Gesù mostra a Luisa quanto sia importante essere sempre costanti nel bene e quanto la costanza faccia crescere l'anima in santità. Immagine del frutto spinoso dalla corteccia dura. Gesù spiega a Luisa che l'anima che fa la sua volontà e vive in essa è la sua carrozza e Lui ne tiene le briglie e in essa e con essa si diletta. Chi vive di volere umano consegna la carrozza della propria anima nelle mani del nemico e cede le briglie alle passioni. Libro di cielo, Volume 12, 18 e 28 Settembre 1917, 24 Aprile 2019
18 Settembre 1917 Effetti della costanza nel bene
Un dramma esistenziale dell'uomo: il primo testo si apre con la Madonna che piange sulle sorti dell'essere umano (immagine che dobbiamo contemplare). L'uomo fa disastri, il male che facciamo ci casca addosso o ci deve essere un'intervento divino che ci mette un basta. Se Dio usa misericordia e pazienza l'uomo l'usa male ma pensa che sia una debolezza del Signore facendo altro male a sè ed intorno sè, se il Signore interviene ci sono altre sofferenze e spesso non servono neanche queste. Secondo il nostro modo di pensare è un dramma anche per Dio. Nella Sacra Scrittura il Signore si chiede che cosa avrebbe dovuto fare e non ha fatto, noi siamo liberi e se noi usiamo la nostra libertà per fare il male ci causiamo da noi stessi la nostra stessa sofferenza. Moltissimi non sono ricettivi della grazia divina e questo vuol dire vivere del volere umano.
Gesù torna a parlare della costanza del bene (nei primi 10 volumi ci sono vari punti, ricorderà quante volte Gesù ha evidenziato e sottolineato l'importanza della costanza, perchè la costanza permette di superare - oltre il problema del tempo che non può essere da noi governato ma possiamo solo amministrarlo, cioè noi viviamo momento per momento e siamo legati all'istante presente, la mia anima si forma attraverso gli atti che compio in sequenza nell'istante presente / nel registro Divino tutto viene annotato e dalla nostra sequenza di atti ininterrotti che leghiamo su questa terra si compie la nostra crescita o decrescita spirituale - dentro le leggi di crescita umana sia corpo e anima sono leggi soggette alla legge del tempo che esige gradualità e progressività. La costanza è assolutamente fondamentale perchè abbiamo questo vincolo strutturale. Avrò la sapienza da vecchio se da giovane avrò fatto le scelte giuste. La costanza ha anche l'aspetto che ci fa superare gli ostacoli nei momenti in cui le cose diventano più difficili.
“Figlia mia, pazienza, la costanza nel bene mette tutto in salvo, anzi ti dico che quando tu, priva di Me, lotti tra la vita e la morte per il dolore di essere priva del tuo Gesù e, nonostante ciò, sei costante nel bene e nulla trascuri, non fai altro che premere te stessa e, nel premere esce l’amor proprio, le naturali soddisfazioni, la natura resta come disfatta e rimane un succo tanto puro e dolce che Io prendo con tanto gusto che mi raddolcisco e ti guardo con tanto amore e tenerezza, da sentire le tue pene come se fossero mie. Così se sei fredda, arida ed altro e sei costante, tante premute di più dai a te stessa e più succo formi per il mio cuore amareggiato. Succede come ad un frutto spinoso e di corteccia dura, ma che contiene dentro una sostanza dolce ed utile; se la persona è costante nel togliere le spine, nel premere quel frutto, estrarrà tutta la sostanza del frutto e gusterà il bello di quel frutto, sicché il povero frutto rimane vuoto del bello che conteneva, anzi le spine e la corteccia sono state gettate. Così l’anima, nel freddo, nelle aridità, getta a terra le soddisfazioni naturali, si svuota di se stessa e, con la costanza, preme se stessa e l’anima resta col frutto puro del bene ed Io ne gusto il dolce. Sicché, se sei costante, tutto servirà per il tuo bene ed Io appoggerò con sicurezza le mie grazie.” Gesù
Che succede in questo processo? Nell'anima esce l'amor proprio e le naturali soddisfazioni, noi non dobbiamo pensare che qualche atto di divina volontà scompaiono nel nulla. Se si vive nella DV non è possibile stare in modo lunghissimi aridi e freddi spiritualmente però, nonostante la gioia promessa, ci sono dei momenti in cui non si avverte un fervore sensibile e in quel momento bisogna essere costanti nel bene e Gesù fa l'esempio del frutto. Procedere con costanza nelle avversità significa distruggere l'amor proprio, il svuotarsi di sè stessi e le soddisfazioni naturali. Gesù usa sempre questo binomio: l'anima che FA la mia Volontà e che VIVE in Essa..
28 Settembre 1917 Gli atti fatti nella Divina Volontà sono soli che illuminano tutti e serviranno per far scampare chi ha un poco di buona volontà
Gesù usa sempre questo binomio: l'anima che FA la mia Volontà e che VIVE in Essa..
Continuando il mio solito stato, il mio dolce Gesù mi ha detto:“Figlia mia, le tenebre sono fitte e le creature precipitano di più, anzi in queste tenebre si vanno scavando il precipizio dove periranno. La mente dell’uomo è rimasta cieca, non ha più luce per guardare il bene, ma per guardare solo il male ed il male lo inonderà e lo farà perire, sicché dove credevano di trovare scampo troveranno la morte. Ah! figlia mia, ah! figlia mia!”
Poi ha soggiunto: “Gli atti fatti nella mia Volontà sono come soli che illuminano tutti e finché dura l’atto della creatura nella mia Volontà, un sole di più splende nelle menti cieche e chi ha un poco di buona volontà troverà luce per scampare dal precipizio; gli altri, periranno tutti, perciò in questi tempi di fitte tenebre, quanto bene fanno gli atti della creatura fatti nella mia Volontà! Chi scamperà sarà solo in virtù di questi atti.” Gesù
I piccoli atti compiuti nella DV sono paragonati come soli per contrastare la notte, il buio e la cecità delle persone. Che cosa non vede l'uomo? non vede nulla. Col il solo cero acceso si vede abbastanza solo per non rompersi le ossa, la fede ci dà quella conoscenza vera ma oscura perchè noi non se siamo coscienti e convinti nell'evidenza. Se tu vuoi avere una fede grossa la devi alimentare, curare la propria formazione, ascoltare le prediche, catechesi ecc.... questo ce lo dobbiamo mettere noi. Un'anima che è rimasta al buio come fa ad avere un richiamo? un'atto fatto nella DV colpisce le loro menti annebbiate e le dà la possibilità di scampare al precipizio. Le tenebre oggigiorno non danno segnale di sfittirsi e quindi è importante compiere sempre più atti nella DV (che non hanno nessuna controindicazione).
Detto ciò, si è ritirato. Dopo è ritornato ed ha soggiunto: “Dell’’anima che fa la mia Volontà e vive in Essa, posso dire: E’ la mia carrozza ed Io ho le briglie di tutto, ho la briglia della mente, degli affetti, dei desideri e neppure uno lascio in suo potere e, sedendomi sul suo cuore per stare più comodo, il mio dominio è completo e faccio ciò che voglio, ora faccio correre la carrozza, ora la faccio volare, ora mi porta al Cielo, ora giro tutta la terra, ora mi fermo, oh! come sono glorioso, vittorioso e domino ed impero! Se poi l’anima non fa la mia Volontà e vive del volere umano, la carrozza si sfascia, mi toglie le briglie ed Io resto senza dominio, come povero re cacciato dal suo regno ed il nemico prende il mio posto e le briglie restano in balia delle proprie passioni.”
Tenere le briglie della mente è difficile, pensiamo in continuazione e fermare il pensiero è un'operazione puramente divina. Dare a Gesù la briglia della mente vuol dire orientare i nostri pensieri e altre cose al bene in modo da non attaccarci alle cose terrene. Che cosa desideriamo? quali sono i nostri desideri più profondi?
Gesù assume il controllo della nostra anima perchè noi glielo diamo e viviamo come vuole Lui, se l'anima vive del volere umano Gesù gli toglie le briglie e il nemico prende il controllo. Un'anima che fa la sua volontà è in potere del diavolo. Il motto del satanismo moderno è: "fa ciò che vuoi"; l'Anticristo: "fai ciò che vuoi" il cristiano: "fai ciò che Dio vuole".
Quindi i nostri sensi (se cediamo il controllo al demonio) e tutto il resto impazzisce ed è la fine. Il dramma dell'uomo si gioca di fronte a questa domanda: cosa voglio fare in questa vita? ogni giorno/ secondo dobbiamo rinnovare questa scelta e dentro questo dobbiamo avere costanza, la costanza nel cercare quanto possiamo di moltiplicare i nostri atti nel DV per il beneficio per i nostri fratelli.
QUA IL LINK ALLA MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI
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