sabato 11 maggio 2024

Il più grande di tutti i sacrifici

Gesù spiega come la vita nella Divina Volontà consiste nel non dare vita ad un solo atto di volontà umana. Solo la Madonna lo fece in modo perfetto. Come Gesù lavorò Luisa per farcela arrivare. Libro di Cielo, Volume 34, 4 Luglio 1936, Mercoledì 13 Settembre 2023

4 Luglio 1936 Come un atto di volontà umana può guastare l'ordine Divino e le sue opere più belle. La prima cosa che Dio vuole è la libertà assoluta. Come la Divina Volontà formerà tanti Gesù dove Essa regna.

Per comprendere bene questo brano, dobbiamo, ad avviso del don, specchiarci nell'unica creatura che ha vissuto queste cose con perfezione, il don non vuole far glosse a Gesù - se qualcuno ci riuscirà a vivere queste cose è tantissima roba, ma il don non crede che ci siano creature umane che possano vivere questa cosa in maniera perfetta - per Luisa Gesù si è inventato alcune cose e adesso le vedremo. Gesù ci parla di un punto fondamentale: di quello che è la vita nella dv nella sua profondità: che la nostra umana volontà non deve aver più nessun atto proprio. Il don quando ci pensa, dice: cosa può significare? Non possiamo metterci in una condizione di astensione, il don è venuto a fare la meditazione perchè la vuole fare, è evidente, non è una necessità ineluttabile e quindi per fare la meditazione deve fare un'atto di volontà - ma è un'atto di umana volontà o di divina volontà? Il don ritenendosi l'ultimo arrivato vorrebbe sentire un parere di esperti. Quando si parla dell'Assunzione di Maria al Cielo (nel libro della Madonna nel Regno della Divina Volontà) in cui gli angeli stessi si stupiscono di ciò che vedono. La Madonna non ha MAI fatto la sua volontà ed è per questo che è stata così abbellita. Contemplando la Madonna che ce l'ha fatta a vivere in questo modo, inanzittuto abbiamo un pò di consolazione - uno di noi ce l'ha fatta e possiamo avere un sprone: la Madonna era una di noi, le opere di Gesù sono state fatte anche per darci l'esempio. E' chiaro che l'esempio di Cristo lo possiamo imitare in maniera non perfettissima - difatti si parla dell'Imitazione di Cristo (libro). Luisa sente la sua umana volontà sotto quella divina:

La mia povera mente non sa stare senza che giri e voli nel Voler Divino e la mia povera volontà umana, si sente come sotto la pressione della Divina Volontà e pensavo tra me: Ah! sì è bello, si sente la vittoria, il trionfo, il dominio, la felicità, le belle conquiste del vivere nel Voler Divino, ma l'umano volere, mentre si sente vivo, deve continuamente morire,..." Luisa

Questa è la prova delle prove. Cercare occasioni per far morire il nostro volere umano, le occasioni che ci mette di fronte il Signore e gli strumenti che noi dobbiamo scegliere. Per esempio, le anime che Dio chiama a particolare missione o perfezione - successo nel corso della Storia - devono essere vincolate dalle obbiedienze strette esercitate nei confronti di chi ha la potestà di esercitarle. Quando un tempo gli istituti di vita consacrata erano degni di questo nome, - Padre Pio diceva del suo noviziato che se non avevi la vocazione, dopo tre giorni scappavi perchè lì ti massacravano sull'umiltà e sull'obbedienza e se non avevi la vocazione scappavi. La cosidetta obbedienza religiosa si esplcia nell'ambito del lecito. La superiora di Santa Rita diede l'ordine alla santa di inaffiare un ramo secco, è peccato farlo? No. Può darmi quest'ordine il superiore? Sì. Le uniche obiezioni potrebbero arrivare dai nostri ragionamenti: ma che senso ha fare questa operazione? Ma questo significa iniziare ad aprire le porte alla disobbedienza e fare la propria volontà. Non succede nulla ad innafiare quel ramo, quindi fallo. Che te ne importa? Non hai perso tempo perchè stai eseguendo un'ordine da parte del tuo superiore e stai meritando davanti a Dio. Il superiore si è sbagliato o mi vuole mortifacare volontariamente o mi è stata data un'obbedienza indiscreta...ne risponderà il superiore. Fai e basta. Solo che quasi nessuno di noi ha questa possibilità - bisogna entrare in qualche monastero o convento, anche oggi la vita religiosa è in profonda decadenza salvo qualche rara eccezione. E chi non regge esce e se ne va, perchè la volontà umana si ribella. Non cede e non muore. I tre voti - castità, povertà ed obbedienza - l'ubbidienza è la prova del 9. Negli ordini ci sta la regola che la regola del monastero la bisogna osservarla bene. Ma fare queste cose è fare la divina volontà, non vivere in essa.

"..fare ciò che Lui vuole mentre l'umano volere sta al suo posto, può fare solo ciò che fa Dio, ma di suo deve tutto smettere, questo è il sacrificio dei sacrifici, specie in certe circostanze. Oh come è doloroso sentir la vita e tenerla come se non si avesse, perché il Fiat Divino non tollera che neppure una fibra di voler umano agisca nel suo..." Gesù

Non è soltanto e in qualche volta far morire il proprio volere.

".. è vero che è il sacrificio dei sacrifici, nessuno altro sacrificio può eguagliare il peso, il valore, l'intensità del sacrificio di vivere senza volontà, tanto che ci vuole la vita perenne, il miracolo continuato del mio Voler Divino per poter resistere a questo sacrificio, tanto che di fronte ad esso gli altri si possono chiamare ombre, pitture, dipinti, giuoco di fanciulli, le creature piangono per un nonnulla, perché c'è l'umano volere, che nelle pene, negli incontri dolorosi, nelle opere non si sente disfatto, senza vita, senza soddisfazioni, perciò i sacrifici si sentono oh quanto più leggeri, però svuotati di Dio, di santità, d'amore, di luce, di vera felicità e forse neppure esenti da peccati, perché l'umano volere, senza il mio, non può fare mai cose buone e sante..." Gesù

E poi Gesù spiega che l'operato divino non dev'essere intralciato. Non c'è stato nella Creazione, non c'è nei santi ecc... ma c'è intralcio in noi. Siamo noi che diciamo no, no e no.

"..ma la mia croce e tu lo sai, in quale labirinto mi hai messo... mi sento inceppata ed umiliata fin nella polvere, avevo bisogno e tu lo sai di chi... senza potermi io stessa aiutare e non un giorno, un anno, oh come è duro, lo so che solo il tuo Volere mi dà la forza, la grazia, perché da me stessa non avrei potuto resistere e sentivo tale amarezza da sentirmi morire...." Luisa

Il don ha letto la vita di un sacco di santi e mistici, ma quella cosa del tutto peculiare data a Luisa, (l'irrigidimento fino a quando non veniva benedetta dal sacerdote...), magari voleva lavorare al tombolo ma non poteva far nulla... ma stando immobile Luisa faceva la volontà divina - anche se non faceva nulla, era volontà divina. Questa cosa estrema era funzionale al fatto che Gesù voleva annientare la volontà umana di Luisa.

"..Senza nulla, non si fa nulla, perciò tu per ricevere e noi per dare cose nuove, dovevamo disporre croci nuove, che unite al lavorio continuo del nostro Volere dovevano preparare il tutto per un atto così grande...." Gesù

La Madonna è l'unica che non ha mai fatto un'atto di volontà umana, ma tra le povere creature mortali - Luisa pur avendo già fatto il Matrimonio Mistico e si era offerta come vittima, Gesù si è dovuto inventare anche questa croce nuova - doveva venire sempre un sacerdote per tirarla fuori.

Questo che ci portiamo a casa da questa meditazione non è la depressione. E' il fatto che sicuramente Nostro Signore ci sta già lavorando con tutto quello che accade, per abbattere questo mostro della volontà umana che abbiamo ma noi dobbiamo essere docili. Ma se uno sclera, protesta ecc... Nostro Signore fa come fanno i preti quando una persona chiede la direzione spirituale, ok, ma appena il don dice mezza cosa neanche in forma precettiva ma come consiglio, orientamento, ecc... partono 400 obiezioni. A quel punto bisogna assumersi la responsabilità delle proprie decisioni: o uno sceglie la direzione spirituale con tutto quello che ne consegue o no. Se il don ti deve guidare, non è che la macchina decide lei il percorso per arrivare alla meta, ma occorre un 'autista. Come noi cooperiamo con questa cosa? Il don crede con il solito esercizio che davanti al Signore tu ti devi chiedere: per amore Suo, sapresti essere pronto a qualsiasi rinuncia? Magari chiamando per nome i sacrifici possibili? Qual'è stato il più grande sacrificio chiesto alla Madonna? Assistere alla passione e morte del Figlio, la Madonna non è morta di dolore solo per un miracolo. Ma una personalità come la Sua, così delicata e sensibile...il don non potrebbe guardare una crocifissione reale. E il don è un'animaletto in confronto alla delicatezza della Madonna. Fare quell'esercizio davanti al Signore, essendo sinceri, secondo il don potrebbe aiutare a progredire nell'abbattere la propria volontà umana.

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

mercoledì 8 maggio 2024

La Volontà Divina è tutto e tutto è Volontà Divina

Gesù mostra come la Volontà Divina sia tutto nella Santissima Trinità, nella Creazione e nei beati del Paradiso. Sulle creature umane in terra, invece, è bloccata e inceppata dall'umana volontà e da questo dipende la causa di tutti i nostri guai. Libro di Cielo, Volume 34, 14 Giugno 1936, Martedì 12 Settembre 2023

14 Giugno 1936 Dio e la sua Volontà, la sua Volontà con la Creazione, la sua Volontà con gli esseri Celesti, la sua Volontà in disaccordo con l'umana famiglia .

Bellissimo brano ci mostra una grande verità che non dobbiamo dimenticarla mai, bisogna intenderla rettamente (e anche qua la volontà umana fa i suoi danni). Però è vera e Gesù l'ha ripetuto chiaramente: la Volontà divina è tutto e Gesù ha detto tutto è volontà divina (bisogna intenderla con le molle, ci sono delle situazioni in cui non la si può applicare in maniera spregiudiata - se Gesù al termine del brano dice che..

"..Quante nostre opere spezzate e non effettuate, quanti vuoti divini e riempiti forse di passioni, di peccati! Bellezza non vi è, ma deformità da far pietà. Perciò sii attenta e fa’ che il nostro Volere regni e viva in te." Gesù

Dove regna la volontà umana la divina volontà non c'è e quindi non tutto è volonta divina (specie tra noi creature). La volontà umana ha la capacità di trasformare in veleno pure le cose più belle e sante, quindi attenzione a non fare applicazioni spregiudicate delle cose dette da Gesù. Gesù oggi, un pò come ieri, quando ha fatto i giri nel Fiat Redimente (concezione di Gesù, nascita, esilio, la sua vita nascosta, ecc..) oggi Gesù ci mostra come la Divina volontà regna in Dio, poi nella Creazione, negli angeli e santi e poi avrebbe dovuto regnare nell'umana famiglia. Ed è per questo che da 2000 anni stiamo invocando il Regno, il don sogna - vorrebbe vivere nel dv - ma si rende conto che ogni tanto sta lontano e anche con tutti gli sforzi a volte - con tutte le aspirazioni che si accendono con queste cose - sembra di rimanere con un pugno di mosche in mano. Il don sa che le percezioni che abbiamo di noi stessi, non possiamo fidarci di quelle, magari la gente pensa che io sia chissà a quali livelli ma il don si rende conto che come sto io e come stai tu, lo sa soltanto il Signore. Quante cose che non piacciono al Signore io potrei fare e non me ne rendo conto. Fino a quando il Signore ci manda qualcuno che ci fa capire le cose è buon segno, la correzione quando è divina o quando è umana (un genitore che corregge il figlio, un parroco che corregge i fedeli, un direttore spirituale ecc...) sono sgradevoli, sono mortificazioni però sono anche delle cose buone: ti corregge chi ti ama e per quanto riguarda la dimensione umana, il don non vorrebbe mai mortificare nessuno. Al don gli dispiace ma a volte deve farlo per forza perchè altrimenti l'anima non crescerà. Sarà così anche per l'Altissimo? Forse in qualche modo anche Lui è un pò dispiaciuto nel fatto che ci deve correggere e mortificare, ma voi cosa fareste? La cosa fondamentale che dobbiamo comprendere, è che a causa delle nostre innumerevoli miserie, è che la volotà divina è il principio della beatificazione. Non esiste nulla, non c'è nulla di così santo, così bello, pertetto ecc.. come la Volontà divina.

"..la nostra Divinità non fa altro che un suo atto continuo, non facciamo mai volontà di alcuno, ma sempre la nostra,.." Gesù

Noi dovremmo piombare in ginocchio, perchè solo Dio può farlo. Noi abbiamo le indicazioni delle località, che indicano la zona dove una persona è arrivata. In Paradiso c'è la scritta Sia Fatta La Volontà di Dio, nessun dubbio.

"..se mai sia in Cielo potesse entrare un solo atto, un sol respiro che non fosse Volontà Divina, la Patria Celeste perderebbe tutto l'incanto, il bello, il fascino di cui è investita, ma ciò non può essere..." Gesù

In Paradiso non si entra nemmeno se si ha un'imperfezione involontaria non purificata. Una cosa che è oggettivamente imperfetta che io la faccio non sapendo che lo sia. E' vero che il peccato si trova nella Volontà, se tu fai una cosa oggettivamente non perfetta non ti perfezione e qualcosa ti lascia - se ci fosse la volontà il danno sarebbe più grande ma non si entra in Paradiso con questa imperfezione. La Creazione è uno specchio fedele, noi non siamo capaci di vedere lo splendore della Creazione però c'è, il nostro peccato ha fatto danni anche lì, il nostro peccato ha fatto dei danni anche lì, il mondo non è bello a causa nostra, i guastafeste, i pastrocchiatori siamo. Al don dispiace dirlo ma questa è la verità. E poi la Volontà divina regna negli Angeli e santi.

"..In terzo luogo vengono tutti gli Angeli, i Santi e i beati della Patria Celeste. Essi girano intorno al nostro Essere Supremo e respirano la forza, la santità, l'amore, le gioie infinite, le felicità senza numero del Volere Divino, formano una sola vita con Esso, sentono questa vita dentro come vita propria, la sentono di fuori dove le porta il pelago sempre nuovo delle felicità divine, ma uno è l'atto che si forma in Cielo: Volontà Divina, uno è il respiro, una sola cosa si vuole: Volontà Divina,..." Gesù

San Tommaso d'Aquino diceva, appena una persona vede Dio, la sua volontà si uniforma perfettissimamente a quella divina e vorrà solo quella e non è una limitazione ma è la perfetta libertà. E poi vengono le dolenti note:

"..In quarto luogo viene l'umana famiglia, essa gira intorno a noi, ma siccome la loro volontà non è una con la nostra, non respirano il nostro Volere che mette l'ordine, la santità, l'unione, l'armonia col suo Creatore e perciò resta sparpagliata, disordinata e come smarrita da noi, sono esseri infelici, perché la pace, la felicità, l'abbondanza dei beni sono da loro lontani e tutto il male deriva dal fatto che la nostra Volontà non è la loro, non ci respiriamo a vicenda e ciò impedisce la comunicazione dei nostri beni, la perfetta unione col nostro Ente Supremo..." Gesù

Noi siamo messi male. Guardiamo la nostra vita, essere infelici e da dove viene? C'è solo un grande problema sul pianeta terra: che la volontà divina non regna in noi, solo questo è il problema. La nostra volontà umana è libera e non basta dirlo, sicuramente qualcosa non funziona o non ci si crede abbastanza (perchè non regna in me) o non si impegna abbastanza.. Il don non sa perchè la dv non regna in lui.

"..La nostra mano creatrice che doveva formare il suo capolavoro ed il più bello in ciascuna creatura, siccome manca la nostra Volontà, viene arrestata, non trova le loro anime disponibili, adattabili per rendere fattibile la nostra arte Divina, se manca il nostro Volere non sappiamo che farne di quella creatura. Ecco la causa per cui sospiriamo tanto che regni la nostra Divina Volontà e vi formi la sua vita in esse, perché la nostra opera creatrice è inceppata, i nostri lavori sospesi, l'opera della Creazione è incompleta e per ottenere ciò una dev'essere la Volontà del Cielo e della terra, una la vita, uno l'amore, uno il respiro e questo è il più gran bene che vogliamo alle creature, dobbiamo fare ancora tante opere belle, ma il volere umano ci impedisce il passo, lega le nostre braccia e rende inerti le nostre mani creatrici...." Gesù

Quante opere edili in Italia sono rimaste bloccate? San Paolo diceva che fa il male che non vuole e non il bene che vuole.

"..Ora tu devi sapere, che come la creatura si decide a vivere di Volontà Divina, mette al sicuro la sua salvezza, la sua santità, noi stiamo in essa come in casa nostra e la sua volontà ci serve come materia in cui in ogni suo atto pronunziamo il Fiat per formare le nostre opere degne di Colui che l'abita, facciamo come un re che si serve delle pietre, dei tufi, dei mattoni e della calce per formarsi una Reggia sontuosa da fare strabiliare tutto il mondo, povero re se non avesse le pietre, le materie necessarie per formarsi la reggia, nonostante tutta la sua buona volontà e le monete che potrebbe spendere per formarla, pure mancando le materie prime, resterebbe senza reggia..." Gesù

Impegnamoci, andiamo avanti anche se non sembra che accada nulla. Che facciamo? Preghiamo il Signore, proviamoci per far vedere al Signroe che ci stiamo mettendo lo sforzo.

"..Oltre a ciò il nostro amore, la nostra eterna Sapienza ha stabilito tutte le grazie che dobbiamo dare alla creatura, i gradi di santità che deve acquistare, la bellezza con cui la dobbiamo imperlare, l'amore con cui ci deve amare e gli atti stessi che essa deve fare..." Gesù

Quanto santo diventerò io che leggo? Le bellezze con cui il Signore ci abbellirà e gli atti stessi che dobbiamo fare. Dio ha predisposto le opere buone che dobbiamo fare, il problema è che se regna il FIAT è tutto a posto, ma altre volte bisogna riscrivere completamente dei capitoli,

"..Quante nostre opere spezzate e non effettuate, quanti vuoti divini e riempiti forse di passioni, di peccati! Bellezza non vi è, ma deformità da far pietà..." Gesù

Dovremmo chiedere come San Paolo chiedendo di essere liberati dai guai o potremmo pregare come san Filippo Neri: Signore tiemmi le mani sulla testa altrimenti facciamo disastri.

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

domenica 5 maggio 2024

Gesù mostra l'operato della Divina Volontà nella sua vita terrena

Un meraviglioso giro di Gesù negli atti della Divina Volontà nei misteri della sua vita terrena, dall'incarnazione alla risurrezione. Libro di Cielo, Volume 34, 31 Maggio 1936, Lunedì 11 Settembre.

31 Maggio 1936 Come la Divina Volontà racchiude tutti gli atti della vita di Gesù come in atto di ripeterli sempre per amore delle creature. La vita di Gesù simboleggia il richiamo del regno della Divina Volontà sulla terra.

"..Da Nazaret passai al deserto dove c'era massima solitudine e la maggior parte degli animali feroci che mi circondavano, assordavano il deserto coi loro ruggiti, ed erano simbolo della mia Divina Volontà. Quando Essa non viene conosciuta, si forma il deserto intorno alla creatura ed una solitudine che fa orrore e spavento, viene disertato il bene e l'anima si sente circondata più che da animali feroci, dalle sue passioni brutali che mandano ruggiti di rabbia, di bestiali furori, di crudeltà, di ogni sorta di mali. La mia Santa Umanità andava passo passo rintracciando tutti i dolori che aveva sofferto la mia Divina Volontà per ripararla e richiamarla di nuovo a regnare in mezzo alle creature. Posso dire che ogni mio palpito, respiro, parola, passo e pena, era il richiamo continuo della mia Volontà per farsi conoscere dalle creature e farla regnare e chiamava loro in Essa per far conoscere il gran bene, la santità, la felicità del vivere nel Fiat..." Gesù (una parte, perchè è tutto il brano)

Oggi Gesù ci ha fatto una bella lezione che è un gigantesco giro fatto dal Signore stesso nei misteri della sua vita. Iniziando con il concepimento per finire con la sua Resurrezione. Questo ci fa comprendere che la vita di Gesù è stato un continuo sollecitare la Divina Volontà - che era Lui stessio come spiega - a tornare a regnare sulla terra. Questa operazione non si può fare senza il consenso e concorso libero della creatura. Ma uno potrebbe pensare: ma Lui è Dio, cosa gli costa far ritornare la Divina Volontà sulla Terra? Se volesse farlo senza le nostra volontà non ci mette nulla. Dio potrebbe farlo, potrebbe violentarci, - i diavoli durante certe circostanze sono costretti (durante gli esorcismi) a piegarsi e a dire certe cose attinenti alla liberazione dei pazienti ed ad altre cose - Padre Bamonte gli ha fatto confessare qualche verità di Fede). I diavoli hanno detto che quando Gesù Cristo si affaccia all'inferno, con la forza della sua Potenza li fa mettere tutti quanti in ginocchio, i diavoli non si metterebbero mai in ginocchio. Siamo noi che dovremmo metterci in ginocchio davanti a Gesù Cristo - e i diavoli fanno le ironie. Se Dio volesse qualcosa, non ci sarebbe nessuna possibilità di oppporsi. Poi comunque c'è un Regno oggettivo della Divina Volontà - la creazione e la conservazione dell'essere nel quale tutte le persone sono debitrici nei confronti dell'Altissimo.

Gesù parla del concepimento, è il Verbo che si fa carne, è la Divina Volontà che si va ad unire con la natura umana. In Gesù c'era la volontà divina e quella umana, che aveva compito di stare sottomessa a quella divina. Gesù aveva una volontà umana libera come la nostra ma non ferita come la nostra.

".."Mia piccola figlia del mio Volere, il mio amore vuole sfogarsi, sente il bisogno di far conoscere a chi vuol vivere di mia Volontà ciò che io feci e faccio, perché ritorni a regnare e a dominare in mezzo alle creature. Tu devi sapere che tutta la mia vita non fu altro che il richiamo continuo della mia Volontà in mezzo ad esse ed il richiamo delle creature nel mio Fiat Supremo, tanto che come Mi concepì, così simboleggiò il richiamo, il ritorno di far concepire nelle creature la mia Volontà, che con tanta enormità avevano messo fuori dalle loro anime e richiamò loro a concepire in Essa. Come nacqui così la mia nascita richiamò a rinascere il mio Volere in tutte le opere umane, in tutte le mie lacrime infantili, vagiti, preghiere e sospiri; con le mie lacrime e sospiri richiamai la mia Volontà nelle lacrime, pene e sospiri delle creature, affinché nulla facessero senza sentire la forza, l'impero della mia Volontà che regnava in loro, la Quale, impietosita dalle lacrime mie e dalle loro, avrebbe dato loro la grazia del ritorno del suo regno..." Gesù

Tutto quello che Gesù bambino faceva, richiamava la Divina Volontà. Poi c'è la fuga in Egitto. E qua, per capire quanto ancora siamo vicini o lontani, facciamo un check-up: quanto ancora ci tiranneggiano le passioni? (che non sono solo i moti della lussuria), accanto ad essa c'è la facilità di arrabbiarsi, di perdere il controllo di noi stessi e quando accade - in qualche modo di esprimersi o sconveniente o volgari... la passione dell'invidia...le passioni sono l'inclinazione verso il male che noi abbiamo dentro il nostro cuore (ne approfondiremo questo argomento su un ciclo di catechesi sul Mistero dell'Uomo). L'ira è una passione, la più violenta di tutti. Gesù si è arrabbiato qualche volta ma a comando, non a trascinamento. Gesù si arrabbiava quando c'era una situazione in cui bisognava arrabbiarsi per fare un gesto forte - per scacciare i mercanti dal tempio per esempio - Gesù non era tiranneggiato dalla passione dell'ira. La signoreggiava e la usava al servizio del bene cosa che è difficilissima. Noi è già mezzo miracolo se riusciamo a dominare noi stessi. La passione del piacere - il piacere è una passione, una delle 11 passioni dell'essere umano. Il piacere è stato creato da Dio come passione non per compiere piaceri illeciti. Il piacere tende a sfogarsi in quel modo (lussuria per esempio) dopo il peccato originale - e appena si compie un gesto cattivo si rimane schiavi del male. Significa che rifarai quel gesto, peggio e con una maggiore intensità. La fuga in Egitto simboleggiava la tirannia che le vili passioni esercitavano sull'anima. E poi la parte più estesa è il ritorno a Nazareth. Facciamo che Gesù aveva due anni e mezzo, secondo la tradizione (e gli scritti di Maria Valtorta) Gesù è stato in Egitto per 7 anni (anche perchè poi a 12 anni Gesù è andato nel Tempio). In ogni caso fino a 30 anni, Gesù è stato a casa...tutti si chiedono: come mai 30 anni in casa et simila e solo 3 anni di predicazione pubblica? Sappiamo che faceva il falegname.

"..Io vivevo in essa nascosto, il suo regnare stava in pieno vigore nella sacra famiglia, ero il Verbo, la Volontà Divina in persona, velata dalla mia Umanità, quella stessa Volontà che regnava in me si diffondeva a tutti, li abbracciava, era moto e vita di ciascuno, io sentivo in me il moto e la vita di ciascuno, di cui il mio Fiat era l'attore. Qual pena, qual dolore nel non essere riconosciuto, nel non riscuotere un grazie, un ti amo, un atto di riconoscenza né dal mondo intero, né dalla stessa Nazaret, non solo la mia Volontà, ma anche la mia Santa Umanità viveva in mezzo a loro, la quale non cessava di dar luce a chi poteva vedermi ed avvicinarsi a me, per farmi conoscere, ma nel mio dolore rimanevo sempre il Dio nascosto. Tale la sorte del mio Volere Divino. L'uomo fu creato con la forza creatrice del Fiat, nacque, fu impastato, inzuppato in Esso che gli somministra il moto continuo, il calore, la vita, l’uomo finirà la sua vita nel Fiat, eppure chi lo conosce, chi è riconoscente di quest'atto divino così continuo, senza mai stancarsi, che con tanto amore involge la vita della creatura, per darle vita? Quasi nessuno, figlia mia; far del bene, essere causa primaria di conservazione e dar vita perenne alla creatura, mantenere l'ordine di tutte le cose create intorno ad essa e solo per essa e non essere riconosciuto, è il dolore dei dolori e la pazienza della mia Volontà dà dell'incredibile, ma sai tu il perché di questa pazienza così invitta e costante?..." Gesù

Un povero prete non dà l'essere nè lo mantiene nell'essere però esercita la sua carità pastorale nella cura delle persone, ecc... ma pochi o nessuno li ringrazia. Il don crede che il Signore ogni tanto metta i sacerdoti nelle condizioni di capire le ingratitudini che ha subito. Ecco perchè dovremmo farci un pieno di pazienza - la pazienza ci porta in Cielo - e la divina volontà è paziente. Poi c'è il deserto. Poi c'è la vita pubblica dove Gesù si è adoperato per farsi conoscere - non sia mai che andando appresso alla divina volontà uno si dimentichi l'opera della Creazione e Redenzione. Poi la Passioni.

"..Dalla vita pubblica passai alla Passione, simbolo della Passione della mia Volontà, che per tanti secoli aveva sofferto per le tante volontà ribelli delle creature che, col non volersi sottomettere ad Essa, avevano chiuso il Cielo, spezzato le comunicazioni col loro Creatore e si erano rese infelici schiavi del nemico infernale. La mia Umanità lacerata, condannata a morte, crocifissa, rappresentava l'umanità infelice senza il mio Volere innanzi alla Divina Giustizia ed in ogni pena chiamavo il mio Fiat a dare il bacio di pace alle creature, per renderle felici e chiamavo loro in Esso, per far cessare la Passione dolorosa alla mia Volontà..." Gesù

Il don conclude dicendo: buoni giri con questo brano.

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

sabato 4 maggio 2024

Gesù è partito per il Cielo ed è rimasto sulla terra

Gesù spiega anzitutto la differenza che c'è tra chi chiama la Divina Volontà negli atti suoi e quelli che fanno le opere buone. Gesù spiega il senso profondo dell'Ascensione e di come Lui sia partito ma anche restato sulla terra. Libro di Cielo, Libro 34, 20 Maggio 1936, Giovedì 7 Settembre 2023

20 Maggio 1936 Differenza che passa tra chi chiama la Divina Volontà negli atti suoi e chi fa le opere buone senza di Essa. L’Ascensione; come Gesù partiva per il Cielo e restava sulla terra.

Brano molto ricco di suggestioni che speriamo di riuscire ad identificare. C'è una certa continuità con i brani trattati precedentemente - Gesù parlava prima della sua Incarnazione, spiegando che quando era venuto sulla terra ma non aveva lasciato il Cielo. Gesù rimase in Cielo ma era in Terra. Oggi Gesù fa il discorso speculare e Gesù spiega che salendo in Cielo non ha lasciato la Terra. Un'altra cosa importante è l'importanza del chiamare la Divina Volontà nei propri atti - spesso il don si rende conto che non si fa attenzione nel chiamare la dv nei propri atti - non è una cosa semplice chiamarla negli atti, sforzo che può essere soggetto a variazioni, periodi in cui una persona sta più tonica spiritualmente e un periodo in cui cala l'attenzione. Ma nell'atto Preventivo io chiamo la dv negli atti che farò in tutta la mia giornata (camminare nei miei passi, nel mio scrivere, nel mio leggere ecc.....) , c'è tutto. Tutte le operazioni che faremo nella giornata sono già blindate ma più atti attuali faremo questa cosa si potenzia. Non è che uno deve crogiolarsi e stare con la testa per aria. Così come l'atto preventivo e l'atto di fusione almeno una volta al giorno bisogna farlo. La vita nella dv non si riduce agli atti - non posso farne 4 e pensare di vivere in essa. Luisa si chiede qual'è la differenza tra chi opera nella dv e chi fa le opere buone senza la dv?

"Figlia mia, non c'è da paragonare l'uno e l'altro, il primo, col chiamare la mia Volontà negli atti suoi, si spoglia di ciò che è umano..." Gesù

Un'anima che ha fatto la Consacrazione Totus Tuus, la cosa fondamentale di questo è che fare questa vuol dire: io non ne combino una cosa dritta al 100% - che è la verità - chi non lo pensa è in errore. E lo vediamo anche nelle opere migliori dove mettiamo il desiderio di primeggiare, prenderci gusto ecc... anche facendo cose apparentemente buone. Gesù si scaglia contro i farisei che digiunavano, facevano opere buone ecc... ma lo facevano per essere ammirati della persone. E' possibile che una persona sia reputata santa ma è possibile che non sia Santa. Con questa consacrazione, noi diamo le nostre operazioni e le purifica - primo step. La prima cosa chiamando la dv ci si spoglia di ciò che è umano nel senso peggiore del termine - se noi agiamo per fini umani, non avremo grosse ricompense dal Signore. Se mi spoglio di ciò che è umano e formo il vuoto, la dv abbellisce ecc.. quindi significa che quell'atto di cui la creatura diventa partecipe possiede la potenza, l'immensità, la santità ed il valore Divino che non si esaurisce mai. E poi Gesù fa un'esempio di una persona che ha le rendite e chi no:

"..Perciò in chi vive nel nostro Volere, noi guardiamo e troviamo Noi stessi ed i nostri atti che ci onorano e ci fanno corona. Invece in quelli che fanno le opere buone, ma non sono animati dal nostro Volere, noi non troviamo Noi stessi, ma l'atto finito della creatura e siccome Noi non ci sappiamo tenere nulla di qualunque bene che essi fanno, diamo loro il merito come mercede, la mercede non è proprietà che può sempre produrre, quindi queste creature simboleggiano quelli che vivono alla giornata, che vivono stentatamente della mercede che hanno, non si fanno mai ricchi, sentono sempre il bisogno di farsi pagare i lavori per vivere e, se non lavorano, passano pericoli di morire di fame, cioè di non sentire la sazietà del bene, la vita delle virtù, ma la squallida miseria delle passioni..." Gesù

Il ricco non ha preoccupazioni - è una metafora, non stiamo facendo l'elogio dei ricchi sfondati - è un'esempio per farci capire. Pensiamo agli operai o dipendenti che non sono pagati e che quindi vanno nei guai. Non si sente (fuori dalla dv) la vita delle virtù ma la miseria delle passioni. E vivono una vita brutta e misera.

"..Invece per chi vive nel nostro Volere tutto è abbondanza, noi gli diciamo: “prendi ciò che vuoi e quanto più puoi prendere, anzi mettiamo a disposizione tua le nostre ricchezze, la nostra luce, la nostra santità, il nostro amore, perché ciò che è nostro è tuo e ciò che è tuo è nostro, non rest'altro che vivere ed operare insieme." Gesù

C'è questa vita comune. Di fronte a queste cose c'è sempre la nostra famosa libertà...tu che ascolti, saranno vere? E' un mito? Un'utopia? E' una considerazione che ciascuno che fa nel cuore, c'è chi non ci crede e chisseneimporta, pensalo pure e non c'è nessun problema - da un punto di vista comunione con la Chiesa. Ma che non ci sia nessun problema davanti a Dio questo è un problema diverso. Sono scelte personali, le nostre priorità personali, nessuno può forzarci e sono decisioni nostre e personali. Poi c'è la seconda parte dove Gesù spiega il significato teologico ed esistenziale:

"Figlia mia benedetta, non vi è tratto della mia vita che non simboleggi il regno della mia Divina Volontà, in questo giorno della mia Ascensione Io mi sentivo vittorioso e trionfante, le mie pene erano già finite, anzi lasciavo le mie pene già sofferte, in mezzo ai miei figli che lasciavo sulla terra, per aiuto, per forza e per sostegno e come rifugio in cui potersi nascondere nelle loro pene, per attingere dalle mie l'eroismo nei loro sacrifici, posso dire che lasciavo le mie pene, i miei esempi e la mia stessa Vita, come semenza che, maturandosi e crescendo, avrebbe fatto sorgere il regno della mia Divina Volontà...." Gesù

Quando soffriamo qualcosa possiamo pensare che Gesù ha patito anche Lui la sofferenza peggio di noi e molto di più. Con le Ore della Passioni puoi attingere le pene di Gesù, le puoi ripararle, ecc... non è un solo pensarle, ecc... - opionione del don che non si possa viverne a meno di questo. Gesù anche se sale al Cielo, lo troviamo nel Cuore - castello interiore di Santa Teresa d'Avila - .

"..Sicché partivo e restavo, restavo in virtù delle mie pene, restavo nei loro cuori per essere amato. Dopo che la mia Santissima Umanità salì al Cielo, sentii più stretto il vincolo dell'umana famiglia, quindi non mi sarei adattato a non ricevere l'amore dei miei figli e fratelli che lasciavo sulla terra, restai nel Santissimo Sacramento per darmi continuamente a loro e perché loro si dessero a Me, per far trovare loro il riposo, il ristoro ed il rimedio a tutti i loro bisogni..." Gesù

Prenditi un quarto d'ora e cerca Gesù nel cuore, cerca di parlargli o parlare alla Madonna, stai con Lui o Lei. Altrimenti la presenza di Gesù nel tuo cuore non la vivrai mai e ti sentirai sempre solo anche se resterai in compagnia. Poi c'è l'Eucarestia. Facciamo tesoro di questo regalo, cerchiamo di fare adorazione. Nei limiti del possibile degli impegni, tutto non si può fare. Quei famosi 15 minuti con Gesù uno li può farli davanti a Gesù. Bisogna vedere chi ci crede a queste cose. Se uno ci credesse sul serio, cercherebbe il riposo e il ristoro non con le creature ecc.. o andrebbe da Gesù? Gesù chiude con questa descrizione:

Pare che Maria Valtorta disse che erano in 400/500 all'Ascensione. Erano pochi ma però avrebbero dato principio alla Chiesa e al Regno della Redenzione.

"..Oltre a ciò in questo giorno della mia Ascensione Io avevo doppie corone, la corona dei miei figli che portavo con me nella Patria Celeste e la corona dei miei figli che lasciavo sulla terra, simbolo essi dei pochi che daranno inizio al regno della mia Divina Volontà; tutti quelli che mi videro asceso al Cielo ricevettero tante grazie, che tutti misero la vita per far conoscere il regno della Redenzione e gettarono le fondamenta per formare la mia Chiesa, per far raccogliere nel suo grembo materno tutte le umane generazioni, così i primi figli del regno della mia Volontà, saranno pochi, ma saranno tali e tante le grazie di cui saranno investiti, che metteranno la vita per chiamare tutti a vivere in questo Santo regno..." Gesù

"..Ora in mezzo ai discepoli c'era la mia Mamma, che assisteva alla mia partita per il Cielo, questo è il più bel simbolo. Sicché Essa è la Regina della mia Chiesa, l'assiste, la protegge, la difende. Così siederà in mezzo ai figli della mia Volontà, sarà sempre Essa la motrice, la vita, la guida, il modello perfetto, la Maestà del regno del Fiat Divino che tanto le sta a cuore, sono le sue ansie, i suoi desideri ardenti, i suoi deliri d'amore Materno, perché vuole i suoi figli in terra nel regno dove Essa visse, non è contenta di avere i suoi figli in Cielo nel regno della Divina Volontà, ma li vuole anche sulla terra, sente che il compito datole da Dio come Madre e Regina non l'ha compiuto, la sua missione non è finita, fino a tanto che non regna la Divina Volontà sulla terra in mezzo alle creature. Vuole che i suoi figli le somiglino e che posseggano l'eredità della Mamma loro..." Gesù

La Madonna non vuole nientr'altro che i suoi figli vivano come è vissuta Lei. Lei è Regina della Chiesa e in questi tempi torbulenti è necessario stare vicino a Lei.

"..Perciò la gran Signora è tutt’occhi per guardare, tutto cuore per amare, per aiutare chi vede in qualche modo disposti a voler vivere di Volontà Divina..." Gesù

Se la Madonna deve che un'anima ha questo desiderio sincero l'aiuta.

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

giovedì 2 maggio 2024

Sentire e provare l'amore divino

Gesù spiega egregiamente come è possibile prendere parte e beneficiare di tutte le opere della sua volontà, fino a sentire e provare in sé gli effetti e i guadi straordinari di tutto l'amore delle tre Persone divine. Libro di Cielo, Volume 34, 21 Aprile 1936, 6 Settembre 2023

21 Aprile 1936 Sfoggio Divino per chi vive nella sua Volontà; come Dio rende la creatura partecipe delle opere sue. Come Dio ha sempre da dare e da operare insieme con la creatura.

Questo brano oltre che molto bello è anche importante, pur contenendo delle varianti sul tema, tuttavia alcune sono davvero importanti e basilari ed è necessario prenderne buona consapevolezza. Molti sapranno che il don sta facendo un ciclo di catechesi sulla Consacrazione a Maria su Radio Mater (ma è disponibile anche sulla sua pagina youtube) e lì il don fa riferimento ad una cosa fondamentale: la consacrazione soggettiva ed oggettiva alla Madonna. Il senso di questo discorso è molto semplice: noi siamo già stati tutti consacrati alla Madonna quando Gesù in Croce ci ha affidato alla Madonna - è la stessa cosa che ha detto Gesù oggi nel brano, quando ha detto che eravamo tutti presenti all'atto del Suo Concepimento a ricevere gli effetti straordinari fuori dal comune.

"..La mia Volontà che animava questo concepimento cui nessuno può sfuggire, chiamò presente tutte le creature, perché restassero concepite nel suo vergine Cuore e ricevessero la sua maternità, il suo aiuto, la sua difesa, trovassero il rifugio, l'appoggio in questa Madre Celeste....." Gesù

Tu sai che nel momento in cui si stava operando la creazione dell'anima della Madonna e che per un miracolo questa bambina veniva preservata dal peccato originale. Se una persona viene concepita umanamente viene infettata dal peccato originale. Ed è per questo - dicono i maestri di spirito - che il diavolo ha infettato l'intero genere umano, perchè così quando sarebbe nato il Verbo sarebbe diventato schiavo, dimenticando che stava parlando però di Dio che ha fatto un miracolo. La cosa importante è un'altra, è che eravamo tutti quanti presenti, ma quanti ha sentito la maternità, difesa di Maria ecc..? perchè ha percepito la sua presenza nell'Immacolato Concepimento. Gesù è morto per tutti (nelle sue intenzioni) ma purtroppo essendo il Figlio di Dio sa bene che il suo sacrificio sarà inutile per molte persone (ed è per questo che la Cei si sarebbe rifiutata di mettere le parole: questo è il sacrificio per tutti - al momento della consacrazione e ci ha messo per molti). Perchè chi sente la consacrazione non si illuda che tutti siano salvi. Al momento della consacrazione oggettiva del genere umano che Gesù ha fatto, deve corrispondere la consacrazione soggettiva alla Madonna. Donna ecco tuo figlio è una consacrazione oggettiva. Giovanni ha corrisposto. E se non c'è una consacrazione soggettiva, tu puoi fare tante consacrazioni oggettive ma è come se non ci fossero. Ci dev'essere questo incontro tra la Volontà divina ed umana, non possono viaggare su binari paralleli. La dannazione non è una cosa campata in aria ma è una cosa realistica perchè quando la volontà umana non intercetta la volontà salvifica di Dio...sono guai. Quando si fanno molti discorsi, bisogna fare molta attenzione. La Verità sta sempre nell'intero, se tu ti prendi soltanto una parte della verità stai sbagliando. Uno può leggere una parte del discorso ed illudersi di stare a posto. Ma non è così. Quante volte Gesù negli scritti ha spiegato che tutti - volenti o nolenti - vivono nella Volontà di Dio, nel senso che sono stati creati e sono mantenuti nell'essere ed in vita - respiriamo, ci batte il cuore, ci circola il sangue ecc..., i movimenti che fai, l'acqua che bevi, ecc..è tutto un'opera della divina volontà che sta a tua disposizione. Ma come campa la stragrande maggioranza delle persone? Un sacco di gente dicono: meno male che il cuore batte, respira senza problemi, ecc... quello a cui dobbiamo fare attenzione alla dimensione soggettiva. Ecco perchè - per vivere nella divina volontà - Gesù dice che basta che l'anima lo voglia e tutto è fatto, perchè dalla parte di Dio è già tutto fatto.

"..Ora chi vive nel nostro Volere, si trova nell'atto che concepisce, è la figlia che, di sua spontanea volontà, cerca la Mamma sua e prende il suo posto, si chiude nel suo Materno Cuore, per farsi fare da Mamma dalla Celeste Regina.Ora questa prenderà parte alle ricchezze della Sovrana Regina, ai suoi meriti, al suo amore, sentirà in sé la nobiltà, la santità di Lei, perché conosce a chi appartiene e Iddio la renderà partecipe dei beni infiniti e dell'amore esuberante che ebbe nel concepimento di questa Santa Creatura...." Gesù

Dobbiamo prendere atto che Gesù sta usando dei termini precisi: sentirà.

"..E così di tutte le nostre opere, come la creatura le cerca, le chiama nella nostra Volontà per conoscerle ed amarle, così Noi chiamiamo in atto le opere nostre, la mettiamo nel centro di esse, le facciamo sentire e provare tutto il nostro amore, la potenza della nostra forza creatrice e la piccolezza della creatura subisce, si riempie fino a non poterne più contenere..." Gesù

Chi vive nella divina volontà, tra le altre cose, prende beneficio delle opere della divina volontà. Le opere della divina volontà vanno conosciute ed amate - specifichiamo: l'ascetica classica ha sempre insegnato che la creatura umana si attacca ad altre persone o ad altre creature tipo animali, è bellissimo contemplare gli animali, cosa bella, ecc... ma idolatrare un'animale è peccato mortale. Uno è il senso della misura, io vedendo la bellezza di un'ente creato devo immediatamente risalire al Creatore - come dice il libro della Sapienza - se io mi fermo all'ente creato pecco in due modi: il mio attaccamento alla creatura ostacola quello al Creatore e poi il mio attaccamento eccessivo non è gradito al Creatore. Solo Dio va amato per sè stesso. Noi dobbiamo andare a cercare ed amare le opere della divina volontà, come opere della divina volontà. Materialmente si compiono le stesse azioni ma bisogna vedere perchè le fai e come le fai. Vale anche per le persone più sante. Per le persone sante il gioco è molto più sottile: tu stimi una persona perchè pensi che sia un'uomo o una donna di Dio, da un lato devi prendere, ascoltare ecc... ciò che fa quella persona perchè riconosci che è Dio che sta agendo attraverso quella persona, ma dall'altro non ti devi mai dimenticare che devi usare quella persona come strumento e mai fermarti a lei. Non attaccarti a lei come se fosse quella creatura e non uno strumento di Dio. Vigila che non ci siano attaccamenti che diventano abnormi e ostacolino il tuo attaccamento al Creatore.

".. le facciamo sentire e provare tutto il nostro amore,..." Gesù

E' impossibile vivere nella divina volontà e non sentire l'amore di Dio. Magari non lo sente in ogni istante e momento, può darsi che accadrà ma in qualche momento sì, lo dice Gesù. Se questo non c'è vuol dire che la vita nella divina volontà non c'è. Il don chiama poi persone esperte di questa materia per capire se sta dicendo giusto. Però l'italiano degli scritti parla che Gesù farà sentire l'amore ecc...alla creatura, sono operazioni che devono accadere a quanto Gesù dice.

"..Figlia mia, ci riesce impossibile non far partecipe delle nostre opere chi vive nella nostra Volontà, né sarebbe vero amore il nostro, perché noi possediamo in natura la forza comunicativa e vorremmo comunicare a tutti i nostri beni divini, sono le creature che ce le respingono, ma per chi vive nel nostro Volere sfoggiamo nel comunicare i nostri beni, non troviamo in essa alcuna opposizione e se ciò non fosse incepperemmo il nostro Essere Divino, anzi è una delle nostri felicità: amare, dare, abbondare alle nostre amate creature..." Gesù

20 Marzo 1912 Il tutto sta nel darsi tutto a Gesù e fare in tutto e sempre il suo Volere.

Trovandomi nel solito mio stato, il mio sempre amabile Gesù si è fatto vedere tutto dolente e mi ha detto: “Figlia mia, non vogliono capire che il tutto sta nel darsi tutto a Me e fare in tutto e sempre il mio Volere, quando Io ho ottenuto questo, Io stesso vado spingendo le anime dicendo ad ognuna: figlia mia, prendi questo gusto, questa comodità, questo sollievo, questo ristoro, con questa differenza, che prima di darsi tutta a Me e di fare in tutto e sempre la mia Volontà, se prendevano queste cose erano umane, invece dopo sono divine, ed Io, essendo cose mie, non prendo più gelosia..." Gesù

Dio è geloso - non nel senso umano - perchè se ti attacchi a qualche cosa creata che non è Lui, sarai infelice. In questo caso il pericolo non c'è.

"..e dico tra Me: “Se prende il lecito piacere lo prende perché lo voglio Io, se tratta con persone, se lecitamente conversa, è perché lo voglio Io, se Io non lo volessi sarebbe pronta a smettere tutto..." Gesù

La prova del 9 è questa: c'è un'animale dentro casa, e se Dio volesse toglierlo? Se tu dici: subito, pronto o Fiat,...sei pronto? Se non sei pronto significa che tu stai godendo di quell'opera della divina volontà senza di essa. Applicate a qualsiasi cosa: c'è un bel film, lo posso vedere? Sì..ma se Gesù dicesse: da oggi in poi non vedrai più nessun film per tutta la vita? Manco uno. Mai. In nessun caso. Che facciamo? Tu che fai? E' sempre questa la prova. Tu che fai? Se tu in coscienza, davanti al Signore - come se fossi al giudizio particolare - il don si rende conto quando le persone dicono le bugie. Ma davanti a Lui lo potresti dire - davanti a Lui questa cosa?

"...Ora vedi dunque la gran differenza per chi vive nella nostra Volontà, le altre creature si trovano nelle nostre opere, nel concepimento della Vergine Santa, nell'incarnazione del Verbo, nelle mie pene, nella mia morte e perfino nella mia Resurrezione, ma si trovano in virtù della nostra Potenza ed immensità, quasi direi per necessità, non per amore, né perché conoscono i nostri beni ed amano fare il loro soggiorno in essi per goderseli, ma è perché nessuno può sfuggire al nostro Essere Divino, mentre quando la creatura vive nel nostro Volere cerca le nostre opere, le conosce, le ama, le apprezza e viene a prendere il suo posto dentro di esse ed ama ed opera insieme con noi, quindi di conseguenza partecipa, acquista nuove conoscenze e nuovo amore, mentre le altre creature stanno nelle nostre opere e non le conoscono, non ci amano, non hanno una parola da dirci, potrei dire stanno per ingombrare la nostra immensità e, molte, per offenderci...." Gesù

Tutti quanti, atei, miscredenti, bestemmiatori, ecc.. anche l'inferno non sfugge dalla divina volontà, ma conoscerne le opere, amarle, ecc... è diverso. Questo vale per tutti, il don conosce delle persone che gli hanno detto: io amo Dio più del mio coniuge e dei miei figli. E se Dio mi chiamasse in Cielo, io direi Fiat e andrei in Paradiso senza che l'amore immenso che provo per il coniuge ecc.. - queste persone non erano con matrimoni infelici, figli disgraziati ecc... ma famiglie tipo mulino bianco, il don non si è stupito di nulla perchè così dev'essere anche in questo mondo.

"..mentre quando la creatura vive nel nostro Volere cerca le nostre opere, le conosce, le ama, le apprezza e viene a prendere il suo posto dentro di esse ed ama ed opera insieme con noi, quindi di conseguenza partecipa, acquista nuove conoscenze e nuovo amore, mentre le altre creature stanno nelle nostre opere e non le conoscono, non ci amano, non hanno una parola da dirci, potrei dire stanno per ingombrare la nostra immensità e, molte, per offenderci...." Gesù

Una persona che ingombra, dà fastidio e spesso fa anche molti peccati in continuazione. Il fatto che Lui abbia fatto tutto, non serve a nulla se noi non facciamo tutto da parte nostra, tutto quello che noi dobbiamo fare per poterlo conoscere, amare e godere.

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI