mercoledì 16 gennaio 2013

Gustave Courbet

Gustave Courbet (1819 Ornans - 1877 Ginevra - morto in esilio)

Autoritratto



Nato da una famiglia di agiati proprietari terrieri ad Ornans (contea vicina con il confine svizzero), iniziò a disegnare opere legate al romanticismo cambiò idea. Nella sua biografia (scritta in terza persona), il pittore dice:

"..dopo aver discusso degli errori dei romantici e dei classici, levò una bandiera che si chiama arte realista..."

Per le sue scelte artistiche realiste fondamentali furono le amicizie con Baudelaire, con Pierre Joseph Proudhon e Champfleury (pseudonimo di Jules François Felix Fleury-Husson) e la rivolta popolare del 1848 che segnarono l'inizio della pittura realista di Courbet che scrisse...

"..senza la rivoluzione del 1848, non ci sarebbe stata la mia pittura realista popolare.."

Il pittore rifiutò di dipingere soggetti religiosi, mitologici e di storia del passato per concentrarsi solo sulla realtà contemporanea.

"..la pittura è un'arte concreta, può consistere solo nella rappresentazione delle cose reali ed esistenti...."

"..è un linguaggio fisico che ha per vocaboli tutti gli oggetti visibili.(l'arte).."

"..un'oggetto astratto invisibile che non esiste nella realtà è estraneo alla pittura.."

Courbet aveva un comportamento ribelle, trasgressivo e spregiudicato.

Gli Spaccapietre 1849 (nel programma)



Quest'opera può essere considerata il manifesto della pittura realista. Di 2 metri X 3 raffigura due operai intenti a spaccare la pietra. Andata perduta nel bombardamento di Dresda(grazie al cielo documentata, mostra la realtà in modo drammatico mostrando le condizioni delle classi più umili. Il pittore osserva degli operai che lavoravano sul ciglio della strada e li invita a posare nel suo studio. Dipingendoli a grandezza naturale in spregio a tutte le regole accademiche di quel periodo che volevano i quadri grandi per soggetti importanti.

Courbet è debitore di Gericault "..tutti noi (realisti) siamo saliti sulla zattera della medusa.." proprio perchè Gericault aveva rappresentato dei disperati con un quadro gigante.

Proudhon considerò gli spaccapietre come una critica alla civiltà occidentale che trasformava l'uomo in un'automa nella meccanica ripetizione degli stessi gesti.

I volti dei protagonisti non si vedono, sono come degli automi...possono anche essere interpretati come figure simboliche. Per loro non c'è nessuna speranza di un futuro migliore (perchè lo sfondo del quadro è quasi tutto buio .. tranne un piccolo sprazzo di cielo a destra)

Funerale ad Ornans (o sepoltura) 1849



Un quadro di 3,14 metri per 6,64m. Dipinto nel granaio del nonno perchè in studio non ci stava. Il soggetto è la sepoltura di un contadino, forse un parente di Ornans. Nel quadro ci sono 50 figure tutte dipinte a grandezza naturale e tutte riconoscibili. I volti ritratti sono di amici, parenti del pittore dei concittadini che arrivarono a pagare per essere ritratti.

Questo dipinto generò una polemica (e fu rifiutato all'esposizione internazionale di Parigi nel 1855 assieme agli Spaccapietre) perchè un cane che sembra capitato lì per caso, è stato dipinto in un posto di rilievo (in mezzo e davanti). Inoltre lo spettatore aveva come l'impressione di cadere nella fossa (perchè non c'erano ostacoli tra lo spettatore e la fossa) e lo scandalo ci fu anche per l'uso del grande formato usato per raffigurare una scena di vita contemporanea in spregio a tutte le gerarchie.

Infine un'altra fonte di polemica fu il viso delle donne tutto rugoso

Ritratto di Pierre-Joseph Proudhon

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