Gesù spiega a Luisa perché per tre volte nel Getsèmani disse: "non la mia, ma la Tua Volontà sia fatta". L'umana volontà è l'origine, la fonte e il seme di ogni male; la Volontà di Cristo fusa con la Divina, provò di essa un tale ribrezzo, orrore e spavento che sarebbe morto se la Divinità non l'avesse sostenuto. Egli impetrò, fece scendere e costituì dominatrice la Volontà Divina su tutte le creature. Tutto ciò che accade di doloroso è sempre operazione divina volta a distruggere perfino l'ombra dell'umana volontà. Libro di cielo volume 16, 4 Gennaio 1924, 1 Aprile 2020
4 Gennaio 1924
Gesù nell’orto con le parole: “Non mea voluntas, sed Tua Fiat”, contrattò col suo Celeste Padre che la Volontà Divina prendesse il suo primo posto d’onore nella creatura
(Luisa) Stavo pensando alle parole di Gesù nell’orto quando disse: “Padre, se è possibile, passi da Me questo calice, ma non mea voluntas, sed Tua Fiat.” Ed il mio dolce Gesù, muovendosi nel mio interno, mi ha detto:“Figlia mia, credi tu che per il calice della mia Passione dicevo al Padre: “Padre, se è possibile passi da Me questo calice?” No, non affatto, era il calice della volontà umana che conteneva tale amarezza e pienezza di vizi, che la mia volontà umana, unita alla Divina, provò tale ribrezzo, terrore e spavento, che gridai: “Padre, se è possibile passi da Me questo calice.”
Il brano di oggi è un'approndimento di quanto già detto di Gesù nelle ore della Passione di quanto accadde al Getsèmani. L'interpretazione comune e corrente non necessariamente da escludere a priori è la preghiera che Gesù fa è quella di essere aiutato dal Padre a sostenere i dolori della passione. Gesù nelle ore della Passione dice "toglimi questo calice cioè di vedere i disastri che fanno le umane volontà sottraendosi alla nostra andandosi a scrivere da sè stesse la propria condanna", un dolore insopportabile. E qua Gesù approfondisce questo filone d'interpretazione. Gesù non vuole allontanare da sè le sofferenze (nelle ore della passione - credo la 19° ndr - Gesù quando è innalzato sulla croce chiede più pene ancora). Queste sono scene veramente edificanti che ci fanno vedere quanto grande è l'amore di Gesù per noi.
Gesù percepì con la sua volontà umana unita a quella Divina, tutta la montagna di vizi che le volontà umane contengono. E ne ebbe terrore, ribrezzo e spavento. Primo punto d'esame per noi: Noi abbiamo ribrezzo, spavento e terrore della nostra volontà? Quando saremo arrivati a questo punto, cioè nella nostra preghiera personale ed intima con Ges quella che solo Lui conosce e quella dove siamo sinceri (noi purtroppo i teatrini possiamo farli davanti agli uomini perchè ci ritengano ciò che non siamo); se dal mio cuore esce questo grido - non ci credo senza nessun dubbio che non esista male che non esca da qua. Per favore, Signore mio, liberami da questo incubo. Qui si parla sempre della volontà umana - senza la volontà Divina - perchè (il don lo spigea per l'ennesima volta), in sè la facoltà che abbiamo della libera volontà è un prodigio dell'Altissimo considerata in quanto tale. Il problema è che noi non la possiamo considerare in quanto tale e o la si esercita in fusione con quella divina o la si esercita senza la volontà divina e purtroppo la situazione di partenza è la seconda.
Esercizio consigliato del don: andare a rivedere i nostri atti - anche i più piccoli (chiediamo aiuto però al Signore per aiutarci, Dio disse a santa Faustina che se conoscessi fin nel profondo l'abisso della tua miseria moriresti di dolore (e questo vale anche per noi). Nessuno escluso. Non c'è il santo nato. Chiunque di noi faccia questo esercizio sappia che soffrirà vedendo che dovunque ci si mette sporca, rovina e abbruttisce. Anche quando - lo dice anche san Paolo - ti viene voglia di fare il bene, lo impiastri. Ma che noi arriviamo a questo punto, la persona lo sa quando si è arrivata a questa convizione non solo razionale ma esistenziale - maturando e riguardandosi alle spalle - dicendo: Signore mio, mi metterei sotto qualche milione di metri di cubi di terra perchè non sono degno di comparire al tuo cospetto. Non occorre essere stati grandi peccatori, lo può dire anche una persona che è stata preservata da tanti capitomboli brutti. E Gesù rincara: (e noi dobbiamo farci anche ferire in modo salutare)
"..Non c’è male nelle generazioni, di cui essa non sia l’origine, il seme, la fonte ed Io, vedendomi coperto di tutti questi mali che ha prodotto l’umana volontà, innanzi alla santità della mia mi sentivo morire e sarei morto difatti se la Divinità non mi avesse sostenuto..." Gesù
Origine, da dove viene ogni male? Dall'umana volontà, Ogni male. Possiamo dire anche da dove viene il coronavirus: dall'umana volontà. Da un punto di vista teologico l'origine di ogni male - non c'è male - che non arrivi dall'umana volontà. Seme, il seme è quella cosa che se la pianti esce l'albero, non ci sarebbe albero se non ci fosse il seme. La fonte (peggio ancora) è per definizione inesauribile, sta in continua produzione, qui abbiamo questa roba pazzesca. E Ges nell'orto degli Ulivi si sente coperto di tutti questi mali. Noi dobbiamo pregare il Signore che ci doni questa vista, e bisognerà soffrire, perchè non sarà bello rivedere certe cose. Ci sentiamo impotenti. Questa è la nostra condizione ferita. Noi non ci liberiamo di questa cosa dall'oggi al domani. E il grido di Gesù è che questo orrore cessi. Questo finirà quando sarà fatta solo la Volontà Divina e non quella umana, Gesù parlava a nome di tutto genere umano (non si faccia la mia volontà umana ma la Tua Padre). Era un grido che elevava a tutta l'umanità intera.
".. Io perciò, a nome di tutti, dicevo: “Non mea voluntas, sed Tua Fiat.” Fin d’allora Io costituivo l’epoca del Fiat Voluntas tua sulla terra; e col dirlo per ben tre volte, nella prima la impetravo, nella seconda la facevo scendere, nella terza la costituivo regnante e dominatrice..." Gesù
Questa cosa certamente accadrà e poi Gesù spiega anche che la stessa Redenzione (concetto fondamentale che Gesù spiega negli scritti, non utile per una nostra meditazione perchè con quello che abbiamo già detto trascorrerci giornate intere). L'opera stessa della Redenzione è stata la prima in ordine di esecuzione ma la cosa che interessa a Gesù è che torni a regnare la Divina Volontà. Non tornerà a regnare la Dv se prima l'uomo non viene redento ecco perchè la prima cosa che ha fatto e i primi frutti sono quelli della Redenzione con i quali ci rimettiamo più o meno in piedi rimanendo però mezzi zoppi e storpi; i sacramenti ci danno la Grazia e il Battesimo ci toglie il peccato originale ma la concupiscenza quella non viene rimarginata, quella sanguina in continuazione e i sacramenti ripetuti con frequenza e la preghiera - è come se stessimo continuamente a medicare una ferita che fa sgorgare sangue e pus. Questa è la nostra condizione. Il problema non è risolto. Il problema si risolve se si mette la parola punto ad ogni esercizio della volontà umana.
"..Prima di morire, siccome non mi restavano che ore, Io volli contrattare col mio Celeste Padre il mio primo scopo per cui venni sulla terra, che la Volontà Divina prendesse il suo primo posto d’onore nella creatura. Era stato questo il primo atto dell’uomo, cioè sottrarsi alla Volontà Suprema e quindi la nostra prima offesa, tutti gli altri suoi mali entrano nell’ordine secondario ed Io dovetti prima realizzare lo scopo del Fiat Voluntas tua come in Cielo così in terra e poi formare con le mie pene la Redenzione, perché la stessa Redenzione entra nell’ordine secondario; è sempre la mia Volontà che ha il primato in tutte le cose e anche se si videro gli effetti dei frutti della Redenzione, fu in virtù di questo contratto che Io feci col mio Divin Padre, cioè che il suo Fiat venisse a regnare sulla terra, realizzando il vero scopo della creazione dell’uomo ed il mio primo scopo per cui venni sulla terra, che potette ricevere i frutti della Redenzione; altrimenti sarebbe mancato l’ordine alla mia sapienza; se il principio del male fu la sua volontà, Io dovevo ordinare e ristabilire questa, riunire Volontà Divina e umana e se si videro prima i frutti della Redenzione, questo dice nulla; la mia Volontà è qual Re, che sebbene sia il primo fra tutti, arriva per ultimo, perché lo precedono, per suo onore e decoro, i suoi popoli, eserciti, ministri, principi e tutta la corte regale. Sicché prima erano necessari i frutti della mia Redenzione per far trovare la corte regale, i popoli, gli eserciti, i ministri, all’altezza della Maestà della mia Volontà..." Gesù
Gesù infine esorta Luisa (e noi) a fare che questa sia la nostra unica, principale ed unica preoccupazione e alla luce di questo dobbiamo leggere tutto ciò che accade nella nostra esistenza. La nostra volontà umana deve morire, non fare più un'atto di vita propria indipendente da quella divina. Ovviamente quando il don dice deve sono cose affidate alla nostra libertà, alle nostre scelte, se uno lo vuole o no, se uno ci crede o non ci crede, se uno ne è persuaso - obblighi in senso assoluto Dio non li vuole se non liberamente assunti dopo aver compreso - ecco perchè sono necessarie le conoscienze e di capire bene di cosa stiamo parlando.
Noi dobbiamo metterci in testa che ogni contrarietà, ogni imprevisto - fosse anche una tazzina da caffè che ti cade per terra, un piatto che ti si rovescia, una telefonata fastidiosa e qualunque cosa (un'impedimento nel fare qualcosa.. ) cos'è?
"..Onde sta’ in pace, è la mia Volontà che ti prova, che vuole non solo purgarti ma distruggere anche l’ombra della tua volontà, onde con tutta pace segui il volo nel mio Volere, non ti dar pensiero di nulla, il tuo Gesù farà in modo che tutto ciò che potrà succedere dentro e fuori di te, farà risaltare maggiormente la mia Volontà e allargherà in te i confini della mia nella tua volontà umana;.." Gesù
Chi vuole vivere nella dv di fronte ad un tempo che stiamo vivendo (lockdown - epidemia) - si capisce bene con grano salis - ha delle ottime chance: non posso toccare le persone, non posso stargli vicino, non posso andare a trovare mio padre/parenti, non posso uscire, non posso andare a lavorare, non posso andare in Chiesa, non posso andare a Messa,...quindi abbiamo le possibili e leciti espressioni che non si possono fare. Nella Dv questa che è una disgrazia - fermo restando tutta la comprensione, passione e rispetto per chi sta soffrendo e morendo - noi dobbiamo vederla con gli occhi soprannaturali. Il problema non è che io esca di casa o no, Luisa di casa non è mai uscita - non è peccato uscire, è una cosa bella per me sì ma Dio la vuole adesso da me? La faccio volentierissimo, domani non la vuole? Non la faccio. Non è solo se una cosa sia bella o brutta o lecita o meno. La nostra volontà umana può muoversi anche nel lecito. Ma una cosa che lecita, Gesù per me la vuole? E' chiaro che noi adesso non ci possiamo mettere - è difficile nel concreto fare questi discernimenti - in questo momento (lockdown) Gesù non vuole che io faccia una passeggiata (discorso diverso se ho figli es) quindi non ci vado. Non succede nulla. Anzi se io questa cosa la vivo bene ne uscirò ben santificato. Anche dentro un momento di prova, desolazione e quando ci sentiamo tentati, tutto farà risaltare la DV. E' un processo che si allargano i confini. Dobbiamo immaginarci dentro di noi un campo di battaglia, c'è il campo della dv e quello dell'umana volontà. Ci stanno perchè abbiamo in qualche modo la dv ma abbiamo anche l'umana volontà. C'è un'operazione da compiere e ogni volta che la dv noi dobbiamo stare certi che la dv vuole purgarci e purificarci (concetto già presente nella Chiesa). Tu preoccupati solo di farti bruciare dal fuoco della dv.
".. Così voglio che faccia tu, devi tanto girare intorno ad Essa, da farti bruciare dall’alito eterno del fuoco della mia Volontà, in modo da perdere qualunque altra conoscenza e da non avere nessun altro sapere che solo e sempre il mio Volere.” Gesù
Se noi andiamo con questo scritto davanti a Gesù, a pregarlo con grandi parole. Già anche se non sentiamo fino in fondo queste parole ma vorrebbe è già grandissima cosa agli occhi di Dio. La meditazione non è soltanto un pio ascolto e dopo ciò buonanotte, ma questa cosa deve continuare nella nostra vita diventando carne della mia vita trasformandosi anche in scelte ed opere.
MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI
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