe della resurezione delle anime, coloro che prendono parte a questa Resurrezione delle anime (Apocalisse) su di esse non ha più potere la morte spirituale cioè la dannazione e ben più grave della morte corporale. Ma non soltanto anche il germe per le anima ma anche per i corpi. Gesù poi pone un'analogia: se l'anima non risorge del tutto nella sua Volontà, tutte le sue opere rimangono incomplete e se il freddo nelle cose divine serpeggia (nel Vangelo di san Giovanni, Gesù dice che tutto ciò che è nato dalla carne è carne, robaccia, freddo). Le passioni l'opprimono, i vizi la tirannaggiano. Quali sono i vizi capitali? Noi dobbiamo avere la capacità di guardare dentro noi stessi, sappiamo quali sono le più frequenti passioni umane che danno vita ai vizi? La superbia viene dalla passione del desiderare, la brama della propria eccellenza, l'avarazia che viene dalla brama del desiderio di accumulare beni materiali di questo mondo (soldi, vestiti, case, possedimenti, ecc..) su queste cose bisogna fare l'esame di coscienza. Com'è il nostro guardaroba? Quanti scarpe e vestiti abbiamo e che non vengono mai usate e che sono stati comprati per uno sfizio? E' cosa virtuosa che va bene agli occhi di Dio o cosa da avari? L'avaro è colui che accumula cose per sè senza averne reale bisogno e se gli avanza qualcosa lo dà a chi ne ha bisogno. La lussuria si posa sia sul desiderio e sulla passione dei sensi legata al tatto, e che pur di essere soddisfatti degrada l'uomo al di sotto le bestie, l'ira di per sè stessa è una passione. In forza dell'ira si commettono i più grossi peccati (parolacce, insulti, bestemmie, percosse, omicidi, ecc...); chi è arrabbiato...è brutta una persona arrabbiata. Invidia che si fonda sul desiderio e sulla tristezza, rattristarsi per il bene altrui, dire: lui sta bene a differenze di me che sto male. Poi l'accidia, non soltanto la pigrizia ma è anche il tedio, nausea, disgusto e l'oziosità sopratutto per le cose che riguardano Dio. L'accidisio è chi non prega mai, non cura mai la sua formazione e non va in Chiesa perchè gli viene la nausea fare queste cose. E poi c'è la gola, legato al fatto biologico del mangiare - i cristiani mangiano per vivere e non vivere per mangiare. Mettere chili non è un problema di linea per piacere al prossimo e quindi poter soddisfare certi desideri, le mode estive specie femminili stanno diventando inguardabili. Non si può essere discepoli di Gesù e Maria e dare pubblico scandalo. Se le passioni e vizi ci tiranneggiano, quale dv? Queste ne formano la sepoltura e non la sua vita.
Quanto più aumenta la dv in noi e quanto più la chiamiamo in noi, tanto più essa ci aiuta a distruggere i vizi e ci fa crescere nella santità.
MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI
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