Gesù spiega che l'anima è veramente un piccolo cielo in cui Dio abita e può e vuole abitare a condizione che l'anima glielo permetta. Chi non sente in sé la vita della Divina Volontà vuol dire che o non la conosce o, pur conoscendola, non la mette in pratica. Libro di Cielo, Volume 31, 21 Ottobre 1932, Mercoledì 25 Gennaio 2023
21 Ottobre 1932
La creatura, cielo tempestato di stelle. La Creazione racchiusa in essa. Come la pratica del bene forma la vita del bene nella creatura. Segno se Gesù dimora nell’anima .
Iniziamo questa meditazione in cui Gesù è stato un pò santamente poetico, il don ha avuto questa impressione leggendo il brano (specie la parte iniziale) ascoltando le similitudini che Gesù usa. L'insegnamento di Gesù parte da un giro di Luisa nel Fiat Creante.
(Luisa)Sono sempre in preda del Fiat Divino, Egli mi aspetta in tutte le cose create per duplicare l’amore che ebbe nel creare tante cose per me, sembra che il Volere Divino sospiri l’amore della sua amata creatura, per poter trovare il piccolo appoggio d’amore, dove poggiare il suo grande amore. Onde, cieli, soli, venti, non sono altro che chiamate insinuanti e continue per dirci: «Io ti ho prevenuta col mio amore e tu non lasciarmi senza il tuo.»
L'amore di Dio traboccante nel Creato è l'equivalente di quella che sarà la gloria accidentale nell'aldilà, per chi segue le catechesi di Tenera Amata - quello che Gesù ci insegna nei libri di Cielo è questo: 1) noi possiamo entrare in contatto con l'amore diretto di Dio nella misura in cui impariamo la preghiera profonda, chi non sa cosa sia l'amore di Dio in modo diretto è perchè non ha mai pregato - avrà detto tante preghiere normali ma non ha mai pregato. Perchè se lo fa (prega sul serio) è matematico che il Signore ti faccia sentire il suo amore, se non ci si crede, basta leggere Santa Teresa d'Avila - nei suoi libri spiega benissimo come si parte da una preghiera normale per arrivare al matrimonio mistico. Quello che ha celebrato Luisa nel primo volume nel libro di Cielo, Luisa era la sposa mistica di Gesù. Non è roba da grandi santi - uno potrebbe pensarlo - Santa Teresa dice che quello che descrive non sono roba d'appannaggio di grandi santi e di grandi penitenti, sono cose potenzialmente disponibili per tutti, ovviamente ci dev'essere la disponibilità di percorrere un cammino di santità, sono perle che il Signore dà a chi si mette in condizione di riceverlo. Ciò che noi viviamo nei nostri piccoli viaggi d'amore in terra poi avranno il compimento perfettissimo nella visione beatifica. Tenera Amata nel suo testo parla della gloria accidentale, dei beni ulteriori rispetto alla Visione beatifica, che il Signore ha preparato per le anime beate. Basterebbe la visione beatifica per non aver più bisogno di nulla, è per questo che ci sono persone rinunciano alla famiglia ecc... perchè chi possiede Dio è pieno di tutto. Ma siccome Dio non fa un'opera in parte, Dio strafa, ha fatto la Creazione per noi.
".. Egli mi aspetta in tutte le cose create per duplicare l’amore che ebbe nel creare tante cose per me,..." Luisa
Sta attento fratello o sorella che stai leggendo, tutto quello che Dio ha creato lo avrebbe fatto anche se solo tu di fatto lo avresti goduto, Dio è capace di fare queste cose. Non basta i rapimenti d'amore ecc.. ma per l'Altissimo non basta e quindi ti devi andare ad ubriacare in senso buono e santo che Dio ti riempe dovunque ti giri. Questo in Paradiso sarà la gloria accidentale, tutti gli amori che Dio ha pensato, ecc...e qui in questo mondo c'è la Creazione. E poi Gesù parla:
«Figlia mia, come creai un cielo che si stende sul tuo capo, tempestato di stelle, così creai un cielo dentro di te e questo cielo è l’anima tua che si stende ovunque, dalla sommità del capo, fino all’estremità dei piedi, non vi è parte di te dove questo cielo non si stenda, sicché hai un cielo al di fuori ed un cielo al di dentro, più bello ancora e tutti gli atti che fa questo cielo per mezzo della tua natura, cioè, pensare, parlare, operare, soffrire, non sono altro che stelle fulgidissime con cui si va adornando questo cielo dell’anima. Il sole che splende dentro di esso è la mia Volontà, il mare che scorre è la mia grazia, il vento le mie sublimi verità che formano i prati fioriti delle più belle virtù, la Creazione è tutta racchiusa nella creatura....." Gesù
Dio ne ha fatto un'altro di cielo e Gesù (oltre ad essere un poeta) richiama l'espressione di santa Teresa di Gesù bambino. Anche santa Teresa d'Avila dice che quando andiamo a cercare Gesù nei cieli o altro, diceva che Dio è seduto nella settima stanza della nostra anima e la stragrande maggioranza delle persone trascorre la propria vita senza rendersene conto e senza avere la più pallida idea che Dio è seduto in trono nella parte più profonda e recondita della tua anime e se arrivi lì succede un 48 santo.
"...questo cielo è l’anima tua che si stende ovunque, dalla sommità del capo, fino all’estremità dei piedi,..." Gesù
L'anima è la forma del corpo, ecco perchè non si può completamente staccare dal corpo ma solo parzialmente. L'anima è presente nel corpo e in ciascuna parte di esso secondo la sua totalità della sua essenza e non con la totalità delle sue operazioni (scrive san Tommaso d'Aquino). E' come Dio, immenso ed ovunque nel cosmo, Dio è tutto e dappertutto così la nostra anima. L'estremità del capo e dei piedi, l'anima si trova dovunque, con la totalità della sua essenza e non con la totalità delle sue operazioni, nel piede l'anima ha il piede e fa fare ciò che deve fare il piede, collega il piede perchè sia obbediente a ciò che gli dice il cervello e faccia ciò quello che gli si dice di fare (muove passi, stia fermo, in punta di piedi ecc...). I piedi non pensano, i comandi li dà il cervello. Le facoltà spirituali - spiega san Tommaso - hanno come sede il cervello, l'organo corporeo, la nostra attività intellettiva non si riduce alle nostre cellule celebrarli, ma fino a quando siamo viatori l'intelligenza non funziona se non utilizzando i meccanismi e risorse dell'organo corporeo. Una persona a cui viene meningite e diventa ebete non è che la sua anima è ebete, è che essendo stato menomato gli tocca la croce che fino a quando rimane in questa vita rimarrà qua. Non potrà mettere in atto la sua intelligenza. E cosa sta dicendo Gesù? Gesù ci ama immensamente, noi dobbiamo imparare ad amare la propria anima - non amor proprio (è un dovere gravissimo dice san Tommaso). Dopo l'amore di Dio la gente pensa che venga l'amore del prossimo, ma è sbagliato, dovrebbe venire l'amore alla nostra anima - il secondo comandamento nella formula veterotestamentaria dice: amerai il prossimo tuo come te stesso, quindi Gesù dice in modo indiretto che chi non ama il prossimo, non ama Dio e non ama la propria anima. Io amo la mia anima pregando, imparando a ricevere i sacramenti, anche se io non sento nulla alla mia anima, i sacramenti gli fanno un bene dell'anima, curando la formazione cristiana, formandola bene e ascoltando buone meditazioni ecc... e vedrai che se tu curi questa forma d'amore, tu starai benissimo perchè il segreto del benessere è uno solo: noi stiamo bene se sta bene la nostra anima. Quanto più curi la tua anima e quanto più starai bene e vedrai come amerai il prossimo, smetterai di sparare sentenze, la Madonna negli scritti di Maria Valtorta, ad un certo punto le rimproverano che Lei cercava di vedere sempre il bene nelle persone e gli dicevano: ma tu come fai? Ci sono delle persone cattive e la Madonna dice: io vedo soltanto l'anima delle persone, l'anima non può essere cattiva di per sè, tutto quello che vediamo di brutto non viene dall'anima, deriva dalla volontà umana, da quello che abbiamo anche subito e da quello che abbiamo combinato noi - è quello che ci rende brutti, antipatici, scontrosi, scorbutici ecc... la nostra anima rimane sempre bellissima. Se io ho imparato a curare la mia anima e quando sto davanti ad una persona orrenda supero questa cosa perchè vedo la sua anima.
".. cioè, pensare, parlare, operare, soffrire,..." Gesù
Se si fanno queste operazioni santamente, non se pensi monnezza. Il parlare non il chiaccherare, non per dire bestemmie o per parlare a vanvera.
"..cioè, pensare, parlare, operare, soffrire, non sono altro che stelle fulgidissime con cui si va adornando questo cielo dell’anima..." Gesù
Parlare di per sè è una cosa bella, peccato che molte volte diventi una cosa penosa - parliamo male, a vanvera, diciamo un sacco di cose inutili o sputiamo veleno, cose che scandalizzano ecc... l'atto stesso del parlare sono stelle fulgidissime. La Volontà di Dio sta dentro di noi, poi però dobbiamo vedere se abbiamo le porte e finestre chiuse, perchè se sono chiuse hai voglia a splendere, che splende a fare? Non ci arriva dentro di te.
"..Il sole che splende dentro di esso è la mia Volontà, il mare che scorre è la mia grazia, il vento le mie sublimi verità che formano i prati fioriti delle più belle virtù, la Creazione è tutta racchiusa nella creatura..." Gesù
Vivere in grazia è la cosa più importante di tutte, se sul pianeta Terra non ci fosse il mare non saremmo tutti morti. Il mare non sta sulla terra per affascinarci con la sua bellezza, c'è anche l'aspetto del bello, ma il mare svolge una funziona imprescindibile: se non ci fosse il mare saremmo morti a seduta stante. Se nell'anima non ci fosse il mare della grazia, l'anima sarebbe morta. Sono le verità di Gesù che producono le virtù, ecco curare la formazione. Noi dobbiamo imparare la verità, noi abbiamo la capacità di imparare le verità ma non abbiamo la scienza infusa. Dobbiamo fare qualcosa per farle entrare dentro di noi altrimenti non ci stanno. Un'anima che sta in grazia e vive nella dv, e che si nutre delle verità ha un'altro cielo dentro di sè e quel benessere se lo gode. La gente così sciocca, il don ha una pene per un sacco di persone che stanno vicino a queste verità e non gli passa neanche per l'anticamera del cervello tutto ciò, il don non trova il modo per cercare di stimolare queste persone. Stanno tutti con musi lunghi, arrabbiati e sparlando a destra e manca, una vita orrida che ti fa soltanto una pena guardarla dall'esterno e a pensare che uno potrebbe avere una vita meravigliosa e una persona potrebbe dire a Dio: vita più bella non mi potevi dare. A queste condizioni e non altre.
"..Ecco perciò, chi non sente in sé la vita della mia Divina Volontà, significa che la conosce teoricamente, ma non in pratica, perché quando si conosce un bene e si pratica, si ha virtù di formare la sostanza della vita del bene che si conosce, altrimenti resterebbe senza pratica, come una pittura dipinta, che non avendo vita, non ha virtù di formare la sua vita in chi la mira..." Gesù
Qualcuno ha scritto al don che non ce la faccio, come faccio a non sentire la ferita di un'offesa? Se hai la dv la ferita non la senti e se la senti (la ferita) - dice il don - la vita della dv non è ancora formata in maniera perfetta. Chi non sente in sè la vita significa che forse la conosce teoricamente - solo la conoscenza non basta, io devo iniziare a farla e poi a viverla. Se io non vivo un bene che ha la capacità di formare la sua vita dentro di me quel bene non lo vivo.
"..La mia Volontà è vita,...." Gesù, cioè un benessere profondo, cioè lo stare bene qualsiasi cosa, le cose esterne non ti condizionano, non ci fanno nè caldo nè freddo, però "..le nostre opere sono opere vive, non morte, eppure per chi non le conosce, o non cerca di conoscerle, o non le mette in pratica, possono essere per essa opere morte e senza vita.." Gesù
"..Quindi è alla pratica che aspetto la creatura per realizzare, formare e crescere la vita del mio Volere e rendere vive per essa le opere nostre.» Gesù
E quindi Gesù conclude:
"..Quindi se l’anima si sottomette alla mia Volontà, l’ama, le dà il primo posto, è segno che Io vi dimoro, perché la mia presenza ha virtù di tenere l’umana volontà sottoposta alla mia, invece se si sente ribelle alla mia Volontà, allora è segno certo che Io mi son ritirato..." Gesù
Dio non voglia che mai accada che Gesù si ritiri da noi.
MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI
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