I dolori di Luisa per l'assenza di Gesù e la loro causa. L'importanza di un rapporto intimo e profondo con Lui nella preghiera. Se c'è la Divina Volontà nell'anima, si attira la presenza del Padre per plasmarla a suo piacimento e della Regina del Cielo che in essa e di essa si compiace, ritrovandovi la sua stessa vita. Libro di Cielo, Volume 33, 14 Maggio 1935, Martedì 27 Giugno 2023
14 Maggio 1935
Chi fa la Divina Volontà non ha bisogno di legge, chi vive in Essa dà lavoro a tutti: al Padre Celeste, alla Madre Celeste ed allo stesso Gesù.
Gesù tra il serio e (faceto?) spiega che chi vive nella divina volontà dà lavoro al Padre Eterno e al don pare una cosa non indifferente ma è chiaro che è il cuore di questa meditazione.
Per capire il contesto, il don fa notare di fare attenzione alle date dei brani: il brano di prima era del 12 Aprile 1935 e la data di questo brano è del 14 Maggio 1935, sono passati 32 giorni. 32 giorni di digiuno dalla presenza sensibile di Gesù che parla e spiega ad una persona che vive come Luisa è un dolore che nessuno di noi può rappresentarsi adeguatamente. Nessuno può capire questi dolori d'amore di Luisa e degli altri santi se non ha mai vissuto esperienze del genere. Noi possiamo immaginarci quanto sia bello però entro certi limiti. E' chiaro che su queste materie la realtà supera enormemente l'immaginazione. E se questa realtà sparisce da un punto di vista di percezione sensibile, c'è un dolore assoluto, sordo ed estremo. E Luisa, da brava figlia di Dio, (conoscitrice della Sacra Scrittura? Non si sa) dice: sto soffrendo tantissimo?
"..Giustamente mi punisce perché sono stata troppo ingrata ed incorrispondente..." Luisa
I Santi pensando che quando gli arriva una sofferenza, pensano che il Signore li stia punendo per qualche mancanza e Luisa pensa che il Signore la stia castigando perchè è stata troppo ingrata ed incorrispondente a tante grazie così grandi. E poi c'è la preghiera del delirio d'amore:
"..Ma deh! Amor mio, nascondi le mie miserie nelle tue piaghe, coprimi col tuo sangue, unisco le mie pene alle tue pene, affinché gridino insieme: “pietà, perdono per questa povera creatura, ma senza te, non ne posso più”... Luisa
E' la situazione della creatura che capisce che le grazie straordinarie, nessuna creatura per quanto santa sia, ne ha il minimo diritto e quando finisce l'esperienza chi le ha, deve ringraziare Dio per quello che ha ricevuto, ma che potrebbe essere l'ultima volta e che non se l'è meritata. Il problema è che il contatto con la sorgente stessa dell'amore ti ha bruciato e questo provoca un delirio (vedi Luisa) e secondo il don il Signore gradisce queste cose. Nel nostro piccolo possiamo vedere le nostre lontananze ordinarie, quando il Signore non si fa sentire - il don pensa - può sbagliarsi ma fa un pò di fatica a pensare ad una persona che stia entrando nel Regno della Divina Volontà e che non abbia un'orazione decente. Che non significa dire 4 rosari al giorno, non è semplicemente l'orazione vocale e la meditazione; la preghiera degna di questo modo è come quando due innamorati stanno in casta intimità. L'amore, proviamo ad immaginarci all'amore puro senza concupiscenza, fa comprendere qualcosa di come dovrebbe essere la preghiera. E se la preghiera diventa così anche senza vedere Gesù si può iniziare a percepire qualcosa che però rimane molto lontano a quello che percepiva Luisa. La vita nella dv è una vita d'amore, se la preghiera ancora non è partita - non è che la prima volta che ci mettiamo in preghiera andiamo subito alla presenza di Dio, bisogna fare un pochino di anticamera e sopratutto bisogna essere fedeli. Ci sono anime che hanno iniziato a vivere il dono dell'orazione ma alla prima volta che il Signore le lascia in aridità, anzichè fare quello che il Signore si aspetta cioè stare lo stesso in orazione per amore di Gesù, a volte santa Teresa racconta che in momenti di aridità, quando le monache pregavano dentro delle stanze con delle enormi clessidre per misurare il tempo, diceva che tante volte alzava gli sguardi per vedere questa sabbia che non finiva mai di scendere. Anche i grandi mistici possono essere provati da questo sacrifici. Ma non è che se succede molli. C'è un galateo da rispettare con Nostro Signore, noi con qualunque abbiamo dei modi di trattare e non possiamo nei confronti dell'Altissimo siano più grossolani di quello che usiamo tra noi.
Gesù trae da questa esperienza di Luisa per dire: non ci sono stato Io con la presenza sensibile ma la divina volontà ti dà tutto in tuo potere. Il don si muove cautamente cercando di capire qualcosa tra le righe, si ha l'impressione che Gesù lasciasse Luisa sola non solo per avere l'attestazione d'amore, per esercitare le virtù, ecc.... ma proprio per darle coscienza che avere la dv ed operare in essa è più importante che stare a contatto con Gesù, anche perchè senza la prima la seconda diventa un pò problematica.
Vuoi che la Madonna venga a te? Devi vivere nella divina volontà. Perchè Maria cerca chi è vissuto come Lei o chi vuole vivere come Lei.
"..Ed oh, il suo contento perché col suo lavoro può produrre immagini sue! Dà il lavoro alla Madre Celeste, perché trovando la mia Volontà Divina nella creatura, trova chi le fa compagnia, chi riceve la sua Maternità come figlia, trova a chi può comunicare la sua fecondità, i suoi atti fatti nel mio Volere, trova in chi può fare il suo modello e la sua copia fedele ed oh il contento di questa Madre Celeste! Il suo lavoro assiduo, le sue cure, le sue premure Materne, perché può fare da vera Madre e può dare la sua eredità ed essendo una la Volontà della Madre e della figlia, può farsi comprendere e mettere in comune le sue grazie, il suo amore, la sua santità, nel suo lavoro si sente felice perché trova chi la corteggia, chi le somiglia e vive della sua stessa Volontà Divina...." Gesù
Ci sono le dovute eccezioni, (opinioni del don suffragata da tante esperienze nel corso della storia), la passionalità e la sponsalità dell'amore divino che esiste segue - a quanto è dato da capire dalle esperienze sensibili - dalla dinamica del dimorfismo uomo - donna. Nella biografia del Beato Alano della Rouque (?) ci sono delle cose sconvolgenti, pensiamo all'intimità di Luisa con Gesù - ci sono persone che si scandalizzano ancora - prevalentemente questa cosa (le grandi donne amanti del Cielo provavano lo sfogo d'amore in Gesù, mentre un San Domenico, un Montfort e altri santi uomini queste anime erano impazzite per la Madonna). Certo che Gesù era al primo posto ma c'è quella peculiarità e sfumatura che richiede questo. Al don pare che sia così. Anche quando la presenza amata di Gesù o della Madonna non si fa sentire, c'è la divina volontà. Se c'è stato qualcosa di questo, anche in via di grazia ordinaria, se la nostra preghiera inizia a diventare significativa - se non so cosa dire a Gesù, se sto sempre come un pezzo di ghiaccio o sto con l'orologio in mano fatta la comunione; se sto come sulla graticola c'è da lavorare - se inizia ad esserci qualche scintilla d'amore, a parere del don si sta iniziando ad incamminare sulla via della dv. Quando il Cielo vede che c'è una presenza nell'anima che la rende duttile e malleabile, quelli scendono in campo tutti quanti perchè non vedono l'ora di farlo. Arriva il Padre Eterno, la Madonna, Gesù e poi arrivano anche i santi a dare una mano anche loro.
"...Ora gli Angeli, i Santi, vedendo il Padre Celeste, la Sovrana Regina ed il loro Re, tutti intenti a lavorare in questa creatura, vogliono anche loro aiutarci nel lavoro e, schierandosi intorno alla fortunata creatura, lavorano difendendola, allontanano i nemici, la liberano dai pericoli e formano muri di fortezza, affinché nessuno la possa molestare..." Gesù
Tanta roba. Molti di noi si portano dietro - cosa generalizzata tra gli esseri umana e fonte di molta sofferenza, tare ecc... - del fatto che spesso nella nostra vita ci siamo sentiti non amati o addirittura trascurati o peggio ancora non voluti ecc... o che le persone non si sono filate di noi. Quando nessuno si occupa di noi vuol dire che tu non esisti.
"..Vedi dunque come chi vive nel mio Volere Divino dà lavoro a tutti e tutti si occupano di lei». Gesù
Tocca a noi scegliere la percentuale con la quale la divina volontò venga ad abitare nella nostra anima diventando la sorgente di tutti i nostri atti.
MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI
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