domenica 26 aprile 2020

Fiducia e abbandono

Gesù spiega a Luisa il significato di alcune operazioni misteriose in lei compiute nel passato e anche i suoi modi di lavorare le anime. La fiducia e l'abbandono sono quanto mai necessarie per permettere a Dio di fare il suo lavoro in noi. Non corrispondere alle grazie provoca sofferenze in chi le spreca e ancora di più in Gesù. Come Gesù vuole che si operi nella Divina Volontà per riportare a lui la Creazione piena di amore, di luce e di bellezza. Libro di Cielo, Volume 14, 5 Settembre 1922, Martedì 26 Novembre 2019

5 Settembre 1922 Chi vive nella Volontà di Dio, deve racchiudere in sé tutta la Creazione

"..Ricordati che mesi addietro fissai in te una rotella di sole e con un diametro ti misurai tutto e scese dal Cielo un’altra rotella che fissata in te lasciava tanti fili di luce e quelli erano fissati nella Santissima Trinità e rimanendo tutto aperto tra te e Noi, ti lasciai per allora senza darti spiegazioni del mio operato. Ora, dopo aver lavorato tanto in te per tutto questo tempo trascorso e dovendo compiere il mio lavoro, voglio darti spiegazioni, affinché il suggello del mio e del tuo Volere, formando un solo volere dia compimento alla missione a cui ti ho chiamata. Onde, la rotella di luce che prima fissai in te era la Creazione tutta, uscita dalla Divinità tutt’amore, luce e bellezza; il diametro con cui ti misurai era per vedere le tue disposizioni e quelle che ti mancavano, onde poterle mettere per poter fissare bene questa rotella e metterla al sicuro. La seconda rotella era la Divinità che scendeva in te, stabiliva ciò che aveva creato nell’Empireo, lo fissava in te per mettersi in giusti rapporti con la Creazione così come le era dovuto..." Gesù

Se potesse essere utile circa l'episodio citato da Gesù, è il brano del 4 Febbraio 1922 Le anime che vivono nella Divina Volontà prendono parte dell’attività eterna della Divina Volontà

Il brano che abbiamo letto è di certa non semplice comprensione ma cerchiamo di comprenderlo, tuttavia molto importante per vari motivi: 1) Gesù dà una spiegazione di un'operazione soprannaturale che aveva compiuto senza spiegare (la rotella di luce) e non è frequente che ci siano delle spiegazioni. Prima Gesù fa questa cosa, poi in un certo tempo di lavoro Gesù la lavora (tra cui la partecipazione alle sofferenze interne di Gesù interiori) e alla fine quando arriva finalmente l'ora Gesù spiega. E allora? La considerazione di questa cose deve spingerci immediatamente ad una serie considerazioni altamente importanti circa la nostra vita di fede, la nostra vita interiore e il nostro rapporto con Dio.

1) Molte cose che Dio fa nella nostra vita non si capiscono e il Signore non ce le spiega (perchè non vuole che noi le capiamo) almeno non quando desidereremmo noi e questo è un punto molto importante perchè le operazioni più grandi sono quelle interiori (il don parla con esperienza); quante volte le anime stanno stancando inutilmente il proprio intelletto nel tentativo di capirci qualcosa 2) Gesù lavora in noi ma noi non ce ne accorgiamo (situazioni, fatti, eventi ecc..) e dobbiamo lasciarlo fare. Nella dv (quando uno è veramente animato dal desiderio di farla e viverla) devono esserci due disposizioni interiori: la fiducia nel fatto che Dio vuole che entriamo piano piano in questo regno; il problema è che noi non siamo nelle condizioni di entrare in questo mondo se Gesù non ci lavora. Non ce la possiamo fare. Cos'è la notte oscura? Sono operazioni spirituali dolorosissime che Dio deve fare per portare l'anima all'unione con Sè e se non lo fa l'anima non riesce. E' come un'anima del purgatorio, Dio non è contento delle sofferenze dell'anima ma senza quelle sofferenze l'anima non sarebbe purificata e quindi non potrebbe godere Dio. Per forza dev'essere purificata anche se questo comporta grandissimi dolori - punto assolutamente fondamentale e lasciare che Dio faccia queste cose senza capirci nulla. Lo Spirito di profondo abbandono, quando è proprio profondo mette l'anima nella condizione di un cadavere (diceva san Ignazio di Loyola) e il cadavere per antonomasia gli puoi fare qualsiasi cosa senza che faccia resistenza e non reagisce. Lo stato ideale che dovremmo raggiungere è proprio questo. E' chiaro che qua ci sono tanti ragionamenti che uno può fare - rimanendo nell'ambito del lecito uno può reagire o agire in varie situazione come meglio crede ma qual'è la cosa migliore per chi vuol vivere nella dv?

(Luisa) "Il mio sempre adorabile Gesù continua a farsi vedere col suo cuore trafitto ed esacerbato al sommo, pareva che tutte le pene delle creature fossero inflitte in quel cuore, giacché non solo i peccati feriscono quel cuore, ma ancora le sofferenze che cagiona la stessa creatura non corrispondendo alla grazia, quindi pareva che siccome feriscono un cuore che ama, ferendo quel cuore amoroso, era tanto l’amore, che cercava di trasmutare le stesse offese in grazie e benedizioni. Oh! bontà di Gesù, che può darsi il solo vanto che ama davvero ed in maniera incredibile le creature! Onde, anche le pene di ciascuna lo trafiggevano, ma erano tante le offese che cambiavano in fulmini le stesse grazie che partivano da quel cuore santissimo, perciò mi ha detto: “Figlia mia, come si è reso insopportabile l’uomo, cambia le mie grazie in fulmini e si spinge ad una generale rivoluzione, sicché lui stesso macchina la sua distruzione; è giunto a tanto che merita che lo colpisca.”

2)Le sofferenze di Gesù sono causate non solo dai peccati e anche questo chiama in causa la nostra libertà ma anche dalla non corrispondenza dalla grazia. I peccati sono trasgressioni formali alla legge di Dio, un'imperfezione è una non corrispondenza alla grazia. Quando noi non corrispondiamo alla grazia cosa succede? Perdiamo la grazia e non aumentiamo in santità e ci mettiamo in condizioni di non ricevere immediatamente una grazia successiva a quella di cui avremmo dovuto fare buon uso. Questo fatto non è un fatto neutro, perchè se leggiamo bene il testo:

"..giacché non solo i peccati feriscono quel cuore, ma ancora le sofferenze che cagiona la stessa creatura non corrispondendo alla grazia,.." Luisa su Gesù

Cioè se tu sprechi una grazia, tu soffrirai per questo e soffrirai (come dice la Madonna) per causa tua perchè non corrispondere alla grazia è stato un'atto di volontà umana e ogni qualvolta ne compi un'atto di volontà umana (come dice Maria Santissima nel libro La Vergine Maria nel Regno della Divina Volontà) ti autoinfliggi una sofferenza e più atti (di volontà umana) fai più soffri in modo non meritorio. Quando noi soffriamo rassegnati e offrendo la sofferenza alla Volontà di Dio quelle sofferenze si trasformano in tempeste di grazie che scendono su di noi e sugli altri ma quando soffriamo per la nostra volontà non c'è nessun merito. Quella sofferenza è la ovvia retribuzione dell'atto di umana volontà e questo e Gesù soffre nel vedere te sofferenze a causa della tua capoccia dura. A causa delle sofferenze che io mi provoco con le mie scelte. Gesù non è contento di vederci soffrire a causa nostra, lo fa star male.

Tipo un genitore che ha un figlio che non l'ascolta, come sta? male - il fatto in sè stesso di vedere una persona che si va a rovinare con le sue stesse mani come uno ci sta?

Discorso della rotella. A prescindere dei passaggi molto particolari (meglio non approfondirli) quello che dobbiamo comprendere è una cosa tipica nella vita nella dv: capisco che sia una cosa strana, intellettualmente si capisce ma si fa difficoltà a capire. C'è Dio e c'è la sua creazione che è uscita da Lui. E' volontà di Dio che questa creazione ritorni a Lui

".. ciò che fu fatto in Cielo voglio che abbia vita in terra, ma nella stessa nostra Volontà, che risalendo a Noi ce la porti tutt’amore, piena di luce e bella come la mettemmo fuori, ecco perciò ho segnato in te tutte le morti, le pene di ciascuna e di tutte le creature insieme,.." Gesù

Non soltanto a Lui, ma ritorna a Lui bene perchè la Creazione (anche delle anime) è bella - anche quando non vediamo il bello in quell'anima e se potessimo vedere la bellezza dell'anima uscita dalle mani di Dio, vedremmo quel particolare TI AMO di Dio in quell'anima irripetibile - ogni beato (discorso noto nella spiritualità cattolica) che entra in Cielo è un'aumento della gloria accidentale in più degli abitanti del Paradiso, perchè? Perchè c'è una nuova bellezza beata che tutti possono contemplare ma non qua sulla Terra. Le nostre anime raramente riescono a manifestarsi, occorre un lungo e doloroso processo di purificazione per toglierci tutte le sozzurre che abbiamo. Tu sei una bellezza unica ed irripetibile per Dio. Un'anima che passa la vita a rovinarsi e a deturpare qualsiasi cosa, come se ci godesse, cosa succede? Succede che quella è una sorta di fallimento, ma Dio questo non lo tollera e allora cos'è successo? Gesù gli ha rifatto la vita, la Madonna e poi tutti quanti gli altri.. la Creazione deve risalire a Dio piena di luce e piena di amore com'è uscita. Come si fa questo?

Deve intervenire la dv, deve vivere dentro di noi e raggiungere tutti.

"..ma vogliamo usare questa potenza per fare che non restiamo delusi nell’opera della Creazione ed il nostro amore trionfi maggiormente prendendo da una ciò che tutti ci dovrebbero dare..." Gesù

Per la maggior gloria di Dio, la Massima gloria di Dio e la vita nella dv ci porta ad esse gradualmente ed ad una grande tensione verso le virtù - la santità nella dv (essendo la più grande) deve per forza comprendere la santità delle virtù; - bisogna tendere alla perfezione. La dv non può far altro che questo nelle nostre anime senza giustificare comportamenti anomali spiritualmente.

Peccati e grazie che andiamo a sprecare, poi il fatto che Dio opera cose misteriose senza che ne rendiamo conto e le comprendiamo (quindi dimensione della fiducia e dell'abbandono) e poi terza questa vita nella dv che consiste nel ricondurre ai piedi dell'Altissimo ciò che Dio fa in noi e in tutto il Creato (e questo anche con i giri, le operazione tipiche, mettere il ti amo in tutto ) e il don sospetta (che non ha capito tutto di questo mondo) ma sembra che quando si sia raggiunto questo stadio (rotella di luce) sembra possibile immaginare che poi tutti quanti gli atti della persona in qualche modo compiano misteriosamente queste operazioni di glorificazione e di restituzione della gloria di Dio anche quando la persona non ne fosse consapevole di ciò che succeda (pensiero e sospetto embrionale del don).

"..Or fissiamo tutto in te, poi usciranno gli altri, piccole parti, che amando di vivere in questo modo nel nostro Volere, ci porteranno nel nostro grembo chi dieci, chi venti, chi cento della Creazione;.." Gesù

Queste anime - chiamate a vivere nel divin volere - si faranno carico per tutto e per tutti

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

Nessun commento:

Posta un commento