mercoledì 14 aprile 2021

Somigliare a Dio? Si può (anzi, si deve)!

Gesù alita in bocca a Luisa ripetendo il gesto che Dio fece nella creazione dell'uomo, quando con l'alito infuse nell'uomo l'anima fatta ad immagine e somiglianza divina. Per significarle che l'anima che vive nella Divina Volontà deve essere riconoscibile come tale attraverso i suoi lineamenti visibili: la sua fisionomia, i suoi modi, il suo parlare, il suo modo di amare e pregare. Libro di cielo volume 19, 1 Maggio 1926, 10 Agosto 2020

1 Maggio 1926 Chi vive nel Voler Divino viene alimentato dall’Alito Divino e chi non vive in Esso è un intruso, un usurpatore dei beni di Dio e riceve i beni a titolo di elemosina.

"..sicché quell’alito che con tanto amore sprigionai dal mio seno nella creazione dell’uomo, per infondergli la mia somiglianza, continuo a mandare nell’anima che vive nella mia Volontà, per formare le mie vere immagini ed i grandi portenti che avevo stabilito di formare nella Creazione, per causa delle quale tutte le cose furono fatte..." Gesù

Esplicito riferimento a Genesi 2 dove Dio crea l'Uomo alitando nel fango dopo aver plasmato il corpo. Gesù ripete questo gesto - realmente - con Luisa

Mi sentivo tutta immersa nel Voler Supremo ed il mio dolce Gesù è uscito dal mio interno e stringendomi forte a Sé ha messo la sua bocca vicino alle mie labbra e mi ha mandato il suo alito onnipotente, ma chi può dire ciò che sentivo in me?..." Luisa

Soffio, la parola in ebraico, vuol dire anche anima, questo gesto che sembra alludere in maniera simbolico- reale al fatto che la parte spirituale di ogni essere umano viene sempre direttamente da Dio. Noi sappiamo che papà e mamma ci hanno donato il corpo fisico e temperamenti con le sue caratteristiche ma l'anima no. Che è successo con il peccato originale? Abbiamo perso la somiglianza con Dio e l'immagine è stata sfregiata, quando Gesù commenta il suo alitare dice:

Figlia mia, essendo tu nata nel mio Volere, è necessario, è giusto e decoroso che in Esso viva, cresca e ti alimenti e che acquisti le prerogative di vera figlia del mio Volere, nessun lineamento estraneo né cosa che al mio Volere non appartiene si deve vedere in te; sicché, dalla tua fisionomia, dai tuoi modi, dal tuo parlare e perfino dal modo come tu ami e preghi, si deve conoscere che sei la figlia della mia Volontà...." Gesù

Se i miei tratti e modi non assomigliano a quelli divini, noi non stiamo vivendo nella dv. Quando una persona vive nella dv non si vede - la vita nella dv è vita interiore e nascosta, non si compiono cose appariscenti o che attirino l'attenzione - però c'è l'atmosfera divina. Supponiamo di incontrare una persona che abbia il profumo, noi non lo vediamo direttamente (il profumo) ma ne avvertiamo l'odore. Chi incontra una persona che vive nella dv deve incontrare il cielo. Di noi si vede come parliamo, i modi, l'atteggiamento del volto (volto sereno? disteso? solare? sorridente? Volto buono, cordiale, affabbile, ecc...), che modi si ha? Garbati, nobiliari e signorili, raffinati e belli ecc...? Il parlare: parlare è una cosa molto importante, di cosa parliamo, di cosa, quando e come parliamo? Il modo in cui ci esprimiamo, lo stile del nostro colloquiare, si può essere freddi, taglienti, superbi, aggressivi, offensivi, volgari, alteri ecc.. tutte queste cose non hanno niente di dv.

Parolacce mai e per nessun motivo (sono i diavoli che si esprimono a parolacce), se non scompaiono esse il don non crederà mai alla presenza della dv nella persona. I modi anche di parlare. Quel modo bello, garbato, gentile, rispettoso, ecc... scherzare senza mai scadere (quando ci sono le circostanze con le persone che ci conoscono). La Facezia simpatica ci sta, la santità non vuol dire la seriosità pesante. Dobbiamo pensarci per esaminarci e la dv presuppone ed esige il nostro lavoro: se io mi sorprendo in qualche caduta, le cadute devono sparire. La fisionomia, come dire globale: come stiamo a tavola? Un tempo il don aveva sentito dire: un signore si riconosce come sta a tavola a mangiare e al tavolo da gioco. Anche nel nostro giocare - il gioco di per sè non è una cosa interdetta (certo bisogna vedere con cosa gioco, quanto, ecc...) ad un figlio di Dio. C'è modo e modo di fare tutte quante le cose. Oggi si bada all'esteriore in maniera tutto sballata, al fine di essere desiderati e poi per poter consumare qualcosa di illecito. Non è una cosa buona. Tra l'altro per queste cose si fanno sacrifici e torture che non si fanno per Dio. Nella dv si fanno le stesse cose con un fine differente. Un figlio dv non fa le cose per essere poi guardato dal prossimo (tipo mangia in maniera controllata per la prova costume). Il don non riesce ad immaginarsi Gesù e Maria obesi perchè erano divini, se non diventi obeso si vede una persona dai tratti proporzionati. Fisionomia, modi...non possiamo offendere nessuno per nessun motivo o scendere in discussioni e polemiche, non sono cose divine. Gesù ha fatto polemiche solo in qualche circostanza. Ma erano situazioni straordinarie. E' bello vivere divinamente. Dal momento con cui tu ami e preghi. Come sto davanti a Gesù e alla Madonna? Io davanti a Dio non posso comportarmi come se stessi da solo, tutti abbiamo questo problema, si tratta di una sensibilità da acquisire. Come amo io Gesù e Maria? E' chiaro che i crocifissi li abbiamo, dare un bacio al crocifisso gli fa arrivare il bacio, dare un bacio ad una statua della Madonna (bel gesto di devozione) è un'atto d'amore e di devozione. Sono limitati fino a quando siamo in questo mondo, come sto in Chiesa? Come mi inginocchio? Come prego? - certo ci stanno anche le nostre miserie - come sto alla presenza di Dio? Come stiamo all'adorazione, come ringrazio dopo la Comunione?

Come ami tua moglie o tuo marito? Quanto lo sente? Come lo sente? Prova rischiosa: tu ti senti amato/a da me? - chiedergli questo. Il don è un prete, si sentono amati da me (da prete) le persone che entrano in contatto con me? Una persona che sente una meditazione del genere come ne esce? Il modo con cui si parla. Ci dovrebbe venir voglia di diventar divini, c'è questo stile divino?

Gesù alita perchè quando Lui ha alitato perchè l'uomo fosse simile a Lui. Se qualcuno ci guarda, osserva ed ascolta può dire ecco un figlio/a della dv? E' una persona divina - non che vola o fa gesti strani - ? Le persone che stanno intorno a noi, si sentono amate da noi? Un gesto gentile, magari faccio passare chi non avrebbe la precedenza, se non c'è questo, dobbiamo ancora crescere. La vita nella dv è una cosa meravigliosa e si può vivere.

"..Perciò sospiro tanto chi vive nel mio Volere, perché essa sola non mi renderà deluso nello scopo della Creazione, essa sola godrà per diritto le cose da Me create, perché essendo la mia Volontà una con la sua, ciò che è mio è suo e con diritto può dire: “Il cielo, il sole, la terra e tutte le altre cose sono mie, perciò voglio godermele, anche per fare onore a quella Suprema Volontà che le ha create e che regna in me.” Gesù

Vivile come se fossero tue, sappi che Dio gioca con te ed è contento che tu ne goda, ne godrai nella misura in cui vivrai in questo modo.

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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