venerdì 22 maggio 2020

Sono io la causa dei dolori di Gesù

Gesù spiega a Luisa come e perché noi siamo veramente (e non simbolicamente) la causa dei dolori sofferti da Gesù nella sua Passione. Gesù spiega il suo dialogo con Ponzio Pilato: il vero regnare è solo la virtù, e spogliarsi di tutto, rinunciare a tutto, sacrificarsi per tutto e sottoporsi a tutti è cosa assai migliore del primeggiare e comandare. Libro di Cielo, Volume 15, 1 Dicembre 1922,Venerdì 20 Dicembre 2019 (Per leggere i testi ci sono le immagini in fondo perchè non sono stati trovati in rete ndr)

01 Dicembre 1922 Gesù tutto operò e soffrì nella sua Volontà

Qua Gesù parla delle sue pene della sua Passione, tra cui dialogo con Ponzio Pilato gettando una luce profonda e straordinaria. Ci fa penetrare dentro misteri che tutti noi (il popolo di Dio) ha sempre in qualche mondo percepito. Canto popolare lungo la via Crucis che dice "chi ti ha ridotto in questo modo? chi ti ha crocifisso le mani.... sono stati i miei peccati". Poi bisogna vedere quanti di noi hanno interiorizzato questa cosa...chi piange lacrime di profondo dolore? Alcune ore della Passione aiutano a compiere questo gesto, sentirmi io responsabile della passione e morte di Gesù, non con angoscia, ma con quel santo dolore di aver contribuito io ai suoi dolori. Questo è proporzionale alla consapevolezza di essere la causa diretta delle sofferenze e della morte di Gesù e quanto più questa coscienza entra nel nostro cuore diventa più facile compatire le pene del Signore. Non è cosa da devozione da quattro soldi e un pò emotiva, questa è un gesto religioso nel senso buono del termine e graditissimo al Signore. Chi scendeva dal Calvario battendosi il petto (dicono i Vangeli).

L'aspetto nuovo è spiegarci come è stato possibile una cosa del genere: io non ho dato nessun colpo al Signore, io sto nel 2019, la crocefissione è stata 2000 anni fa e Gesù lo spiega. Le pene di Gesù sono state sofferte nella sua Volontà e significa due cose: 1) che se non le avesse sofferte nella dv non sarebbero state pene universalmente salvifiche, ecco perchè (la teologia lo ha sempre saputo) ed ecco perchè era necessario che il Salvatore fosse Dio stesso, gli atti di un'uomo sarebbero stati limitati e non avrebbero potuto assorbire ogni male. I frutti di redenzione raggiungono ogni uomo di ogni tempo. 2) Per far entrare le creature in essa ed unirsi alle pene di Gesù - doppio percorso d'entrata. Possibilità di unire le nostre piccole pene con quelle di Gesù (fuse con quelle di Gesù) a loro volta acquisiscano questa dimensione universale e a giovare per il bene di tutto e poi c'è quella negativa e di darmi le pene che con le loro offese mi dovevano dare nel corso dei secoli. La Dv ha raccolto ogni offesa e peccato delle persone e le ha portate in quel momento storico preciso e le ha concentrare così. E a scanso di ogni dubbio o perplessità Gesù lo specifica "la mia volontà mi portava tutti, nessuno mi sfuggì" . Ecco la grande opera compiuta dal nostro Salvatore, che chiede una commossa gratitudine e almeno un ricambio in termine d'amore.

Dopo questo Gesù esorta Luisa ad usare un canale di pene, e con le nostre pene possiamo unirle e fonderle con le sue.E tutte le generazioni ne riceveranno gli effetti. Capiamo quanto sia produttivo di bene portare tutto nella dv anche se a livello sensibile non ne abbiamo riscontro. Tutto quello che noi viviamo nella nostra vita di fede, tutto ciò che io (e tu) sto/stai facendo, si scrive a caratteri indelebili sul libro della vita che è diverso di persona in persona. Ma io non ne sono consapevole, cosa accade nei sacramenti? Cosa accade quando vado a Messa? Cosa succede nell'anima di un bambino appena battezzato? Il giusto vive di fede, ma io non ho nessun dubbio che la Messa sia la Rinnovazione del Sacrificio e che questo generi un'immensa quantità di bene. Gesù ha rivelato delle cose a Luisa, sta a noi decidere se crederci o meno.

Nel vangelo di san Giovanni esiste un solo peccato: non credere in Gesù. Se io veramente ci credessi, che se ho l'allergia (se io chiamo la dv nei miei starnuti....) se noi credessimo che questo gesto attraverso quest'operazione questo gesto beneficia e si unisce alle sofferenze di Gesù e diventa strumento di redenzione universale, se uno ci credesse farebbe tanta attenzione. Chi non va a Messa (al di là del peccato) vuol dire che si dubita di ciò che accade e si dubita di ciò che Gesù ha inventato. Chi interiorizza questo si sente portato ad andare a messa tutti i giorni. Dipende solo da una fede profonda.

Ultima parte. Gesù dice: io sono venuto nel mondo ad insegnare la Verità. La cosa più bella di questo mondo è essere spogliati di tutto, il vero regnare è la virtù. I figli di Dio (comprese le autorità ecclesiastiche), dover governare sul prossimo - cosa a cui tanti aspirano , brezza del sentirsi importanti - che io comando è solo una situazione di pericolo perchè se mi sbaglio io risponderò dei miei errori. Se il Signore ti chiama e ti eleva, bisogna prendersi questa responsabilità e pregare Dio che non ci faccia fare danni ma guai a chi ci aspira. Ai posti, regni e comandare, tutte queste cose non sono nobilitazioni dell'uomo (dice Gesù) ma sono miserie. Quando una persona ha autorità dovrebbe fare estrema attenzione. Un giudice se non sta attento può rovinare una persona innocente. Noi dobbiamo confrontarci con queste cose: le ricchezze sono schiavitù, se il Signore ci dà qualcosa (grano salis) la preoccupazione che dovremmo avere è non accumulare per sè ma andare incontro agli altri. Ci sono delle parabole nel Vangelo. Quando abbiamo il necessario per vivere (bisogna capirle con grano salis) e sfuggire dal lusso. Così come Gesù dice di mettersi all'ultimo posto stando tranquilli che se dovremo occupare il primo posto ci pensa Lui.

Gesù ha sofferto perchè non perchè è stato costretto ma perchè ha voluto. Gesù in qualunque momento avrebbe potuto liberarsi in un'istante. Gesù non si è fatto mettere addosso le mani quando hanno provato a farlo cadere burrone. Gesù dev'essere il nostro specchio fedele per il nostro modo d'agire.



MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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