Gesù spiega come la vita nella Divina Volontà consiste nel non dare vita ad un solo atto di volontà umana. Solo la Madonna lo fece in modo perfetto. Come Gesù lavorò Luisa per farcela arrivare. Libro di Cielo, Volume 34, 4 Luglio 1936, Mercoledì 13 Settembre 2023
4 Luglio 1936
Come un atto di volontà umana può guastare l'ordine Divino e le sue opere più belle. La prima cosa che Dio vuole è la libertà assoluta. Come la Divina Volontà formerà tanti Gesù dove Essa regna.
Per comprendere bene questo brano, dobbiamo, ad avviso del don, specchiarci nell'unica creatura che ha vissuto queste cose con perfezione, il don non vuole far glosse a Gesù - se qualcuno ci riuscirà a vivere queste cose è tantissima roba, ma il don non crede che ci siano creature umane che possano vivere questa cosa in maniera perfetta - per Luisa Gesù si è inventato alcune cose e adesso le vedremo. Gesù ci parla di un punto fondamentale: di quello che è la vita nella dv nella sua profondità: che la nostra umana volontà non deve aver più nessun atto proprio. Il don quando ci pensa, dice: cosa può significare? Non possiamo metterci in una condizione di astensione, il don è venuto a fare la meditazione perchè la vuole fare, è evidente, non è una necessità ineluttabile e quindi per fare la meditazione deve fare un'atto di volontà - ma è un'atto di umana volontà o di divina volontà? Il don ritenendosi l'ultimo arrivato vorrebbe sentire un parere di esperti. Quando si parla dell'Assunzione di Maria al Cielo (nel libro della Madonna nel Regno della Divina Volontà) in cui gli angeli stessi si stupiscono di ciò che vedono. La Madonna non ha MAI fatto la sua volontà ed è per questo che è stata così abbellita. Contemplando la Madonna che ce l'ha fatta a vivere in questo modo, inanzittuto abbiamo un pò di consolazione - uno di noi ce l'ha fatta e possiamo avere un sprone: la Madonna era una di noi, le opere di Gesù sono state fatte anche per darci l'esempio. E' chiaro che l'esempio di Cristo lo possiamo imitare in maniera non perfettissima - difatti si parla dell'Imitazione di Cristo (libro). Luisa sente la sua umana volontà sotto quella divina:
La mia povera mente non sa stare senza che giri e voli nel Voler Divino e la mia povera volontà umana, si sente come sotto la pressione della Divina Volontà e pensavo tra me: Ah! sì è bello, si sente la vittoria, il trionfo, il dominio, la felicità, le belle conquiste del vivere nel Voler Divino, ma l'umano volere, mentre si sente vivo, deve continuamente morire,..." Luisa
Questa è la prova delle prove. Cercare occasioni per far morire il nostro volere umano, le occasioni che ci mette di fronte il Signore e gli strumenti che noi dobbiamo scegliere. Per esempio, le anime che Dio chiama a particolare missione o perfezione - successo nel corso della Storia - devono essere vincolate dalle obbiedienze strette esercitate nei confronti di chi ha la potestà di esercitarle. Quando un tempo gli istituti di vita consacrata erano degni di questo nome, - Padre Pio diceva del suo noviziato che se non avevi la vocazione, dopo tre giorni scappavi perchè lì ti massacravano sull'umiltà e sull'obbedienza e se non avevi la vocazione scappavi. La cosidetta obbedienza religiosa si esplcia nell'ambito del lecito. La superiora di Santa Rita diede l'ordine alla santa di inaffiare un ramo secco, è peccato farlo? No. Può darmi quest'ordine il superiore? Sì. Le uniche obiezioni potrebbero arrivare dai nostri ragionamenti: ma che senso ha fare questa operazione? Ma questo significa iniziare ad aprire le porte alla disobbedienza e fare la propria volontà. Non succede nulla ad innafiare quel ramo, quindi fallo. Che te ne importa? Non hai perso tempo perchè stai eseguendo un'ordine da parte del tuo superiore e stai meritando davanti a Dio. Il superiore si è sbagliato o mi vuole mortifacare volontariamente o mi è stata data un'obbedienza indiscreta...ne risponderà il superiore. Fai e basta. Solo che quasi nessuno di noi ha questa possibilità - bisogna entrare in qualche monastero o convento, anche oggi la vita religiosa è in profonda decadenza salvo qualche rara eccezione. E chi non regge esce e se ne va, perchè la volontà umana si ribella. Non cede e non muore. I tre voti - castità, povertà ed obbedienza - l'ubbidienza è la prova del 9. Negli ordini ci sta la regola che la regola del monastero la bisogna osservarla bene. Ma fare queste cose è fare la divina volontà, non vivere in essa.
"..fare ciò che Lui vuole mentre l'umano volere sta al suo posto, può fare solo ciò che fa Dio, ma di suo deve tutto smettere, questo è il sacrificio dei sacrifici, specie in certe circostanze. Oh come è doloroso sentir la vita e tenerla come se non si avesse, perché il Fiat Divino non tollera che neppure una fibra di voler umano agisca nel suo..." Gesù
Non è soltanto e in qualche volta far morire il proprio volere.
".. è vero che è il sacrificio dei sacrifici, nessuno altro sacrificio può eguagliare il peso, il valore, l'intensità del sacrificio di vivere senza volontà, tanto che ci vuole la vita perenne, il miracolo continuato del mio Voler Divino per poter resistere a questo sacrificio, tanto che di fronte ad esso gli altri si possono chiamare ombre, pitture, dipinti, giuoco di fanciulli, le creature piangono per un nonnulla, perché c'è l'umano volere, che nelle pene, negli incontri dolorosi, nelle opere non si sente disfatto, senza vita, senza soddisfazioni, perciò i sacrifici si sentono oh quanto più leggeri, però svuotati di Dio, di santità, d'amore, di luce, di vera felicità e forse neppure esenti da peccati, perché l'umano volere, senza il mio, non può fare mai cose buone e sante..." Gesù
E poi Gesù spiega che l'operato divino non dev'essere intralciato. Non c'è stato nella Creazione, non c'è nei santi ecc... ma c'è intralcio in noi. Siamo noi che diciamo no, no e no.
"..ma la mia croce e tu lo sai, in quale labirinto mi hai messo... mi sento inceppata ed umiliata fin nella polvere, avevo bisogno e tu lo sai di chi... senza potermi io stessa aiutare e non un giorno, un anno, oh come è duro, lo so che solo il tuo Volere mi dà la forza, la grazia, perché da me stessa non avrei potuto resistere e sentivo tale amarezza da sentirmi morire...." Luisa
Il don ha letto la vita di un sacco di santi e mistici, ma quella cosa del tutto peculiare data a Luisa, (l'irrigidimento fino a quando non veniva benedetta dal sacerdote...), magari voleva lavorare al tombolo ma non poteva far nulla... ma stando immobile Luisa faceva la volontà divina - anche se non faceva nulla, era volontà divina. Questa cosa estrema era funzionale al fatto che Gesù voleva annientare la volontà umana di Luisa.
"..Senza nulla, non si fa nulla, perciò tu per ricevere e noi per dare cose nuove, dovevamo disporre croci nuove, che unite al lavorio continuo del nostro Volere dovevano preparare il tutto per un atto così grande...." Gesù
La Madonna è l'unica che non ha mai fatto un'atto di volontà umana, ma tra le povere creature mortali - Luisa pur avendo già fatto il Matrimonio Mistico e si era offerta come vittima, Gesù si è dovuto inventare anche questa croce nuova - doveva venire sempre un sacerdote per tirarla fuori.
Questo che ci portiamo a casa da questa meditazione non è la depressione. E' il fatto che sicuramente Nostro Signore ci sta già lavorando con tutto quello che accade, per abbattere questo mostro della volontà umana che abbiamo ma noi dobbiamo essere docili. Ma se uno sclera, protesta ecc... Nostro Signore fa come fanno i preti quando una persona chiede la direzione spirituale, ok, ma appena il don dice mezza cosa neanche in forma precettiva ma come consiglio, orientamento, ecc... partono 400 obiezioni. A quel punto bisogna assumersi la responsabilità delle proprie decisioni: o uno sceglie la direzione spirituale con tutto quello che ne consegue o no. Se il don ti deve guidare, non è che la macchina decide lei il percorso per arrivare alla meta, ma occorre un 'autista. Come noi cooperiamo con questa cosa? Il don crede con il solito esercizio che davanti al Signore tu ti devi chiedere: per amore Suo, sapresti essere pronto a qualsiasi rinuncia? Magari chiamando per nome i sacrifici possibili? Qual'è stato il più grande sacrificio chiesto alla Madonna? Assistere alla passione e morte del Figlio, la Madonna non è morta di dolore solo per un miracolo. Ma una personalità come la Sua, così delicata e sensibile...il don non potrebbe guardare una crocifissione reale. E il don è un'animaletto in confronto alla delicatezza della Madonna. Fare quell'esercizio davanti al Signore, essendo sinceri, secondo il don potrebbe aiutare a progredire nell'abbattere la propria volontà umana.
MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI
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