sabato 30 maggio 2020

Torna presto, Gesù! Non lasciarmi senza di te...

Le grandi pene di amore che Luisa viveva nei tempi di assenza di Gesù: il loro significato e la loro motivazione profonda.Importanza di santificare i momenti in cui Gesù non ci fa percepire la sua presenza. Libro di Cielo, Volume 15, 21 Dicembre 1922, Giovedì 2 Gennaio 2020

21 Dicembre 1922
Privazione di Gesù e pene dell’anima

"Mi sentivo tutta afflitta per la privazione del mio adorabile Gesù, anzi mi sentivo torturata, il mio povero cuore agonizzava e si dibatteva tra la vita e la morte e mentre pareva che morisse, una forza occulta lo faceva risorgere per continuare la sua amarissima agonia. Oh! privazione del mio Gesù, quanto sei spietata e crudele, la stessa morte sarebbe un bel nulla in confronto a te; del resto, la morte non fa altro che portare all’eterna vita, invece la privazione fa fuggire la stessa vita...." Luisa

Brano bellissimo e molto profondo all'aldilà dello scritto anche se sembra un'esperienza personale di Luisa. Noi dobbiamo sempre pensare che negli scritti di Cielo, quando stiamo di fronte a questi fenomeni, essi non sono stati scritti senza motivo. Luisa tante volte esternò a Gesù la sua riluttanza nello scrivere queste esperienze personali ma Gesù la riprendeva dicendola che se gliele faceva scrivere c'era un motivo, perchè la gente potesse comprendere alcune cose e possano allettarsi nel senso lasciarsi attirare da altre e comprendere alcuni prodigi della vita del suo Volere. 

Cosa succede in questo brano? Luisa sta vivendo le pene d'amore (come dice il titolo), privazione della presenza straordinaria di Gesù e tante volte si è spiegato perchè chi ha vissuto cose come quelle di Luisa è sempre un'arma a doppio taglio: quando Dio sceglie un'anima per queste cose, quest'anima avrà dei grossi surplus di croci sotto due punti di vista: primo perchè grazie così grandi in sè stesse richiedono per ovvie ragioni di giustizia croci più grandi, perchè chi molto ha avuto molto deve dare e secondo la più grande delle croci è, una volta che uno ha vissuto e toccato il cielo con un dito, rimanerne privato. Non importa che l'anima lo riviva, --- Luisa non era sicura che Gesù tornasse dopo essersi fatto vedere, non ne poteva essere sicura --- / In ogni caso (basta leggere gli scritti di Santa Teresa e di coloro che sanno di cosa parlano) dicono che una cosa di questo genere rappresenta una pena inimmaginabile per quanto sia grande. Luisa si trova in questa situazione (morte, amarissima agonia, ecc....), qua Luisa si sente morire l'anima, un'anima che ha vissuto queste cose (esperienze straordinarie ndr) vive la pena del danno che la vivono in Purgatorio. Noi adesso non ci rendiamo conto perchè noi non vediamo Dio. Siamo in tempi di morta fede ed empietà trionfante (diceva Barto Longo circa 200 anni fa nell'ottocento), però queste anime vivono un purgatorio anticipato ed allucinante. 

"..Ma tutto ciò era nulla ancora, la mia povera anima mentre voleva la mia vita, il mio tutto, lasciava il mio corpo per trovarlo almeno fuori di me, ma invano, anzi mi trovavo in una immensità, di cui non si scorgeva il termine della profondità, della grandezza, dell’altezza; fissavo i miei sguardi ovunque in quel gran vuoto, sperando di poterlo vedere almeno da lontano per prendere il volo e gettarmi nelle sue braccia, ma tutto era inutile, temevo di precipitare in quel gran vuoto e senza Gesù, dove sarei andata? Che ne sarebbe stato di me? Tremavo, gridavo, piangevo, ma senza pietà, avrei voluto ritornare nel mio corpo, ma una forza occulta me lo impediva...." Luisa

Che succede? Gesù la porta fuori di sè (estasi) e generalmente quando accade perchè Dio attrae l'anima per parlare o donarle il Suo amore ecc.. invece qua si trova in un luogo e non vede l'amore di Dio. Fino a quando noi rimaniamo nel corpo, se Gesù non scende dal cielo non lo possiamo vedere ma se non lo vediamo quando siamo fuori dal nostro corpo...dove lo andiamo a cercare? Quando facciamo la meditazione, il primo grande sforzo è di entrare nella situazione descritta - qualunque essa sia. Immaginiamoci di vivere la situazione di Luisa.

".. Questa pena getta tale spavento, timori, crepacuore, che potrei chiamarla pena d’inferno, povere anime senza Dio, come fanno? Qual pena sarà per loro la perdita di Dio? Ah! mio Gesù, non permettere che nessuno, nessuno ti perda..." Luisa

Cuore di questa meditazione. E anche nessuno ti perda. Queste frasi ci fanno comprendere diverse cose: il motivo per il quale Gesù fa vivere alle anime elette l'esperienza della separazione. Cioè fa loro vivere la situazione che vivono le anime lontane da Dio con la differenza che coloro che si chiamano comunemente i poveri peccatori stanno andando verso il precipizio senza averne la minima percezione anzi conducendo una vita spensierata, il Signore fa vivere quest'esperienza alle anime elette perchè attraverso questo desiderio di vedere Dio, queste anime riparino tutte le indifferenze e di follia in cui vivono le persone di Dioe attirino su di esse la grazia delle conversione. Questa è una pena terrificante e Luisa la capisce.

Nell'inferno c'è la pena del danno e le pene del senso, l'inferno è il luogo dell'orrore. Gli amici di Gesù evidentemente non devono avere la psicosi dell'inferno perchè Gesù è venuto sulla terra per salvarci e non vuole che noi andiamo all'inferno. Gli amici di Gesù devono sapere che esiste l'inferno, devono vigilare perchè nessuno può sentirsi al sicuro e possiamo cadere - questo è un'aspetto del timore di Dio. Ma la parte più nobile del timore di Dio è temere di offenderlo perchè Egli mi ama immensamente. In cosa c'è anche questa cosa. San Paolo dice che chi crede di stare in piede, badi a non cadere. Noi non temiamo i demoni perchè siamo superbi o arroganti ma perchè confidiamo in Colui che ci preserverà e ci proteggerà e confidiamo in Colei che non permetterà che le anime che la invocano cadano nelle grinfie infernali. Coloro che non sono amici di Gesù dovrebbero pensare all'esito nefasto della loro esistenza, il diavolo cerca di minimizzare la credenza in lui e nell'inferno facendo girare l'idea del dio bonaccione e tutti vanno in paradiso come se andare all'inferno fosse responsabilità dell'Altissimo e non della creatura. I santi parlavano in modo esplicito del peccato, dell'inferno e delle sue pene. Se non ti tira l'amore di Gesù a convertirti, allora vediamo se funziona l'altra molla: sta attento alle conseguenze a cui vai incontro con i tuoi ripetuti atti.

L'esperienza di Luisa attira la conversione di queste anime però c'è un'altro aspetto che è proprio delle anime amanti che ripara l'indifferenza di un sacco di gente. Dobbiamo cercare di metterci, per quanto possibile, nel cuore di Gesù Cristo. Noi non possiamo pensare che Dio sia meno sensibile dell'ultimo degli esseri umani, se tu avessi fatto qualcosa di strepitoso per una comunità di persone, che ti sia costato tanto e non dico un grazie ma proprio zero totale, assoluto. Cose se non avessi fatto nulla anzi se posso te ne dico peste e corna. Noi come resteremmo? Quante volte, nella storia della Chiesa, ad anime canonizzate - non si tratta di presunti visionari - è apparso Gesù lamentando la perdita delle anime (per Lui è un dolore), lavorare per la conversione dei peccatori e ripararLO. Per me non è tutto inutile ed io apprezzo ciò che hai fatto e lo riconosco - almeno questo dobbiamo dirglielo nella nostra preghiera personale. La nostra preghiera di fronte a Gesù Eucarestia deve essere una cosa del genere, lo straordinario ha una sua decodificazione ordinaria: abbiamo la grazia santificante, chi ascolta queste meditazioni avrà conosciuto qualche momento di grazia, di fervore e di consolazione? Gesù li manda a tutti i suoi amici. Quanto noi apprezziamo queste cose e quanto ne siamo grati e Gesù è contento se uno Lo invoca o ne reclama la Presenza - sempre aderendo alla sua Volontà - Gesù è contento se gli offriamo il nostro momento di aridità in riparazione di coloro che ci vivono notte e giorno e per questa mia sofferenza che ti offro fà sentire il tuo richiamo alle anime. Lavori che non sono appariscenti. Le sa Gesù e l'anima. Poi quando questa cosa la facciamo nella DV che effetti produco? Se io fondo il mio stato di sofferenza nella dv, la portata di questo atto diventa immensa ed universale e al tempo stesso posso portare il richiamo d'amore di Gesù nelle anime di ogni uomo e di ogni tempo. Sono cose molto mariane perchè interiori. Tutti i più grandi misteri più grandi che Dio ha fatto sono stati fatti nel silenzio. E questo dobbiamo ricordarlo anche noi.

E se tu fai questo, un giorno (in Paradiso) Gesù ci dirà: per quell'offerta che hai fatto, io mi sono tolto ai tuoi occhi proprio per darti la possibilità di desiderarmi e tu hai accolto questo momento e me l'hai offerto...guarda ci sono 4 anime (esempio) la cui conversione è stata aiutata dal tuo gesto che ha attirato la Grazia per la conversione. Quel quasi nulla tuo ha concorso alla concorso alla salvezza delle anime. Non dobbiamo temere poi che Gesù ci abbia abbandonato anche nei momenti di aridità.

(Luisa)"..Ora stando in questo stato sì doloroso, mi son trovata in me stessa ed il mio dolce Gesù, stendendomi un braccio, mi ha cinto il collo, poi si è fatto vedere mentre aveva nelle sue braccia una piccola bambina, d’una piccolezza estrema. La bambina agonizzava e mentre pareva che morisse, Gesù ora l’alitava, ora le dava un piccolo sorso, or se la stringeva al suo cuore e la povera piccolina ritornava di nuovo all’agonia ma né moriva, né usciva dallo stato morente. Gesù però era tutto attenzione, la vigilava, l’assisteva, la sosteneva, non perdeva alcun movimento di questa bimba morente. Io mi sentivo come ripercuotermi nel fondo del mio cuore tutte le pene di quella povera piccina e Gesù, guardandomi, mi ha detto:“Figlia mia, questa piccola bimba è l’anima tua. Vedi quanto ti amo, con quanta cura ti assisto? Ti mantengo in vita coi sorsi della mia Volontà, il mio Volere t’impicciolisce, ti fa morire e risorgere; ma non temere, non ti lascerò mai, le mie braccia ti terranno sempre stretta al mio seno.”

Quando noi non percepiamo la presenza di Gesù lungi da noi dal pensare che Lui non ci sia, ci toglie solo la percezione sensibile per questi fini ma mai dobbiamo dubitare della sua presenza e quello che ci fa vivere oggi è quello che è il meglio per la mia anima e per il bene di tutti.

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