venerdì 17 aprile 2020

Somiglianza profonda con Gesù

Gesù rimprovera severamente Luisa per essere stata tentata di uscire dai Divini Voleri sotto apparenti e presunte buone e sante ragioni. Le spiega il motivo per cui ella si sentiva solo nelle pene e sofferenze, ricordandole come Lui stesso soffriva "in solitudine" su questa terra. Libro di Cielo, Volume 14, 30 Luglio e 2 Agosto 1922, Giovedì 14 Novembre 2019

30 Luglio 1922 Luisa sente ripugnanza nel mettere fuori gli scritti. Lamenti di Gesù

(Luisa) Facendo copiare, secondo l’ubbidienza del confessore, dai miei scritti ciò che Gesù mi aveva detto sulle virtù, io volevo farlo copiare senza dire che me l’aveva detto Gesù e Lui, nel venire, dispiacendosi mi ha detto: “Figlia mia, perché vuoi occultarmi? Sono Io forse uno disonorato visto che non vuoi far nome di Me?..." Gesù

In questo brano viene mostrato di nuovo come bisogna fare attenzione a non fare la nostra volontà sotto la scusa di buone motivazioni. Gesù aveva dato degli insegnamenti sulle virtù (importanti) ma nella testa di Luisa perchè non si venisse a sapere che gli si era manifestato Gesù - cosa tipica dei Santi che non ci tengono a far sapere dei loro rapporti intimi con Gesù - . Luisa aveva detto al confessore di non nominare Gesù e Lui prima spiega e dà un monito a Luisa (e a tutti coloro che sono destinatari di grazie soprannaturali o straordinarie); quello che viene detto bisogna scriverlo. Ci dovesse essere qualche messaggio forte bisogna trovare il coraggio. Però il nascondersi non va bene e non va bene neanche motivare il tutto con il nascondimento. E Gesù le fa una lavata di capo concludendo...

"..invece tu vuoi occultarmi, questo non mi piace affatto.” Gesù

Sarebbe stata umiltà della Madonna se avesse rinunciato a fare la Madre di Dio sotto la scusa dell'umiltà? Sarebbe stata una cosa gravissima, perchè? Perchè tu ti umili di fronte al Signore e se questo il Signore ha deciso per me, per quanto mi sento indegno, sia fatta la Tua Volontà. Noi non possiamo opporre la nostra volontà umana a quella divina. Altri esempi: non si deve mai ricorrere al male per occultare un bene (come Luisa) - uno sta facendo un digiuno al mercoledì o venerdì per amore della Madonna. Il digiuno non lo si sbandiera ma se capita una circostanza e viene messo alle strette o gli viene fatta una domanda indiscreta non può certo mentire. Con molta umiltà dovrà ammettere ciò che sta facendo - in questo caso non perdo il merito in questo caso, lo perdo se volontariamente e al fine di apparire santo agli occhi delle persone ne parlo senza necessità. Ma quando non dipende dalla mia volontà sinceramente devo dire la Verità. Se c'è una circostanza che impone di dover dire la verità e così facendo si rivela qualcosa di buono che si è fatto - non basta fare il bene ma bisogna farlo bene. Di buone intenzioni è lastricato l'inferno perchè esse non legittimano bugie o altro.

Noi dobbiamo ringraziare il Signore quando ci arrivano i rimproveri, perchè lamentarsi di essi è dei superbi - gli umili accettano la correzione. Noi manchiamo in tante cose (dice San Paolo) ma se una persona mi fa notare una mia mancanza ringraziamo chi ce lo fa notare. La prossima volta speriamo che con l'aiuto del Signore farò meglio altrimenti sono tutti chiacchiere.

2 Agosto 1922 Somiglianza nella pena più grande di Gesù: l’allontanamento della Divinità nelle pene, Vincoli tra Gesù e tutte le anime.

Gesù ,nelle meditazioni precedenti, (Ripetere la vita di Gesù -- Corrispondenza alla Grazia e Morti di amore e di dolore) aveva chiesto a Luisa di condividere le morti e le pene che Gesù patì per noi. ATTENZIONE alle offerte che si fanno.

"..Ora tutto al contrario, se soffro mi sento divisa da Te e se ti vedo innanzi a me o dentro di me, è nell’aspetto di un giudice che mi condanna alla pena, alla morte..." Luisa

Gesù gli chiede: cosa mi hai detto un pò di tempo fa? Tu hai accettato e Io ti ho segnato - l'abbiamo deciso insieme nessuno ti ha obbligato. Quando si fanno delle offerte impegnative, il Signore certamente gradisce molto le anime generosi ed amanti però è meglio sempre fare discernimento e chiedere prudente consiglio ad un sacerdote che conosca bene l'anima che sia in grado di farla riflettere. Qui non si tratta di avere paura perchè se uno guarda sè stesso non farà mai nulla, (perchè se arriva la chiamata al sacerdozio in questo caso nessuno è in grado di assumersi le responsabilità e di essere all'altezza di un ministero così grande - esempio sulla vocazione del don al sacerdozio). Però al tempo stesso non lo si può assumere a cuor leggere perchè un cattivo sacerdote farà un sacco di danni. Io devo vedere se ho la vocazione, se ho lo spirito di sacrificio, lo spirito di preghiera, se sono disposto a stare una vita in solitudine affettiva - a tutto questo serve il discernimento e la formazione - fermo restando che Dio mi deve aiutare io però mi sono messo alla prova per vedere se ho i requisiti per la vocazione. Vuoi fare la consacrazione alla Madonna? Prova a vivere prima come se fossi uno schiavo della Madonna però se uno capisce cosa significa esso.. se vuoi fare questa cosa vuol dire che se conosci un desiderio della Madonna lo dovresti eseguire altrimenti su chi può contare la Madonna? Non te lo ordina il medico, è un'atto libero e volontario però una volta che viene fatto deve essere ponderato.

Vuoi vivere nella dv?

23 Agosto 1922 Nell’anima che vive nella Divina Volontà si forma la sorgente di tutti i dolori ed anche quella di tutte le gioie

"...la missione di chiamare un’anima a vivere nel mio Volere è la più grande, la più alta e sublime, non c’è altra che la possa uguagliare. L’immensità del mio Volere le farà arrivare tutti i martiri, pene e dolori, la mia stessa Volontà le darà la forza divina a sostenerle e formerà in lei fonte di martiri e dolori ed il mio stesso Volere la costituirà regina di tutti i martiri, dolori e pene. Vedi che significa vivere nel mio Volere?.....Vedo che ti spaventi nel sentir ciò, no, non temere, tanti martiri, dolori e pene, saranno contraccambiati con innumerevoli gioie, contenti e grazie, il mio stesso Volere ne formerà fonte inesauribile..." Gesù

Amici miei chiarissimi, qua c'è scritto così. Gesù sta dicendo a Luisa: hai voluto andare fino in fondo a questo fatto cioè che vivere nella dv è rivivere la mia stessa vita allora Gesù cosa ha vissuto?

"..Anche la mia Umanità si trovava in queste dolorose condizioni, Essa era inseparabile dalla mia Divinità, eppure, essendo la mia Divinità intangibile nelle pene, né capace di poter soffrire ombra di pene, la mia Umanità si trovava sola nel patire e la mia Divinità era solo spettatrice delle pene e delle morti che Io subivo, anzi mi era giudice inesorabile, che voleva il fio di ogni pena di ciascuna creatura. Oh! come la mia Umanità tremava, restava schiacciata innanzi a quella luce e Maestà Suprema nel vedermi coperto delle colpe di tutti e delle pene e morti che ciascuno meritava! Fu la pena più grande della mia Vita, che mentre ero una sol cosa con la Divinità ed inseparabile, nelle pene rimanevo solo e come appartato. Onde, se ti ho chiamato alla mia somiglianza, qual meraviglia se mentre mi senti in te, mi vedi spettatore delle tue pene che Io stesso t’infliggo e ti senti come separata da Me? Eppure la tua pena non è altro che l’ombra della mia e come la mia Umanità non restò mai separata dalla Divinità, così t’assicuro che mai tu resti separata da Me, sono gli effetti che provi, ma allora più che mai formo una sola cosa con te, perciò coraggio, fedeltà e non temere.” Gesù

La Divinità è immune dalle pene, la percezione che Gesù aveva era questa che fa vivere a Luisa. La Divinità esigeva e chiedeva a Gesù di pagare ogni spicciolo per ognuno di noi. Questo avviene perchè tu hai accettato e anche l'Umanità di Gesù soffriva. Uno aspetto molto doloroso e severo della croce - quando siamo fortemente provati e crocifissi da Nostro Signore si avverte questo dolore immenso e questo corollario immenso che è la solitudine. Non dipende solo dal fatto che le creature, quando noi soffriamo, si allontanano subito ma anche quando una stesse vicino nessuno può condividere la mia attuale percezione ed esperienza personale della pena. Sempre il Signore viene a sostenerci, qualche volta ci consola...in questo caso (soffrire con la consolazione di Gesù nel cuore è meno doloroso che soffrire in solitudine). Gesù confessa come la sua Umanità tremava e restava schiacciata delle pene. Nessuno però può capirlo fino in fondo cosa significano le pene di Gesù vissute con l'unione ipostatica.

Se Luisa è chiamata all'intima somiglianza con Gesù Lui non può dargli delle consolazioni. La pena più terribile è quella della separazione con Gesù - se tu vuoi spingerti fino a questo punto. Chiaro chi è capace di amare Gesù in questo modo avrà grandissime grazie in questo mondo e grandissima gloria in cielo però i figli della divina volontà non sono malati di lamentosi anzi hanno trovato l'anticorpo. Anche se avvertono quel senso di saturazione che tradotto in soldoni direbbero non ce la faccio più non lo dicono perchè comprendono che c'è un senso ben preciso e che il Signore non dorme e che tutto questo porta ad una profonda unione con Gesù ed ad un'intensa maggior vita nella dv.

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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