venerdì 10 aprile 2020

La divina Volontà deve essere conosciuta, amata, apprezzata e riverita

Gesù spiega che Dio e la sua Divina volontà sono infinitamente ed essenzialmente fecondi e generatori di vita. Chi vive nella Divina Volontà genera santità, luce e amore in sé e in tutti. Perché Dio deponga la sua Volontà in una creatura essa deve essere ben disposta e deve conoscerla, apprezzarla, amarla e riverirla. Libro di Cielo, Volume 14, 14 Luglio 1922, Giovedì 7 Novembre 2019

14 Luglio 1922 Come Iddio è portato a generare esseri simili a Sé. Luisa, generatrice del Regno della Divina Volontà negli altri

Anche oggi il Signore ci dona la grazia di riflettere su alcuni aspetti particolari. In questo brano il Signore ci porta dentro la dv e ci dona la grazia di riflettere su alcuni aspetti particolari, in questo brano c'è la prerogativa tipicamente divina di essere, di avere e di generare la vita e la prima cosa che Gesù fa è che spiega - noi sappiamo che questa caratteristica è tipica della vita Trinitaria, le persone della Santissima Trinità è dentro Dio, non sta da solo, se così fosse non si potrebbe affermare che dentro la divinità c'è un principio in atto mentre nel dogma della Santissima Trinità (che potremmo vederlo in Paradiso) certamente ci insegna è che c'è una fecondità intrinseca divina. Gesù afferma che è Vita (nel Vangelo). Se uno vede 10 case progettate dallo stesso architetto ci sono dei tratti che facilmente si riconoscono, anche un cantante,sono tutti diversi ma ognuno ha uno stile. Se Dio fa qualcosa, trasmette qualcosa di sè nelle cose che ha creato.

"... La nostra Divinità è portata naturalmente alla generazione, non fa altro che generare continuamente e tutte le cose da Noi create portano con sé la virtù di generare. Il sole genera la luce in ogni occhio umano, in ogni opera e passo, pare che si moltiplichi per ciascun uomo, per ciascuna pianta e per ciascun punto della terra, se non avesse la virtù, il connesso col suo Creatore generatore, mai il sole potrebbe dare luce a tutti ed essere per ciascuno a sua disposizione; il fiore genera l’altro fiore tutto simile a lui; il seme genera l’altro seme; l’uomo genera l’altro uomo; sicché tutte le cose portano con sé la virtù del loro Creatore di generare, sicché siamo portati tanto naturalmente a generare ed a riprodurre da Noi esseri simili a Noi,.." Gesù

Ci fa molto comprendere il rapporto necessario il rapporto necessario tra le cose create e il Creatore, ciascuna creatura fa quello che fa per questa suo legame con il Creatore.Per questo la Chiesa difenderà a spada tratta il dono della vita, per noi Figli di Dio è un bene prezioso da tutelare e salvaguardare, ciò che mina la vita sono ovvie conseguenze di questa verità di base: dove c'è la vita c'è una presenza forte di Colui che è la Vita e dove c'è la Morte c'è colui che porta morte. / Dio è un'atto generativo continuo, nel momento in cui si sta leggendo questa meditazione non c'è dubbio che la generazione continua sulla Terra. La generazione del Verbo è continua.

"..perciò ti ho chiamato nel nostro seno, affinché vivendo con Noi, il tuo volere, diffondendosi nel nostro si allarghi, generi insieme con Noi santità, luce, amore e, moltiplicandosi insieme con Noi in tutti, generi negli altri ciò che ha ricevuto da Noi...." Gesù

Nella dv (ecco il punto) significa partecipare in modo peculiare questa presenza di Dio, si genera santità, luce e amore (per la potenza della dv) si moltiplica in tutti e in tutti viene generato luce, santità ed amore.

"... E’ l’unica nostra Volontà che ci resta a riguardo della Creazione: che la nostra Volontà agisca nella creatura come agisce in Noi; il nostro amore vuol sprigionare dal nostro seno la nostra Volontà per deporla nella creatura, ma va cercando chi ne è disposta, chi la conosca ed apprezzi e genera in lei ciò che genera in Noi,.." Gesù

Le Tre Persone si amano immensamente e queste prerogative divine vengono generate dentro un'anima che accolga la dv e perchè sia accolga bisogna conoscerla, accoglierla ed apprezzarla. Step preliminari. Disposizione, io sono disposto a cessare di stare al comando della mia esistenza e di farmi guidare da un'altro? Chi la guida la barca della nostra vita? Nella dv non si guida più, c'è un'abbandono (bisogna viverlo nelle piccole, grande e medie cose) nei disagi che ci troviamo - docilità. Un'imprevisto, se guido io mi agito e mi adiro e vedo soltanto quello che io ho in testa fosse anche la cosa più santa ----- se io mi faccio un programma santo per la giornata ma il Signore fa sorgere quell'imprevisto e che facciamo? Classiche situazioni che ci fanno capire chi c'è al timone. O c'è la situazione che io il timone lo voglio cedere ma un pochino in mano ce l'ho. Via via, tutto via. Significa - capiamo bene - governare, darci un piano di vita, vivere ecc.... però tutto questo va vissuto in quanto ordinaria espressione della volontà di Dio fermo restando che nel momento in cui il Signore vuole portarci ad altro, facciamo altro. Io (dice il don) sono un prete parroco e se il vescovo lo sposta, lui (il don) sta nella dv se cambia parrocchia senza farsi troppi problemi. Ci dev'essere questa disposizione di fondo. Poi certamente la dv dev'essere conosciuta ed apprezzata, il tema dell'apprezzamento è importante. Ci sono molte grazie che sono disprezzate - il cuore di Gesù (apparizioni del Sacro Cuore ndr) riceve disprezzi. Quando riceviamo un dono di Dio ordinario (materiale, spirituale, ecc....) o straordinario noi dobbiamo lodare il Signore. Passo dei 10 lebbrosi guariti e solo 1 torna indietro a dire grazie e Gesù lo nota...e gli altri dove stanno? Perchè questa vita si generi in noi, disposizioni reali, interiorizzazione reale del fatto che se faccio di testa mia io combino solo guai. Di questo dobbiamo esserne fermamente convinti. Tutte quante le persone pensano che se potessero fare quello che gli pare, sarebbe ciò la massima felicità e gioia possibile - diciamoci la verità, lo vorrebbero tutti. Questo sarebbe la somma sciagura e non va detto come frase bella ma come convinzione interiore. In tante circostanze di vita non serve piangersi addosso, ci sono dei pianti sterili. Il pianto dev'essere un pianto santo, il pianto del pentimento. Se io ho visto che nella mia vista raccolgo macerie sullo tsunami del fare le cose di testa mia, io devo smetterla.

Apprezzarla. Dio non vede l'ora di darci questa vita, ma poi bisogna soffrire per compierla e anche Gesù e la Madonna hanno sofferto però ne vale la pena.

"... la santità del mio Volere che esige che prima d’essere deposta nell’anima sia conosciuta, amata e riverita..." Gesù

Se tu dicevi alla Madonna: Divina Volontà, lei non capiva più nulla - appena Lei sentiva o capiva ciò (ipotesi del don) non capiva più nulla (in senso buono). Ma questa è la cosa più intelligente, sana e giusta più profittevole da farsi - non è per far un favore a Dio ma è per te che ti fai il regalo. Non accade se noi non ci applichiamo a conoscerla, ad amarla ed a riverirla cioè non soltanto apprezzarla ma amarla e riverirla come il bene più assoluto. Dev'essere la nostra massima aspirazione...anche col Padre Nostro dovremmo dire "..Vengo il Tuo Regno, sia fatta la Tua Volontà..." dovremmo aspirarci sul serio - davanti a Dio tutto è palese e visibile e non occorrono parole esternate. Dio lo vede cosa c'è nel cuore. Nelle cose che accadono - in alcune situazioni dolorose tutti perdono la testa e chiedono perchè e dubitano dell'amore di Dio - nelle situazioni noi no (i figli della dv). Perchè se ci siamo è un bene per noi anche se sono dolorissime ma non è una cosa (la risposta positiva alle situazioni dolorose della vita ndr) da dare per scontata.

Alla fine di questi step può svolgere in noi tutta la sua potenza e sarà corteggiata dalle stesse grazie dell'Altissimo.

".. in essa tutta la sua virtù e potenza e sia corteggiata dalle nostre stesse grazie. Sicché tutto ciò che faccio a te, non è altro che corredare ed ornare la dimora alla mia Volontà, perciò sii attenta, qui nel nostro seno imparerai meglio i nostri modi e riceverai tutte le prerogative necessarie ai disegni che abbiamo formato su di te.” Gesù

I modi divini di agire, è chiaro che un figlio della dv ha degli stili divini in tutto ciò che fa - ci sono stili grezzi e rustici (scusabili e comprensibili in certe persone) ma lo diventano meno in certi contesti. Poi ci sono dei modi terreni ed umani, modi carnali di porsi e di fare e poi modi divini, un figlio della dv deve ricalcare i modi di Gesù e Maria per esempio come trattiamo le persone, come le facciamo sentire amate e non disprezzate, non giudicate, non sottovalutate, come le guardiamo, il tono della voce, il rispetto nei loro confronti ecc... sono modi divini che dinanzi a provocazioni non cedono. Se tu sei un cafone io continuerò ad essere gentile. I modi divini che si imparano stando nel Suo seno. Imparare nel seno di Dio ad avere i suoi stessi modi (essere, fare, agire, pensare e di parlare).

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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