giovedì 11 gennaio 2024

Le pene sono portatrici di infinita gloria

Lezione magistrale di Gesù sul valore delle pene accolte e offerte e sulle croci volontariamente abbracciate. Nessuno pensi di poter vivere nella Divina Volontà senza le croci. Libro di Cielo, Volume 33, 14 Gennaio 1934, 3 Maggio 2023

14 Gennaio 1934 Dolce incanto d’ambo le parti: di Dio e della creatura. Come la creatura acquista il potere di far sua la Divina Volontà. Le pene sorridono innanzi alla gloria, ai trionfi, alle conquiste. Gesù nascosto dalle pene.

La parte forse più edificante per noi poveri mortali e viatori in cammino verso le vette della divina volontà è meglio fissare lo sguardo verso la seconda parte del brano mentre la prima è per chi ha già spiccato il volo e deve fare qualche piccola ulteriore correzione di rotta ma già viaggia alla grande.

"..La felice creatura acquista il potere di farla sua e, siccome è sua, la ama potentemente più che vita propria. Figlia mia, fino a tanto che la mia Volontà non è tenuta come vita propria, esclusivamente sua, che nessuno può togliere,..." Gesù

Nella prima parte Gesù parla di chi ha già ricevuto il dono della divina volontà ma ancora non è arrivato alla perfezione assoluta. Fino a quando non è accaduto ciò, la dv non può sfoggiare tutte le sue potenzialità che sono immense. Fermo restando che la persona è fortunata. Però fino a quando non si arriva a questo stadio la dv non potrà svolgere la sua vita nella creatura al 100%. Nel frattempo chiamala, custodiscila e falla crescere. Questo sgombra il campo da possibili equivoci. Quando si parla della dv si parla di pienezza di felicità, però questa condizione non deve creare in noi la falsa illusione che nella nostra vita terrena finiscano le croci. Il don ritiene che non dovrebbe essere necessario ridirlo ma qualcosa è necessario evidenziarlo e Gesù lo fa. Tutto parte dall'affermazione di Luisa che le sue pene, anzichè affliggerla, le fanno festa:

"....Invece d’affliggermi, le mie piccole pene mi facevano festa...." Gesù

E Luisa si chiede come mai che una pena crea gioia in lei? Che succede? E Gesù fa una bellissima lezione che sarà anche di grande consolazione per chi si trova in un momento di prova.

«Figlia mia, non ti meravigliare, le pene innanzi alla gloria sorridono, si sentono trionfanti nel vedere le conquiste che hanno acquistato, le pene confermano e stabiliscono la gloria più o meno grande nella creatura ed a seconda le pene, così si sentono dipingere le più belle e svariate tinte di bellezza e, vedendosi trasformate nella bellezza più rara, festeggiano...." Gesù

Noi non possiamo pensare che Nostro Signore in qualche modo rinneghi ciò che ha insegnato con la parola ed esempi. Ogni cammino che presenta soltanto rose, fiori e delizie non è un cammino che viene dal Cielo (e che porta ad esso). I cammini che portano al Cielo sono cammini che passano per la croce, così è sempre stato e così è e sempre sarà perchè la gloria che noi avremo in Cielo è proporzionata a quanto avremo sofferto per amore del Signore. L'inno alla Chenosi, dei Filippesi di san Paolo

("...5Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù: 6egli, pur essendo nella condizione di Dio, non ritenne un privilegio l’essere come Dio, 7ma svuotò se stesso assumendo una condizione di servo, diventando simile agli uomini. Dall’aspetto riconosciuto come uomo, 8umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e a una morte di croce......" Filippesi 2)

Era Dio impassibile, non soggetto a nessuna limitazione e Gesù accetta di abbassarsi. Qualcuno di noi avrebbe fatto lo stesso? Immaginati di essere in una situazione di perfetta beatitudine, non ti può far male niente e nessuno, sei invulnerabile ed invincibile ecc... e tu per amore di un disgraziato che per colpa sua si è messo in un mare di guai, disprezzando la tua grazia....assumi la condizione di quel disgraziato e ti carichi dei suoi dolori per tirarlo fuori dai guai. Ma se uno soltanto pensa a questo c'è da impazzire e uno dovrebbe stare in ginocchio Gesù per tutta la sua vita terrena. Cosa dice san Pietro? Cristo patì per noi ecc... e Gesù dice che chi vuole seguirLo rinneghi sè stesso, prenda la propria croce e lo segua ecc... la sapienza della Croce. E' chiaro che per benedire le pene ci vuole una sapienza soprannaturale, anche le piccole infermità quotidiane e piccoli incidenti domestici o acciacchi dovuti all'età, le cose più comuni, un raffreddore, un'influenza, un mal di gola ecc... chi di noi le vive le prende, le riconosce che queste piccole pene accolte e sofferta con amore e offerta quella è un piccolo grado di gloria di più in Cielo che salverà tante anime in terra? Poi c'è Nostro Signore che calibra la croce a seconda delle spalle e il don ascolta non di rado delle vicende che gli fanno il cuore piccolo: gli dispiace, se il don potesse solleverebbe certe pene ma non sempre questo si può fare. Se uno legge certe testimonianze di certi santi,.....S. Margherita Maria Alacoque - Gesù lo dice negli scritti della Valtorta - assieme alla Gertude la Grande ed a Veronica Giuliani, sono state le 3 donne che hanno amato di più Gesù - non ci ha messo Maria di Magdala nelle top 3. Ma cosa hanno fatto queste tre persone? Hanno fatto delle cose impressionanti, leggere quelle cose è uno sconvolgimento assoluto. Santa Veronica parlava del puro patire e andava a prendersi la croce dovunque stava. Uno potrebbe dire che nella dv non c'è questa propensione alla croce. Mica verrà in mente a qualcuno di diventare nemico della croce e magari giustificare questo con la dv, uno potrebbe dire: se la dv ci riporta alle condizioni di Adamo nell'Eden, nell'Eden non c'erano le croci. Occorre sempre tenere - cosa che non in molti sono capaci di fare - tu non puoi pensare che una dottrina (della dv) possa gettare alle ortiche 2000 anni di insegnamenti dei santi. Come quelle persone che oggi dicono che i digiuni, penitenze, cilici ecc... sono più da usare. Ma questo vorrebbe dire prendere il 90% dei Santi e buttarli al secco. Se non credete al don, leggete le vite dei Santi (le vecchie edizioni perchè quelle recenti sono edulcurate dove sono stati tolti gli aspetti più scomodi per le persone di oggi). Santa Madre Chiesa li ha canonizzati tutti quanti. C'è qualche problema o è tutto normale.

Oggi stanno costruendo un cristianesimo terreno e umanitario. Ma se ciò fosse noi saremmo le persone più idiote del mondo (dice san Paolo), se non esiste la vita eterna c'è solo questa vita per godertela un pò. Tante cose gradevoli a cui dobbiamo dire di no perchè sono contro la legge di Dio, ma hanno un loro fascino perchè altrimenti saremmo tutti santi, noi glielo di diciamo di no, questo no che mi priva di un piacere -illecito ma è un piacere - ma Gesù me lo ripagherà.

"...La pena sono Io che mi nascondo dentro di essa per formare i cupi lavori per la mia Patria Celeste e ricambio ad usura la breve dimora che mi hanno dato sulla terra...." Gesù

Gli usurai hanno il tasso di interesse tipo 100 o 200% per uno. E' una cosa abbastanza impegnativa. La pena è Gesù che si nasconde dentro di essa per fare i cupi lavori e ricambia ad usura la breve dimora che gli abbiamo dato sulla terra. Dicono i santi, non uno solo, che nessuno vuole tornare sul pianeta terra - se ti dovessero dire che stasera si parte per il Cielo come reagiresti? Diresti: uhm..non sono tanto sicuro perchè la vita in terra non è tanto così male, ma le persone che conoscono i santi, se potessero i Santi avere un desiderio sarebbe quello di tornare in Terra a fare un pò più di penitenza ed avere un grado di gloria in più in Cielo. Questo è l'unico motivo per il quale un santo vorrebbe tornare sulla terra e siccome noi ci siamo sarebbe una cosa saggia approfittarne. A volte le cose piccole, che sembrano piccole, a volte è peggio dare una cosa piccola a cui si è però legati piuttosto che fare un grande sacrificio. Ecco perchè ha un suo valore la penitenza e la mortificazione volontaria, nella dv questa cosa viene ribadita ed esaltata; i maestri di spirito dicono che sono più meritore le penitenze che ci manda Nostro Signore perchè non c'è la nostra volontà; un'acciacco fisico o la croce legata ai compimenti dei propri doveri. Avere tanti figli è una penitenza immensa, non è che un figlio lo hai solo per qualche tempo, quando sono piccoli possono piangere la notte e ti tengono svegli. Il tasso di gloria aumenta in maniera proporzionata per le pene sofferte per amore del Signore, sia quelle legate alla sua fedeltà della sua alleanza e anche a quelle che vengono offerte liberamente. Non diamo retta a chi insegna diversamente, il don ha sentito in certi movimenti ecclesiali che bastano le sofferenze di Gesù. Ci sono le pene morali, affettive, i dolori dei nostri affetti e dolori spirituali, quando Dio ti priva della sua presenza, quando Dio ti ha concesso qualche dono e poi te lo toglie (come accadeva a Luisa con la presenza sensibile di Gesù). Perchè se tu non ce l'hai non sai e non l'hai mai avuto quel dono...un poveraccio che è sempre vissuto dentro una casa popolare non lo sa com'è vivere dentro una casa galattica ma se tu lo porti in una villa per tre mesi e poi lo riporti nella casa popolare quello impazzisce. Le pene sono variegate. In terra "rendono infelice" la persona, nessuno si diverte a soffrire, è chiaro che soffrire porta la gioia ma non il piacere sensibile.

"...In terra rendono infelice la povera creatura, ma col segreto miracoloso che posseggono, lavorano nelle più intime fibre ed in tutto l’essere umano, per il regno eterno, in modo che ogni pena prende il suo ufficio distinto, chi si fa scalpello, chi martello, chi lima, chi pennello, chi colore ed allora lasciano la creatura che è stata loro affidata, quando ciascuna pena ha compiuto il suo lavoro e, trionfanti, la conducono al Cielo..." Gesù

L'albero che porta frutto viene potato. La potatura sono le pene sofferte per raffinarsi sempre di più. Alcune croci sono martelli, lima, ecc... deve uscirne un'opera d'arte. Lascia che le pene ti plasmino, perchè è Gesù l'artista e il segreto è accoglierle con amore e le pene volontarie le faccia con amore. Se tu fai questo (le vivi e le offri con amore)...

"...però purché la creatura le riceva con amore e senta e riceva in ogni pena il bacio, gli abbracci e le strette forti della mia Divina Volontà, allora le pene posseggono questa virtù miracolosa...." Gesù

Le pene diventeranno leggere. Ma se tu non le ricevi con amore o le fuggi non facendo nessun sacrificio. Noi fino ad ora cosa abbiamo offerto a Gesù? Quanti soldi che abbiamo guadagnato - esempi concreti - fino ad adesso? E di elemosine quanti ne ho dati? Quanti digiuni ho fatto fino ad adesso? Per quante ore ho portato il cilizio? E così via? Quante soffererenze ho offerto che mi ha mandato il Signore senza ribellarmi? L'amico del don, morto di una malattia, nato e morto il 3 maggio gli ha offerto (al Signore) un'anno di via crucis, il don l'ha visto con gli occhi suoi. E quando la sua mamma andò da Natuzza Evolo (la mistica), lei vide Francesco tra San Francesco e Padre Pio. E poi Francesco disse (attraverso la mistica) a sua mamma: che hai da piangere se hai un figlio tra due grandi santi e due suoi amici sono diventati prete e frate? Queste sono le grandi pene. Ed è per questo che Luisa le avverte come cose gioiose. Sì, un pochino ti fanno soffrire perchè non sono divertenti - non esiste qua in terra la felicità senza la croce ma la felicità nella croce e con la croce. Poi in Cielo bellissimo andare a vedere Maria Valtorta quando parla della morte di Maria di Magdala, quando le appare Gesù risorto ma che non si fa toccare da lei (nel Vangelo), eppure gli è apparso. Perchè Maria di Magdala doveva ancora purificarsi da tutta la monnezza che aveva accumulato. Negli scritti di Maria Valtorta, la mistica non riconosce all'inizio Maria di Magdala a causa delle innumerevoli penitenze da lei vissute - con due solchi scavati dalle lacrime all'attacco del naso e del viso, e si è presa un fascio di spine alla testa e sulla schiena ecc... e gli è apparso Gesù e gli ha tolto gli strumenti di penitenza e adesso gli ha detto: adesso basta, viene con Me. Ma Gesù era d'accordo con quello che ha fatto prima Maria di Magdala o no? Eppure gli è apparso risorto.

La dv non è un'autorizzazione a bypassare il cammino della croce anzi... Gesù e Maria che sono vissuti nella dv si sono presi delle croci da paura. Quindi è normale pensare che nella dv non ci siano le pene e le croci? Uno potrebbe dire: se mi fondo nella dv quell'atto che faccio diventa divino, eterno ed immenso e se io mi faccio una passeggiata quella diventa infinita, eterna ed immensa e quindi che bisogno c'è che io mi faccia un digiuno? Perchè anche quello diventa eterno, immenso ecc... Ma queste cose il don l'ha sentito con le sue orecchie in ambienti dove si conosce la dv. Ecco cosa succede quando si inizia a sragionare anche all'interno di certi mondi.

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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