domenica 10 gennaio 2021

Non fare la Divina Volontà è andare contro se stessi

Il moto eterno di Dio e come esso si riflette nelle creature e nell'uomo, sia nella sua componente corporeace spirituale. Fondersi richiamando tutti gli atti delle creature perché risorgano nel Divin Volere. Il perfetto compimento della vita di fusione si ha quando il non fare ciò che Dio dice e vuole è percepito dalla creatura come un andare contro se stessa. Riferimenti: Volume 20, 20 Novembre 1926 (seconda parte); Volume 21, 18 Aprile 1927; Volume 36, 5 Dicembre 1938. Catechesi sulla Divina Volontà "Fondersi nella Divina Volontà", quarantatreesima ed ultima puntata, Martedì 13 Maggio 2020

Il girare nelle opere della dv è importante per vivere questa vita.

20 Novembre 1926 Come tutti gli attribuiti divini si mettono in ufficio di formare nell’anima il piccolo mare delle loro qualità. Tutti abbiamo un moto (seconda parte)

Inizia da qua: "..nde dopo ciò io ho continuato a seguire la creazione e dappertutto ho visto scorrere quel moto eterno che mai si ferma e ho pensato tra me: Come posso seguire in tutto il supremo Volere se corre così rapido in tutte le cose?....Così segui la mia Volontà nel suo moto che mai si arresta, nei suoi atti che mai cessano e farai ritornare il tuo moto nel seno del tuo Creatore, che con tanto amore aspetta il ritorno delle opere sue, del suo amore e del suo mormorio.." Gesù

Ci siamo lasciati con tutti i giri nel Fiat Creante con i quali ci si unisce e fonde con la dv. Ora passiamo all'eterno movimento, dove c'è movimento c'è la vita. Le Tre Persone Divine non sono statue che stanno chissà dove, per quel poco che ci capiamo nella Teologia Trinitaria. Soffermiamoci sul moto eterno che mai si ferma. L'immagine di Dio è il mare che è in continuo movimento. Di per sè stesso è qualcosa di stupendo. Il movimento continuo, è limitato per quanto grande siano gli oceani sono limitati però un'oceano e il suo mormorio continuo dà ai nostri sensi un'idea di anche questo concetto: del moto eterno di Dio. Il Padre Mio opera sempre (dice Gesù nel Vangelo) e anch'io opero. L'eterno movimento di Dio è un movimento beatificante e rilassante, in questo mondo non possiamo immaginarcelo. Nei dispositivi elettronici, quanto ci infastidiamo quando si impalla il computer, Dio gli basta un piccolo della sua volontà che gli smuove mezzo universo. Luisa, si domanda come riesca a seguire l'operato di Dio. E Luisa dice ma dove vado?

".. Gesù, muovendosi nel mio interno,.." quante volte negli scritti si legge questo, Luisa sentiva la presenza di Gesù dentro di sè. Anche noi abbiamo Gesù all'interno solo che noi non lo sentiamo e talvolta Gesù gli parlava muovendosi dal di dentro.

"..“Figlia mia, tutte le cose hanno un moto continuo perché sono uscite da un Ente Supremo, che contiene un moto pieno di vita, di conseguenza tutte le cose uscite da Dio dovevano contenere un moto vitale che mai cessa e, se cessa, significa che cessa la vita..." Gesù

Noi sappiamo che anche una penna (inerte) contiene atomi che non sono fermi. Dentro la penna c'è un movimento inimmaginabile. E poi noi esseri umani siamo anima e corpo, e oltre agli infiniti esempi (attività celebrale che sta in continuazione, il gesticolare sono impulsi nervosi che partono dal cervello che muovono gli arti, il fenomeno della salivazione che è continuo, al processo rigenativo delle cellule, una persona che arriva a 70 anni di vita arriva ad una rigenerazione cellulare totale per 7 volte, ecc...). Gli studi più belli che noi facciamo, li facciamo alle scuole medie e superiori, ma salvo rare eccezioni alle scuole superiori una persona non è in grado ad apprezzare certe cose. La Biologia e la chimica ci parla di Nostro Signore, quanti giri si potrebbero fare se si sapessero tante cose?

"..anzi la Divinità, nel creare la creatura le ha dato la somiglianza delle Tre Divine Persone, ha messo in essa tre moti che dovevano mormorare continuamente per unirsi a quel moto continuo e a quel mormorio d’amore del loro Creatore e questi sono: il moto del palpito del cuore che mai cessa, la circolazione del sangue che sempre gira senza mai fermarsi, il respiro che mai si arresta..." Gesù

Sappiamo che quando noi dormiamo, non stiamo fermi, c'è un'assenza di moto locale. Assenza di attività cosciente ma il cuore batte, il sangue circola e il respiro procede in continuazione.

"..E questo è nel corpo, nell’anima ci sono altri tre moti che mormorano continuamente, l’intelletto, la memoria e la volontà. Perciò è necessario che il tuo moto sia legato al moto del tuo Creatore per mormorare insieme col moto Eterno.." Gesù

Di giorno se siamo coscienti, in ogni momento stiamo usando queste facoltà e hanno un lavoro fibrillanti in continuazione. Già contemplare queste cose è uno spettacolo, il don spera che apprezzi che solo il riflettere su queste realtà ci mette la gioia e la pace nel cuore. E dentro questo orizzonte si inserisce il discorso sulla dv e sul fondersi nella dv.

"...Perciò è necessario che il tuo moto sia legato al moto del tuo Creatore per mormorare insieme col moto Eterno. Così segui la mia Volontà nel suo moto che mai si arresta, nei suoi atti che mai cessano e farai ritornare il tuo moto nel seno del tuo Creatore, che con tanto amore aspetta il ritorno delle opere sue, del suo amore e del suo mormorio.." Gesù

Apprendiamo che questo doppio-triplice moto del nostro corpo e spirito è un riflesso del moto trinitario, sia nell'anima che nel corpo, nella misura in cui noi entriamo, ci fondiamo e facciamo gli atti nella divina volontà questi movimenti che sono in noi - perchè sono stati creati - rientrano nel moto eterno di Dio e gli danno il ritorno delle sue stesse opere.

18 Aprile 1927 La Resurrezione di Nostro Signore ha dato il diritto di risorgere alle creature. Differenza che passa tra chi opera nel Divin Volere e chi opera fuori di Esso

Dopo di ciò stavo fondendomi nel Santo Voler Divino, richiamando tutti gli atti delle creature perché tutti risorgessero in Esso ed il mio dolce Gesù mi ha detto: “Figlia mia, che gran differenza passa tra un atto fatto nella mia Volontà ed un atto anche buono fatto fuori di Essa. Nel primo vi corre una Vita Divina e questa Vita riempie Cielo e terra e quell’atto riceve il valore d’una Vita Divina; nel secondo vi corre un atto di vita umana e questo è limitato, ristretto e molte volte il suo valore finisce col finire l’atto e se vi è valore, è valore umano, soggetto a perire.”

Quello che interessa il nostro tema - differenza tra atti umani e divini il don pensa che chi segue queste cose dovrebbe capire la differenza -. Altra operazione spirituale di Luisa:

"..Dopo di ciò stavo fondendomi nel Santo Voler Divino, richiamando tutti gli atti delle creature perché tutti risorgessero in Esso.." Luisa

Come si fa? Tutte queste operazioni non hanno una formula, noi potremmo divertici: come la faresti te questa fusione? Neanche il don lo sa all'istante, ci deve pensare. Al don viene in mente i cosidetti peccatori; ottimo esercizio per le persone che stanno lontano da Dio. Vedo una cosa storta? (Esempio del don): Dv mi fondo in te e chiamo e porto gli atti sballati che ho visto fare da X dal punto di vista oggettivo senza giudicarli e te li porto che tu faccia risorgere questi atti sballati nel dv, da iniqui diventino retti, da perversi diventino puri, da peccaminosi diventino santi ecc... e lo si può fare anche con tutti gli atti buoni, perchè spesso sono atti umani e hanno un valore limitato, ristretto e soggetto a perire. Io posso portare gli atti buoni nel dv e producano più bene. Dentro il mondo del dv, il confessa che bisogna metterci a pensare con attenzione - non gli viene spontaneo fare queste operazioni. Come tutti quanti gli esercizi, più li si fà meglio si riesce a farli. Impariamo a mettere i nostri TI AMO negli atti non buoni che vengono fatti contro di noi. Ricevo un'insulto (esempio del don)e quindi Signore Gesù, mi fondo nel dv e metto un mio TI AMO nel cuore, nelle labbra e nella mente di questa persona che ha usato malamente le sue facoltà pur riconoscendo che mi prendo un'insulto per permissione divina perchè magari fa bene alla mia santificazione - se pensassimo in questo modo avremmo una vita migliore. Pregare in questo modo vuol dire dare la massima possibilità al peccatore di prendere la grazia della conversione.

5 Dicembre 1938 Sospiri di Dio che si viva nel suo Volere. Come ha stabilito che farà tante Vite Divine per quante cose ha creato e per quanti atti la creatura farà nel suo Volere. Come resterà formata la sua Santità, il suo Amore in esse

Inizia da qua:

"..Dopo ciò, continuavo a pensare al gran bene di vivere nel Volere Divino ed il dolce Gesù ha ripreso il suo dire: “Figlia mia, è tanto questo bene, che sento al vivo la nostra Vita palpitante in essa; tanto, che non abbiamo più bisogno di parole per farci intendere..." Gesù (fino alla fine del brano)

"..Le mie parole non fuggono, ma restano e trasformano la natura umana in se stesse. Passa tale unione e trasformazione tra chi vive nel nostro Volere e Noi, che ci intendiamo senza parlare e parliamo senza parola e questo è il più gran dono che possiamo fare alla creatura: parlare col respiro, col moto..." Gesù

Le Tre Santissime Persone della Trinità respirano. Noi sappiamo che noi esseri umani siamo fatti ad immagine e somiglianza di Dio e sebbene ci sia un'abisso infinito tra noi e Loro, ciò che ha fatto noi ci dev'essere qualcosa in noi che gli assomiglia. Se io respiro, Dio respirerà? Se io ho un cuore che batte, batte sicuramente nella Sacratissima Umanità di Gesù, ma la Santissima Trinità avrà un cuore? Avrà il respiro?

"..“Figlia mia, è tanto questo bene, che sento al vivo la nostra Vita palpitante in essa; tanto, che non abbiamo più bisogno di parole per farci intendere. Il nostro respiro nel suo è parola, la quale investe l’essere umano, lo trasmuta nella nostra parola e sente che parla nella mente, nelle opere, nei passi e la virtù della nostra parola creatrice la investe, in modo che si fa sentire nelle più intime fibre del cuore e cambia la creatura nella mia stessa parola..." Gesù

"..La mia parola diventa natura in essa e non fare ciò che dico e voglio sarebbe come se andasse contro se stessa, ciò che non può essere;.." Gesù

"..non fare ciò che dico e voglio sarebbe come se andasse contro se stessa,.." Gesù

La connaturalità di una vita fusa nella dv matura. Qui dobbiamo (è una meditazione non una catechesi), chiederci, oggi (10 Gennaio 2021 o 19 maggio 2020) fino a che punto posso dire che non fare ciò che (dice Gesù ndr) dico e voglio sarebbe andare contro me stesso tanto mi sta a cuore la dv? Ci sono delle spie: una molto facile è: tu hai bandito dalla tua esistenza - lo può fare qualsiasi battezzato - il peccato volontario? Anche piccolo. Se lo hai fatto e ti fa ribrezzo a pensarci dire: preferisco morire piuttosto che dire volontariamente una bugia. Se lo puoi dire in verità, vuol dire che detesti mentire e quindi anche quando ti trovi in difficoltà non menti. Stiamo nel tempo del coronavirus, ma tutto questo tempo ha scatenato una serie di situazione che obbligano a delle scelte anche di fede. Il don ha visto il bombardamento di domande fatte al don (ma sicuramente ad altri sacerdoti); vedere queste cose è umanamente comprensibile: uno si sente in difficoltà e chiede aiuto. Il don non crede che sia compito di un sacerdote dire ad una persona fai così anche se quella sia la cosa migliore per quella persona. Perchè la persona deve decidere di fare così perchè nella sua preghiera e discernimento ha interiorizzato - per quanto è riuscita a comprendere - che quella è la Volontà di Dio in quel momento.

Più il tempo passa e più il don si convince. Le persone vanno aiutate, non alla pappa pronta perchè Dio non fa così con noi, se a Dio chiedi aiuto su cosa fare - potrebbe inviarti un'angelo ma da quello che vede ordinariamente non lo fa. Dio ascolta la tua preghiera, ma te lo farà capire. Alcuni eventi hanno fatto capire le scelte giuste del don, non soltanto Dio ti ispira (se tu lo vuoi ascoltare) ma per toglierti ogni dubbio te lo dimostrerà che hai fatto un buon discernimento. Ma le scelte devono essere nostre, nessuno può sapere bene che cosa Dio chiede a quella persona che è una persona irripetibile. Noi dobbiamo puntare ad arrivarci al punto del non fare ciò che dico e voglio sarebbe come se andasse contro te stessa.

C'è un problema, una scelta e tu ci hai pensato, ti orienti in un certo modo. Può darsi che ti sei sbagliato ma se stai con le orecchie aperte Dio te lo farà capire. Perchè ti metterà di fronte a qualcosa (tipo inquietudine nel cuore per la quale non ti senti tranquillo); e solitamente ti manda assieme qualche input o fatto, circostanza ecc... e fermi tutti: rimoduliamo. Una vita di questo genere è una vita dove tu eserciti il tuo essere uomo o donna perchè tu hai un'intelletto e volontà che Dio ti ha dato non per stancarla in cose inutile. Dio sarà contento delle cose che fai, perchè c'è del tuo, ci hai fatto la fatica, pregato sopra e le hai interiorizzate e le difenderai. Non perchè sei superbo - tu rispettando il prossimo se non condivide le mie scelte - ma non toglie la mia decisione. Si diventa irremovibili. La superbia è arroganza, noi sappiamo se stiamo agendo d'impulso, per passione, per partito preso o se in una cosa ci ho messo il sangue spirituale (pregato, discernimento ecc...). Il don queste cose le ha viste, persone che in anni lontani sono stati vicino al don, lo sa come la pensa, quello che è cambiato nel tempo ma la sostanza del suo pensiero è suo. E' chiaro che si interfaccia con un patrimonio del genere può avere un sentimento di avversione o condivisione solo che c'è un però: o mi relazione con il pensiero del sacerdote - lo capisco e dico: questo pensiero è corretto o no? Corrisponde a quello che Dio vuole o no? Corrisponde a ciò che la Chiesa insegna o no? Se le risposte sono tutte sì allora che sia uscito da un sacerdote X o Z è lo stesso. Quello che ho interiorizzato è mio anche se il sacerdote dovesse cambiare io rimango così.

Se io invece non faccio così, io non ho fatto mio il pensiero ma io sono andato presso quella persona, ho fatto quello che dice non perchè l'ho fatto mio in quanto volere divino ma in quanto per un'attaccamento disordinato ad un'altro essere umano limitato. Sicuramente ci saranno dei limiti e difetti spirituali, ma non dobbiamo mai attaccarci alla persone. Mai. Neanche se fosse un ministro sacro. Ok all'affetto e gratitudine - Dio le gradisce queste cose - ma perchè mi aiutato a crescere, il don X è stato lo strumento contingente (o anche lei) ma quello che mi ha trasmesso io lo terrò sempre. Quello che ha fatto un parroco in una parrocchia lo si vede quando va via. Perchè le persone conserveranno quelle cose. A prescindere chi li ha trasmessi. Altrimenti alla prima difficoltà io mollerò. Io cedo. Cedo al rispetto umano e che giova questa cosa qua? Non farò mai la Volontà di Dio ma quello che vuole Tizio, Caio, la mia volontà umana ecc... la vita nella dv serve a fare la volontà di Dio..

"..non fare ciò che dico e voglio sarebbe come se andasse contro se stessa,.." Gesù

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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