Perché la vita della Divina Volontà si formi in noi, occorre dare ad essa libertà assoluta di operare in noi. Fino a che punto siamo disposti a spingerci per fare che questo realmente accada? Libro di Cielo, Volume 26, 14 Luglio 1929, Giovedì 17 Febbraio 2022
14 Luglio 1929
Come la Divina Volontà vuole libertà assoluta per formare la sua vita. Diversi modi d'agire di Gesù in Luisa.
Iniziamo la meditazione di questo brano distinto in due parti. Nonostante la particolarità del secondo pezzo ci sono dei principi che sono validi per tutti e da interiorizzare profondamente per inquadrare un pò per quanto è possibile alcune modalità che Dio ha nel suo agire verso di noi creature.
Prima parte: Gesù ritorna che vivere nella dv significa avere la vita della dv in noi e fa degli esempi e cerca di farci comprendere qualcosa di questo mistero con l'analogia della vita umana. Che significa che la dv è vita in me?
"..si riversa sulla creatura e stendendosi con le sue ali di luce, più che materne, investe ciascuna fibra del cuore, ciascun palpito, respiro, pensiero, parola, opera e passo, lo riscalda e col suo bacio di luce imprime la sua vita a ciascun atto della creatura e mentre distrugge l'umana, si costituisce Essa stessa vita Divina in lei. E siccome dalla volontà umana non possono uscire che atti tenebrosi, la mia Volontà non vuol fare mescolanza e perciò sta sull'attenti per poter formare la sua Vita tutta di luce in chi liberamente le ha dato libertà di farla regnare. Perciò la sua attitudine è mirabile e tutt’occhi perché nulla le sfugga; e con amore incredibile per vedere formata la sua vita nella creatura, si fa palpito per ogni palpito, respiro per ogni respiro, opera per ogni opera, passo per ogni passo, corre anche sui piccoli nonnulla della creatura, si stende, vi mette la potenza del suo Fiat e vi crea il suo atto vitale. Perciò sii attenta nel ricevere il suo atto continuo, perché si tratta di vita e la vita ha bisogno di respiro, di palpito continuo e di alimento giornaliero. Le opere si fanno e si mettono da parte, non c’è bisogno che si tengano sempre fra le mani per essere opere, ma la vita non si può mettere da parte, se cessa l'atto continuo, muore...." Gesù
C' bisogno di respiro continuo, chi legge questi scritti provi a tapparsi il naso e mettersi in apnea e veda quanto riesca a stare senza respirare. La nostra vita richiede il respiro continuato, l'infarto è il cuore che ad un certo punto cessa di battere. Così come se la circolazione sanguinea cessa di circolare. La trombosi blocca la circolazione, se non la prendi in tempo sei morto. Ecco perchè Gesù spiega che nel corpo umano i tre moti della dv sono il palpito, il respiro e la circolazione del sangue. Gesù dice: che la dv diventi vita in te significa stare sotto la sua azione continuata h24, il cuore fa almeno una pulsazione al secondo. La dv diventa vita in noi quando fa ciò che gli organi umani fanno dentro il nostro organismo, diventa anima - il don parla, il cuore non è bocca, ma il don (o te o me) parla perchè il cuore sta battendo, il sangue sta circolando, ha il respiro ecc... Il respiro non è la mia parola ma io parlo perchè respiro. La dv diventa la vita, la base, la sostanza di tutti i nostri atti. Perchè questo si realizzi, non è automatica, la dv vuole libertà assoluta. Che significa libertà assoluta? Mettiti davanti alla dv e chiediti: fino a che punto ci tieni? Guardate che sono cose molto reali, perchè il Signore, se tu non gliele dici queste cose, se non gli manifesti personalmente quello che vuoi Lui non agisce. Posso o riesco a dire a Dio la tua dv ha per me carta bianca? C'è qualcuno che ha il coraggio di chiedere al Signore: se vuoi mandami il covid in forma grave, da terapia intensiva (ci si mette il casco, si soffre tantissimo, uno sente che gli manca il respiro...) se Dio ti chiedesse questo sacrificio senza toglierti la vita...tu cosa faresti? Fino a che punto siamo disposti a spingerci? Libertà assoluta vuol dire alla dv: vuoi ridurmi in miseria anche senza un soldo per comprarmi un paio di scarpe e vestiti? Se volessi questo sì (poi mi darai la forza). E qua ognuno ci pensi al proprio stato di vita. Se Dio mi chiedesse questo sacrificio o offerta io gliela darei? Non è detto che se uno offre questo sacrificio Dio glielo chieda...ad Abramo Dio non ha detto che una volta arrivato sul monte si sarebbe fermato prima. Ecco il discorso sul fatto che Dio mette alla prova. In greco non ci indurre in tentazione non c'è un verbo ma un'altro verbo - non è mettermi alla prova - delle volte Nostro Signore ci manda delle prove abbastanza significative che però sono necessarie perchè a seconda di come reagisco dipende la mia reazione. Le chiacchiere, pensieri e velleità, ma quello che conta nella nostra vita sono i fatti. Sei sicuro che la dv possa fare qualsiasi cosa o se glielo dici il Signore ti toglie quella cosa bella che hai? Un pensiero (non offro tutto perchè altrimenti Dio mi toglie quella cosa e poi come faccio) è umanamente comprensibile ma denota una mancanza di fede. Può Dio volere il tuo male? Dio ti chiede qualche cosa per farti soffrire o per aiutarti? Farti crescere o per farti godere di più? Dio ti dà un sacco di grazie se ti metti in condizione di riceverle. Se la dv trova questa disponibilità assoluta allora ciascun pensiero, palpito, ecc.. sarà investito dalla dv. Queste operazioni concorrono al processo della distruzione della volontà umana in maniera progressiva. Nel nostro cammino abbiamo il polo della volontà umana: la voglia di fare quello che dico io, quello che piace a me, quello che voglio io, quello che penso giusto io e poi c'è la volontà divina. Queste due realtà stanno su un piano proporzionale: tanto più l'una cresce l'altra diminuisce. Più la vita divina si costituisce in me e in te -- la parabola del seminatore, quando Gesù parla del Regno dei Cieli puoi parafrasare con il Regno della dv. La dv è come un seme che deve trovare un'accoglienza adeguata, se è terra produce o il 30, 60 o 100. Si arriva al 100 quando la dv riceve da noi carta bianca, altrimenti avrai 30 o 60..niente non è però. E Gesù dice:
"...E siccome dalla volontà umana non possono uscire che atti tenebrosi, la mia Volontà non vuol fare mescolanza e perciò sta sull'attenti per poter formare la sua Vita tutta di luce in chi liberamente le ha dato libertà di farla regnare...." Gesù
San Giacomo parla della legge della libertà. Una delle forme di esercizio della libertà è questa: fino a che punto? Cosa vuoi dare al Signore? Fino a che punto vuoi spingerti? Ci sono alcune persone che hanno fatto delle follie o pazzie per il Signore. Hanno fatto pazzie santi che vivevano nel regno della Redenzione e noi fino a che punto siamo disposti a spingerci? Qui non si tratta di peccato o no. Quando si parla di dv non si parla più di peccato in senso stretto commesso ad occhi aperti che ha come oggetto materia grave o lieve. Nella dv non c'è spazio per questa roba qua. Noi però dobbiamo confessarci perchè commettiamo innumerevoli peccati veniali semi- deliberati, non perfettamente consapevoli e le imperfezioni volontarie e quelle involontarie, le negligenze. Queste cose non ostacolo la luce della dv perchè sono retaggi della nostra condizione decaduta ma quando regnerà al 100% la dv molte di queste cose andranno nel dimenticatoio. Fino a che punto? Quanto vuoi investire su questa cosa? Supponiamo che io abbia 100 milioni di euro, quando vogliamo investire nella dv? 30? 20? 40? o tutto? Non ci vuole una grande intelligenza che chi ci mette 100 milioni riceverà un'enormità, certo anche chi mette 30 prenderà qualcosa ma non sarà come chi investe 100. Vuoi diventare tutta luce? Amore? Vuoi trasformare questa vita in un'anticamera del Paradiso? Devi investire tutto.
Nella seconda parte Gesù spiega i vari modi distinti con cui ha operato nell'anima di Luisa a seconda della sua esistenza. E' personale di Luisa ma aiuta anche noi. Dio non opera sempre allo stesso con noi, Lui opera con noi a seconda della condizione contingente e momentanea in cui troviamo. E' chiaro che mano mano le cose crescono e cambiano il modo di agire di Dio cambia, si perfeziona (nel senso che nella nostra percezione ci porta sempre più in alto) e questo significa anche: ci sono persone che all'inizio della loro conversione hanno frequentato un movimento ecclesiale (esempio del don), ad un certo punto si accorgono che là non ricevono più nulla perchè Nostro Signore gli fa conoscere altre cose che in quel momento sono migliori per quell'anima. Tu potresti avere degli scrupoli ad andartene ma non sei un'ingrato, ringrazi il Signore per tutto ciò che ti ha dato attraverso quella realtà, ma adesso c'è altro e vai ad altro senza chiedere scusa o permesso a nessuno. Se ad un certo punto hai un sacerdote come confessore e il Signore ti mette di fronte un'altro sacerdote migliore del primo lo puoi scegliere senza problemi, perchè quello che è bene per la nostra anima lo dobbiamo prendere e non dobbiamo stupirci che ad un certo punto della nostra vita il Signore cambia gli strumenti di santificazione. Se la motivazione (per cui cambiare qualcosa) è andare a stare peggio, andare fare altro ecc.. allora la risposta è no, se la motivazione è seguire una via che appare più consona ed adatta ringrazia il Signore per tutto e procedi il cammino.
MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI
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