venerdì 5 febbraio 2021

Non lasciare mai solo il Creatore

Lezione di Gesù sull'importanza fondamentale di non dare mai vita, neanche nel poco, al benché minimo atto di volontà umana, che è il nemico più fiero di quella Divina. Vivere nella Divina Volontà è non lasciare mai la compagnia col nostro Dio, Signore e Creatore, che deve essere continua e ininterrotta, per tutto da Lui ricevere e tutto a Lui dare. Libro di cielo volume 17, 21 Maggio 1925, 4 Giugno 2020

21 Maggio 1925 Volontà Divina ed umana sono i più fieri nemici tra loro. Il vivere nel Divin Volere è: Non lasciare mai solo il suo Creatore, ammirare tutte le sue opere e dare ai suoi atti grandi, i piccoli atti di creatura

Iniziamo dal termine del brano per avere una coordinata di lettura. Come fanno spesso i bravi oratori alla fine dicono una frasetta che concentra tutto ciò che ha detto.

"..E’ questo il vivere nel mio Volere, non lasciare mai solo il suo Creatore,.." Gesù

Vivere h24 in compagnia di Dio, non lasciarlo mai solo e non sentirsi mai soli. Stare sempre con l'occhio fisso dinnanzi a ciò che ci mette di fronte e stare capaci di ascoltare le sue aspirazioni, sollecitazioni e rivolgergli le nostre domande e il nostro pensiero, come un'amico che avessimo a disposizione h24; nella dv è questo. Nell'atto di fusione diciamo facciamo tutto insieme. Tutto significa tutto, dalle cose più comuni ed ordinarie alle cose più grandi. La vita di un buon credente ha dei momenti in cui ci dimentichiamo di Nostro Signore - faccio le preghiere (esempio) ed inizio a lavorare (per carità dice il don, si capisce sempre bene il senso di ciò che dice - magari tutti facessero questo). Ma chi vive nella divina volontà lavora con Gesù, significa che pur lavorando non dimentica Gesù, non ha una vita fatta a compartimenti stagni - le cose che caratterizzano le giornate degli esseri umani, nella dv è chiaro che la giornata è articolata, un figlio della dv vive la vita normale che hanno tutti ma fa tutto con Gesù, non è che per andare a trovare Gesù devo aspettare di andare a fare la visita al Santissimo Sacramento. Certo che la visita al Sacramento è un momento intenso, come quando due persone innamorate si danno un bacio, ma non possono stare sempre assieme.

"..coloro che fanno la mia Volontà sono liberi di darla e di riprenderla, perché vivono come cittadini terrestri, ma chi vive in Essa, è legato ad un punto eterno, scorre insieme con la mia, è circondato da fortezza inespugnabile, perciò non temere e sii attenta.” Gesù

Luisa, in presenza del confessore, da quanto si capisce cade in quello stato di perdimento dei sensi e delle pene, dovrebbe essere quello stato di irrigidimento che la prendeva di notte e Gesù lo inquadra nel suo essere vittima. E Luisa fa fare quel piccolo capolino alla sua volontà umana.

Stavo pensando tra me e quasi mi lamentavo col mio amabile Gesù, perché a volte quando viene permette di farmi soffrire alla presenza del confessore e per quanto io faccia a resistere per non cadere in quello stato di perdimento dei miei sensi e di pene, mi riesce impossibile. Dico a Gesù: “Amor mio, c’era tempo stanotte; c’è tempo oggi di venire e di farmi soffrire; ora che sta il confessore lasciami libera e dopo farai ciò che vuoi, sarò a tua disposizione.” Macché? E’ invano dirlo, una forza irresistibile mi sorprende e mi mette in uno stato come se stessi morendo, quindi mi lamentavo di ciò con Gesù e lo pregavo che non permettesse ciò...." Luisa

Però si guarda bene dal disobbedire a ciò che Gesù vuole, è una piccola imperfezione. E Gesù le risponde:

Figlia mia, permetto ciò, perché la fermezza del confessore non smette di pregarmi di farti soffrire, sempre con lo scopo della mia gloria e di placarmi. Se Io non concorressi, resterei disonorato in te e faresti mettere in dubbio le verità che ti ho manifestato, tanto sulla mia Volontà quanto sulle altre virtù. Si direbbe: dov’è l’ubbidienza della vittima a cui deve essere trasmutata anche la stessa natura nella voluta ubbidienza? Sicché tu vorresti disonorarmi e non far credere che sono Io che ti parlo e che opero in te?..." Gesù

Se è Gesù a farla entrare in questo stato mentre c'è il confessore, va benissimo e non c'è nessun problema. Fa questa cosa perchè è il confessore che prega che Luisa soffra per stornare i flagelli dal mondo e lo fa anche perchè sia confermata l'origine soprannaturale di ciò che stava vivendo Luisa e Gesù fa vedere anche che la preghiera del confessore è stata esaudita. Tutto quello che Gesù dispone, anche se non lo vediamo, è sempre per un fine buono (magari ce lo ricordassimo). Per ciò la perfezione della vita nella dv è abbandonarsi completamente e non lamentarsi di niente. Mai di nulla e per nessun motivo. Se cade per terra una tazzina di caffè non è senza motivazione, noi non ci crediamo. Non è un semplice incidente e come io reagisco alla caduta della tazzina di caffè mi fa molto comprendere come sto messo e come sto progredendo in questa vita. Se io subito capisco che la dv mi sta chiedendo un'atto di pazienza, di non imprecare e di non battere ciglio e di impiegare il tempo che mi ci vorrà a raccogliere i cocci. Adesso il Signore mi chiede di raccogliere i cocci anche se non ho tempo poi di fare le cose che dovevo fare. Non c'è la mia volontà, incidente che mi costringe a perdere un pò di tempo. Se una persona fa questo (sta calma, capisce ciò che sta accadendo, niente imprecazioni, niente parolacce ecc...) prende lo straccio pulisce il caffè ecc.. e poi riprende a fare ciò che faceva prima; questo è vivere nella dv. Se io reagisco in maniera umana - magari dico una piccola imprecazione, alzo gli occhi al cielo oppure dico mmmm con la bocca (dipende da quanto siamo cresciuti). C'è una gamma di reazioni possibili, ma per reagire in questo modo devo rimanere connesso altrimenti la mia natura reagisce come reagisce la volontà umana e Gesù fa una rivelazione a Luisa:

"..Oltre a ciò tu devi sapere che per affidare a te la missione della mia Volontà, se non ti tolsi la macchia originale come feci con la mia diletta Mamma, ti tolsi il fomite della concupiscenza ed il germe della corruzione, perché conveniva al decoro e alla santità della mia Volontà che non prendesse posto in una volontà e natura corrotta;..." Gesù

Tanta roba. Le ha dato una marcia in più e noi non ce l'abbiamo questa marcia. A maggior ragione Luisa è tenuta a non fare la minima resistenza.

"..Ora stando la mia Volontà in te, con te sta legato tutto il Cielo, la Vergine Santissima, tutti i santi e gli angeli, perché Essa è vita di ciascuno di loro; onde, quando tu tentenni, anche minimamente, o rifletti se devi o no aderire, Cielo e terra si sentono scuotere dalle fondamenta, perché quella Volontà che è vita di tutti e che per somma sua bontà vuole regnare in te come in Cielo, non ha il suo pieno dominio, il suo giusto onore. Perciò, ti raccomando, non chiamare più in vita il tuo volere, se vuoi che il tuo Gesù resti onorato in te e la mia Volontà resti col suo pieno dominio.”.." Gesù

Gesù dice che Luisa si è legata alla dv e quindi deve stare attenta a cosa compie.

"..non chiamare più in vita il tuo volere.." Gesù

Il volere di Luisa in questo caso era il desiderio che il Signore le togliesse quello stato di sofferenza alla presenza del confessore. E non va bene. Queste cose Gesù ce le dice per formarci qual'è il culmine di questa vita e a cosa ci porta.

Volontà divina ed umana non vanno d'accordo. O cede la dv (non per debolezza) se una persona la caccia e una persona vuole fare la sua volontà, la dv rispetta la libertà umana della creatura o se la persona vuole fare la dv deve cedere la sua volontà a quella divina. E fa quello che dice Gesù. Gesà chiama il nemico la volontà umana, il nemico che abbiamo dentro di noi (fomentato dal diavolo, il motto del diavolo è fa ciò che ti piace), la volontà umana bisogna metterla sotto i piedi di quella divina se vogliamo una vita di cielo.

".. perché Volontà Divina ed umana sono i più fieri nemici tra loro e siccome la Volontà Divina è la più forte, la più santa, la più immensa, conviene che il nemico, la volontà umana, stia sotto ai suoi piedi e serva da sgabello alla Volontà Divina..." Gesù

Il don spera che sia chiara una cosa, quando noi ci troviamo di fronte alla volontà divina, qui non si tratta di peccato o non è peccato che è alla base della vita nella dv, dentro l'ambito del bene c'è un'orizzonte sconfinato e quando viene l'estate - chi si preoccupa di queste cose, ma l'abbigliamento in Chiesa maschile e femminile, ci stanno delle norme minime di decenza. Ma i bermuda li posso portare in chiesa? I parametri di decenza risentono in parte delle mutate circostanze dei tempi, un tempo andare con le magliette con le maniche corte in chiesa era uno scandalo adesso è lecito, ma ti vuoi fermare al lecito o vuoi andare oltre? Ti interessa accontenarti del minimo, ma stare nella dv è questo qua? Al livello minimale sì, ma se vuoi andare oltre devi chiederti: se la Madonna andasse in Chiesa come si sarebbe vestita? E Gesù? Un conto è l'ambito del lecito, un conto è quello che vuole da una persona che sta camminando verso la santità o che tende a giungere alla santità delle santità. C'è tutto quanto il problema fondamentale del cuore della coscienza, solo se una persona fa una domanda al prete - perchè fa questa domanda sente dentro di sè che in Chiesa non ci può andare. Questa sensazione che è un primo campanello io non al posso scaricare sul prossimo, io devo capire cosa Dio vuole da me. Se mi pongo il problema vuol dire che sto camminando e forse il Signore vuole farmi fare un saltino, la maggioranza delle persone non si pone il problema - chi non se lo pone, vuol dire che la sua coscienza sta ancora a un livello grossolano che neanche lo coglie, il meglio o addirittura il confine tra il bene e il male.

Teniamo presente che ogni volta noi diamo vita alla nostra volontà umana, faccio quello che mi piacerebbe di più, già entriamo nel campo minato. E se in Chiesa andassi con le maniche lunghe? Grande sacrificio (se voglio fare la Volontà di Dio - san Giovanni della Croce diceva che talvolta quando c'è una cosa più scomoda e o dolorosa questo è un'indizio, non è detto che lo sia al 100% se vuoi stare in quello che Dio vuole). E' qua che si gioca la nostra vita nella dv.

"..Tu devi essere convinta che col vivere della mia Volontà, la vita della tua è finita, non ha più ragione di esistere, perciò ti ho detto tante volte che il vivere nella mia Volontà è ben diverso.." Gesù

Quando ti rendi conto che la tua volontà vuole prevalere e non mi importa nulla se Dio la pensasse diversamente già non ci siamo. Quanto più la nostra volontà umana vive, tanto meno saremo in pace con noi stessi, sereni, gioiosi e felici anche in questo mondo aldilà di quello che sembra. Chiediamo aiuto allo Spirito Santo.

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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