L'anima che impara a girare nelle opere della Creazione e della Redenzione, ricambiando l'amore di Gesù con il suo, diventa una sorta di teatro vivente dove si ripetono quelle stesse opere e Gesù in persona se le gode. Libro di Cielo, Volume 34, 22 Gennaio 1936, 4 Settembre 2023
22 Gennaio 1936
Chi vive nella Divina Volontà forma il teatro delle opere del suo Creatore e ripete in essa la scena commovente della Redenzione.
"Mia buona figlia, figlia della mia Volontà, tu devi sapere che il mio amore è tanto che per sfogarmi voglio ripetere le mie opere, ma in chi posso ripeterle? In chi trovo posto per chiuderle e per sentirmi amare? In chi vive nella mia Volontà. Come la creatura gira nelle mie opere, per conoscerle, amarle e chiamarle in sé, così si riproducono in essa e forma il teatro delle opere nostre, quante scene commoventi!...." Gesù
Il Signore ci ha confidato un suo grande segreto.... e quale sarebbe? A quanto pare Nostro Signore va a teatro. Soltanto che non lo fa come i comuni mortali che vedono qualche commedia, tragedia o altro...ma è un teatro con ingresso singolo ed è per vedere una rappresentazione scenografica del tutto peculiare e del tutto singolare. E' un'opera in due atti: atto primo è nell'andare a gustarsi la ripresentazione delle opere delle Creazione, dell'anima che, vivendo nella dv, ha imparato a girare in esse. Poi il Signore si rivede il film - molto più bello di quelli umani - delle opere della Redenzione e in questo caso, il Signore fa anche un pò l'Attore e non solo fa lo Spettatore. E' un pò questo il senso della meditazione di oggi.
"..Se col girare negli atti della Creazione ripete le mie opere e Io prendo sommo piacere e diletto nell’assistere alle scene splendidissime della Creazione nella creatura, quando essa gira negli atti della Redenzione per farli suoi, io ripeto la mia vita. Sicché ripeto il mio concepimento, la mia nascita per cui gli Angeli ripetono il gloria nei Cieli e pace agli uomini di buona volontà e se l'ingratitudine umana mi costringe a piangere, vado a piangere in essa, perché so che le mie lacrime saranno contraccambiate ed imperlate col suo “ti amo”..." Gesù
Luisa sta cercando di investire il Cielo e tutta la Creazione con il suo piccolo amore e anche gli atti della Redenzione. Prima domanda: noi facciamo queste operazioni? Quando? Quanto? Stiamo imparando a fare il pieno continuo d'amore divino? E come intrinseco nella logica dell'amore - non si può solo ricevere ma si deve ricambiare. Il ricambio d'amore è fondamentale. Gesù ama per essere riamato. Però in questo caso le opere della Creazione e Redenzione stanno sempre in atto. La creatura le prende, le investe con il suo amore ed è solo in questo momento che Gesù ripete le sue scene per contraccambiare l'amore. Gesù fa un'operazione extra: va a ripetere le scene. E' il Regista e lo Sceneggiatore. Se lo fa Lui il teatro.
"Mia buona figlia, figlia della mia Volontà, tu devi sapere che il mio amore è tanto che per sfogarmi voglio ripetere le mie opere,..." Gesù
Gesù ripete un termine tecnico usato negli scritti è sfogarsi. Uno, quando si sfoga è perchè non ce la fa più. Quando una persona viene messo a dura prova sbotta, se è santo prende un bastone ed inizia a tirare un bastone sopra una pietra o fa una corsa ecc... se santo non è si sfoga o con il diretto interessato e gliene dice di ogni o cerca un cuore che l'ascolti e gli vomita tutte le sue sofferenze. C'è qualche cosa che non può essere contenuto e da qualche parte si deve incanalare. Non è contenibile. E Gesù cerca di farci comprendere che il suo amore non è contenibile, deve trovare delle valvole di sfogo. Ordendo ed inventandosi nuovi artifici per trasmettere questo amore infinito che ha per noi. Gli unici che hanno la possibilità di accogliere e ricambiare questo amore e lo fa ripetendo le sue opere. Sono fenomeni del tutto spirituali, fatti che avvengono nell'anima della persona. Gesù non crea un'altro Universo materiale, ma lo ricrea nell'anima.
"..Come la creatura gira nelle mie opere, per conoscerle, amarle e chiamarle in sé,..." Gesù
Noi dobbiamo conoscere, avere quello spirito contemplativo, la capacità di vedere le cose che ci circonda, le cose create con l'occhio di un Ti Amo che si sta ricevendo da Nostro Signore. Ci dev'essere una capacità nuova di stupirsi e spesso non esce una verbalizzazione, ma non sempre l'amore necessita di una verbalizzazione. A volte due innamorati si guardano. Gesù si lamenta di quelli che stanno davanti all'Eucarestia e non gli danno la gioia del ricambio d'amore negli sguardi. Non sempre possiamo dare i baci materiali, ma per dare un bacio vero basta un movimento della nostra volontà - in senso spirituale. Quando ci sono i baci nelle Ore della Passione - idea del don - basta un movimento della volontà - a chi può essere d'aiuto - fino a quando siamo in questo mondo abbiamo un corpo, possiamo prendere un crocifisso e baciarlo materialmente sulle parti del corpo interessate. Questo aiuta. Le opere si devono conoscerle per amarle - stando attenti quando si parla di creature animate - dobbiamo vedere un riflesso o una peculiarità di un'atto creativo di Dio. Ogni anima è un'unicum, perchè Dio non ripete le cose, ognuno ha delle peculiarità uniche. Se uno si attacca alla creatura - considerandola per sè stessa - inevitabilmente si stacca dal Creatore. Ma la creatura dev'essere vista come un riflesso del Creatore. Una persona dovrebbe vedere nel prossimo un'atto peculiare della divina volontà e quindi quando si fa questa operazione (i giri)..
"..Come la creatura gira nelle mie opere, per conoscerle, amarle e chiamarle in sé, così si riproducono in essa e forma il teatro delle opere nostre, quante scene commoventi!..." Gesù
Questi giri dovrebbero essere fatti (secondo il don) quando abbiamo Gesù nel cuore con la Comunione.
"..ci fa dire il suo ritornello: “ti amo, ti glorifico, ti adoro ed il tuo Fiat venga a regnare sulla terra”. Non vi è essere che non chiami in sé, per farci dire la sua storiella: “ti amo, ti amo”..." Gesù
Gesù capisce solo questo. Gesù parla del valore infinito del Ti Amo (volume 12 - 28 Marzo 1917
Il “ti amo” di Gesù. L’atto immediato con Lui -- "....E, tutto afflitto, è rimasto in silenzio. Ed io: “Vita della mia vita, dimmi un’altra parola.” E Gesù, come se mi alitasse, ha soggiunto:
“Ti amo.”
Ma in quel “ti amo” pareva che tutti e tutte le cose ricevessero nuova vita, ed io ho ripetuto: “Gesù, dì un altra parola ancora.”
E Lui: “Parola più bella di un “ti amo” non potrei dirti e questo mio “ti amo” riempie Cielo e terra, circola nei santi che ricevono nuova gloria; scende nei cuori dei viatori e, chi riceve grazia di conversione e chi di santificazione; penetra in Purgatorio e, come benefica rugiada, piove sulle anime che ne sentono refrigerio; gli stessi elementi si sentono investire di nuova vita nel fecondare, nel crescere, sicché tutti avvertono il “ti amo” del tuo Gesù. E sai quando l’anima si attira un mio “ti amo”? Quando, fondendosi in Me, prende l’attitudine divina e, sperdendosi in Me, fa tutto ciò che faccio Io.”...." Gesù )
La vita nella dv è una vita sempre antica e sempre nuova.
"..Figlia mia, il nostro amore non è contento se non si dà tutto e non ripete le nostre opere in chi vive nella nostra Volontà..." Gesù
Sembrerebbe già abbastanza ma poi c'è dell'altro.
".. Sicché ripeto il mio concepimento, la mia nascita per cui gli Angeli ripetono il gloria nei Cieli e pace agli uomini di buona volontà e se l'ingratitudine umana mi costringe a piangere, vado a piangere in essa, perché so che le mie lacrime saranno contraccambiate ed imperlate col suo “ti amo”. Quindi passo a ripetere la mia vita, i miei passi, le mie lezioni e quando le colpe mi rinnovano le pene, la Crocifissione, la morte, non le soffro mai fuori di questa creatura, ma vado in essa a soffrire le mie pene, la croce, la morte, perché essa non mi lascerà solo, prenderà parte alle mie pene, resterà crocifissa con me e mi darà la sua vita in cambio della mia morte..." Gesù
Luisa si accorgeva di queste operazioni in lei? Il don non sa e non crede che una persona si accorga di queste operazioni, di quando per esempio Gesàù va a piangere dentro una persona. Chi è che ha questa attenzione? Sono fatti profondi nel cuore. A chi pensiamo durante il giorno? Qual'è il pensiero che tira il nostro cuore e muove la nostra mente? Una persona non può stare sempre attento a questo perchè altrimenti non riusciremmo a svolgere le nostre operazioni quotidiane. Anche se non c'è un pensiero attuale ci dovrebbe essere un background in modo tale, qualsiasi cosa stiamo facendo, dovremmo rispondere in qualsiasi azioni: sto amando Gesù e Maria - anche se stiamo mangiando, parlando, studiando ecc... L'amore deve essere esercitato. I maestri di spirito dicono che ogni virtù aumenta con il ripetere l'atto di virtù, ogni volta che due sposi si baciano, aumenta l'amore reciproco e ogni volta che non si danno il bacio sicuramente l'amore non aumenta e molto più non lo fanno, l'amore si raffredda. Queste sono leggi.
"..ma vado in essa a soffrire le mie pene, la croce, la morte, perché essa non mi lascerà solo,..." Gesù
E' vero che non siamo un granchè, ma chi è che può dire a Gesù: non ti lascio solo. Gesù è contento di non essere lasciato solo. Non è stato contento di non essere stato lasciato solo nel Getsemani.
"..Chi vive nella mia Volontà; Essa trasforma tanto la creatura che non vi è amore che non si fa dare, né opere che non può ripetere in essa, perciò si può chiamare la sua vita vivente e la ripetitrice delle opere del suo Creatore." Gesù
Chi vorrebbe vedere la vita di Gesù - quella reale. Però Gesù la rappresenta in noi. La cosa importante è che vada Lui a teatro. Vedendo le scene parlanti. Comprendiamo che questi sono misteri.
MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI
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