sabato 13 aprile 2024

La creatura può felicitare il Creatore

Gesù rivela un grande e felicitante mistero: che Dio può essere felicitato dalla creatura che vive nella Divina Volontà. Libro di Cielo, volume 33, 17 Novembre 1935, 20 Luglio 2023

17 Novembre 1935 Tutto ciò che si fa nella Divina Volontà prende il suo posto in Dio.

In questo piccolo brano, in Gesù il caso non esiste ma sappiamo che ha voluto corto questo brano. Non è un caso che alcuni brani siano lunghi o corti. C'è qua un messaggio secco, diretto e - per quanto riguarda il don - sconvolgente.

Dio è Colui che possiede il pelago delle infinite gioie e felicità senza fine. Dobbiamo meditare su questo per capire il brano di oggi. Noi dobbiamo pensare che Dio è la fabbrica continua di gioie e di felicità senza fine e sempre nuove. La beatitudine del Paradiso consiste in questo: noi in Paradiso godremo ininterrottamente di felicità sempre nuove, e lo vediamo anche in questa vita terrena: i nostri piccoli piaceri dopo un pò stancano. Vediamo un film meraviglioso - al massimo 3/4 volte - ma alla fine i film stancano. Questo fatto non dipende solo dal fatto che i piccoli piaceri terreni non possono soddisfare il nostro desiderio di gioia e quindi uno cerca gioie sempre nuove ma c'è un'aspetto ontologico e forse ce lo porteremo anche nell'altra vita: Per essere sempre felice devi avere sempre nuove fonti o strumenti che ti riempano il desiderio di felicità. Questo è Dio in sè stesso, a partire della sua vita. In ogni caso, in questo istante che tu stai leggendo, la Santissima Trinità sta godendo di nuove felicità, Dio non ripete nulla. Uno ama quando gode nel far felice il prossimo, vedendo felice un'altro è felice per lui. Pensiamo ad un matrimonio dove gli sposi pensino a far felice l'altro, ma noi abbiamo l'egoismo e vogliamo prendere - o se faccio qualcosa mi aspetto il contraccambio. O ci nasce l'invidia. Il don dice che noi poveri preti, per le piccinerie umane, per chi sta in parrocchia, conosce queste cose. Dio vuole felicitare la creatura. Se usciamo dalla divina volontà impediamo a Gesù di farci felici. Non riceveremo un fiume di grazie. Una spia per sapere se sto nella dv: sei felice? Ti senti e vedi i beni provenienti dall'Altissimo...Dio non ti riempe solo di gioie spirituali ma anche materiali. Santa Rita voleva sentire l'odore di una rosa, è una percezione sensibile, è una cosa bella ma è una cosa materiale - sembrerebbe un capriccio e cosa ha fatto Gesù? Ha fatto fiorire due rose per lei. Se i santi potessero parlare ci farebbero una testa tanta di esempi alla rosa di santa Rita. Vivi nella dv? Ti senti di poter dire: vita più bella e felice non ci potrebbe essere anche se sei pieno di croci? Dio gode nel far felice la creature e se questo non è in atto vuol dire che ci sono alcuni ostacoli - ma potrebbero esserci situazioni di vita, alcune particolari in cui Nostro Signore stesso attraverso eventi anche non ordinari, mette qualche anima in croce a tempo determinato. In genere sono anime che devono essere usate per qualche disegno particolare, ma fino a quando non finisce la palestra e l'addestramento la percezione della felicità è molto limitata. Ma poi quando è finito vedi cosa succede.

Uno si chiederebbe: a Colui che ha la pienezza di gioie, non hanno fine nella specie e nel numero. Ma io posso fare felice l'Altissimo? Chi l'avrebbe pensato senza sentire questa meditazione? Proprio tu, ultimo, potresti farlo felice. Lo dice Lui. Nessuno potrebbe immaginarsi una cosa del genere.

"..ti par poco che diamo la virtù alla creatura di poter felicitare il suo Creatore?.." Gesù

In Teologia si chiama Gloria accidentale. Dio, di per sè stesso non ha bisogno di nulla e di nessuno, è bastante a sè stesso e per nessun motivo. Però avendo creato degli enti intelligenti come noi e ci portiamo dietro la Sua Immagine. Se si vive nella dv, nessuno può avere forme di disordinato disprezzo nei confronti di sè stesso. La nostra volontà umana può andare a combinare un sacco di guai e a deturparci (esercizio in modo strampalato, quando gli atti sono fuori o contro la volontà di Dio). Davanti a Dio la nostra anima rimane com'è e rimane un'unicum perchè Dio non ripete - un'anima che dia il ricambio d'amore a Dio ecc.. e questo concorre alla felicità accidentale dell'Altissimo.

"..Ora non solo questi atti trovano in Noi il loro posto d’onore, la vita perenne ed il loro riposo ma Noi sentiamo la felicità, la gioia, che la creatura è chiusa nel suo atto per farlo nella nostra Volontà, sentiamo che il nostro Fiat Ci ama, Ci glorifica, Ci felicita, Ci beatifica nell’atto della creatura, come Noi meritiamo. Oh come Ci sentiamo felici! Sentire la felicità in Noi è natura, nel sentire la felicità che ci può dare la creatura, sentiamo il contraccambio dell’opera della Creazione e ti par poco che diamo la virtù alla creatura di poter felicitare il suo Creatore?..." Gesù

La Chiesa insegna che in Paradiso c'è la Beatitudine Essenziale che è la visione diretta di Dio e la gloria accidentale che è la vicinanza dei Santi, chi entra in Paradiso è santo. E se qualche anima non va in Paradiso i santi ci restano male (Tenera Amata dixit) perchè l'assenza di quella persona è una diminuzione accidentale per tutti. Questo vale per i beati ma a quanto pare - qui lo dice Gesù - questo è qualcosa che riguarda anche l'Altissimo. Alla luce di tutto ciò rileggiamo alcune espressioni:

"...Figlia mia, come la creatura opera nella mia Volontà, così i suoi atti prendono il loro posto nel nostro Essere Divino, la nostra bontà è tanta che ha tanti vuoti per ricevere tutti gli atti umani, che posseggono la virtù creatrice nel nostro Volere, essi vengono al loro Creatore tutti festanti e riempiono questi vuoti che il nostro amore a bella posta ha formato in Noi per poter dire con i fatti: “sono atti nostri, ciò che facciamo Noi,...." Gesù

Fare la dv, niente peccati e portiamo i nostri atti nella dv (atto preventivo, atto attuale, fusione, giri ecc..)..questa è la base. Quando operiamo nella dv, Gesù dice che in Dio ci sono posti vuoti per gli atti nella dv da chi è chiamato a farli. Gli atti sono fatti dalla creatura.

sono atti nostri, ciò che facciamo Noi, fa la creatura, di ciò che si fa nella nostra Volontà nulla resta fuori di Noi, né può restare, sarebbe, se ciò si potesse dare, come se la nostra Vita fosse soggetta a separarsi, ciò che non può essere, perché possediamo non solo l’inseparabilità del nostro Ente Supremo, ma di tutti gli atti nostri e di chi vive nel nostro Volere, abbiamo posti per tutti e di tutto formiamo un solo atto...." Gesù

Sono atti inseparabili. In Dio c'è posto per tutti. Così come nel cuore dei ministri di Dio, uno dei motivi - non è l'unico - per cui un sacerdote non si sposa è perchè il suo cuore dev'essere come quello divino, cioè per tutti senza che ci sia preclusione per nessuno e senza legarsi a nessuno. Marito e moglie possono dire che il loro cuore è per il coniuge. Nessuno può vantare diritti di proprietà su un cuore di un ministro di Dio. L'amore infinto e soprannaturale si dilata, il sacerdote stringe tante mani ma senza trattenere nessuno e se si fa trattenere pecca.

"..Ora non solo questi atti trovano in Noi il loro posto d’onore, la vita perenne ed il loro riposo ma Noi sentiamo la felicità, la gioia, che la creatura è chiusa nel suo atto per farlo nella nostra Volontà, sentiamo che il nostro Fiat Ci ama, Ci glorifica, Ci felicita, Ci beatifica nell’atto della creatura, come Noi meritiamo. Oh come Ci sentiamo felici!..." Gesù

Bisogna stare attenti nelle rivelazioni private - è per questo che Gesù vuole che siano i sacerdoti ad occuparsi del Libro di Cielo perchè altrimenti potrebbero ingenerarsi degli equivoci. Uno potrebbe dire (leggendo questo brano): se un'anima se ne va all'inferno toglie la felicità a Dio, non è esatto questa cosa. Nessuno può togliere la felicità essenziale, ma è un fatto che una creatura che avrebbe potuto felicitare l'Altissimo non lo fa, gli toglie la gloria accidentale ma non cambia nulla della vita intima di Dio. Gesù ha fatto quello che ha fatto per salvarci dall'inferno, sia per noi - noi ci guadagniamo di più rispetto a Lui - ma Lui è contento che la creatura stia con Lui.

"..Sentire la felicità in Noi è natura, nel sentire la felicità che ci può dare la creatura, sentiamo il contraccambio dell’opera della Creazione e ti par poco che diamo la virtù alla creatura di poter felicitare il suo Creatore? E’ tale e tanta la gioia che proviamo che Ci abbandoniamo nelle braccia della creatura e, stringendola nelle nostre, riposiamo in essa ed essa riposa in Noi ed allora viene rotto il nostro riposo, quando Ci sorprende con altri suoi atti, per cui godiamo la felicità che Ci porta...." Gesù

Gesù ci darà riposo (Vangelo) e solo in Dio riposa l'anima mia (salmo 61 forse). Lo abbiamo mai sorpreso Gesù?

"..beata creatura che vivendo nella nostra Volontà Divina può felicitare Colui che possiede il pelago delle infinite gioie e felicità senza fine»! Gesù

Apparentemente sembra una contraddizione: se posseggo il pelago delle gioie, come posso essere reso felice? Abbiamo il potere di far felice l'Altissimo e cerchiamo di inventarci qualcosa per sorprendere l'Altissimo.

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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