Honorè Daumier (1808 - 1879)
E' stato, assieme a Courbet, uno dei massimi pittori realisti in Francia. Inizia la carriera come illustratore e come caricaturista collaborando con due riviste satiriche "Le Caricature" e "Le Charivari" dirette entrambe da Philipon. Daumier inventa la satira politica di cui il re (Luigi Filippo d'Orleans) diventa il principale bersaglio assieme al parlamento e ai suoi ministri. Nel 1835 viene abolita la libertà di stampa e Daumier è costretto ad occuparsi solo della satira di costume eseguendo migliaia di litografie.
Litografia: stampa su pietra levigata (diversa dalla tecnica dell'acquaforti che prevede l'incisione tramite acido) in cui si disegna con una matita grassa che assorbe l'inchiostro che poi viene messo sopra (mentre nel resto della pietra scivola via). La tecnica della litografia nasce alla fine del '700.
Daumier inizia a dipingere solo dopo il 1848. Uno dei quadri o stampe da lui fatte è Il passato, Presente e Futuro (il quadro non è nel programma)
in cui c'è un triplice ritratto del re francese che assomiglia ad una pera. Il pittore lo fa ispirandosi a un quadro di Tiziano che rappresenta le tre età dell'uomo.
I ministri del regno -> altra caricatura dei ministri i cui volti sembrano delle maschere di carnevale con al centro la testa del re (neanche questa in programma e non reperibile in rete).
Daumier dipinge anche Gargantua (storia del gigante mangione nel poema epico di Rabelaìs) in cui però il gigante è il re nell'atto di affamare il popolo mentre defeca diplomi ed onorificenze per i suoi sostenitori.
Un'altro quadro (o stampa?) da lui fatto è "Il corpo legislativo", che è uno spaccato del parlamento francese sotto il regno di Filippo d'Orlenas
Daumier poi infine realizza un quadro per denunciare una sommossa soffocata nel sangue dalla polizia a Lione con "Rue Transnonain" (15 aprile 1834).
La figura in scorcio viene presa come modello di ispirazione poi dal Mantegna per il suo Cristo Morto.
Un'altro suo quadro (o stampa) è stata "Libertà di stampa" nella quale il tipografo è al centro della composizione pronto alla lotta per difendere la libertà di stampa (scritta per terra). Alla sua sinistra dei poliziotti o soldati e dall'altra parte un'uomo che con la coccarda rappresenta lo stato (e che cerca di mettere le mani addosso all'uomo) viene bloccato da due persone.
Daumier è stato anche un grande scultore, ed è stato il principale protagonista nella metà del '800 del rinnovamento della scultura eseguendo una trentina di piccoli busti in terra cruda (non cotta in forno ma essiccata al sole) colorata alti dai 9 a i 15 cm che rappresentano per lo più ministri e parlamentari del regno. Le prime caricature tridimensionali.
Nel 1849, Daumier disegna "Ecce Homo" (nel programma) o chiamato anche "Noi vogliamo Barabba"
Il quadro (i cui colori originali sono quelli scuri e non quelli chiari) rappresenta Pilato indicare Gesù con Barabba sulla destra in ombra e la folla mostruosa sotto. Questo quadro in cui le figure sono molto semplificate e la pennellata è fluida è un'allegoria religiosa.
Daumier voleva rappresentare una folla disumanizzata e manovrata da Pilato (cioè dal potere politico) che diventa uno strumento del potere. Il quadro è monocromo e l'unica figura che mantiene la sua dignità è quella di Gesù che è l'Agnello Sacrificale
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