Gesù fa una nuova lezione sull'abisso intercorrente tra la volontà umana e quella divina. La bellezza di un'anima innamorata che farebbe per Gesù qualunque cosa. Libro di Cielo, volume 24, 23 Luglio 1928, Martedì 19 Ottobre 2021
23 Luglio 1928
L'anima che vive nel Fiat è il punto luminoso nel mondo. Come tutto fu creato per l'anima
Sono due o tre i punti attorno a cui la meditazione ruota. Si parte da uno degli ultimi, oltre all'applicazione che Gesù ne fa, qua Gesù dice:
"..Ora se tu sapessi il nostro contento quando vediamo la piccola figlia nostra prendere il suo volo nella nostra Volontà per portarci il cielo, le stelle, il sole e tutto il resto per contraccambiarci con gli stessi doni che le abbiamo dato, noi sentiamo la stessa gloria, il nostro amore, la ripetizione delle opere nostre e conoscendo che se lei avesse potere di farle ce le farebbe, per primeggiare sempre nel nostro amore verso chi vive nel nostro Fiat, le diamo il merito come se la creatura avesse fatto il Cielo per amor nostro, il Sole, il mare, il vento, insomma tutto. La contraccambiamo come se essa ci mantenesse tutta la Creazione per darci gloria e dirci che ci ama. La mia Volontà ama tanto chi vive in Essa, che non c'è cosa che ha fatto o possa fare che non dica all'anima: facciamolo insieme, affinché possa dire: ciò che ho fatto io per amor suo, lei l'ha fatto per amor mio."." Gesù
E' un grande mistero ma cosa molto bella. Qua Gesù sembra insinuare una delle possibili motivazioni profonde di queste operazioni. L'applicazione propria e principale sono gli atti fatti nella dv ma questo vale anche un pochino in generale.
"..noi sentiamo la stessa gloria, il nostro amore, la ripetizione delle opere nostre e conoscendo che se lei avesse potere di farle ce le farebbe, per primeggiare sempre nel nostro amore verso chi vive nel nostro Fiat, le diamo il merito come se la creatura avesse fatto il Cielo per amor nostro, il Sole, il mare, il vento, insomma tutto.." Gesù
La frase fondamentale è:
"..conoscendo che se lei avesse potere di farle ce le farebbe,.." Gesù
Cosa c'è dietro questa frase? Ed è questo che deve profondamente interrogare il nostro cuore, perchè se noi arrivassimo alla situazione interiore che il don sta per descrivere, a parte che sarebbe difficile peccare e anche quando non stessimo centrando appieno quello che Dio vuole nell'istante presente da noi - cosa che non è facile e che abbiamo visto nella meditazione precedente - potremmo dire che Dio in qualche modo è contento lo stesso. Cosa significa questa frase detta da Gesù e da dove viene questa volontà di Luisa? Siccome so che se tu fossi Dio, perchè io sia contento, mi creeresti un'universo come l'ho fatto per farmelo godere, dietro questo c'è un'amore sconfinato. Una persona che non è innamorata (di Gesù) non gli passa per l'anticamera del cervello che si sente piccola ai suoi occhi e non sa come dimostrargli il suo amore - può fare qualcosa ma cosa è la penitenza di quella persona rispetto a cosa ha fatto Gesù? Gesù (nella flagellazione, - Ore della Passione - Gesù è stato flagellato con tre strumenti diversi e l'ultimo era orrendo) ha ricevuto colpi su colpi sulla schiena o sul petto? Di fronte ad una cosa del genere - potremmo fare digiuno a pane ed acqua tutta la vita - ma le nostre opere sarebbero equivalenti ad un colpo della flagellazione di Gesù? Uno si impegna in grandi austerità ma siamo sicuri che sia simile ad un colpo della flagellazione di Gesù? Una volta il don ha sentito predicare un santo uomo di Dio che diceva che in un monastero si facevano quelle penitenze ormai cadute nel dimenticatoio, però commento questa cosa con un'espressione: sono gesti più che simbolici, cosa vuoi che sia una cosa del genere di fronte alla Passione del Signore? - Il don questa cosa perchè anche le anime più generose ed innamorate per quanto si possano offrire avvertono sempre che è poco ciò che fanno e sotto tutti i punti di vista. I Libri di Cielo insistono molto sulla Creazione, è stato fatto tutto per noi, e le persone non se ne accorge, non lo vive, non ringrazia, non fa niente.
Quando una persona capisce e sperimenta (anche se è termine un pò maldestro) ed inizia a vivere questa cosa, avverte l'esigenza di ricambiare l'amore e siccome siamo esseri piccoli, limitati e finiti e non sappiamo - anche le anime che ci mettono la buona volontà - ma sicuri che nell'istante presente stiamo facendo ciò che vuole il Signore? O che Gesù è contento di noi? - il don non vuole mettere in crisi nessuno - è d'accordo con le nostre scelte? ecc.. / non lo possiamo sapere con certezza, ma se nel nostro cuore, nel nostro centro profondo c'è l'intenzione sincera di fare quello che Gesù vuole, aderire a quello che Lui desidera, muoversi dentro le coordinate della sua santa Volontà e dargli qualsiasi cosa....sentiamo nel cuore che il Signore può chiederci qualsiasi cosa anzi mi fondo nella dv e prenditi le stelle, universo ecc... perchè posso dare al Signore poco. Questa disposizione del cuore, se Dio vedesse un suo figlio figlia avesse questa tensione latente ed ininterrotta a compiacerlo, a dargli gloria, a servirlo, a ripararlo, ricambiarne l'amore ecc... se anche quell'anima - a causa della sua debolezza o altro - anche se (in materia che però non è peccato) non si stesse muovendo nella volontà di Dio - il don spera di spiegarsi - quella va bene lo stesso. Come può il Signore respingere un pensiero, un'azione ecc.. di un'anima che è mossa profondamente dall'amore? Certo, quando uno esagera al don gli viene in mente l'episodio dei fratelli Giacomo e Giovanni di Zebedeo che hanno invocato il fuoco per la città che non ha accolto Gesù. La domanda è: hanno peccato a dire questa cosa? Se avessero voluto sterminare le persone per un male subito il peccato c'era ma era l'amore verso Gesù che gli aveva fatto parlare in questo modo. Certo, è stato un'atto disordinato ma è diversa una reazione di questo genere che non abbiamo sentito nel Vangelo di Marco dove i due stessi fanno ben altra affermazione: facci sedere uno alla tua destra e uno alla tua sinistra. Chiaro che questa affermazione non è come quella di prima - questa è una domanda che è caratterizzata da grande imperfezione, se dentro il cuore di questi apostoli non c'era (il don ci pensa) la ricerca di beni terreni ma il desiderio di stargli accanto per tutta l'eternità - se ci fosse stato questo per esempio, vogliamo sedere alla tua destra o sinistra non per la gloria ma per stargli vicino in Paradiso, se questa domanda che appare un pò oggettivamente male, ma se fosse stata mossa dall'amore come l'avrebbe visto Gesù? Anadava corretto ma a loro - se ci pensiamo bene - a loro ha detto che per stare vicino a Gesù dobbiamo essere uguali a Lui nel mare di patimenti che gli spettano. A tutti fa un discorso volto a moderare eventuali manie di grandezza e poteri. Ai due dice: l'amore non basta, ma bisogna essere conformi ai suoi dolori.
Chi va più in alto in Paradiso è chi si è maggiormente conformato a Gesù Crocifisso, su questo non c'è dubbio. Tutti sanno che il trono dei martiri è un trono a parte o anche chi ha trascorso la vita terrena abbracciando la Croce con degli eroismi ed immolazioni non da poco va in alto.
E' un punto importante: se dentro di noi c'è questo, fare un giro sarà molto più facile perchè tu hai già nel cuore il desiderio di dare un ricambio di amore, adorazione, ecc.. a Gesù
"..Dove ci sono questi punti luminosi, viene arrestata la corrente del male, la stessa mia Giustizia si sente disarmare dalla forza di questa luce e cambia i flagelli in grazia. Questi punti sono il sorriso della terra, la sua luce è foriera e portatrice di pace, di bellezza, di santità, di vita che mai muore, si possono chiamare i punti fortunati della terra, perché c'è in mezzo a loro la luce che mai tramonta, la vita che sempre sorge. Invece dove non ci sono questi punti luminosi, la terra è oscura e se fanno qualche bene, sono come quelle piccole luci che non hanno raggi, perché manca in quel bene la sorgente della luce e perciò non ha forza né virtù di allungarsi e di allargarsi e, mancando la sorgente, sono soggette a smorzarsi e la terra resta oscura, come sepolta in fitte tenebre, perché la volontà umana è foriera e portatrice di mali, di turbamenti, di disordine e simile..." Gesù
Nelle parti prima, Gesù mette in contrapposizione attraverso i punti luminosi che non stanno però a contatto con la sorgente, tipo gli atti buoni che le persone possono fare con la propria volontà, meglio in Grazia. Sono anche atti santi e meritori ma sono sempre atti finiti a differenza di chi vive nella Dv. Gesù presenta questa bipolarità tra la divina volontà e quella divina.
Effetti dell'umana volontà per il nostro discernimento:
"..Invece dove non ci sono questi punti luminosi, la terra è oscura e se fanno qualche bene, sono come quelle piccole luci che non hanno raggi, perché manca in quel bene la sorgente della luce e perciò non ha forza né virtù di allungarsi e di allargarsi e, mancando la sorgente, sono soggette a smorzarsi e la terra resta oscura, come sepolta in fitte tenebre, perché la volontà umana è foriera e portatrice di mali, di turbamenti, di disordine e simile..." Gesù
Turbazioni, dove Dio c'è il turbamento non c'è.
"..Sicché l'anima in cui non regna il mio Volere sbuffa tenebre, ombra ed inquietudine e se fa qualche bene è un bene investito di nebbia, la sua aria è sempre malsana, i suoi frutti immaturi, la sua bellezza scolorita,.." Gesù
Noi in questo mondo un'opera degna di Dio non la facciamo purtroppo perchè c'è sempre un pò di superbia, amor proprio, egoismo, pensare al tornaconto proprio ecc.. se siamo sinceri non possiamo negare questa cosa. Il don augura a tutti di percepirlo, è doloroso ma liberamente sentirci davanti a Dio incapaci di nessuna opera per la salvezza e di dargli opere degne di Lui, questa cosa non produce depressione ma la fa passare a suppliche, umiltà spirituale, gesti di amore, atti di pentimento, atti di richiesta di aiuto, i salmi sotto questo punto di vista sono delle preghiere meravigliose. Queste cose vissute in modo bello, ti viene la depressione perchè sei superbo, noi fino a quando siamo in questo mondo stiamo in una condizione di interdizione, abbiamo una condizione misera, siamo soggetti alle conseguenze del peccato originale, Dio lo sa che le cose stanno così ma lo dobbiamo sapere anche noi. Quando la coscienza di questa profonda miseria scende nell'anima, l'anima diventa guardinga, prudente, diventa accorta ecc.. perchè non si fida più di quello che gli passa per la testa. Aumenta il suo riflettere bene prima di fare qualsiasi cosa ecc..
Gesù batte sulla Volontà umana non soltanto per mostrarci l'abisso che passa tra quella umana e divina anche per farci prendere questa percezione profonda, è raro trovare anime - anche tra quelle devote - che abbia interiorizzato queste cose - perchè l'amor proprio e l'amore di noi stessi e quella latente superbia (che qualche maestro di spirito dice che esce dal corpo 2 minuti dopo da quando esce l'anima) si trova sempre e guasta - come dice Gesù - l'operato e rende l'aria malsana.
"..tutto al contrario dove regna la mia Volontà, questa è la vera Regina che domina tutto, dà pace a tutti, fa bene a tutti ed è la benvoluta da tutti e mentre fa bene a tutti non ha bisogno di nessuno, perché possiede la sorgente del mio Volere che le fa sorgere tutti i beni." Gesù
MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI
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