venerdì 23 aprile 2021

Il prodigio primario

Grande lezione di Gesù sulla luce infinita e interminabile della Divina Volontà e sul prodigio di ogni atto compiuto in Essa. La Divina Volontà è lo scopo della Creazione ed è glorificata nel nulla delle creature, mentre è cacciata quando il nulla vuole fare da sé credendosi qualcosa. Libro di cielo volume 19, 27 Maggio 1926, 7 Settembre 2020

27 Maggio 1926 Il Voler Divino involge tutto e tutti nell’unità della sua Luce. Come tutta la Creazione possiede l’unità e chi deve vivere nel Voler Divino possiede quest’unità

Si può dividere in due grandi parti: nella prima grande volo del Signore a cercare per quanto possibile di mostrare a noi mortali la grandezza di quella luce interminabile usando le consuete similitudini del sole (è l'immagine che più si avvicina) ma la cui luce (della dv) è interminabile ed eclissa la stessa umanità di Gesù.

"..E’ tanto compatta tutta questa luce increata, che si rende inseparabile, indivisibile, sicché più che sole possiede l’unità eterna, in cui viene fondato il trionfo di Dio e di tutte le nostre opere. Ora, questo trionfo dell’unità del Supremo Volere, il centro della sua sede, del suo trono, è il centro della Trinità Sacrosanta, da questo centro divino partono i suoi raggi fulgidissimi ed investono tutta la patria celeste e tutti i santi e gli angeli sono investiti dall’unità del mio Volere e tutti ricevono gli effetti innumerevoli, che rapendoli tutti a sé, forma di loro una sola unità con l’unità suprema della mia Volontà; questi raggi investono la Creazione tutta e formano la sua unità con l’anima che vive nella mia Volontà. Guarda, l’unità di questa luce della mia Volontà che sta nel centro delle Tre Divine Persone, è già fissata in te, sicché una è la luce e l’atto, una è la Volontà. Ora, mentre stai facendo i tuoi atti in questa unità, sono già incorporati a quell’atto solo del centro e la Divinità è già con te a fare ciò che fai tu, la Mamma Celeste, i santi e gli angeli e tutta la Creazione, tutti in coro ripetono il tuo atto e sentono gli effetti della Volontà Suprema. Guarda, ascolta il prodigio non mai visto di quell’atto solo che riempie Cielo e terra e che la stessa Trinità, unificandosi con la creatura, si mette come primo atto dell’atto della creatura.” Gesù

Operare nella dv, il brano chiude nella spiegazione nell'importanza del fare gli atti nella dv.

"..“Figlia mia, perché ogni atto sia buono e santo, il suo principio deve venire da Dio ed ecco che la adorazione, l’amore, il moto e tutto ciò che può fare l’anima che vive nel mio Volere, nell’unità di questa luce, incomincia dalla Trinità Divina, sicché riceve il principio dei suoi atti da Dio stesso ed ecco che la sua adorazione, il suo amore, il suo moto, è la stessa adorazione che hanno tra loro le Tre Divine Persone e lo stesso amore reciproco che regna tra il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, il suo moto è quel moto eterno che mai cessa e che dà moto a tutti..." Gesù

Gesù dice nel Vangelo che senza di Lui non possiamo fare nulla (di buono). Non esistono atti buoni e santi che non vengano da Dio, anche gli atti umani per essere buoni davanti a Dio (lo insegna la teologia) devono essere compiuti in stato di Grazia per meritare davanti al Signore. Un'atto compiuto senza la grazia di Dio non ha questa caratteristica di valere davanti a Lui. Chi vive e compie gli atti nel dv, una della caratteristiche di questi atti è trasformare un'atto umano in divino.

".. l’anima in virtù dell’unità della luce che l’involge; perciò il prodigio del vivere nel mio Volere è il prodigio di Dio stesso, è prodigio primario, tutti gli altri prodigi, tutte le altre opere,.." Gesù

Poi Gesù usa un'altra immagine ancora: anche un'atto umano meritorio (in grazia di Dio) quindi che ha il principio della sua causa meritoria nella grazia divina ma non il principio dell'atto in Dio stesso è come la luce artificiale di fronte alla luce del sole. Noi possiamo accendere tutte le candele e lampade del mondo ma è evidente che di fronte alla luce del Sole del mezzogiorno non può essere paragonata a quella delle lampade.

"..Immaginati il sole, che nell’unità della sua luce spande i suoi raggi invadendo tutta la terra se le creature mettessero di fronte alla sfolgorante luce del sole tutte le luci che ci sono nel basso della terra, luce elettrica, luci private, per quante ne volessero mettere, la loro luce resterebbe meschina innanzi al sole, quasi come se non ci fossero e nessuno si servirebbe di tutte quelle luci per avere la luce al passo per camminare, alla mano per lavorare, all’occhio per vedere, ma tutti si servirebbero del sole e tutte quelle luci resterebbero oziose, senza far bene a nessuno. Tali sono tutte le altre opere che non sono fatte nell’unità della luce del mio Volere, sono le piccole luci innanzi al gran sole, a cui quasi non si fa attenzione, ma quelle luci che quando sta il sole non servono e non fanno figure, né bene, scomparso il sole, acquistano il loro piccolo valore, fanno il loro piccolo bene, sono luce nelle tenebre della notte, servono all’operato dell’uomo, ma non sono mai sole, né possono fare il gran bene che può fare il sole..." Gesù

Nessuno sceglierebbe di farsi illuminare dalle lampade e non dalla luce del sole. E Gesù termina spiegando:

"..Eppure lo scopo della Creazione era che avendo messo fuori tutte le cose dall’unità di questa luce del Fiat Supremo, tutti avrebbero dovuto restare nell’unità di Esso, solo la creatura non volle conoscere questo scopo ed uscì dall’unità della luce del sole del mio Volere e si ridusse a mendicare gli effetti di questa luce, quasi come terra che mendica dal sole la vegetazione e lo sviluppo del seme che nasconde nel suo seno; quale dolore, figlia mia, quale dolore, da re si è ridotta a mendicante per mendicare da chi doveva stare a suo servizio.” Gesù

Le candele (cioè la luce dei piccoli atti) non avrebbero dovuto neanche esistere se non ci fosse stata la colpa d'origine, ogni atto compiuto nel dv è un sole che si accende e lo troveremo nell'aldilà eternamente, non è un gioco o metafora. Non è una lampadina ma è un solo. Questa è la grande tragedia (ridursi a mendicare da re). La tragedia dell'aver perduto questa dignità e questa possibilità di vivere una vita divina fino a questo mondo.

Gesù in qualche modo soffre nel vedere come stiamo ridotti, ad avviso del don è un'ottimo pensiero che può condurci facilmente alla preghiera profonda. Mettersi davanti al SS. Sacramento o nella propria stanza, ripensare a queste cose e pensare al dolore di Gesù - contrasto tra una vita meravigliosa e quello che vediamo in giro - stamattina (il giorno della meditazione) il don leggeva una pazzia, in Danimarca non ci sarà più un figlio down, aborti gratuiti e quindi lo fanno fuori prima. Questo non è per qualche strano motivo del don ma è perchè i bambini down li ammazzano tutti, il don leggendo queste cose, l'aborto (abominevole delitto) se si potesse vedere la nefandezza di questo crimine si inorridirebbe. Chiamate a vette tanto alte l'uomo sta degradato a causa della volontà umana. Nessuno è obbligato a trasformare la terra in una macelleria, nessuna donna è obbligata ad abortire. Pensare sul dolore di Gesù e poi Luisa dice:

"..Gesù tutto afflitto e dolente ha fatto silenzio ed io comprendevo tutto il dolore che lo trafiggeva, sentivo in me questo suo dolore che mi penetrava fin nelle più intime fibre dell’anima mia, ma io volevo a qualunque costo sollevare Gesù e sono ritornata ai miei soliti atti nell’unità del suo Volere, conoscendo che Lui passa facilmente dal dolore alla gioia quando la mia piccolezza si tuffa nella luce inaccessibile della sua Volontà..." Luisa

Poi Gesù chiede a Luisa di non uscire dalla dv, e Luisa sentendosi un nulla (chi sono io per compiere un'atto divino ecc...) ed è bene che sia così (figlio della nostra evidente limitatezza) Gesù risponde:

Figlia mia, questo sentire di più il tuo nulla non si oppone al vivere nel mio Volere, anzi è un tuo dovere. Tutte le opere mie sono formate dal nulla e perciò il Tutto può fare quello che vuole. Se il sole avesse ragione e gli si domandasse: “Che fai di bene, quali sono i tuoi effetti, quanta luce e calore contieni?” Risponderebbe: “Io non faccio nulla, so solo che la luce datami da Dio è investita del Voler Supremo e faccio ciò che vuole, mi stendo dove vuole e produco gli effetti che vuole; e mentre faccio tanto, io resto sempre nulla e il Voler Divino fa tutto in me.” E così tutte le altre opere mie, tutta la gloria loro è di restare nel nulla per dare tutto il campo alla mia Volontà di farla operare...." Gesù

Ecco perchè la superbia e la vangaloria sono peccati di una stupidità sconfinata o quando ci attacchiamo a qualcuno, se una persona fa qualcosa di buono non viene dalla creatura ma da Dio. La creatura l'unica cosa che può fare è mettersi in condizioni di ricevere tutto quello che Dio vuole dargli, fare quello che Dio vuole. Invece diamo gloria a noi stessi quando vogliamo fare senza la dv, quando uno si mette a fare da sè che esce dalla dv e pretende di dare gloria al suo nulla. L'uccellino che canta, di chi è che la gloria? Pensiamo a noi stessi, il don che sta parlando si ritrova ad essere prete senza alcun merito, battezzato, è chiaro che non è un'automa nella vita --- quando uno guarda con attenzione lui parla e dopo 5 minuti si è già dimenticato di cosa ha detto. Un'uccellino che canta, chi gli ha messo le note nella gola? Fa quelle melodie perchè Dio l'ha programmato in quel modo. Se si opera senza la dv si andrà a finire al di sotto delle bestie. Tanti nostri fratelli e sorelle vivono ahimè oggi al di sotto del livello di degradazione delle bestie ma questo è il salario amaro di chi crede fare da sè. IL nulla produce nel migliore dei casi nulla, nei peggiore dei casi morte,dolore e distruzione ... cioè il teatrino quotidianamente sfila sotto i nostri occhi.

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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