Gesù mostra a Luisa il suo cuore ferito dalla moltitudine dei peccati degli uomini e il suo desiderio di trovare un cuore che accolga i suoi sfoghi di amore e li ricambi per consolarlo e ripararlo. Spiega bene a Luisa cosa significa operare nella Divina Volontà, ossia rifare la sua Vita, unirsi a ciò che Lui ha fatto a beneficio di tutti, cosa che supera il semplice fare la Divina Volontà. Luisa è stata la prima ad entrare in questa vita perché dopo di lei tutti potessero entrarvi, purché si dispongano a un bene così grande.Libro di Cielo, Volume 15, 24 Gennaio 1923, Martedì 8 Gennaio 2020
24 Gennaio 1923
La Santissima Trinità riflessa nella terra. Gli atti triplici. Come a Luisa era riservato d’aprire le porte del Eterno Volere
Nella prima parte c'è una cosa fondamentale anche per noi, la meditazione non è solo la spiegazione del testo ma anche tirare fuori dal testo cosa ci serve.
Ho passato tutti questi giorni in un mare d’amarezza, perché spesso spesso il benedetto Gesù mi priva della sua amabile presenza e se si fa vedere, lo vedo nel mio interno immerso in un mare, le cui onde s’innalzano sopra di Lui in atto di sommergerlo e Gesù, per non restare sommerso e soffocato, muove il suo braccio, respinge l’onda e con occhio pietoso mi guarda, mi chiede aiuto e mi dice:
“Figlia mia, vedi come le colpe sono tante che mi vogliono sommergere! Non vedi le onde che mi mandano, tanto che se non agitassi il mio braccio resterei affogato? Che tempi tristi che porteranno tristi conseguenze!”
“Figlia diletta mia, non ne potevo più e se la giustizia vuole il suo corso, anche il mio amore vuole il suo sfogo e vuole fare il suo cammino, perciò sono uscito da dentro quel mare orribile che le colpe delle creature mi formano, per dare il campo al mio amore, per venire a sfogarmi con la mia piccola figlia della mia Volontà. Anche tu non ne potevi più, ho sentito il rantolo della tua agonia in quel mare orribile, per la mia privazione ed avendo messo come da parte tutti, sono corso a te per sfogarmi e farti sfogare in amore con Me per ridarti la vita.” Gesù
Nella prima parte del brano, Gesù fa notare una cosa: in Dio (come dice anche la Sacra Scrittura - tipo Siracide) ci sono Amore e Giustizia e percui di fronte al dilagare del male degli uomini che provocano continuamente la Divina Giustizia ci sono anche le esigenze dell'Amore ferito oggi (ad impressione del don) che sia l'uno che l'altro sono abbastanza dimenticati. Molti pensano che la Giustizia non esista e nemmeno all'amore. Cioè quello che Gesù spiega e fa qua, gli sfoghi d'amore di Gesù ci mette in evidenza il fatto che noi possiamo dobbiamo pensare che in Cielo Gesù è Glorificato quindi (nei nostri pensieri stretti e limitati) possiamo dire: in Cielo Gesù non soffre quindi che gliene importa dei peccati che noi facciamo? Tutti i libri di santi, si leggono tantissime volte Gesù chiede sacrifici per fermare il corso della Divina Giustizia e consolazione (tipo la devozione al Sacro Cuore diventata una solennità della Chiesa). Non sono argomenti di discussioni teorici, Gesù si è lamentato delle continue offese con cui il suo Cuore è offeso. A Luisa Gesù ha insegnato ad operare nella divina volontà ma questa prima parte interpella anche noi: noi, quando vediamo qualche cosa di male (un peccato nostro o del prossimo) quanto pensiamo (è tra noi e Gesù, Lui ci vede il cuore). Io posso avere un moto di sdegno, lo zelo è una buona cosa ma lo sdegno è una cosa imperfetta che può dare vita a comportamenti peccaminosi. Nell'AT ci sono fenomeni di sdegno santo, Elia è l'incarnazione dello zelo. Lo zelo è una cosa buona perchè è l'opposto dell'indifferenza ma bisogna non sdegnarsi (e magari mangiarsi vivo o aggredire chi pecca). Il pensiero che dovrebbe venire: questo peccato è stata una coltellata al cuore di Gesù, chi ci mette un cerotto? Non una cosa intellettuale o cervellotica, nell'intimo del nostro cuore, rivolgendosi a Lui, noi possiamo dire: entro nella dv e ti dò un bacio per ripararti da quel gesto. Magari Gesù non viene a farci uno sfogo d'amore ma possiamo vivere questa cosa in modo spirituale. Quel bacio che tu dai a Gesù gli arriva e veramente lo consola e lo ripara e ti dispone a ricevere le carezze di Gesù (magari non quelli sensibili) ma certamente all'anima arriveranno se ci disponiamo a riceverli. Se entriamo in questo rapporto d'amore con Lui.
“Mio amato bene, insieme con te voglio seguire tutti gli atti che fece la tua Umanità nella Volontà Divina, dove giungesti Tu, voglio giungere anch’io, per fare che in tutti i tuoi atti trovi anche il mio; sicché, come la tua intelligenza nella Volontà Suprema percorse tutte le intelligenze delle creature, per dare al Padre Celeste la gloria, l’onore, la riparazione per ciascun pensiero di creatura in modo divino e suggellare con la luce, con la grazia della tua Volontà ciascun pensiero di esse, così anch’io voglio percorrere ciascun pensiero, dal primo all’ultimo che avrà vita nelle menti umane, per ripetere ciò che è stato fatto da Te, anzi voglio unirmi con quelli della nostra Celeste Mamma, che non rimase mai dietro, ma sempre corse insieme con Te e con quelli che hanno fatto i tuoi santi.” Luisa
Come fare per entrare nella dv? Cosa fare? Bisognerebbe studiarsi bene questo scritto di Luisa. Vivere nella dv (vedi anche ciclo di catechesi fondersi nella divina volontà) vuol dire andare a prendere ciò che Gesù ha fatto in maniera perfetta, farlo nostro e restituirgli ciò che è Suo. Gesù è felicissimo di vedere il nostro amore ma lo vuole vedere con gli atti suoi i quali danno quel tocco di perfezione ai nostri atti che altrimenti non avrebbero. Prima di Luisa nessuno vi è entrato.
Vatti a leggere tutti gli scritti di tutti i santi prima di Luisa, vedi se trovi queste cose.
“Figlia mia, nella mia Volontà Eterna troverai tutti gli atti miei, come pure quelli della mia Mamma, che coinvolgono tutti gli atti delle creature, dal primo all’ultimo che dovrà esistere come in un manto e questo manto è come formato in due, uno si eleva al Cielo per ridare al Padre mio, con una Volontà Divina, tutto ciò che le creature gli devono: amore, gloria, riparazione e soddisfazione; l’altro rimane a difesa ed aiuto delle creature. Nessun altro è entrato nella mia Volontà Divina per fare tutto ciò che fece la mia Umanità...." Gesù
Anche i nostri atti possono dare a Dio una gloria perfetta e dare alle persone un sacco di grazie (a seconda che però le persone si predispongano a riceverle). Gesù ne parla in tantissime circostanze. Questi due aspetti sono abbastanza chiari negli scritti.
"..I miei santi hanno fatto la mia Volontà, ma non sono venuti dentro per fare tutto ciò che fa la mia Volontà e prendere come in un colpo d’occhio tutti gli atti, dal primo all’ultimo uomo e rendersi attore, spettatore e divinizzatore..." Gesù
I santi sono stati gli esecutori, hanno fatto quello che Gesù voleva ma non sono mai entrati in essa, non hanno rifatto con Gesù tutto ciò che ha fatto Lui. Semplicemente a fare la divina volontà non si giunge a queste vette.
"..Col fare la mia Volontà non si giunge a fare tutto ciò che il mio Eterno Volere contiene, ma Esso scende nella creatura limitato, per quanto la creatura ne può contenere, solo chi va dentro si allarga, si diffonde come luce solare negli eterni voli del mio Volere e, trovando i miei atti e quelli della mia Mamma, vi mette il suo..." Gesù
"..Guarda nella mia Volontà, ci sono forse altri atti di creatura moltiplicati nei miei, che giungono fino all’ultimo atto che deve compiersi su questa terra? Guarda bene, non ne troverai nessuno,.." Gesù
"..“Figlia mia, la mia Volontà nel Cielo conteneva il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, una era la Volontà delle Tre Divine Persone; mentre erano distinte tra loro, la Volontà era una, essendo Questa sola che agiva in Noi formava tutta la nostra felicità, eguaglianza d’amore, di potenza, di bellezza, ecc. Se invece d’una Volontà ci fossero state tre Volontà, non avremmo potuto essere felici, molto meno rendere felici gli altri; saremmo stati ineguali nella potenza, nella sapienza, nella santità, ecc., sicché la nostra Volontà una, agente in Noi, è tutto il nostro bene, da cui scaturiscono tanti mari di felicità, che nessuno può penetrare fino in fondo..." Gesù
Sulla Terra la Santissima Trinità voleva avere una riproduzione (evidentemente analogica e non uguale) però c'è questa medesima volontà che è vissuta in Gesù, la Madonna e in Luisa. Il compito di questa povera donna (Luisa) era davvero grande però era colei chiamata ad essere la porta d'ingresso alla divina volontà sulla terra. In Luisa è iniziato il tempo maturo per riprendere questa vita a cui è invitata tutta la razza umana, noi siamo adesso liberi di crederci o meno.
Secondo grande punto: comprendere l'importanza di operare nella dv, di fare gli atti attuali, di fusione, i giri, perchè duplichiamo in noi gli atti compiuti da Gesù sulla terra e ne rinnoviamo gli effetti benefici per la razza umana e diamo gloria a Dio. Non soltanto diamo lo sfogo d'amore ma anche la debita riparazione alla divina Giustizia. Comprendiamo che vivere questa vita è la perfetta imitazione di Cristo, non solo in modo esteriore ma anche nel modo interiore e spirituale.
MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI
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