giovedì 18 maggio 2023

La Divina Volontà e i santi

Gesù spiega come sia possibile, anzi lodevole e quanto mai raccomandato, chiamare nella Divina Volontà - dopo averli conosciuti e ricordati - i grandi atti di virtù del Signore, della Madonna e dei santi, per offrirli a Dio in modo da raddoppiarne la gloria. Qualche applicazione in relazione alla festa di san Francesco d'Assisi. Libro di Cielo, Volume 29, 8 Ottobre 1931, Martedì 4 Ottobre 2022

8 Ottobre 1931 La Divina Volontà depositaria di tutti gli atti di tutti i Santi. Come Dio e la creatura si danno la mano. Quali sono gli atti smarriti dallo scopo del nostro Creatore.

Il giorno in cui cade la meditazione è la festa di San Francesco d'Assisi, uno dei più grandi, e uno dei più fraintesi e anche strumentalizzati, piegati addirittura fino a diventare testimonial o emblemi di realtà o modi di pensare che stanno lontandi anni luce dal modo di pensare del santo. E' molto interessante che il Signore abbia fatto meditare questo brano in questa ricorrenza e Gesù spiega come tutti quanti gli atti (di Gesù, della Madonna, ecc..) si trovano in atto come se fossero in atto in questo momento ma che possono essere presi e riofferti (con spirito ed intenzioni sante) come nostri - con intenzioni sante - e mettendoci anche la dv in essi perchè la gloria che ne deriva al Signore in questa mistica ripetizione sia immensa ed anche il ricambio d'amore e di gloria che va al santo stesso.

"Figlia mia, ascolta i mirabili segreti del mio Volere, se la creatura vuole trovare tutto ciò che è stato fatto di bello, di buono, di santo, in tutta la storia del mondo, da me, dalla Mamma Celeste e da tutti i Santi, deve entrare nella Divina Volontà; in Essa tutto si trova in atto. Come tu facevi attenzione a ciascun atto, lo ricordavi, lo offrivi, così il santo che aveva fatto quell'atto, quel sacrificio, si sentiva chiamare dall'anima viatrice e vedeva il suo atto di nuovo palpitante sulla terra, quindi duplicata la gloria al suo Creatore ed a lui stesso e tu che l’offrivi, eri coperta della rugiada Celeste del bene di quell'atto santo, a seconda lo scopo nobile ed alto con cui viene offerto, così più intensa e grande è la gloria ed il bene che produce...." Gesù

Conoscere, leggere le vite dei santi è importantissimo, è una delle cose più basilari da fare perchè sono stati dei fari nella Chiesa e sono stati amici dello Sposo e lo conoscono più di noi, riflettere su ciò che hanno fatto, detto e scritto. Esempio: san Francesco non è stato l'unico, non solo faceva penitenza ma anche predicava la penitenza e la faceva con gesti e strumenti con strumenti che se a noi ce li facessero vedere ci prenderebbe un colpo. Una volta il don è andato in un posto e c'era un quadretto o un vano e dentro c'era una disciplina (un flagello, uno strumento di penitenza). Quando pensiamo ai flagelli pensiamo alle striscie di corda, ma non aveva le strisce di cuoio ma aveva le lamine affilate o catene mezze uncinate..allucinante, una botta con quell'affare lì ti si squarciano le carni, sicuro. Il don rimase sotto choc, perchè era giovane e cresciuto nella mentalità degli anni ottanta (1980..) dove sentiva dire che le penitenze e digiuni non servono perchè ha già fatto Nostro Signore. Qualcuno diceva che nella Chiesa del medioevo era diffuso il dolorismo ecc... ma poi dentro al Santuario e scopri che San Francesco si flagellava. Ma c'è qualcosa che non torna al don, sarà un difetto o cosa, ma il don non riesce a fare spalluccie di fronte a questa cosa e fino a quando non si trova una risposta non sciocca ci continua pensare e ne ha parlato con qualche frate. Ma il santo si è massacrato con quella cosa lì. Ma cosa ci rimane del corpo dopo 5 minuti di flagelli al giorno? Ma Dio vuole cose di questo genere? Se non le vuole vuol dire che questo sta facendo un'atto un pò sballato ma questo è un Santo canonizzato. E' lecito che se stesse facendo una cosa del genere sotto l'impulso dello Spirito Santo o era un pazzo psicopatico? - che c'entra ciò con la meditazione?

Far funzionare in modo giusto il cervello, farsi le giuste domande ecc.. sono domande retoriche. San Francesco non era pazzo, ma lo faceva perchè era Volontà di Dio, certa e sicura. Vuol dire che che i peccati commessi vanno espiati e che quelle offerte possono essere date al Signore per riparare peccati e convertire i lussoriosi. E un'anima amante brama queste penitenze anche se è dolorosa. Ma coloro che pensano che i santi erano cultori del dolore e che dicono che il Signore non vuole che noi soffriamo? Se uno fa funzionare il cervello dice: o ha ragione San Francesco o i modernisti o i contemporanei di oggi; il don ha fatto gli studi giuridici che plasmano un pò il cervello: prima di fare un'affermazione deve avere delle prove. Un'indizio non è una prova. San Francesco ha fatto questo e gli altri che facevano? Che facevano il Santo Curato d'Ars, santa Teresa d'Avila, san Giovanni della Croce, san Pio da Pietralcina, ecc... san Giuseppe da Copertino, si torturava talmente tanto che una volta il superiore (vedendolo camminare tutto sbilenco) gli ordinò di togliere l'abito religioso e alla fine si tolse. Il superiore scrisse che un campo dove è passato l'aratro stava messo meno peggio di come stava messa la schiena del santo. Quando si studia procedura penale si dice che quando gli indizi sono numerosi, gravi - è gente che ha fatto penitenze estreme - e concordanti. E allora la domanda si fa più incalzante? Chi è nell'errore? Questi o i contemporanei? Se hanno ragione i santi dobbiamo resettare tante idee perchè - capite cosa significa? Porre il fatto che la penitenza intesa come mortificazione corporale è un'atto gradito al Cielo e necessario, ci interroga. E io che faccio? Resto a guardare? Si instaurano una serie di dinamiche.

Far funzionare in modo giusto il cervello, è il primo step, ci aiuta a comprendere come stanno le cose. Io non posso stare nella dv se non so come vanno le cose. Non tutti possono fare i gesti eroici dei santi, perchè sono livelli straordinari. Ci vogliono delle grazie particolari, non è che uno dall'oggi al domani inizia a fare queste cose. Non tutti sono chiamati a questo grado eroico di penitenza ma tutti sono chiamati a fare penitenza. Non si può andare in giro e nè credere che queste sono cose che non servono a niente. Secondo step: giudizio di coscienza. Io cosa avverto che il Signore mi chiede una volta compreso questa cosa? Lo capirai benissimo. Se la tua conoscenza è deformata, se tu stai nei giudizi sciocchi di chi dice cretinate - la penitenza non si fa ecc... - Luisa era un'anima vittima. Il diavolo è tremendo nella sua astuzia. I presupposti mistici per essere nella dv è che tu sia vittima e sposa. E' chiaro che non è richiesto tanto zelo, ma è chiaro che il Signore ti dice che se tu non hai un grande spirito penitente e d'amore - essere vittima e sposa nella maniera comunemente praticabile da chiunque - poi ci sono della anime piccole e a cui il Signore stesso non chiede delle grandi austerità - un conto è dire che queste grande austerità non sono richieste in questa forma estrema a tutti. E questo è vero, un conto è dire che queste austerità non sono richieste a nessuno e sono delle grandi cretinate. Questo non è vero.

"..così il santo che aveva fatto quell'atto, quel sacrificio, si sentiva chiamare dall'anima viatrice e vedeva il suo atto di nuovo palpitante sulla terra, quindi duplicata la gloria al suo Creatore ed a lui stesso e tu che l’offrivi, eri coperta della rugiada Celeste del bene di quell'atto santo,..." Gesù

Questi atti non partono se non sono chiamati. Io magari non posso fare le stesse penitenze di san Francesco ma le posso fare mie. Esempio:Signore mio, entro nella tua volontà, e chiamo tutti i sacrifici, flagellazioni, cilizi che ha portato San Francesco // il don non conclude - una volta san Franesco disse ai suoi frati di concedere un pò di riposo al corpo e deposero i cilizi, si formò una montagnetta di catene e cilizi, ecco perchè i movimenti che strumentalizzano il Santo - pacifismo, ecologismo, ecc.. ma che razza di cose sono queste cose qua? Non possiamo fare le stesse cose ma possiamo farle nostre.

"..Quante ricchezze possiede la mia Volontà! Vi sono tutti gli atti miei, quelli della Regina Sovrana, che stanno tutti in aspettativa d'essere chiamati, ricordati, offerti dalla creatura, per duplicare il bene a pro delle creature e per darci doppia gloria vogliono esseri ricordati, chiamati, per palpitare come nuova vita in mezzo alle creature; ma per mancanza d'attenzione, vi è chi muore, chi stenta per debolezza, chi intirizzisce per il freddo, chi non ha di che sfamarsi. I nostri beni, atti e sacrifici, non si partono se non sono chiamati, perché col ricordarli ed offrirli, gli uomini si dispongono a riconoscerli ed a ricevere il bene che i nostri atti contengono..." Gesù

Quante volte ritorna la parola ricordo e richiamati. Se io mi devo ricordare di qualcosa, la devo riconoscere. La lettura delle vita dei Santi è quanto più di edificante, perchè oggi siamo ubriacati di cretinate e queste cose girano anche dove non dovrebbero e ne sono contagiate guide e maestri che diventano guide e maestri del nulla. Un conto è avere la coscienza formate, come ci si può mettere contro l'esempio dei santi? Non è che un'autorità - una persona con un'incarico - della Chiesa può mettersi contro tutto il patrimonio di essa credendosi Dio sceso in terra. Lo vuoi fare? Non ti giudico ma non ti dò retta. Ecco perchè è così importante la formazione.

Tutta l'attività sul web del don è partita dalla vita di 118 vite dei santi lette. Gli arrivato un dvd e c'erano le letture dei santi - il Sicari - e sentendo queste cose il don iniziò a distribuirle in giro e da allora nacque l'idea del sito web

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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