venerdì 30 aprile 2021

Il tuo ideale, il tuo scopo, qual è?...

Due grandi domande che Gesù fece a Luisa e le sue due grandi risposte. Entrare nella Divina Volontà è operazione che richiede conoscenza e decisione ferma e irrevocabile, unitamente all'intraprendere un lungo cammino in cui, attraverso prove, battaglie, pene e privazioni, conquistare questo adorabile e sospirato regno, per il quale il prezzo da pagare non sarebbe mai troppo alto. Libro di cielo volume 19, 20 Giugno 1926 (seconda parte), 14 Settembre 2020 * la prima parte (Una battaglia sanguinosa) non è stata postata e ne è stata messa un'altra che non c'entra nulla *

20 Giugno 1926 “Ecce Homo.” Gesù sentì tante morte per quanti gridarono “crocifiggilo”. Chi vive della Divina Volontà prende il frutto delle pene di Gesù. L’ideale di Gesù nella Creazione era il Regno della sua Volontà nell’anima

La meditazione parte da qua: "..Onde dopo ciò, il mio dolce Gesù si è mosso nel mio interno e, tutto tenerezza, mi ha detto: “Figlia mia, dimmi qual è il tuo ideale, il tuo scopo? Ed io: “Amor mio, Gesù, il mio ideale è di compiere la tua Volontà e tutto il mio scopo è di giungere a che nessun pensiero, parola, palpito ed opera mai esca fuori dal Regno della tua Suprema Volontà, anzi, in Essa siano concepiti, nutriti, cresciuti e formino la loro vita e se occorre, anche la loro morte, sebbene so che nel tuo Volere nessun atto muore ma, nato una volta, vive eternamente, sicché, è il Regno del tuo Volere nella povera anima mia che sospiro e questo è tutto il mio ideale ed il primo e ultimo mio scopo.”

Il primo elemento è la grande domanda che Gesù fece a Luisa e che questo lo faremo meglio in privato che dobbiamo sentirci rivolgere a ciascuno di noi, dobbiamo immaginare che Gesù venga davanti a noi e ci dica: (nome della persona),.. dimmi qual è il tuo ideale, il tuo scopo?

Perchè è la domanda del senso della vita. Il don fece un viaggio per capire qualcosa di cosa è successo nella nostra esistenza per governarla ed indirizzarla verso un fine che noi scegliamo. Il senso della vita, il senso delle cose e della vita c'è ma occorre trovarlo. E per trovarlo bisogna lasciarsi profondamente interrogare da Gesù. E il mio scopo qual'è? Tu che campi a fare? La vita dell'uomo si fonda sulla capacità di porsi le grandi domande e di dare delle grandi risposte - non è detto immediatamente però non deve aspettare di morire prima di rispondere - ma tu che campi a fare?

Noi cristiani, il senso della vita lo diciamo nella prima riga del Padre Nostro "sia Santificato il Tuo Nome", il senso della vita di un cristiano è diventare santo. Alcuni possono storcere il naso (troppo grosso dicono) ma se fosse troppo grosso Gesù non ce lo avrebbe insegnato così il Padre Nostro. Io non voglio diventare santo (esempio di una persona) ma nel Padre Nostro con sia Santificato il Tuo nome sto dicendo: fammi diventare santo.

(Luisa) Ed io: “Amor mio, Gesù, il mio ideale è di compiere la tua Volontà e tutto il mio scopo è di giungere a che nessun pensiero, parola, palpito ed opera mai esca fuori dal Regno della tua Suprema Volontà, anzi, in Essa siano concepiti, nutriti, cresciuti e formino la loro vita e se occorre, anche la loro morte, sebbene so che nel tuo Volere nessun atto muore ma, nato una volta, vive eternamente, sicché, è il Regno del tuo Volere nella povera anima mia che sospiro e questo è tutto il mio ideale ed il primo e ultimo mio scopo.”

Uno leggendo questa cosa che Luisa dice potrebbe dire: io sto lontano anni luce da questo, qualcosa fa ma non è la fine del mondo, perchè quello che conta è quello che profondamente noi vogliamo. Prendere in mano la nsotra esistenza cristiana ed umana significa prendere sul serio il nostro essere di uomini e donne. Siamo liberi, la nostra vita va nella direzione che abbiamo deciso o lasciamo che la nostra vita prenda una direzione. Chi è che governa la mia vita? Quali sono i principi che animano la mia vita? IL piacere? Faccio solo ciò che mi piace? Il godere? L'utilità, faccio quello sono che mi conviene? Il principio del denaro? Il principio del potere? Voglio fare quello che mi pare? Anche se uno non ci ha pensato, c'è un senso per cui vive, anche il nichilismo (cioè il nulla), se non c'è nessun senso l'unico principio per cui vivo è il godimento. Ecco perchè Gesù quando ci invita nella dv ci dice: prima c'è la conoscenza, poi dopo c'è la decisione che è un passaggio fondamentale. Se uno vuole lo può vivere come una consacrazione mariana Totus Tuus. Dopo che hai letto e capito devi chiederti: lo voglio fare? Sono sicuro? Non dico che ci riuscirò ma mi ci impegno, non la lascio il giorno dopo ma diventerà oggetto della mia attenzione. Non si fanno le cose dall'oggi al domani. La vita nella dv non è una cosa che arriva dall'oggi al domani. E' tutto graduale ma la volontà ci dev'essere. San Luigi Montfort dice di rinnovare la consacrazione Totus Tuus ogni anno perchè nella vita succedono tante cose e poi c'è il pericolo che uno allenti la tensione. L'atto di consacrazione alla dv (molte cose sono state scritte da Pablo Martin), il don suggerisce e non ci sono regole negli scritti. Perchè non assumere un modus operandi analogo a quello della preparazione Totus Tuus? Il don raccomanda che: prima devi fare la scelta di diventare santo, poi che vuoi prendere tutto dalla Madonna (e poi Totus Tuus) e poi la santità della santità (opinione del don). Solo se si è fatto questo seriamente, allora è possibile immaginare che Gesù se venisse da noi potremmo dirgli: il mio scopo è questo, fammi capire cosa non va nella mia vita. Disponi gli eventi in modo tale. Chi di noi può immaginare cosa voglia il Signore? E' un cammino.

Questo primo capoverso è basilare e oggi se faremo la comunione e avremo un momento di preghiera profonda, il don suggerisce di mettersi davanti al Signore e fare questo dialogo. A che campo fare? E non rispondiamo di colpo, sei sicuro che ho fatto delle scelte ben dirette e solide? E Poi Gesù rievoca il cammino per arrivare a questo obbiettivo:

A quasi 30 anni dagli inizi del cammino con Luisa.

Figlia mia, sicché il mio ideale ed il tuo sono tutt’uno, quindi unico il nostro scopo, brava, brava la figlia della mia Volontà! E siccome l’ideale tuo e il mio sono tutt’uno, anche tu hai sostenuto la battaglia di lunghi anni per conquistare il Regno della mia Volontà, hai dovuto sostenere pene, privazioni e sei stata persino prigioniera nella tua stanzetta, legata nel tuo piccolo letto, per conquistare quel Regno da Me e da te tanto voluto e sospirato; a tutti e due è costato assai e ora siamo tutti e due trionfatori e conquistatori, sicché anche tu sei la piccola reginetta nel Regno della mia Volontà e sebbene piccola, sei sempre regina, perché sei la figlia del gran Re, del nostro Padre Celeste; perciò, come conquistatrice di sì gran Regno prendi possesso di tutta la Creazione, di tutta la Redenzione e di tutto il Cielo, tutto è tuo, perché dovunque regna la mia Volontà integra e permanente si stendono i tuoi diritti di possesso, tutti ti aspettano per darti gli onori che convengono alla tua vittoria...." Gesù

Ecco perchè si dice che non dall'oggi al domani uno possa dire che vive nella dv perchè la chiama ogni mattina dopo l'atto preventivo. Il don conosce gli scritti da 3 anni e mezzo, ma non sa se sta vivendo questa realtà, magari la sua volontà umana è ancora impigliata nei lacci. C'è da tribolare, questo è il dono dei doni e Gesù lo spiega, quanto c'è voluto per la discesa del Verbo? 4000 + 2000 in attesa del regno delal Divina Volontà. Le cose grosse vanno conquistate a costo di sacrifici, Luisa quante volte ha dovuto patire le assenze sensibili di Lui? Per Luisa c'è stata la prigionia di una stanzetta, per noi pene di altro genere..mormorazioni, maldicenze, umiliazioni, non considerazioni ecc... quale cammino ci farà fare Gesù? Non è che esiste un cammino alternativo alla croce, le croci saranno finalizzate a produrre in noi quelle disposizioni perchè questo regno possa arrivare. Nel Vangelo quando si parla di Regno, del Regno di Dio = Regno della Divina Volontà. Dio regna in noi solo se la Sua Volontà regna in noi. Il don non vuole scoraggiare nessuno, se lo vuoi fermamente Gesù ci aiuterà. La cosa più importante è la volonta risoluta, il Regno patisce violenza e i violenti se ne impadroniscono. Non i cattivi che ammazzano ma parla di coloro che sono capaci di essere dei combattenti contro sè stessi, di combattere contro le proprie cattive abitudini. Di fare scelte forti, di fare delle mortificazioni, di abbracciare la penitenza volontaria.

"..per conquistare quel Regno da Me e da te tanto voluto e sospirato; a tutti e due è costato assai.." Gesù

Lo stile delle cose che vengono da Dio (specie le cose grosse), Gesù tutto quello che dice in perfetta continuità con ciò che è stato detto nella Chiesa, se Padre Pio ha detto tutto costa e tutto si paga davanti a Dio, non è che anche se Padre Pio è morto nel 1968 un santo di quel calibro non dice cosa strambe. A tutti e due ci è costato assai, e costa non poco. Chi si consacra alla dv lo deve sapere, io lo devo volere poi ci penso io (dice Gesù a chi si consacra). Se poi però ti arriva questa prova, tribolazione ecc.. che vogliamo fare? Non possiamo chiedere una cosa e poi cambiare idea.

Grande domanda di Gesù : qual'è il mio ideale e scopo? Conoscenze, scopo, decisione, battaglie, cammino, le lotte, privazioni ecc... questo non deve scoraggiarci perchè la grande serenità si inizia a vivere da subito. Ci vuole un pò di tempo assecondando a tutto ciò che il Signore farà nella nostra anima perchè questo regno cresca dentro la nostra anima.

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

giovedì 29 aprile 2021

Avere per vita il solo Divin Volere

Il mondo fu creato perchè tutti facessero solo la Divina Volontà, tutti vivessero da figli del tenero e amante Padre, tutti conservassero integro lo scopo della creazione ed avessero per vita solo il Divin Volere. Quando questo tornerà ad essere, fare la Divina Volontà diventerà natirale, spontaneo e senza sforzo; la Divina Volontà non sarà una legge gravosa, ma una vita, un onore e il principio e la fine di ogni cosa (Riferimenti: Libro di cielo, Volume 16, 2 Marzo 1924). Ciclo di catechesi "Girare nella Divina Volontà", ottava puntata, Mercoledì 9 Settembre 2020

2 Marzo 1924 Le anime che fanno la Volontà di Dio, daranno la giratina nella sua luce e saranno come i primi creati da Dio

Figlia mia, non c’è da meravigliarsi di ciò, in Me c’era la Divinità con la luce interminabile della sua Volontà Eterna, in questa luce Io scorgevo in modo facilissimo ciascun pensiero, parola, palpito e atto delle creature; e come Io pensavo, la luce che Io contenevo portava il mio pensiero a ciascun pensiero delle creature e così la mia parola e tutto il resto che Io facevo e soffrivo...." Gesù

Teniamo sempre presente che vivere, operare ed entrare nella dv vuol dire ipso facto, partecipare (anche se non lo sentiamo) al mondo di Dio. Il don non si accorge che tutto quello che sta pensando, quando Gesù viveva sulla terra ha steso tutti i suoi pensieri, parole, ecc.. esattamente in tutto quello che ho fatto io e gli altri, rifacendolo in maniera buona. Noi dobbiamo fare nostri, con un'atto della nostra volontà, queste cose che Gesù ha fatto noi e tanto più ci stringiamo ad esso, questa luce diventa viva ed operativa nelle nostre anime.

"..Perciò non c’è cosa più sublime, più estesa, più divina, più santa del vivere nel mio Volere; le generazioni dei suoi atti sono incalcolabili, sicché l’anima, quando non è unita con la mia Volontà né entra in Essa, non dà la giratina né apre la corrente della sua luce interminabile, quindi tutto ciò che fa resta personale o individuale; il suo bene, la sua preghiera è come quella piccola luce che si usa nelle stanze, che non ha virtù di dar luce a tutti i ripostigli della casa, molto meno può dare luce al di fuori e se manca l’olio, cioè la continuazione dei suoi atti, la piccola luce si smorza e resta all’oscuro.” Gesù

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"..Perciò il mondo non può finire, aspettiamo la generazione dei nostri figli, che vivendo nel nostro Volere, ci daranno la gloria delle opere nostre, questi avranno per vita il solo mio Volere; sarà tanto naturale in loro il fare la Volontà Divina, spontanea, senza sforzo, come è naturale il palpito, il respiro, la circolazione del sangue, sicché loro non la terranno come legge, perché le leggi sono per i ribelli, ma come vita, come onore, come principio e come fine...." Gesù

Quando qualcuno dice che arriva la fine del Mondo, noi dobbiamo rispondergli che sicuramente non arriva perchè il motivo principale ce lo dice san Paolo nella lettera ai Romani ed è che Gesù non tornerà nella gloria fino a quando non sia entrato nella Chiesa come popolo il popolo d'Israele, i primi ad essere chiamati da Dio che però poi hanno rifiutato Gesù come Salvatore. Saranno gli ultimi ad entrare nella Chiesa e fino a quando questo non succede state tranquilli che la fine del mondo non arriva. E qua in questi scritti Gesù fa un'altra profezia. Non può starci la fine del mondo, se il mondo non raggiunge lo scopo per il quale è stato creato.

Figlia mia, tutta la Creazione fu creata perché tutti facessero la mia Volontà...." Gesù

Ossia che tutti vivessero il Paradiso sulla terra prima di venire a godere in pienezza il Paradiso Celeste. Primo punto di meditazione: sono io fermissimamente convinto il Paradiso sulla terra lo trovo facendo la dv in terra e vivendo in essa? Cioè la pienezza della felicità. La Volontà divina darà la pienezza della felicità a chi vivrà in essa. Il tasso della nostra felicità terrena è direttamente proporzionale al tasso della nostra adesione continua e costante alla dv, appena noi ci discostiamo un pochino da essa, arrivano le nubi, arrivano le tempeste, i dubbi, angoscie, turbamenti, infelicità ecc.. . Lo scopo della creazione.

"..La vita delle creature doveva scorrere nel mio Volere come scorre il sangue nelle vene,dovevano vivere in Esso come miei veri figli, per loro nulla doveva essere estraneo di tutto ciò che a Me apparteneva; Io dovevo essere il loro tenero e amante Padre e loro dovevano essere i miei teneri e amanti figli..." Gesù

Nella vita cristiana c'è una progressiva trasformazione (quando c'è un cammino vero), il tenero amante Padre non è quell'immagine falsa che circola oggi di Dio e produce candidati all'inferno perchè è l'immagine di quel Dio bonaccio che qualsiasi cosa tu faccia vada tutto bene, che qualsiasi cosa fai te la perdona anche se io non gli chiedo perdono e qualsiasi cosa ho fatto nella vita mi manda in Paradiso senza nemmeno chiedermelo. Purtroppo questa falsa immagine di Dio è diffusa. Quando si ha questa idea di Dio, siccome questa idea è diffusa, come si può scuotere un'anima da questo torpore (che questa falsa idea di dio la sta portando all'inferno? Perchè Dio non manda in Paradiso chi ha fatto peccati mortali senza neanche pentirsi). Lì bisogna ad intervenire scuotendo le coscienze ricordando che a fronte di questa distorta immagine di Dio, esiste la Giustizia e i 10 comandamenti. Il don si rende conto che c'è gente che sta andando nel burrone. Bisogna avere un timore di Dio, deve suscitare un certo spavento ma è una zona di passaggio. Il concilio di Trento dice che ci sono due modi per uscire dai peccati: uno è meno perfetto ma in alcuni casi è più efficace e cioè l'attrizione. L'atrizione è il prendere le distanze dai peccati perchè se prendo coscienza che vado all'inferno commettendo peccati e così per paura inizio a ritornare. Non è una fase definitiva perchè il vero volto di Dio ma è un passaggio necessario. Il santo Curato d'Ars diceva che quando vedi una coscienza depravata che ha smarrito il senso del peccato, se dici che Dio ti ama ti ride in faccia e allora bisogna scuoterlo facendogli venire un pò di sana e santa paura - la fede non si fonde sulla paura - ma i lussuriosi impenitenti vanno scossi. Avere rapporti pre matrimoniali è un peccato mortale, uno se ne va dritto dritto all'inferno, questo era vero ieri e oggi. Questo è un'inizio, la fine è che tu arrivi ad interiorizzare che i 10 comandamenti sono un'atto di amore di Dio, quando tu stai nel peccato pensi di essere felice ma stai nella morte. E cambia poi il rapporto da paura e timore diventa un santo timore di Dio filiale e si sublima in maniera estrema nell'amore. Dentro i sani orizzonti trovano composizione tutte le realtà che abbiamo visto la storia della Chiesa. Quando si inizia a conoscere la dv cioè che il motore di tutto ciò che Dio è che fa e che lo fa anche con noi, il rapporto cambia di qualità. Non esiste più il timore, io non trasgredirò un comandamento non per paura perchè non sono cretino, perchè fare una cosa di questo genere sarebbe come prendersi una mannaia e tagliarsi una mano. Questo è in realtà il peccato. Il peccato non si sarebbe dovuto conoscerlo. Siccome il mondo è quello che è, ci saranno delle anime che vivranno nelle dv e andranno davanti a tutti.

".. Sicché figlia mia, solo coloro, i quali avranno conservato in loro lo scopo integro della Creazione, saranno i miei veri figli legittimi; col fare la mia Volontà conserveranno in loro il sangue puro del loro Padre Celeste, il quale ha dato loro tutti i lineamenti della sua somiglianza, per cui sarà tanto facile conoscerli per nostri legittimi figli. La nostra Volontà li conserverà nobili, puri, freschi, tutto amore per Colui che li ha creati; e come nostri figli che sempre sono stati nella nostra Volontà e che mai hanno dato vita alla loro, saranno come i primi da Noi creati, coloro che ci daranno la gloria, l’onore dello scopo per cui tutte le cose furono create.." Gesù

Il tasso del nostro amore verso Dio è un'ottima spia per capire se come e quanto viviamo nella dv.

"..Perciò il mondo non può finire, aspettiamo la generazione dei nostri figli, che vivendo nel nostro Volere, ci daranno la gloria delle opere nostre, questi avranno per vita il solo mio Volere; sarà tanto naturale in loro il fare la Volontà Divina, spontanea, senza sforzo, come è naturale il palpito, il respiro, la circolazione del sangue, sicché loro non la terranno come legge, perché le leggi sono per i ribelli, ma come vita, come onore, come principio e come fine..." Gesù

Chi di noi fa fatica a palpitare in condizioni di riposo? La circolazione del sangue facciamo qualche fatica? A respirare? Quando si vive nella dv il segno è che quello che Dio ci mette davanti e quello che Dio vuole lo facciamo senza sforzo e spontaneamente (attenzione: è un punto d'arrivo). C'è in giro qualcuno che la dv è il punto d'arrivo, la perfezione di un processo. Una persona si inizia ad avvicinare a Dio allontanandosi dal peccato. Santa Teresa d'Avila diceva che tutti percorrino le sette stanze dell'anima (castello interiore) non è indispensabile, ma che tutti osservino i 10 comandamenti per andare in Paradiso è indispensabile. Secondo step: vuoi diventare santo? Inizia a praticare le virtù in modo sempre più perfetto, a combattere i vizi, e questo dovrai faticare come hanno fatto tutti. Dentro questo orizzonte si situa la dv, la dv rappresenta un punto d'arrivo e di partenza. E ti porta alla santità della santità e ti porta fino al punto che qualsiasi cosa Dio ti chieda - ma qualunque - tu la fai spontaneamente e senza sforzo. Punto di arrivo di un cammino. Non è che dall'oggi al domani si cambia dal peccato alla santità della santità. Il don dice per esperienza che appena si inizia a muoversi nella dv uno delle spie i nostri difetti dominanti subiscono un tasso di diminuzione impressionante, ciò che prima costava una fatica immane (dominare un'impulso, reazione ecc...) non è che si diventa angioletti senza nessuna reazione ma si accorge che lo stimolo lo sente meno violento di prima. Prima spia. Inizia a sgorgare la vita nella dv, che nasce dentro di noi. Le immagini che Gesù fa nel Vangelo del Regno, il Regno che cos'è? Il Regno della dv...chiedere al Signore venga il Tuo regno, vuol dire che il Regno di Dio sulla terra non c'è e c'è il Regno di satana.

Quanto più io faccio uno sforzo tanto più vuol dire che io sto nel cammino ordinario di santificazione che è quello delle virtù che però è una tappa imprescindibile. Non è bypassato, anche Luisa ha fatto la gavetta e per una quindicinna d'anni, Gesù l'ha martellata di ascetica classica (primi 10 volumi).

".. sicché loro non la terranno come legge, perché le leggi sono per i ribelli, ma come vita, come onore, come principio e come fine..." Gesù

Noi siamo stati liberati dalle legge dice san Paolo, cosa dice? Quando io vivo veramente la filiazione divina fino a questi livelli, - il don è allergico alle leggi, uno percepisce una legge come legge quando dentro di me farei il contrario di quello che c'è scritto - con la dv questa avversione non c'è. Basta che capisci che una cosa è divina volontà, andasse anche contro tutte le mie personali ecc... divina volontà? Finito discorso. Il problema è solo cercare - con l'aiuto di Dio - di capire cosa Lui (e non io) voglia in quella situazione; perchè se quello che Lui vuole vuol dire calpestare alcune mie idee anche sante ma Dio vuole altro in quel frangente, io lo faccio. E non lo faccio lamentandomi. Io sono onorato di fare la dv, non obbligato. La mia vita inizia da quello. Io Vivo se tanto, quanto e faccio la dv.

"..Perciò, figlia mia, ti stia solo a cuore la mia Volontà, né volerti dar pensiero di altro, se vuoi che il tuo Gesù compia in te e racchiuda in te lo scopo di tutta la Creazione.” Gesù

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

mercoledì 28 aprile 2021

E ti pare poco?...

In alcuni casi, per la maggior gloria di Dio, occorre raccontare la propria testimonianza, come fece Luisa tante volte su indicazione di Gesù. Grandezza degli atti nel Divin Volere e importanza delle conoscenze. Il ruolo fondamentale dei sacerdoti. Libro di cielo volume 19, 15 Giugno 1926, 10 Settembre 2020

15 Giugno 1926 Come la conoscenza diede vita ai frutti della Redenzione, così darà vita ai frutti della Divina Volontà

Situazione di difficoltà di Luisa - già denunciata in altre parti degli scritti, di scrivere in generale e le cose inerenti le sue esperienze initme personali (tra lei e Gesù) e noi sappiamo che questa era un'operazione necessarie perchè le esperienze intime sono cose segrete - i santi dicono che i segreti del Re - cioè i nostri rapporti personali con Dio - ce li teniamo con noi - anche san Paolo racconta (anche se cerca di dirlo in forma anonima) la sua esperienza mistica. Fui rapito al terzo cielo ecc... /. San Paolo venne istruito da Gesù direttamente nel deserto, è stata un'esperienza personale e racconta questa cosa perchè c'era la concorrenza sleale che si spacciavano come apostoli che andavano a dire in giro eresie e che fossero molto bravi e persuasivi. San Paolo racconta queste cose per l'esperienza mistica per contrastare questi apostoli e le sue fatiche, sappiate che tutto quello caratterizza un'apostolo san Paolo l'ha avuto. In quella circostanza si rendeva necessario dare testimonianza per il bene delle anime e non per una mancanza di umiltà. Era necessario dirlo per impedire che le anime fossero rapite da questi falsi profeti.

Gesù vuole che Luisa mostri che una figlia d'Adamo vive delle cose fantastiche che dipendono dal vivere nel divin volere e sono (e Gesù lo spiega) degli allettamenti perchè tutti quanti noi, elevatissima santità che porta ad un'unione con Dio ecc.. - Ordinariamente queste cose non accadono a tutti, queste cose accadono se si vive nel dv. Altra obiezione: mi sento un nulla

(Luisa) “Gesù, vita mia, abbi pietà di me, guardami come sono piena di difetti e quanta cattiveria c’è in me.” E Lui, tutto bontà e tenerezza, mi ha detto: “Figlia mia, non temere, ci sono Io che ti vigilo e sto a custodia dell’anima tua, affinché il peccato, anche minimo, non entri nell’anima tua e dove tu o altri vedono difetti e cattiverie in te, Io non ne trovo, piuttosto vedo che il tuo nulla sente il peso del Tutto, perché quanto più ti elevo intimamente a Me e ti faccio conoscere ciò che vuol fare il Tutto del tuo nulla, tanto più tu senti la tua nullità e, quasi spaventata, schiacciata sotto il Tutto vorresti sfuggire dal manifestare e molto meno dallo scrivere su carta ciò che il Tutto vuol fare di questo nulla, molto più che per quanta ritrosia tu senti, Io vinco sempre e ti faccio fare quello che voglio. Ciò successe anche alla mia Mamma Celeste quando le fu detto: “Ti saluto Maria, piena di grazia, tu concepirai il Figlio di Dio.” Essa nel sentire ciò, si spaventò, tremò e disse: “Come può avvenire ciò?” Ma finì col dire: “Fiat Mihi secundum verbum tuum.” Lei sentì tutto il peso del Tutto sul suo nulla e naturalmente si spaventò. Sicché quando ti manifesto ciò che voglio fare di te ed il tuo nulla si spaventa, vedo ripetere lo spavento della Sovrana Regina ed Io, compatendoti, sollevo il tuo nulla, lo rafforzo, affinché possa resistere a sostenere il Tutto. Perciò non ti dar pensiero di ciò, ma pensa piuttosto a far operare il Tutto in te.”

C'è sempre questa dinamica o scarto dell'occhio di Dio che si posa sulla creatura e magari gli dà una missione anche importante e la creatura si spaventa. Buon segno, perchè se non accadesse ci sarebbe da pensare. Nel piccolo questo può e dovrebbe riguardare ciascuno di noi, perchè nella vocazione fondamentale di adempiere i divini voleri e compiere tutto quello che Dio ci mette davani nel quotidiano. Il Fiat non deve risuonare sulle nostre labbra come un vezzo.

"..Ora, chi può dire come son rimasta confusa a questo parlare di Gesù? Son rimasta muta e dal fondo del mio cuore ripetevo Fiat, Fiat, Fiat. Luisa

Dire Fiat specie quando ciò comporta una morte all'umana volontà, atteggiamento sempre presente nonostante la difficoltà a cose a cui la dv potrebbe porci di fronte. Poi Gesù fa un'elogio degli atti nella dv:

Figlia mia, amo tanto gli atti fatti nel mio Volere, che Io stesso prendo l’impegno di custodirli nell’unità della mia luce suprema, in modo da renderli inseparabili da Me e dagli stessi atti miei. Se tu sapessi come sono geloso di questi atti, come mi glorificano in modo tutto divino, si può dire che ciascuno di questi atti è una nuova festa che s’inizia in tutta la Creazione ed in tutta la Patria Celeste; dovunque si trova la mia Volontà, questi atti, scorrendo in Essa come raggio di luce, portano nuove gioie, feste e felicità, questi atti sono le gioie, la festa e la felicità che forma la creatura nella Volontà del suo Creatore e ti par poco che la creatura possa formare e portare la festa, la gioia, la felicità al suo Creatore e dovunque possa regnare la nostra Volontà?..." Gesù

Nel Paradiso la dv

".. tanto è vero, che la Divinità, quando sprigiona gli atti della beatitudine per felicitare tutta la Patria Celeste, sprigiona insieme tutti gli atti della Mamma Celeste, sicché tutti i santi si sentono investiti non solo delle nostre gioie e beatitudini, ma restano anche investiti dell’amore materno della Madre loro, della gloria della loro Regina e di tutti i suoi atti convertiti in gioie per tutta la Celeste Gerusalemme, sicché tutte le fibre del suo cuore materno amano con amore di madre tutti i figli della Patria Celeste e fa parte a tutti le gioie di Madre e la gloria di Regina..." Gesù

Gli atti fatti nella dv, specialmente quelli della Madonna, concorrono a questa produzione perchè sono atti tutti fatti nella dv e gli atti nella dv, oltre che a dare gioia dare al Signore portano gioia anche ai beati. Un'atto rimbomba nel Paradiso e sui suoi comprensori. Seppur a un livello subordinato ed inferiore anche tutti gli altri atti producono questo effetto.

Quarto punto: Gesù spiega qualcosa dell'economia della Salvezza: il trionfo della dv è connesso alla Creazione e alla Redenzione e il fine ultimo della redenzione è portare le persone nella dv. Infine l'importanza delle conoscenze e che esse raggiungano i sacerdoti. Principio generale: ciò che ci muove ad agire è ciò che conosciamo, io conosco qualcosa, la desidero e mi adopero ciò che desidero. Se uno non sa cos'è la dv e quali gioie, potenze, capacità di farci vivere il mistero dell'amore di Dio, quanti diletti ci può procurare (non senza croci) in questo mondo, ecc... che succede? L'anima ne resta allettata e sedotta e si determina a vivere in essa.

Gesù conclude che se il suo scopo non fosse stato far conoscere la dv, la storia di Luisa e di Gesù sarebbe stata vissuta in privato come è accaduto, accade e accadrà, cosa che non saprà mai nessuno (operazioni e grazie straordinarie e che rimarranno perle preziose e cose del tutto singolari), ma qua non è un fatto personale ma un fatto singolare ma è un fatto mondiale ed espressione di ciò che Dio vuole con tutto il cuore e queste cose devono essere rivelate.

"..E siccome insieme con Me e con la Mamma mia scelsi san Giuseppe insieme con Noi, come nostro cooperatore, tutore e vigile sentinella di Me e della Sovrana Regina, così ho messo vicino a te la vigile assistenza dei miei ministri come cooperatori, tutori e depositari delle conoscenze, dei beni e dei prodigi che ci sono nella mia Volontà; e come Essa vuol stabilire il suo Regno in mezzo ai popoli, voglio per mezzo tuo deporre nei miei ministri questa dottrina celeste come nuovi apostoli, affinché prima formi con loro l’anello di congiunzione con la mia Volontà e poi la trasmettano in mezzo ai popoli. Se ciò non fosse o non dovesse essere, non avrei tanto insistito nel farti scrivere, né avrei permesso la venuta giornaliera del sacerdote, ma avrei lasciato tutto il mio operato tra Me e te. Perciò sii attenta e lasciami libero in te di fare quello che voglio.” Gesù

San Giuseppe era oggettivamente il più piccolo di tutti nella Santa Famiglia, cosa faceva? Custodiva, faceva da sentinella, come i sacerdoti. I pastori rappresentano Gesù ma non sono Gesù, la Chiesa che è simboleggiata a livello individuale da Maria, la Chiesa è più grande dei pastori e i pastori stanno sottomessi alla Chiesa e che non possono manipolare. Si comprende anche il ruolo fondamentale che hanno i sacerdoti e il Signore rispetta l'ordine da Lui voluto. Non è che un laico non può parlare di queste cose, i laici hanno il diritto e dovere di testimoniare di partecipare all'opera evangelizzatrice ma sono i sacerdoti che hanno il dovere di farlo. Si parte dai sacerdoti e loro stessi devono comprendere e far comprendere che tutto questo è la quintessenza della vita della Chiesa. E' uno sbocco naturale ed ovvio della vita cristiana nella sua pienezza. Sono loro principalmente di fare questo. Tutti possono contribuire alla diffusione del dono del divin volere.

".. e ti par poco che la creatura possa formare e portare la festa, la gioia, la felicità al suo Creatore e dovunque possa regnare la nostra Volontà?.." Gesù

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

domenica 25 aprile 2021

Inseparabili da Gesù

Gesù insegna a Luisa alcuni memorabili giri di amore nella Sua Umanità. E spiega l'importanza che il regno della Divina Volontà fosse inaugurato da una creatura in tutto uguale a noi, compresa la macchia della colpa di origine. La vita nella Divina Volontà è fonte non solo di indicibile felicità celeste, ma anche di immensa felicità terrena. Libro di cielo volume 19, 6 Giugno 1926, 9 Settembre 2020

6 Giugno 1926 Gesù vuole il nostro nesso in tutto ciò che ha fatto. Così come Dio ha stabilito l’epoca ed il tempo della Redenzione, così è per il Regno della sua Volontà. La Redenzione è mezzo d’aiuto per l’uomo, la Volontà Divina è principio e fine dell’uomo

Il brano di oggi è molto denso, è un pò difficile meditare questi brani perchè sono abbastanza articolati - il don invita a riprendere il brano ed ad approfondire perchè la riflessione tenuta dal don da sola non basta.

Vogliamo mettere tanti ti amo e girare nella vita di Gesù, dev'esserci però un cuore innamorato perchè altrimenti le operazioni diventano meccaniche o forzate, a Gesù non piaccino per nulla i gesti forzati. Nella dv c'è molto la spontaneità; una persona innamorata non deve scervellarsi per far capire al prossimo che l'ama.

Figlia mia, nella mia Volontà tutti i miei atti sono tutti presenti, come schierati fra loro. Guarda, qui ci sono tutti gli atti della mia infanzia, ci sono le mie lacrime, i miei vagiti, c’è pure quando piccolo bambinello, passando dai campi coglievo i fiori; vieni a mettere il tuo ti amo sui fiori che colgo e sulle mie mani che si stendono a coglierli, in quei fiori era te che guardavo, era te che coglievo qual piccolo fiorellino della mia Volontà, non vuoi tu dunque farmi compagnia in tutti i miei atti infantili col tuo amore e col trastullarti meco in questi atti innocenti? Guarda di seguito: c’è quando, piccolo bambinello, stanco di piangere per le anime, prendevo brevissimo sonno, ma prima di chiudere gli occhi volevo te perché mi conciliassi il sonno, volevo vederti prima baciare le mie lacrime perché imprimessi un tuo ti amo in ogni lacrima e con la nenia del tuo ti amo mi facessi chiudere gli occhi al sonno, ma mentre dormo non lasciarmi solo, ma aspetta che mi svegli, affinché come hai chiuso il mio sonno, così apra la mia veglia nel tuo ti amo...." Gesù

Leggendo queste cose pensiamoci: le abbiamo mai fatte queste cose? E che tipo di risonanze suscitano in noi? Che pensiamo? Quando metti il tuo ti amo, Gesù lo sente.

"..Figlia mia, per chi era stabilito di dover vivere nel mio Volere, era inseparabile da Me e anche se tu allora non c’eri, la mia Volontà ti faceva presente e mi ridava la tua compagnia, gli atti tuoi, il tuo ti amo e sai tu che significa un ti amo nella mia Volontà? Quel ti amo racchiude una felicità eterna, un amore divino e per la mia infantile età era sufficiente a felicitarmi e a formare intorno a Me un mare di gioia,.." Gesù

Se io adesso nel 2021 faccio un'atto nella dv, i giri, la dv rende immediatamente presente seduta stante a Gesù e lo riporta (secondo la nostra dimensione temporale vissuta anche da Gesù senza però perdere quello divino). Capiamo la grandezza delle operazioni fatte nella dv, le Ore della Passioni e quello che può produrre.

".. Quel ti amo racchiude una felicità eterna, un amore divino e per la mia infantile età era sufficiente a felicitarmi e a formare intorno a Me un mare di gioia, capace di farmi mettere da parte tutte le amarezze che mi davano le creature..." Gesù

Fatto anche da te. Non solo dalla Madonna.

".. Ora, per formare la Redenzione Io avevo bisogno d’una Madre Vergine, concepita senza l’ombra della macchia originale, perché dovendo prendere umana carne, era decoroso per Me, Verbo Eterno, che non prendessi un sangue infetto per formare la mia Santissima Umanità..." Gesù

Il termnine sangue infetto usato da Gesù ci fa comprendere la tragedia del peccato originale, noi siamo tutti contaminati. Il germe della morte circola nel nostro corpo (acciacchi, passioni impazzite ecc...) il virus del peccato originale. Per la Redenzione è stato necesario che la Madonna ne fosse priva.

"..Ora, per far conoscere la mia Volontà, perché vi regnasse, non occorreva che Io facessi una seconda madre secondo l’ordine naturale, ma piuttosto mi occorre una seconda madre secondo l’ordine della grazia, perché per fare che regni la mia Volontà non ho bisogno di un’altra Umanità, ma di dare tale conoscenza di Essa, che le creature allettate dai suoi prodigi, dalla sua bellezza e santità e dal bene grandissimo che ne deriva, possano con tutto amore sottoporsi al suo dominio; e perciò, eleggendoti per la missione del mio Volere, secondo l’ordine naturale ti ho preso dalla stirpe comune, ma per il decoro della mia Volontà, secondo l’ordine della grazia dovevo elevarti tanto, da non lasciare nell’anima tua alcuna ombra infetta, per la quale la mia Volontà potesse sentire ritrosia di regnare in te..." Gesù

Il problema della dv è questo: ce l'aveva Adamo prima del peccato originale (bella forza), poi è tornata con Gesù e Maria (ok, Gesù è il Figlio di Dio fatto uomo e la Madonna è Immacolata ecc...) per forza ce l'aveva. E io che faccio? Luisa non era una peccatrice impenitente però era santa.

"..Come ci voleva il sangue puro dell’Immacolata Vergine per formare la mia Umanità, per poter redimere l’uomo, così ci voleva la purezza, la candidezza, la santità, la bellezza dell’anima tua per poter formare in te la Vita della mia Volontà; e come col formare la mia Umanità nel seno della mia Mamma,.." Gesù

Questo fa capire, prima è venuta l'opera della Redenzione e poi il Regno della Dv. Gesù non ha fatto tutto assieme, la dv è la santità delle santità, non è possibile vivere nella dv se non si è lontani dal peccato, se non si è convertiti e bisogna non solo seguire i 10 comandamenti ma intraprendere un cammino di santificazione autentico, forte e vero che ci porti alla santità delle santità. Non tutti siamo in condizioni di partenza di essere puri, santi, candidi come Luisa. Secondo il don Luisa non ha mai fatto peccati mortali. Però l'opera della Redenzione ci fa nuovi, se portiamo i nostri peccati al sangue di Gesù attraverso la confessione, possiamo intraprendere il cammino. Certamente avrò qualche problemino in più (cattive abitudini ecc...) ma potrò camminare. Luisa è una di noi al 100% compresa la macchina d'origine - la vita di Luisa il don non la conosce tanto bene - Gesù può fare quello che vuole (magari ha confermato in grazia Luisa però il don non è certo) - magari qualche imperfezione, miseria e peccato semi deliberato li ha commessi anche Luisa. Quando ha iniziato a toccare le vette mistiche del peccato rimane solo il ricordo.

L'opera della Redenzione è necessariamente previa alla santificazione nella dv. La cosa più importante (concetto fondamentale in qusto scritto) è che la Redenzione di per sè è un'accidente, non ci sarebbe dovuta essere perchè se tutto fosse andato come doveva andare, la dv avrebbe regnato da sempre e per sempre. Quello che conta è la dv che all'origine della Creazione ecc.. è anche all'origine della felicità anche terrena.

"..quel che devono fare per farla regnare in loro, il bene che viene loro, la felicità terrestre e celeste preparata in modo distinto per coloro che faranno regnare la mia Volontà.." Gesù

Noi dobbiamo toglierci dalla teste quel clichè (ha qualche piccolo fondamento, o quanto meno non va assolutizzato nè estremizzato) che qua sulla terra dobbiamo soffrire e star male, dobbiamo sacrificarci e far la fatica di osservare i 10 comandamenti e staremo bene in Paradiso. Siamo in una valle di lacrime, possiamo e siamo nello stato di poter offrire le nostre sofferenze per impetrare il fiat supremo.

Figlia mia, il nostro compito fu pienamente compiuto, sii tu attenta a compiere il tuo. Questo è compito tuo, molto più che Io e la Sovrana Regina siamo intangibili dalle pene, siamo in stato d’impassibilità e di gloria completa e perciò le pene non possono avere più a che fare con Noi; tu invece hai in aiuto le pene per impetrare il Fiat Supremo, nuove conoscenze, nuove grazie ed Io, anche se sono in Cielo, starò nascosto in te per formare il Regno alla mia Volontà..." Gesù

Però, ecco un'altro punto fondamentale, dobbiamo toglierci dalla testa del cristianesimo che renda la vita terrena triste. Nessuno di illuda che si possa camminare dietro al Signore senza la sofferenza, così come noi non dobbiamo farci un'immagine di Dio arcigna e severa. Quell'immagine la vedranno i peccatori impenitenti, i figli non lo vedranno mai quel volto. I figli vedono un volto che cerca di darci - anche su questa terra - quelle cose belle che non ci facciano male per quanto al Signore è possibile. La felicità terrestre che promette Gesù non è una cosa chimerica come quella che cercano gli uomini e donne tra gli idoli di questo mondo. La felicità prende origine dalle forme di amore di cui siamo immersi (i ti amo) e poi grazie strepitose, chi vive nella dv - le grazie portentose e straordinarie non si possono chiedere al Signore - ma il Signore ha promesso e quindi possiamo sognarcele (non è un peccato). La felicità terrestre è promesse, la gioia anche in mezzo a situazioni critiche. Stiamo vivendo un periodo buio sotto molti aspetti (corruzione, chiesa in crisi, ecc...), Padre Pio non è un mistero che diceva ai suoi figli spirituale: non potevate nascere in periodo peggiore. Ormai questo è sotto i nostri occhi. Però paradossalmente proprio oggi quando ci sarebbe da mettersi le mani nei capelli (dalla tristezza, disperazioni ecc...) dentro questo contesto, il Signore dice vieni nella dv e vivrai la felicità terrestra. Fai una prova. La felicità non dipende dalle circostanze esteriori ma dipende da come io vivo. O sono angosciato o le vivo con spirito d'abbandono. IL Signore non dorme nè gli si è accorciato il braccio, ma se le ha permesse - se Dio non dice basta è perchè non è ora di dirlo. Questo abbandono è una delle caratteristiche di una vita nel dv, tu vivi una situazione difficile in stato di felicità. E questo bisogna provarlo per credere.

Dobbiamo mettere da bando l'umana volontà e dobbiamo volerci vivere nella dv. Cosa si dice ne Padre Nostro?

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

sabato 24 aprile 2021

Vivere nell'unità della luce del Divin Volere

Due splendide similitudini - una di Luisa (il mare) e una di Gesù (il sole e la terra) - spiegano egregiamente la differenza tra il vivere nell'unità della luce del Divin Volere e il semplice essere rassegnati alla Divina Volontà. La prima condizione fu vissuta da Adamo prima del peccato originale, la seconda dopo averlo commesso. Gesù e la Madonna vissero ovviamente in questa luce, con la differenza abissale che in Gesù era natura, in Maria grazia. Elogio della grandezza inimitabile e inarrivabile della Divina Maria. Libro di cielo volume 19, 31 Maggio 1926, 8 Settembre 2020

31 Maggio 1926 Differenza tra chi vive nel Voler Divino e chi è rassegnato e sottoposto. La prima è sole, l’altra è terra che vive degli effetti della luce

Discorso in continuità con il brano del 27 maggio (Il prodigio primario) e Gesù continua spiegare sulla sua Dv:

"..ho sempre da dirti e non ti basterà né la breve vita dell’esilio, né tutta l’eternità a farti conoscere la lunga storia della mia Suprema Volontà e a numerarti i grandi prodigi che ci sono in Essa.” Gesù

Non basterà nè la nostra vita terrena nè l'eternità per conoscere la lunga storia della dv. Queste espressioni di Gesù dovrebbero farci fare un'idea di che cosa ci troviamo di fronte, la nostra misera natura non può capirla del tutto. Ne capiamo, assimiliamo molto molto poco. Perchè sono cose più grandi di noi perchè solo sentire Fiat Supremo, Divina Volontà ci lascerebbe solo a bocca aperta.

Due nuovi esempi stupendi:

La luce del Divin Volere continua a involgermi e la mia piccola intelligenza, mentre nuota nel mare immenso di questa luce, può prendere appena qualche goccia di luce e qualche piccola fiammella delle tante verità e conoscenze e felicità che contiene questo mare interminabile dell’Eterno Volere e molte volte non trovo i vocaboli adatti per mettere su carta quel poco di luce, dico poco in confronto a quel tanto che lascio, perché la mia piccola e povera intelligenza prende per quanto basta a riempirmi, il resto devo lasciarlo; succede come ad una persona che si tuffa nel mare, lei resta tutta bagnata, l’acqua le scorre dappertutto, forse fin nelle viscere, ma uscendo dal mare, che cosa porta con sé di tutta l’acqua del mare? Pochissimo e quasi nulla in confronto all’acqua che rimane nel mare; e con l’essere stata nel mare, può dire forse quant’acqua, quante specie di pesci e quantità ci sono nel mare?..." Luisa

Quando esci mica ti porti dietro il mare. Immagine stupenda così come un pò più elevata che usa Gesù per spiegare la differenza tra chi vive nella dv e chi inveve si rassegna oborto collo - coloro che vedendo la situazione - dicono ok, ma se dipendesse da me farei diversamente. Meglio una rassegnazione forzata che il rifiuto, dell'uscire o del ribellarsi.

E' come la Terra illuminata dal sole, la terra gira e adesso c'è il sole (esempio) ma poi c'è la notte.

"..Ora, tale è l’anima che si rassegna e si sottopone alla mia Volontà, vive degli effetti che ci sono in Essa e, non possedendo la luce, non possiede la sorgente degli effetti che nel Sole dell’Eterno Volere ci sono e perciò si vedono quasi come terra, ora ricche di virtù, ora povere e si mutano ad ogni circostanza, molto più che se non sono sempre rassegnate e sottoposte alla mia Volontà, sarebbero come terra che non si vuol far toccare dalla luce del sole, perché se riceve gli effetti è perché si fa toccare dalla sua luce, altrimenti resta squallida, senza produrre un filo d’erba..." Gesù

Delle volte le anime non sempre sono rassegnate e Gesù spiega anche - il don pensa che non ce ne possiamo rendere conto - il passaggio da questa condizione fu la vita d'Adamo.

"..Tale restò Adamo dopo il peccato, lui perdette l’unità della luce e quindi la sorgente dei beni e degli effetti che il Sole della mia Volontà contiene, non sentiva più in se stesso la pienezza del Sole Divino, non scorgeva più in lui quell’unità della luce che il suo Creatore gli aveva messo nel fondo dell’anima sua e che comunicandogli la sua somiglianza faceva di lui una sua copia fedele. Prima di peccare, possedendo la sorgente dell’unità della luce col suo Creatore, ogni suo piccolo atto era raggio di luce, che invadendo la Creazione tutta andava a fissarsi nel centro del suo Creatore, portandogli l’amore ed il contraccambio di tutto ciò che era stato fatto per lui in tutta la Creazione; era lui che armonizzava tutto e formava la nota d’accordo tra il Cielo e la terra, ma come si sottrasse alla mia Volontà, i suoi atti non invadevano più come raggi Cielo e terra, ma si restrinsero quasi come piante e fiori nel piccolo circuito del suo terreno, sicché perdendo l’armonia con tutta la Creazione, diventò la nota scordante di tutto il creato, oh come scese nel basso e pianse amaramente l’unità della luce perduta, che elevandolo sopra a tutte le cose create faceva di Adamo il piccolo dio della terra!..." Gesù

Adamo lo sentiva questa cosa (prima del peccato), il peccato originale non è una cosa solo spirituale e quindi non mi accorgo di nulla. Per noi è così ma per Adamo non fu così. Gesù fa una lezione di teologia alla domanda di Luisa se avessero sofferto anche le Tre Divine Persone:

Ora, mentre Gesù diceva ciò, a me è venuto il dubbio se le Tre Divine Persone avevano sofferto tutte e tre, oppure il solo Verbo e Gesù ha ripreso il suo dire col dirmi: “Figlia mia, il Padre e lo Spirito Santo, perché inseparabili da Me, scesero insieme con Me ed Io restai con Loro nei Cieli, ma il compito di soddisfare, di patire e di redimere l’uomo fu preso da Me, Io, Figlio del Padre, presi la parte di rappacificare Dio con l’uomo. La nostra Divinità era intangibile di poter patire la minima pena, fu la mia Umanità che unita con le Tre Divine Persone in modo inseparabile, dandosi in balia della Divinità pativa pene inaudite, soddisfaceva in modo divino e siccome la mia Umanità non solo possedeva la pienezza della mia Volontà come virtù propria, ma lo stesso Verbo e per conseguenza dell’inseparabilità il Padre e lo Spirito Santo, perciò superò in modo più perfetto tanto Adamo innocente quanto la stessa Mamma mia, perché in Loro era grazia, in Me era natura, loro dovevano attingere da Dio la luce, la grazia, la potenza, la bellezza; in Me c’era la fonte che faceva sorgere luce, bellezza, grazia, eccetera, sicché era tanta la differenza in Me che era natura mentre nella stessa Mamma mia era grazia tanto che Lei restava eclissata innanzi alla mia Umanità...." Gesù

Hanno cooperato le Tre persone divine ma solo il Verbo ha sofferto non anche il Padre. Neanche qua si capisce tutto bene (si incarna solo il Verbo ma ci sono anche le altre Due Persone divine ecc...) noi non abbiamo una comprensione perfettissima, ce l'avremo in Paradiso. Conoscenza vera ma oscura, vediamo i contorni ma non ogni singolo dettaglio. Dopo Luisa è aperto il cammino per recupare questa unità della Luce e Gesù fa l'apologia della Madonna. La Madonna è invocata con l'immagine della Luna, non brilla di luce propria ma di luce riflessa. In Maria tutto è grazia, in Gesù era per natura. A volte per salvaguardare il primato di Gesù qualcuno pensa di sminuire Maria, no. La Madonna va esaltata ma collocata nel suo giusto posto. San Montfort diceva che dinnanzi allo stesso Verbo la Madonna è meno di un'atomo eppure ne canta le lodi. Tra lei e il Verbo c'è un'abisso. E tra tutte le creature e la Madonna c'è un'altro abisso.

".. Lei possedeva tanto amore, che come connaturale poteva amare per tutti, adorare e supplire per tutti, i suoi più piccoli atti fatti nell’unità di questa luce erano superiori ai più grandi atti e a tutti gli atti di tutte le creature insieme, perciò si possono chiamare i sacrifici, le opere, l’amore di tutte le altre creature, piccole fiammelle di fronte al sole, goccioline d’acqua di fronte al mare, al confronto degli atti della Sovrana Regina e perciò Lei, in virtù dell’unità di questa luce del Supremo Volere, trionfò su tutto e vinse il suo stesso Creatore e lo fece prigioniero nel suo materno seno..." Gesù

Nella storia della Chiesa ci sono dei gesti eroici dei santi che nonostante questo sono gocciolini d'acqua rispetto a quelle della Madonna. Se uno legge il martirologio c'è chi è morto in modo allucinante, le torture che si sono inventati per massacrare i cristiani sono state illuminate dal diavolo. Ma nonostante tutto erano piccole gocciole.

".. La mia Celeste Mamma possedeva l’unità di questa luce e perciò più che sole può dare luce a tutti e perciò tra Lei e la Maestà Suprema non ci fu mai notte né ombra alcuna, ma sempre pieno giorno e perciò in ogni istante quest’unità della luce del mio Volere faceva scorrere in Lei tutta la Vita Divina, che le portava mari di luce, di gioie, di felicità, di cognizioni divine, mari di bellezza, di gloria, d’amore e Lei, come in trionfo portava al suo Creatore tutti questi mari come suoi, per attestargli il suo amore, la sua adorazione e per farlo invaghire della sua bellezza e la Divinità faceva scorrere altri mari nuovi più belli. Lei possedeva tanto amore, che come connaturale poteva amare per tutti, adorare e supplire per tutti,.." Gesù

Un punto d'ago della Madonna è più meritorio del martirio di san Lorenzo. Il principio del valore dell'atto non sta nell'atto in sè stesso ma sta nel principio che lo anima. E nel fine per cui si compie.

Quando uno vive nella dv anche gli atti inconsapevoli (tipo il respiro) diventano meritori, fino a quando domina la volontà umana no ma quando ci sta di mezzo la volontà divina sì. Pensiamo un passo compiuto da Gesù, era qualcosa di meraviglioso ma era solo il muoversi di un'arto. Ma era un gesto di Gesù. Le operazioni che vengono poste in essere che sono automatiche, sono atti divini. E pensiamo non gli atti inconsapevoli (il sonno della Madonna era un sonno meritorio come quello di Gesù e per noi no) anche se sappiamo che se ci fondiamo con la dv prima di dormire, quel sonno - misteriosamente - fa bene a noi e a tutti. Non lo percepiamo e non lo vediamo però.

"..Questa Vergine eccelsa, col non fare mai la sua volontà stette sempre diritta e di fronte al Sole Eterno e perciò per Lei fu sempre giorno.." Gesù

"..se questa Vergine Regina soltanto non avesse fatto altro che conservare nel fondo dell’anima sua immacolata l’unità della luce dell’Eterno Volere*, sarebbe bastato per ridarci la gloria di tutti, gli atti di tutti ed il contraccambio dell’amore di tutta la Creazione..." Gesù

* = Quindi senza l'Incarnazione e tutto il resto. Lei da sola ha dato per tutti noi ha dato a Dio ciò che gli dovrebbero dare, non gli hanno dato e non gli daranno.

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

venerdì 23 aprile 2021

Il prodigio primario

Grande lezione di Gesù sulla luce infinita e interminabile della Divina Volontà e sul prodigio di ogni atto compiuto in Essa. La Divina Volontà è lo scopo della Creazione ed è glorificata nel nulla delle creature, mentre è cacciata quando il nulla vuole fare da sé credendosi qualcosa. Libro di cielo volume 19, 27 Maggio 1926, 7 Settembre 2020

27 Maggio 1926 Il Voler Divino involge tutto e tutti nell’unità della sua Luce. Come tutta la Creazione possiede l’unità e chi deve vivere nel Voler Divino possiede quest’unità

Si può dividere in due grandi parti: nella prima grande volo del Signore a cercare per quanto possibile di mostrare a noi mortali la grandezza di quella luce interminabile usando le consuete similitudini del sole (è l'immagine che più si avvicina) ma la cui luce (della dv) è interminabile ed eclissa la stessa umanità di Gesù.

"..E’ tanto compatta tutta questa luce increata, che si rende inseparabile, indivisibile, sicché più che sole possiede l’unità eterna, in cui viene fondato il trionfo di Dio e di tutte le nostre opere. Ora, questo trionfo dell’unità del Supremo Volere, il centro della sua sede, del suo trono, è il centro della Trinità Sacrosanta, da questo centro divino partono i suoi raggi fulgidissimi ed investono tutta la patria celeste e tutti i santi e gli angeli sono investiti dall’unità del mio Volere e tutti ricevono gli effetti innumerevoli, che rapendoli tutti a sé, forma di loro una sola unità con l’unità suprema della mia Volontà; questi raggi investono la Creazione tutta e formano la sua unità con l’anima che vive nella mia Volontà. Guarda, l’unità di questa luce della mia Volontà che sta nel centro delle Tre Divine Persone, è già fissata in te, sicché una è la luce e l’atto, una è la Volontà. Ora, mentre stai facendo i tuoi atti in questa unità, sono già incorporati a quell’atto solo del centro e la Divinità è già con te a fare ciò che fai tu, la Mamma Celeste, i santi e gli angeli e tutta la Creazione, tutti in coro ripetono il tuo atto e sentono gli effetti della Volontà Suprema. Guarda, ascolta il prodigio non mai visto di quell’atto solo che riempie Cielo e terra e che la stessa Trinità, unificandosi con la creatura, si mette come primo atto dell’atto della creatura.” Gesù

Operare nella dv, il brano chiude nella spiegazione nell'importanza del fare gli atti nella dv.

"..“Figlia mia, perché ogni atto sia buono e santo, il suo principio deve venire da Dio ed ecco che la adorazione, l’amore, il moto e tutto ciò che può fare l’anima che vive nel mio Volere, nell’unità di questa luce, incomincia dalla Trinità Divina, sicché riceve il principio dei suoi atti da Dio stesso ed ecco che la sua adorazione, il suo amore, il suo moto, è la stessa adorazione che hanno tra loro le Tre Divine Persone e lo stesso amore reciproco che regna tra il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, il suo moto è quel moto eterno che mai cessa e che dà moto a tutti..." Gesù

Gesù dice nel Vangelo che senza di Lui non possiamo fare nulla (di buono). Non esistono atti buoni e santi che non vengano da Dio, anche gli atti umani per essere buoni davanti a Dio (lo insegna la teologia) devono essere compiuti in stato di Grazia per meritare davanti al Signore. Un'atto compiuto senza la grazia di Dio non ha questa caratteristica di valere davanti a Lui. Chi vive e compie gli atti nel dv, una della caratteristiche di questi atti è trasformare un'atto umano in divino.

".. l’anima in virtù dell’unità della luce che l’involge; perciò il prodigio del vivere nel mio Volere è il prodigio di Dio stesso, è prodigio primario, tutti gli altri prodigi, tutte le altre opere,.." Gesù

Poi Gesù usa un'altra immagine ancora: anche un'atto umano meritorio (in grazia di Dio) quindi che ha il principio della sua causa meritoria nella grazia divina ma non il principio dell'atto in Dio stesso è come la luce artificiale di fronte alla luce del sole. Noi possiamo accendere tutte le candele e lampade del mondo ma è evidente che di fronte alla luce del Sole del mezzogiorno non può essere paragonata a quella delle lampade.

"..Immaginati il sole, che nell’unità della sua luce spande i suoi raggi invadendo tutta la terra se le creature mettessero di fronte alla sfolgorante luce del sole tutte le luci che ci sono nel basso della terra, luce elettrica, luci private, per quante ne volessero mettere, la loro luce resterebbe meschina innanzi al sole, quasi come se non ci fossero e nessuno si servirebbe di tutte quelle luci per avere la luce al passo per camminare, alla mano per lavorare, all’occhio per vedere, ma tutti si servirebbero del sole e tutte quelle luci resterebbero oziose, senza far bene a nessuno. Tali sono tutte le altre opere che non sono fatte nell’unità della luce del mio Volere, sono le piccole luci innanzi al gran sole, a cui quasi non si fa attenzione, ma quelle luci che quando sta il sole non servono e non fanno figure, né bene, scomparso il sole, acquistano il loro piccolo valore, fanno il loro piccolo bene, sono luce nelle tenebre della notte, servono all’operato dell’uomo, ma non sono mai sole, né possono fare il gran bene che può fare il sole..." Gesù

Nessuno sceglierebbe di farsi illuminare dalle lampade e non dalla luce del sole. E Gesù termina spiegando:

"..Eppure lo scopo della Creazione era che avendo messo fuori tutte le cose dall’unità di questa luce del Fiat Supremo, tutti avrebbero dovuto restare nell’unità di Esso, solo la creatura non volle conoscere questo scopo ed uscì dall’unità della luce del sole del mio Volere e si ridusse a mendicare gli effetti di questa luce, quasi come terra che mendica dal sole la vegetazione e lo sviluppo del seme che nasconde nel suo seno; quale dolore, figlia mia, quale dolore, da re si è ridotta a mendicante per mendicare da chi doveva stare a suo servizio.” Gesù

Le candele (cioè la luce dei piccoli atti) non avrebbero dovuto neanche esistere se non ci fosse stata la colpa d'origine, ogni atto compiuto nel dv è un sole che si accende e lo troveremo nell'aldilà eternamente, non è un gioco o metafora. Non è una lampadina ma è un solo. Questa è la grande tragedia (ridursi a mendicare da re). La tragedia dell'aver perduto questa dignità e questa possibilità di vivere una vita divina fino a questo mondo.

Gesù in qualche modo soffre nel vedere come stiamo ridotti, ad avviso del don è un'ottimo pensiero che può condurci facilmente alla preghiera profonda. Mettersi davanti al SS. Sacramento o nella propria stanza, ripensare a queste cose e pensare al dolore di Gesù - contrasto tra una vita meravigliosa e quello che vediamo in giro - stamattina (il giorno della meditazione) il don leggeva una pazzia, in Danimarca non ci sarà più un figlio down, aborti gratuiti e quindi lo fanno fuori prima. Questo non è per qualche strano motivo del don ma è perchè i bambini down li ammazzano tutti, il don leggendo queste cose, l'aborto (abominevole delitto) se si potesse vedere la nefandezza di questo crimine si inorridirebbe. Chiamate a vette tanto alte l'uomo sta degradato a causa della volontà umana. Nessuno è obbligato a trasformare la terra in una macelleria, nessuna donna è obbligata ad abortire. Pensare sul dolore di Gesù e poi Luisa dice:

"..Gesù tutto afflitto e dolente ha fatto silenzio ed io comprendevo tutto il dolore che lo trafiggeva, sentivo in me questo suo dolore che mi penetrava fin nelle più intime fibre dell’anima mia, ma io volevo a qualunque costo sollevare Gesù e sono ritornata ai miei soliti atti nell’unità del suo Volere, conoscendo che Lui passa facilmente dal dolore alla gioia quando la mia piccolezza si tuffa nella luce inaccessibile della sua Volontà..." Luisa

Poi Gesù chiede a Luisa di non uscire dalla dv, e Luisa sentendosi un nulla (chi sono io per compiere un'atto divino ecc...) ed è bene che sia così (figlio della nostra evidente limitatezza) Gesù risponde:

Figlia mia, questo sentire di più il tuo nulla non si oppone al vivere nel mio Volere, anzi è un tuo dovere. Tutte le opere mie sono formate dal nulla e perciò il Tutto può fare quello che vuole. Se il sole avesse ragione e gli si domandasse: “Che fai di bene, quali sono i tuoi effetti, quanta luce e calore contieni?” Risponderebbe: “Io non faccio nulla, so solo che la luce datami da Dio è investita del Voler Supremo e faccio ciò che vuole, mi stendo dove vuole e produco gli effetti che vuole; e mentre faccio tanto, io resto sempre nulla e il Voler Divino fa tutto in me.” E così tutte le altre opere mie, tutta la gloria loro è di restare nel nulla per dare tutto il campo alla mia Volontà di farla operare...." Gesù

Ecco perchè la superbia e la vangaloria sono peccati di una stupidità sconfinata o quando ci attacchiamo a qualcuno, se una persona fa qualcosa di buono non viene dalla creatura ma da Dio. La creatura l'unica cosa che può fare è mettersi in condizioni di ricevere tutto quello che Dio vuole dargli, fare quello che Dio vuole. Invece diamo gloria a noi stessi quando vogliamo fare senza la dv, quando uno si mette a fare da sè che esce dalla dv e pretende di dare gloria al suo nulla. L'uccellino che canta, di chi è che la gloria? Pensiamo a noi stessi, il don che sta parlando si ritrova ad essere prete senza alcun merito, battezzato, è chiaro che non è un'automa nella vita --- quando uno guarda con attenzione lui parla e dopo 5 minuti si è già dimenticato di cosa ha detto. Un'uccellino che canta, chi gli ha messo le note nella gola? Fa quelle melodie perchè Dio l'ha programmato in quel modo. Se si opera senza la dv si andrà a finire al di sotto delle bestie. Tanti nostri fratelli e sorelle vivono ahimè oggi al di sotto del livello di degradazione delle bestie ma questo è il salario amaro di chi crede fare da sè. IL nulla produce nel migliore dei casi nulla, nei peggiore dei casi morte,dolore e distruzione ... cioè il teatrino quotidianamente sfila sotto i nostri occhi.

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

giovedì 22 aprile 2021

Mettere al sicuro la santità

La Divina Volontà è germe di vita capace di produrre mirabili effetti nell'anima. Basta la presenza di un suo piccolo germe per produrre la salvezza anche di un peccatore malvagio. In chi fa atti continuati in Essa, la Divina Volontà produce pienezza di vita e mette al sicuro la santità. Libro di cielo volume 19, 23 Maggio 1926, 4 Settembre 2020

23 Maggio 1926 Il Voler Divino è germe di vita e dove entra produce la vita, la santità. Come la Vergine ebbe il suo tempo, chi deve impetrare il Fiat Supremo ha il suo tempo

Meditazione focalizzata sulle due figure della Madonna e di Luisa. Il messaggio fondamentale è sempre questo: il progetto originario di far regnare sulla terra la dv sprigionando la pienezza dei beni che essa contiene, tutte le gioie, felicità ecc.. che contiene è qualcosa che nonostante tutte le difficoltà opposte dalla volontò umana fin da Adamo dovrà realizzarsi. E Gesù tante volte torna su questo punto rischiando anche di ripetere lo stesso concetto e lo fa da buon Maestro perchè per imparare qualche cosa occorre ripetere in continuazione (e lo sa chi vuole raggiungere degli obbiettivi anche terreni). Ci vogliono atti ripetuti perchè la nostra struttura umana è fatta così, siamo legati all'istante presente e siamo temporali e pieni di miserie. Tra cui la debolezza delle nostre facoltà dopo la colpa d'origine. Tutti sappiamo quando è debole la nostra memoria, poi le cose ce le dimentichiamo. E l'avanzare degli anni non è un'aiuto. Ci sono tanti misteri che ci circondano e pochissimi possono essere illuminati, la cosa saggia da fare è agire di conseguenza, e in questa situazione un'ottima rimedio è ripetere, ripetere e ripetere. Pensiamo al fenomeno di Medjugorje (liberi di crederci o meno), i detrattori dicono che la Madonna è apparsa per tutti questi anni (siamo al 40° ndr) e ripete quasi sempre le stesse cose, ti pare che la Madonna faccia così? L'opera che Gesù ha fatto con Luisa è durata 40 anni. E chi segue le meditazioni - anche il don capita - vede che Gesù ripete la stessa cosa in maniera differente - , ogni scritto è un tocco in più, un particolare in più. Però il messaggio fondamentale è ricorrente. Gesù fa una premessa molto importante prima di entrare in questa dinamica in questo passaggio Maria - Luisa

Stavo accompagnando il mio dolce Gesù nella sua dolorosa agonia dell’orto, specie quando sopra la sua Santissima Umanità si scaricò tutto il peso delle nostre colpe, fino a fargli versare vivo sangue, oh come avrei voluto alleggerirlo da pene sì strazianti! E mentre lo compativo tutto mi ha detto: “Figlia mia, la mia Volontà ha il potere di dar morte e di dar vita...."

Figlia mia, la mia Volontà ha il potere di dar morte e di dar vita e siccome la mia Umanità non conosceva altra vita se non la Vita della mia Volontà Divina, come le colpe si addossavano sopra di Me, così Essa mi faceva sentire una morte distinta per ogni colpa; la mia Umanità gemeva sotto la pena della morte reale che mi dava la mia Suprema Volontà, ma questa Volontà Divina, su quella stessa morte che mi dava, faceva risorgere la nuova vita di grazia alle creature..." Gesù

Il Signore fa morire e fa vivere, ecc... le azioni Dio le compie mettendo in moto la sua Volontà, è che per ogni colpa sente una morte distinta, a causa della nostra miseria, non ne capiamo la perfetta comprensione. Possiamo solo lambirli e dirgli un Fiat di fede, la minima colpa che commettiamo produce la morte, sia morte fisica che distruzione del nostro corpo, ogni colpa produce una morte distinta e questa morte distinta Gesù l'ha sentita nell'orto degli Ulivi. I numeri dei dolori di Gesù - nemmeno un'angelo potrebbe farsene un'idea - quanti peccati sono stati commessi dal primo all'ultimo uomo sul pianeta terra? Tutte queste cose nella sua santissima Umanità attrverso la dv, ringraziamo il Signore per le Ore della Passione perchè ci fanno capire molte cose. Morte reale dice Gesù. La dv è vita, ecco perchè non dobbiamo stancarci di compiere gli atti:

"..sicché, per quanto la creatura possa essere pessima, cattiva, se ha la fortuna di far entrare in lei un atto di mia Volontà e fosse anche in punto di morte, essendo Essa Vita, getta il germe della vita nell’anima, onde, possedendo questo germe di vita c’è molto da sperare la salvezza dell’anima, perché la potenza della mia Volontà avrà cura che questo suo atto di vita che è entrato nell’anima non perisca e non si possa convertire in morte, perché la mia Volontà ha il potere di dar morte, ma Essa e tutti gli atti suoi sono intangibili e non soggetti a alcuna morte..." Gesù

Non scoraggiamoci se le nostre preghiere per la conversione di X non sembrano essere utili, non possiamo pensarlo nè dirlo. Non possiamo sapere che quella persona che sembra refrattaria a tutto ciò che c'è di positivo non ci sia una fessura che la dv trovi nella sua anima. Meglio il Purgatorio fino alla fine del Giudizio Universale che andare all'inferno. Nella nostra vita quando ci prende un male presente sappiamo che prima o poi finirà, Gesù dice che basta un germe della dv per la salvezza di un'anima molto cattiva, che sarà la vita di chi impara a fare atti continuati di dv?

"..Ora, se un atto solo di mia Volontà contiene il germe della vita, qual non sarà la fortuna di chi non un solo atto, ma continuati atti di mia Volontà abbraccia nell’anima sua? Questa non riceve il solo germe, ma la pienezza della vita e mette al sicuro la sua santità.” Gesù

Noi possiamo scordarci una cosa e non ci possiamo fare nulla, tutti abbiamo fatto esperienza di questo. E' debolezza strutturale e dentro questo mare magnum quale santità sta al sicuro? Magari un giorno arriva una tentazione permessa da Dio, ordina dal diavolo con i controfiocchi e noi facciamo capitombolo anche se sembrava che fossimo impegnati nella via della santità. Ecco perchè è così importante, quando si conosce la dv diventa non solo il cuore ma il punto di riferimento di tutto ciò che è la vita interiore e la santità perchè così possiamo mettere al sicuro i patrimonio che il Signore vuole darci e raggiungere la pienezza della santità.

Figlia mia, quando la mia Mamma Regina venne alla luce del giorno, tutti erano rivolti a Lei e come se avessero un solo sguardo, tutte le pupille guardavano Colei che doveva tergere il loro pianto col portare loro la Vita del sospirato Redentore, la Creazione tutta stava accentrata in Lei, sentendosi onorata d’ubbidire ai suoi cenni; la Divinità stessa era tutta per Lei e tutta intenta a Lei, per prepararla e formare in Essa, con grazie sorprendenti, lo spazio dove il Verbo Eterno sarebbe sceso per prendere umana carne; sicché se in Noi non ci fosse stata la virtù che mentre operiamo, trattiamo, parliamo, e diamo ad una, non omettiamo gli altri, tutti ci avrebbero detto: “Lasciate tutti noi da parte, pensate a questa Vergine, date, accentrate tutto in Lei, affinché faccia venire Colui in cui sono riposte le nostre speranze, la nostra vita, tutto il nostro bene.” Gesù

Possiamo anche parafrasare anche a noi, se una persona vuole vivere veramente nella dv cosa farà Nostro Signore dal momento in cui tutto tende al Regno della dv? Similmente se il regno della dv doveva passare attraverso questa singola donna (stile di Dio già scritto nei libri di Luisa). Tutto il cielo lo desidera.

"..Sicché tutto il Cielo, la Celeste Mamma, gli angeli e i santi, tutti sono rivolti a te per il trionfo della mia Volontà, perché la loro gloria in Cielo non sarà completa se la mia Volontà non avrà il suo completo trionfo sulla terra, tutto fu creato per il totale compimento della Suprema Volontà e fino a tanto che Cielo e la terra non ritornano in questo anello dell’Eterno Volere, si sentono come a metà delle opere loro, della loro gioia e beatitudine, perché il Divin Volere non avendo trovato il suo pieno compimento nella Creazione, non può dare ciò che aveva stabilito di dare, cioè, la pienezza dei suoi beni, dei suoi effetti, gioie e felicità che contiene. Ecco perciò tutti sospirano, la mia stessa Volontà è tutta per te ed tende a te, non ti risparmia nulla di grazie, di luce e ciò che ci vuole per formare in te il più grande dei prodigi, qual è il suo compimento ed il suo totale trionfo.." Gesù

Se un'anima si mette in testa di entrare in questo mondo ed inizia a lavorarci su avrà da Dio tutti gli aiuti immaginabili perchè questa santa aspirazione diventi realtà, tutto sta - e Dio lo vede - a sceglierlo come fine e cammino privilegiato di santità per metterlo al sicuro, per evitare che la nostra debolezza attiaccata dai nostri nemici possa cadere e perdere così i beni spirituali che piano piano stiamo venendo accumolando. Noi accumuliamo beni spirituali non materiali.

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

mercoledì 21 aprile 2021

Nessuna grazia può essere sprecata

Gesù spiega a quali condizioni concesse alla Madonna il dono di essere la Madre della Redentore e a Luisa di essere la pioniera del regno della Divina Volontà. Occorre essere fedeli alla missione ricevuta. Nessuna grazia o dono di Dio possono andare sprecati, perché Dio ha disposto che qualcuno gli dia il ricambio di ciò che altri, purtroppo, sciupano e sprecano. Libro di cielo volume 19, 18 Maggio 1926, 3 Settembre 2020

18 Maggio 1926 Come la Vergine per ottenere il sospirato Redentore e concepirlo dovette abbracciare tutto e far gli atti di tutti, così chi deve ottenere il Fiat Supremo, deve abbracciare tutti e rispondere per tutti

Lo scritto di oggi è incentrato a farci comprendere alcuni aspetti particolari della missione della Madonna e di Luisa ( è semplice cogliere gli aspetti della Madonna che è su un piano trascenente anche se creaturale). Gesù spiega gli antecedenti percui è stata data la grazia di Dio di essere la mamma del Redentore e la sua funzione di raccordo o di pionera che Luisa occupa in relazione alla manifestazione del regno della dv sulla terra. Gesù spiega che l'unicità di queste missioni dipendono dagli antecedenti che sono stati formati in queste creature.

Figlia mia, la mia inseparabile Mamma per concepire Me, Verbo Eterno, fu arricchita di mari di grazia, di luce e di santità dalla Maestà Suprema..." Gesù

E questo è un dono di Dio, però..

"..ed Essa fece tali e tanti atti di virtù, d’amore, di preghiere, di desideri e d’infuocati sospiri, da sorpassare tutto l’amore, la virtù e gli atti di tutte le generazioni che ci volevano per ottenere il sospirato Redentore.." Gesù

Se questo la Madonna non l'avesse fatto possiamo stare certi che il Redentore non l'avrebbe ricevuto. Ci sono diverse condizioni riscontrate (negli scritti di Luisa) in Maria che sono alla base dell'incarnazione. La Madonna fu Immacolata Concezione ed esenzione dal peccato volontario. Negli scritti ci sono altre due condizioni che Gesù ha rivelato: il dono della divina volontà e la Madonna stessa lo racconta nel libro la Vergine Maria nel Regno della Dv, ma poi questo dono è stato messo a frutto. La Madonna ha compiuto un sacco di atti nella dv sia per far discendere il redentore sulla terra e anche quello di mettere al riparo la grande opera della Redenzione e Santificazione. In che senso?

"..Ora tu devi sapere che quando facciamo le nostre opere, alla creatura che viene eletta e alla quale viene affidata, dobbiamo dare tanto amore, luce, grazia, da poterci dare tutto il ricambio e la gloria dell’opera a lei affidata. La nostra potenza e sapienza non si metterebbero fin dal principio di un’opera nostra nel banco della creatura come in atto di fallire, sicché quando la creatura viene chiamata come atto primo, l’opera nostra deve restare al sicuro in lei e Noi dobbiamo riscuotere tutto l’interesse e la gloria equivalente alla nostra opera affidata; e anche se dopo la nostra opera fosse comunicata alle altre creature e per la loro ingratitudine corresse pericolo di fallire, per Noi sarebbe più tollerabile, perché colei alla quale fu affidata al principio ci fece riscuotere tutto l’interesse dei fallimenti delle altre creature, ecco perciò tutto demmo e tutto ricevemmo da Lei, affinché tutto il capitale della Redenzione potesse restare integro e per suo mezzo la nostra gloria completata ed il nostro amore contraccambiato...." Gesù

Se anche un'anima sola si danna - e sappiamo che non c'è solo un'anima sola dannata - di fatto l'opera della Redenzione per quella persona resterebbe vana ed inutile. Perchè quella persona sprecherà tutto ciò che Gesù ha fatto o perchè non lo ha conosciuto o peggio ancora lo ha respinto. Non ha usato la grazia ricevuta per salvarsi o tendere alla santità e quindi...si potrebbe dire che per quella persona c'è il sangue sprecato. Dio questa cosa qua non la tollera. Una sua così grande opera vada perduta, non è cosa che può essere. Se questa perdita ipotetica di sangue reale non ci fosse un modo per compensarla, il Verbo non si sarebbe fatto carne e non avrebbe versato il sangue per noi. Come si fa? E' necessario che tutto quello che le anime dannate ma anche quelle che potevano ricevere 10 e prendono 2... e l'amore deve essere dato a Dio anche per coloro che non lo vogliono. E a questo ci ha pensato la Madonna e anche poi Gesù dando a Dio quello che (anche io e te) dovremmo dargli ma, un pò per debolezza, un pò per miseria, un pò per disattenzione o anche per cattiva volontà non gli diamo.

Alla luce di queste conoscenze non possiamo dire che un'anima dannata è un fallimento di Dio, ma un fallimento suo, ma tutta quanta la grazia che Dio ha dato a quell'anima - che non l'ha usata - non è andata perduta. San Paolo parlava dell'uomo spirituale e dell'uomo carnale, concetti e verità un pochino elevati ma che ci fanno capire come noi dobbiamo essere sempre cauti quando pensiamo o parliamo di Dio. Noi capiamo subito che gli orizzonti divini sono trascendenti rispetto alle nostre vedute umane. Tutto passa in questo mondo, per noi è una cosa reale, e fino a quando rimaniamo nella dimensione temporale noi non possiamo tornare all'ieri, ma (atti nella dv e ora della Passione...) la dimensione di Dio è l'eterno, tutti gli atti compiuti nel tempo in Dio sono presenti. Significa che tutto ciò che Dio ha creato (l'essere ciò che è ) una volta che esce da Dio non può dissolversi nel nulla. Dio non permette la dissoluzione dell'essere nel nulla. Un'animale morto qua (nella dimensione del tempo che viviamo) è morto, ma nell'eternità di Dio c'è. Chi lo sa quante altre sorprese ci attendono, ecco perchè quando si parla dell'Altissimo bisogna essere molto cauti. Essendo scritti di Cielo, la dv è qualcosa che ci trascende, non si possono leggere questi testi come se fossero un romanzo o fumetto. Andiamo molto in alto e quello che comprendiamo è una minima parte di ciò che Dio ci dice perchè siamo limitati.

".. L’opera del Fiat Divino è un’opera che deve abbracciare tutto: Creazione, Redenzione e Santificazione, essa è la base di tutto, è la vita che scorre in tutto e tutto racchiude essa, perché non ha principio è principio di tutte le cose e fine e compimento delle opere nostre. Vedi dunque, il capitale che vogliamo affidarti è esuberante, tu non l’hai calcolato, ma sai tu che ti affidiamo nel Fiat Supremo? Ti affidiamo tutta la Creazione, tutto il capitale della Redenzione e quello della Santificazione; la mia Volontà è universale ed in tutte le cose è stata Essa operatrice, sicché ciò che ad Essa appartiene è giusto che sia affidato a te, forse vorresti tu la mia Volontà senza le sue opere?.." Gesù

Luisa deve dare il ricambio a Dio per tutti, ecco perchè Luisa stava sempre a girare, questa è una cosa che possiamo fare tutti, ma lei doveva farlo prima e più di tutti perchè è stata la prima creatura a ricevere questo dono perduto. E anche di fronte al timore di Luisa...Gesù dice stai tranquilla, adesso glie sta facendo conoscere ma è già in atto, lo fa per renderla più cosciente.

Nel nostro piccolo, grandi grazie richiedono grande fedeltà e grandi croci e grandi prove, perchè Dio non dà le grazie al primo che capita, le dà a chi fa uso delle grazie ordinarie e ci possono disporre ad ottenere grandi grazie da parte dell'Altissimo. Ha chi ha sarà dato e a chi non ha sarà tolto anche quello che ha. Se la Madonna e Luisa non fossero state perfettamente fedeli ai grandi compiti ricevuti non ci sarebbe stata la Redenzione e non ci sarebbe stata l'apertura del regno della Dv iniziata con la serva di Dio Luisa Piccarreta.

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

lunedì 19 aprile 2021

La multiforme bellezza del Creato e delle creature

Lezione di Gesù sulla multiforme bellezza del Creato e delle creature. La Divina Volontà possiede una varietà infinita e inesauribile di bellezze che incessantemente fa fuoriuscire. Dio non si ripete mai e noi dobbiamo, a sua immagine, uscire dai nostri precostituiti schemi mentali che vorrebbero tutto e tutti uniformare. Libro di cielo volume 19, 15 Maggio 1926, 2 Settembre 2020

15 Maggio 1926 Diversità di santità e bellezza delle anime che vivono nel Divin Volere. Come tutta la Creazione sarà adombrata nella natura umana

Spunti di riflessione molto profondi ed apriamo i nostri orizzonti mentali. Il punto è questo: Luisa pensa nella sua semplciità che se non ci fosse stato il peccato originale saremmo stati uguali con la stessa santità?

Se la creatura non si fosse sottratta alla Suprema Volontà, sarebbe stata una la santità, una la bellezza, una la scienza, una la luce e per tutti la stessa conoscenza del nostro Creatore.” Luisa

Cosa c'è dietro questo pensiero, Luisa era santa ed ingenua, ma non sfugge ad una nostra struttura mentale che tende a cercare di fare un'unica cosa di quello che si pensa, il nostro ideale di vita sarebbe che tutti fossimo uguali, tipo comunismo, cioè nella misura in cui noi saremo uguali saremo tutti contenti. E' chiaro che tutti siamo uguali davanti alla legge, ma un conto è l'idea di livellare ed uniformare ad un solo modello noi stessi e il prossimo e spesso il modello non va lontano dal nostro ombelico. Noi pretendiamo (e siamo sinceri) che tutti la devono pensare, ragionare, modi di vedere la realtà, ecc... come noi. In certe circostanze possono essere sciocchezze, tra marito e moglie per esempio, tante piccolissime cose abbiamo una piccola serie di abitudini che sono diverse da chi ci sta vicino e la difficoltà di una vita matrimoniale è di vivere queste differenze accogliendo la diversità. Anche nella Chiesa, c'è chi pensa di essere il super prete, magari tutti fossero come lui! Ringraziamo che non siamo tutti uguali, altrimenti sai che noi. Noi abbiamo un modello unico che risponde ai nostri schemi mentali che vorremmo diffonderlo in tutto l'universo.

Dio nella creazione non ha fatto così.

"..La nostra sapienza si sarebbe seccata di fare una sola cosa. Che si direbbe della nostra sapienza, amore e potenza, se nel creare questo globo terrestre avessimo creato tutto cielo, oppure tutto terra, o tutto mare? Qual gloria sarebbe stata la nostra? Invece la molteplicità di tante cose da Noi create, mentre decanta la sapienza, l’amore e la potenza, dice pure la molteplicità della santità e della bellezza in cui dovevano sorgere le creature, per amore delle quali esse furono create. Vedi il cielo tempestato di stelle, è bello, ma è pur bello il sole, ma distinto uno dall’altro ed il cielo fa un ufficio, il sole l’altro; il mare è bello, ma è anche bella la terra fiorita, l’altezza dei monti, le pianure distese, ma le bellezze, gli uffici sono distinti tra loro. Un giardino è bello, ma quante diversità di piante e di bellezze vi sono?.." Gesù

Apriamoci (nella dv) a quelle cose che non ci piacciono, impariamo a gustare un'ambiente differente ai nostri gusti. Apriti. Come c'è il ti amo nelle cose che mi piacciono, c'è il ti amo di Dio anche nelle cose che non ci piacciono. Ogni cosa è differente. Dio può fare un'infinità di cose stupendissime e varie, distinte, da un lato vogliamo uniformarci al modello unico e dall'altro - è normale - vogliamo cose nuove. La ripetizione ci stanca. Dio non ha mai fatto due volte la stessa cosa. E questo ne abbiamo un riverbero, siamo contenti quando le cose sono nuove. Nei social network siamo contenti (anche in modo malato) quando ci inventiamo un post nuovo per interagire. Dietro questa esagerazione, però c'è questa spia divina. Perchè una cosa ci attragga dev'essere nuova. In Paradiso sarà un moltiplicarsi in modo indefinito di nuovi piaceri e divertimenti. Nostro Signore moltiplica i divertimenti in Paradiso. Pensiamo alle cose belle di questa vita, un film è bello anche rivederlo ma alla fine stanca. C'è questa cosa. Vivere nella dv significa aprire gli orizzonti mentali e diradare gli orizzonti del cuore e vedere il mondo in termini divini e ogni persona è diversa, la dv esalta in senso buono queste cose senza esaltare la visione individualistica della vita. Gli antichi filosofi questa cosa la sapevano, ogni ente in quanto ente è buono, bello ecc... / Il criminale, la propria bellezza l'ha deformata e sfigurata e magari soppressa. Se io prendo la Gioconda e la deturpo e poi si taglia la tela, è sempre la Gioconda - quello è il soggetto sfregiato - ma se tu l'imbratti e distruggi la tela distruggi la bellezza.

Una persona diventata brutta, per tante questioni, mai l'ombra del giudizio nel nostro cuore (perchè noi avremmo potuto fare peggio) ma al giudizio subentra quella condivisione del cuore di Dio che è la tristezza (non intensa con quello brutto stato d'animo) ma la partecipazione del dolore di Dio che vede una cosa bella deformata. Il più grosso problema ecologico, oltre che alla natura, è l'uomo. I nostri cari fratelli e sorelle sono inquinati e malridotti a causa dell'esistenza del peccato nel mondo e la missione della Chiesa è liberare le anime dal potere del diavolo e del peccato. Il regno della dv non è altro che la restituzione di ciò che era stato all'uomo. Gli animali sono tutti belli. Dai cani, cavalli, gatti, ecc.. e anche il mondo vegetale ha tanto da dirci. Ma se uno si fa attento e chiede aiuto al Signore, dietro quella coltre che si è frapposta, c'è ancora una bellezza nella persona.

Dov'è la bellezza del creato se Dio avesse tutto Cielo o altro? Il mondo ci piace per la sua incredibile varietà. Anche se una persona girasse tutto il mondo e fosse ricchissima, non riuscirebbe a vedere tutte le belelzze del pianeta terra e questo ci ricorda che Dio, nella sua inesauribile bontà e pazienza, tiene sempre cose distinte. Non mettiamo delle barriere a priori. La chiusura del cuore e la ristrettezza della vedute mentali c'entra...i giri sono la capacità di andare a cogliere il particolare ti amo di Dio in quella cosa creata. Dietro una gentilezza di una persona ecc... c'è sempre un ti amo del Creatore, è il Creatore che ha ispirato quella persona a farti una gentilezza. I figli della dv sanno anche che dietro il benefattore c'è il Benefattore che è Dio e quindi ringraziano il Signore. Il don spera che si intuisca quanto si camperebbe bene se si capisse questa cosa. Sant'Agostino diceva che bellezza antica ma sempre nuova. La diversità è una ricchezza da valorizzare e non da distruggere in nome di chissà quale mito a cui dovremmo uniformarci.

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

domenica 18 aprile 2021

La santità: adempimento dei propri doveri

Importantissima lezione di Gesù su come la santità consista essenzialmente ed anzitutto nel compimento perfetto degli uffici e dei doveri che la Divina Volontà ci ha affidato collocandoci in un certo stato di vita. Attenzione a non fuggire dai propri doveri con il pretesto di altre opere buone da compiere. Libro di cielo volume 19, 13 Maggio 1926, 14 Agosto 2020

13 Maggio 1926 Immagine di chi opera per fini umani e chi opera per compiere la Volontà Divina. Come Nostro Signore è il palpito della Creazione. Nell’adempimento del proprio dovere c’è la santità

Importanza di questo scritto fu quelli che nella tradizione della chiesa sono chiamati doveri di stato che in alcuni casi arrivano a quelli che vengono chiamati uffici cioè quegli incarichi che coinvolgono nel proprio operato il bene delle altre persone (vero anche nel piccolo) ma negli esempi che fa Gesù (sindaco, capo del governo, magistrato, ecc...) le cose che fa ha delle conseguenze non irrilevanti nella vita di tante persone. Un folle pensiero quello di chi brama di occupare posti di potere, sono solo immense responsabilità e pericoli perchè Gesù dice: io ti aiuto però chiedo estrema attenzione, puntualità ed estrema diligenza. Nella consapevolezza che se tu commetti un'errore puoi causare la rovina di tanta gente e questo non lo si può far a cuor leggero.

I doveri del nostro stato vengono subito dopo i 10 comandamenti e contengono la dv al 1000%, ricordiamo sempre che si può cadere nella tentazione di pensare che vivere nella dv si riduca ad una serie di forme diverse di pregare che però possono ingenerare una sorta di illusione spirituale. Esempio: io non posso fare 100 atti attuali, fare i giri e poi sono una madre di famiglia e trascuro i figli, il marito, la casa o sono il marito e trascuro mia moglie, figli, ecc... sono un lavoratore, faccio i giri ma poi sto con la testa per aria mentre lavoro, del nostro lavoro (anche di una casalinga che non è una persona di serie b) il suo lavoro ha delle conseguenze. Se fa malamente il letto crea un disagio a chi deve dormire nel letto. La vita nella dv è questa presa di coscienza anche minimale dell'agire sotto gli occhi del Signore.

Figlia mia, il tuo confessore ha trovato cose grandi innanzi a Me, perché quando intraprendeva un ufficio, un impegno, non tralasciava nulla per compiere esattamente quell’ufficio, era attentissimo, faceva dei grandi sacrifici e se era necessario si disponeva anche a mettere la propria vita per fare che il suo ufficio fosse compiuto esattamente; aveva un timore, che nelle opere a lui affidate,..." Gesù

Noi come facciamo le cose nostre? Con amore, attenzione, dedizione? Anche le più piccole. Un punto attinente che chiama in causa i doveri dei genitori, il don si sta accorgendo che una volta c'era il problema della maleducazione, - un minimo di educazione c'era lo stesso - quello che vede il don (spera di sbagliarsi) è che oggi c'è un problema di ineducazione. Ci sono molti ragazzini che sono allo stato brado (e gli fanno pena) che non hanno neanche l'ABC del vivere civile insieme. Non sanno che se una persona sta parlando almeno non la devi interrompere. E' difficilissimo dare una formazione cristiana dove c'è il nulla, san Tommaso d'Aquino diceva che la grazia presuppone la natura e la porta a compimento. Ma la natura oggi (cioè l'umanità) sono devastate. C'è una situazione che si avvicina al nulla - ma da un punto di vista oggettivo: quei genitori dove stanno? (senza voler giudicare le persone) Non sono consapevoli che se il Signore ti dà la grazia di una vita, ti dà fiducia ma quella persona la devi educare.E' una fatica grossa ma tu la devi compiere. Se hai scelto di sposarti e mettere al mondo i figli te ne devi prendere cura (non te l'ha ordinato il medico). Un parroco fosse anche di un paesino sperduto di poche anime, il santo curato d'Ars diceva che la responsabilità di un parroco è enorme. Se uno volesse fare il parroco parroco ne ha da fare. L'ufficio che ti ha dato il vescovo è impegnativo, tu le cure glieli devi dare e se non lo fai vedi cosa succede quando ti presenti davanti a Dio.

Non agitiamoci, però quando una coppia si sposa...tu quando hai giurato davanti a Dio di rimanere fedele al proprio coniuge anche nelle avversità. Amarti ed onorarti, amarti cioè dare la vita. Onorarti..non si litiga e non si offende. Tu hai promesso davanti a Dio di onorare tuo marito/tua moglie davanti a Dio e in privato. Vivere con la capoccia tra le nuvole dimentichi dei nostri doveri è un problema. E bisogna evitare assolutamente - preghiamo lo Spirito Santo - che non accada che mi metto di fare una montagna di cose buone e sante che però mi portano a trascurare quelle che io devo fare.

Una persona che ha la famiglia (esempio esagerato) che sta dalla mattina alla sera rintanata in Chiesa il parroco deve dirgli con tanta carità e amore: vattene a casa perchè se volevi a stare contatto con il tempio di Dio saresti dovuto entrare in un monastero previo discernimento. Tu non puoi togliere il pane dalla bocca dei figli (dice san Paolo) per sfamare i poveri. Davanti a Dio prima hai il dovere di sfamare i figli e nei limiti in cui puoi i poveri. Bisogna fare moltissima attenzione. Perchè i nostri doveri sono ciò su cui - oltre ai 10 comandamenti - ci sarà fatto l'esame nell'altro mondo.

Prima i doveri. Poi tutto il resto. Se una persona è capace di fare una caterva di opere buone e sante dopo i doveri privandosi anche di cose buone per carità Dio ti benedica ma prima i doveri. Queste dinamiche sono molto profonde. Il don ha visto tanta gente cerca - per esempio - nelle parrocchie - qualche incarico anche sciocco e trascura ciò che dovrebbe fare (magari in famiglia latita, i figli chissà quale fine hanno fatto e tu stai in parrocchia giornate intere a dare la comunione ai malati...ma tuo figlio dove sta?). Esempi caricati volutamente per far riflettere me per primo. Su questo punto dobbiamo essere attenti e siccome il Signore lo sa ne ha parlato in questi scritti. Non si può parlare di dv se ci sono dei problemi nell'osservanza dei 10 comandamenti e dei doveri del proprio stato a livello sostanziale.

"..In questo mentre ho visto due persone davanti a me, uno andava raccogliendo pietre, stracci vecchi, ferro arrugginito, pezzi di creta, tutte cose pesanti e di pochissimo valore; poveretto, stentava, sudava sotto il peso di quelle robacce, molto più che non gli davano il valore necessario per sfamarsi. L’altro andava raccogliendo granelli di brillanti, piccole gemme e pietre preziose, tutte cose leggerissime ma di valore incalcolabile..." Luisa

L'immagine di chi raccoglie robacce non è soltanto di chi svolge il proprio dovere in malo modo e svogliatamente, ma sono ad avviso del don, quelle molteplici cose che uno si mette a fare in sostituzione dei propri doveri. Io dovrei fare questa cosa che non mi piace e non mi gratifica, ne trovo un'altra buona e santa ma che mi gratifichi. Questo è operare per fini umani. E quando si agisce per fini umani si percepisce, le persone se ne accorgono, il servizio fatto non aiuta la vita ecclesiale, parrocchiale e nella società. Anzi, perchè poi partono le rivalità, invidie ecc...esaminare la nostra coscienza su questi punti è assolutamente basilare. Noi dobbiamo fare quello che Dio ci chiede di fare non quello che noi ci mettiamo in testa di fare e dobbiamo sempre ritornare, ritornare e se abbiamo fatto delle pecche e ne abbiamo preso coscienza, da oggi in poi si cambia registro. Si tralascia qualcuna delle cose che non sono necessarie o che ci portano a trascurare i nostri doveri. Una cosa che ci porta lontano dai nostri doveri è volontà umana al 100%. Ringraziamo il Signore che ci ha ammonito che su questi punti non bisogna essere leggeri ma si tratta di cose decisive.

Esattamente lo stato di vita e il luogo e stato di vita ci ha messo è quello che Lui vuole. Gli atti nella dv si fanno all'interno nell'adempimento dei nostri doveri di stato.

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

sabato 17 aprile 2021

Sorsi di luce nel Divin Volere

Di nuovo Gesù attraverso l'immagine del sole fa una splendida lezione sulla vita nel Divin Volere, centrata sull'importanza di prendere a larghe mani ogni sorso di luce di Esso facendo in modo di farsi toccare, investire e plasmare dalla sua luce, dandosi in preda alla Divina Volontà e abbandonandosi in essa. Libro di cielo volume 19, 10 Maggio 1926, 13 Agosto 2020

10 Maggio 1926 Così come il sole è vita di tutta la natura, il Voler Divino è vita dell’anima

Brano in cui si approfondisce enormemente la simbologia del Sole presa da Gesù per indicare il mistero della sua Volontà, gli effetti che produce, il grande prodigio della vita in essa. La prima parte fa riflettere sugli effetti della luce sulla Creazione a confronto degli effetti delle tenebre.

"..Sicché se le piante, i fiori, il mare non si facessero investire dalla luce, la luce sarebbe per essi come morta ed essi resterebbero sotto l’incubo delle tenebre, che servirebbero di tomba per seppellirli. La virtù delle tenebre è di dar morte, la virtù della luce è di dar vita, sicché se non fosse per la luce del sole, da cui dipendono tutte e hanno vita tutte le cose create, nulla ci sarebbe di bene sulla terra, anzi sarebbe spaventevole e orribile a vedersi; perciò la vita della terra è legata alla luce.." Gesù

Le creature stesse si espongono alla luce del sole senza la possibilità di farsene a meno. Per la Creazione il ricevere questo dono dal cielo che è causa della loro vita è un fatto disposto dalla dv. Per noi non è così.

"..Onde, se ciò fa il sole per compiere il suo ufficio datogli da Dio, molto più il Sole della mia Volontà che fu dato all’uomo per infondergli la Vita del suo Creatore, oh! com’è più incantevole e bello il sorgere del Sole della mia Volontà sulla creatura, col battere la sua luce su di essa la trasforma, le dà le varie tinte di bellezza del suo Creatore, con l’investirla e plasmarla si addentra in essa e le dà i sorsi di Vita Divina, affinché cresca e produca gli effetti dei beni che contiene la Vita del suo Creatore. Ora, che sarebbe della terra senza del sole?.." Gesù

Tanto bene può fare per tanto quanto la creatura si fa investire dalla dv. Tutto quanto il segreto e la differenza tra noi e la Creazione, la creazione al di sotto dell'uomo non ha il libero arbitrio e non ha la possibilità di sottrarsi alla dv noi sì e possiamo farlo nel piccolo, medio o grande. Il segreto sta qua: nel farsi investire dalla luce della dv. Chi vuole abbronzarsi deve andare al mare a prendere il sole, mentre qua esporsi al sole ha delle contro indicazioni (scottature ecc...) con il sole della dv non ci sono contro indicazioni, si può prenderne quanto sole si vuole h24. Questo significa tantissime cose dalle cose più grandi e generali: vivere all'ombra dei 10 comandamenti, dentro l'osservanza fedele dei doveri del nostro stato, questo è l'ABC, integerrimi nell'adempimento dei nostri obblighi e nell'astenerci da ogni forma di male. Chi cammina dietro Gesù sperimenta che ogni giorno cresce in conoscenza e si fa attento a qualche particolare, possiamo aver raggiunto una buona osservanza nel non compiere il male...ma il bene, lo facciamo? Siamo intraprendenti e operosi nel fare il bene? Moltiplicando il bene? A volte c'è la possibilità di voler fare un bene che però il Signore in quel momento non vuole da noi. Il Discernimento, cosa ci chiede nel momento presente? L'apertura di cuore ed abbandono, la nostra crescita nella santità richiede una graduale trasformazione di noi stessi (opera divina che però richiede la nostra collaborazione).

".. Più brutta e spaventevole sarebbe l’anima senza la mia Volontà, come scende dalla sua origine, come l’incubo delle passioni e dei vizi, più che tenebre, la fa morire e le prepara la tomba dove seppellirla..." Gesù

I Vizi e le passioni sono catene, sono catene oscure e tenebrose che condividono con la caratterista delle tenebre che al buio non si vede nulla, io (e tu che leggi) posso avere delle catene grosse senza che me ne accorgo, ma quando arriva la luce (ecco cosa significa) io lo devo accogliere. Perchè quando la luce divina ci investe, vedere queste catene dentro di noi ci procura una sofferenza psicologica: vorremmo che non fosse così, prenderne conoscenza non è un fatto gradevole. Perchè se prendo coscienza devo cooperare con la grazia di Dio per diminuire o togliere questa problematica. Se succede un brutto episodio purtroppo facciamo un bel capitombolo. Certo, c'è la Confessione a nostra disposizione però c'è una battuta d'arresto nel nostro cammino di luce. Bisogna meditarci sopra.

Il cuore di questa meditazione è lasciarsi toccare dalla luce. L'amore e la volontà di Dio si trova dovunque (nell'aria, nella luce, nei nostri organi umani, nell'acqua che beviamo, nel bene che ci fa il prossimo, la montagna, i fiumi, ecc...) questi sono tutte carezze di Dio non riconosciute come tali. Chi le vive come manifestazioni d'amore divino? Poi anche i Sacramenti, chi è che gode dell'atto d'amore più grande cioè la Messa e la Comunione Sacramentale? La quasi totalità delle persone vive in uno stato di totale incoscienza (che sia colpevole o no lasciamo giudicare a Dio). La dv c'è per tutti ma non è efficace per tutti. Nonostante che la dv - per quanto stai in lei di voler salvi tutti - è condizionata dall'accettazione da parte della creatura. Vuole che tutti le persone siano salve, ma non vuol dire che tutti saranno salvati con la forza. Dev'esserci un'atto volontario della persona per salvarsi e conoscere.

Gira e rigira, alla fine torniamo sempre qua. E anche gli atti tipici che si compiono nella dv (i giri di cui parla Luisa nella seconda parte...

"..Dopo ciò stavo dicendo al mio sommo ed unico Bene: “Amor mio, unisco la mia intelligenza alla tua, affinché i miei pensieri abbiano vita nei tuoi e diffondendosi nel tuo Volere scorrano su ciascun pensiero di creatura ed elevandoci insieme innanzi al nostro Padre Celeste gli porteremo gli omaggi, la sudditanza, l’amore di ciascun pensiero di creatura ed impetreremo che tutte le intelligenze create si riordinino e armonizzino col loro Creatore.” E così con gli sguardi di Gesù, con le parole, con le opere, coi suoi passi e perfino col suo palpito. Io mi sentivo tutta trasformata in Gesù, in modo che io mi trovavo come in atto, in tutto ciò che il mio Gesù aveva fatto e faceva per reintegrare la gloria del Padre e nel bene che aveva impetrato alle creature; il suo ed il mio operato erano uno solo, uno l’amore, una la volontà;..." Luisa

Non sono altro che un'amplificazione, è un'andare a fare nostri tutti questi prodigi fatti dal dv che devono essere fatti nostri. E' un modo di pregare differente e questo genera la vita della dv in noi, questo farsi toccare, attingere e farsi plasmare è un'operazione che dipende da noi e produce effetti se e in tale misura ci disponiamo a riceverli. Con gioia, nella consapevolezza, se l'anima si dà in preda a questa luce esi abbandona in essa la dv compirà in noi la vita Divina nella persona.

".. se l’anima si dà in preda a questa luce, abbandonandosi tutta in essa, il mio Supremo Volere compirà il più grande dei prodigi della Creazione, cioè, la Vita Divina nella creatura..." Gesù

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI