Gesù prega per i "suoi" e parla di coloro che anche nella Chiesa fanno vita doppia da ipocriti. Spiega chi sono i grandi santi e perché sono diventati luci per il prossimo. Le divine bellezze che ci attendono in Paradiso. Libro di Cielo, Volume 29, 16 Giugno 1931, Lunedì 5 Settembre 2022
16 Giugno 1931
Gesù prega. La necessità di possedere un bene per poterlo comunicare agli altri. Le piccole luci formano intreccio alla grande luce della Divina Volontà .
Gesù in questo brano affronta una serie di punti senza un'apparentemente una linea di continuità. Andiamo a prendere i singoli punti per rifletterci:
"Padre Santo, Ti prego per i figli miei e per tutti quelli che mi hai dato e che io riconosco che sono miei, in queste mie braccia io me li stringo, affinché restino difesi e al sicuro dalla tempesta che stanno armando contro la mia Chiesa." Gesù
Qui c'è un'eco della preghiera sacerdotale di ciò che Gesù disse all'ultima cena, Gesù prega per coloro che il Padre gli ha dato. Quando Gesù parla dei suoi in questo senso - Dio/Gesù è il Cretore e tutte le cose sono sue, nessuno può sfuggire al suo dominio e volontà ecc.. , pure il diavolo è suo in questo senso - suoi sono coloro che scelgono di stare dalla sua parte, lo amano, accolgono il suo amore e lo ricambiano. Sono questi che nel corso della storia fanno vivere la Chiesa e gli altri sono coloro che la Chiesa la vogliono distruggere. Qua parla - secondo il don - di cose dei tempi moderni, e non deve stupirci che anche all'interno della Chiesa ci siano delle persone che in realtà non le appartengono. Solo i Santi appartengono alla Chiesa, noi lo vedremo chiaramente nella Gerusalemme Celeste ma non è vero - come dicono i protestanti - che la Chiesa terrena non sappiamo dove si trovi, questa è una stupidaggine. La Chiesa di Cristo è quella cattolica e romana e non è affatto escluso (vedi Giuda) che dentro il suo corpo ci siano i distruttori o gli ipocriti e quando si parla di fariseo o ipocrisia, qua c'è gente che fa la doppia vita.
"Figlia mia, quanti volti faceti ci saranno, quante maschere si smaschereranno! Io non potevo sopportare più la loro ipocrisia, la mia Giustizia era colma di tante finzioni e perciò non hanno potuto più tenere la maschera che li copriva. Perciò prega insieme con me, affinché restino salvi coloro che devono servire alla mia gloria e confusi coloro che vogliono colpire la mia Chiesa." Gesù
Nei Vangeli si parla di farisei di due tipi: i buoni e cattivi, san Paolo era un fariseo irreprensibile, san Paolo considerava i cristiani un pericolo, ma non aveva la doppia vita - non era come quelli che Gesù accusava di divorare le case delle vedove ecc.., san Paolo era uno che amava sinceramente il suo Dio con tutto il cuore e quando ha visto apparire la congrega dei cristiani si è preoccupato perchè avrà pensato che quelli distruggono la legge di Mosè. Anche Gamaliele era un fariseo buono, anche (non sappiamo se erano farisei) Nicodemo e Giuseppe d'Arimatea. Ma c'erano anche i farisei che avevano una doppia vita. Il don si chiede come un'uomo di Dio possa avere una doppia vita: o in Dio non ci crede (prima risposta che il don si dà), sfrutta la propria posizione, ha un certo potere ma al giorno d'oggi non tanto esteso o uno si è rifatto l'immagine di Dio a propria somiglianza (magari pensa che in Paradiso ci vanno tutti quanti e a Lui non gliene importa nulla se hai la doppia vita). Il don non vede altre cose. Ma Gesù non prega per queste persone.
C'è questo combattimento tra i distruttori e quelli che vogliono servirla e restaurarla.
"..Onde ha fatto silenzio e la mia povera mente vedeva tante cose funeste e tragiche e mentre pregavo.." Gesù
Qua la Chiesa è in tempesta da un pezzo e il don spera che il Signore sgridi i venti. Nessuno mai vedendo le cose che non funzionano, si faccia prendere dalla tentazione di abbandonare la casa (la Chiesa) anche se è in rovina. Ma chi se ne deve andare sono i distruttori e quando Signore ripulirà la sua aia si spera che si convertano.
"Figlia mia, per comunicare il bene agli altri è necessario possedere la pienezza del medesimo bene, perché, col possederlo, ne conosce gli effetti, la sostanza, la pratica di come si acquista quel bene; quindi avrà virtù di poterlo infondere negli altri, di saperne dire le bellezze, le prerogative, i frutti che produce quel bene.............Ecco perciò i veri santi prima si son riempiti loro d'amore, di conoscenze divine, di pazienza invitta e di altro e quando si sono talmente riempiti da non poterlo più contenere dentro di essi, hanno comunicato ai popoli lo sbocco che usciva dei beni che possedevano e la parola loro era fuoco, era luce ed insegnavano non in modo superficiale, ma in modo pratico e sostanzioso il bene che possedevano...." Gesù
Quando Gesù parla dei grandi Santi
"..Invece se l'anima ha acquistato appena un sorso d'un bene, d'una virtù, e vuole incominciare ad insegnarla agli altri, non conoscerà a fondo la pienezza di quella virtù, perciò non saprà ridire il suo gran bene, né saprà dire come acquistare la pratica; onde farà la figura d'un bambino che avendo imparato appena le vocali, vuol fare da maestro agli altri, povero bambino, farà il maestro da burla perché non potrà andare avanti negli insegnamenti..." Gesù
San Tommaso d'Aquino diceva che se uno diventa religioso è perchè vuole percorrere la via che porta alla perfezione, purificarsi dalle sue cattive tendenze per camminare verso la perfezione. Ma un ministro sacro deve essere perfetto per porsi come modello. Devono già santi e devono essersi imbevuti di celeste dottrina e hanno fatto un'overdose di cose celesti dev'essere un fiume celeste e non fanno fatica a dire parlare.
"..Ecco perciò i veri santi prima si son riempiti loro d'amore,.." Gesù
Tutti ci rendiamo conto se chi ci parla le vive le cose che dice o no.
"..di conoscenze divine,.." Gesù
Dice il profeta Malachia che le labbra del sacerdote devono custodire la Scienza, un sacerdote deve sapere quello di cui parla e deve saperne parlare con competenza.
Quando ci si è riempiti anche di varie cose - tra cui la pazienza - e quindi lo sbocco che usciva da loro la preghiera era infuocata. Quando uno li sentiva o li sente, questi infiammano d'amore divino. Le persone che li ascoltano, cambiano vita e diventano santi.
Nell'ultima parte Luisa contempla della Divina ed infinita bellezza e molteplicità delle gioie infinite, noi purtroppo non ce le possiamo immaginare.
"..Onde dopo di ciò mi sono tutta abbandonata nel Fiat Supremo e la mia povera mente si è persa in Esso e sono rimasta come rapita nel vedere innanzi a me l'Essere Divino ed una luce interminabile disposta in tanti innumerevoli raggi che uscivano da Esso, questi raggi erano intrecciati spesso, spesso da piccole luci che stavano legate ai raggi interminabili della Maestà Adorabile, le quali parevano parto della stessa luce e si nutrivano di luce per formarsi la vita di luce e crescere come Iddio le voleva. Che incanto è l'Altezza Divina! La sua Presenza rapisce, l'occhio si sperde nella sua immensità ed è tanta la sua bellezza, la molteplicità delle sue gioie infinite che pare che, più che pioggia dirotta, cade dal suo Essere Divino, sicché si sente ammutolire e perciò o poco o nulla si sa dire..." Luisa
Nel libro di Tenera Amata (rivelazione privata che può essere anche non creduta ecc..), questa ragazza morta che arriva a spiegare com'è la vita del Paradiso, dice che la gloria essenziale non può essere comunicata a noi mortali fino a quando siamo sul pianeta terra, cosa significhi la visione di Dio. Nessun uomo può vedere Dio e rimanere vivo - dice la Sacra Bibbia. Gli racconta quelli che si chiamano i beni accidentali, quelli che si chiama la gloria accidentale - la visione beatifica di Dio basta ed avanza per riempirti di gioia e felicità per il resto dell'eternità e non ti serve nessun'altra cosa - ma siccome Dio strafa - in qualche santo si vede che Dio sovrabbonda, ci sono una montagna di beni, diletti e godimenti di cui godono le anime beate. Se uno già sente cose qua, l'unica reazione che uno potrebbe avere - se non crede che sia un vaneggiamento - è: Signore, fammi morire il più presto possibile. Tutti quelli che cercano la felicità terrena, ci stanno i grandi ricconi - hanno un tale patrimonio che se campassero mille anni ecc.. non ce la farebbero a finire i soldi. Ma questo è niente di fronte alla più piccola gloria accidentale del Paradiso. Uno non si annoia ad andare sullo yacht o aversi le ville megagalattiche ecc... sono cose che non sono dolorose, i Figli di Dio ci rinunciano non perchè amanti del dolore, perchè in questo mondo sono cose quasi del tutto peccaminose e ti privano dei beni eterni che quelli sono meravigliosi. Tu per andarti a goderti questi quattro stracci della vita terrena perdi i beni imperituri, quando uno è morto (in grazia di Dio) è finito tutto, è finita la possibilità di perdere questi beni. Ma capite cosa significa che non finisce mai? Tutto quello che ti puoi godere di buono, bello e meraviglioso e lo puoi godere ininterrottamente, istante dopo istante per tutta l'eternità - a queste cose bisogna pensarci. San Tommaso d'Aquino diceva che l'attrattiva del bene per le anime che sono uscite dal peccato mortale è una molla formidabile, per confermarsi nel bene e crescere in santità. Pensate al terrorismo nella pandemia e la fobia assoluta - il don è quasi certo che nella quasi totalità delle persone che sono rimaste vittime della paura amplificata in tutti modi possibili è gente che non ci crede a queste cose - il massimo che può succedere è che muori. Ma questa è la tragedia assoluta? Ma tutti muoiono, è solo questione di tempo, che novità sarebbe? Non c'è più nè la Fede e la Speranza - perchè i beni eterni sono oggetto della virtù della Speranza, è chiaro che la morte diventa lo spauracchio assoluto. Ma chi vive queste cose l'unica preoccupazione è arrivare pronti, dopo aver espiato tutti i peccati, averli riparati, aver pregato ecc.. in modo tale che i tempi di purificazione che ci saranno (chi ha la fede retta sa che bisogna essere completamente puri per l'accesso al Paradiso) - però siano ridotto il più possibile. Una consapevolezza di questo, una rinuncia, digiuno, una preghiera, noi dovremo fare le cose per amore di Dio e non motivazioni egoistiche, ma voi pensate che se uno è stato a dire 1000 ave maria queste non le vadano a sconto del Purgatorio? E 1000 ave marie sono 1000 ave maria, è faticoso farle. Uno lo sente il peso della preghiera. Ma quest'atto qua va a sconto del purgatorio. Non è che tutti possono farle ma è un'esempio del don. Il problema non è la morte ma arrivare pronti alla morte. La consapevolezza che Dio è perfezione assoluta e anche la minima imperfezione involontaria dev'essere espiata. Anche di una sola parola inutile sarà chiesto conto alle persone, noi non possiamo alterare l'immagine di Dio che ci presenta la Bibbia. La Giustizia di Dio non toglie nulla alla bellezza ma bisogna tenerla assieme.
"..altre e sono le creature che vivono nel nostro Volere, stanno non solo in custodia, ma in atto di ricevere continuamente da Dio per crescere, per alimentarsi di luce e con le loro piccole luci formare intreccio allo stesso Volere Divino per farlo operare nella piccola luce; sicché queste piccole luci danno il campo al nostro Fiat Divino di renderlo continuamente operante in loro, pare che ci danno da fare e ci fanno continuare il lavoro che, con tanto amore, incominciammo nella Creazione..." Gesù
MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI
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