lunedì 6 aprile 2020

Felici, contenti e beati

Gesù spiega che operare nel Divin Volere significa dare a Gesù la possibilità di dispiegare e comunicarci tutti i contenti, le felicità e beatitudini che Egli possiede, in un vero anticipo della beatitudine futura. La Divina Volontà cerca chi sia disposto ad accogliere doni tanto grandi. Non meravigliarsi se questo dono non è apprezzato dai molti e non preoccuparsi se poco se ne riesce a comprendere. Libro di Cielo, Volume 14, 19-23 Giugno 1922, Giovedì 31 Ottobre 2019

19 Giugno 1922 Ogni qualvolta l’anima opera nel Divin Volere, dà il campo a Gesù di mettere fuori nuove beatitudini e nuovi contenti

Vigilia della festa di tutti i santi (la meditazione è stata fatta in quel periodo), entriamo a celebrare tutti i santi e il Vangelo delle Beatitudine che ad ogni istante Gesù potrebbe darne nuove felicità ed inedite

Figlia mia, Io posseggo tali contenti, felicità e beatitudini, che potrei dare ad ogni istante sempre nuove gioie e beatitudini, sicché ogni qualvolta l’anima opera nel mio Volere, mi dà il campo a mettere fuori nuove beatitudini e nuovi contenti che Io posseggo e siccome il mio Volere è immenso e invade tutti e tutto, così come escono scorrono sull’anima che sta operando nel mio Volere, come causa primaria che le mie beatitudini vengono messe fuori e poi circolano in tutti e in cielo e in terra..." Gesù

Non si muore solo di dolore ma anche di gioia quando esse superano la capacità recettiva della persona, chi vive nella dv qualche idea ce l'avrà - il Signore lo ha promesso. Quindi - il don ha sempre detto - un buon esame di coscienza: sto vivendo nella dv? Domande se ci pensiamo è già una mezza risposta, sei felice? sì, la risposta è immediata- sei contento della vita che hai? sì o se ci pensi vuol dire che felice non ci stai (nessuno fraintenda - qui non stiamo in Paradiso dove c'è il godimento continuo ed attuale sempre nuovo con assenza di minima forma di dolore, ecc...) Qui sulla terra c'è sempre il peccato e anche se non regna nella nostra anima regna nel mondo, ad ogni persona è richiesto il proprio tributo del dolore e anche agli amici di Dio qualcosa di più per coloro che peccano all'impazzata e sembrano che ci prendano gusto. La beatitudine terrena non è esente da croci e sofferenze però non dimentichiamo mai: grandi croci e dolori vanno a braccetto con grandi gioie e grazie. (Dipende se vivo le croci e dolori fuso nella dv e in questo siamo molto aiutati dalla vita terrena di Gesù e Maria ed esempio dei Santi - uomini felici al 100% ma provati al 100%). Libro dell'Apocalisse, i Santi sono coloro che vengono dalla grande tribolazione. Nessuna paura di questo perchè in questo mondo - Santa Gemma Galgani - si ama patendo e si patisce amando. Non dobbiamo avere una visione un pò semplicistica: qua prove e dolori e dopo felicità beatitudini - no - qua prove, dolori, felicità e beatitudini. Gesù non scherza.

"..Onde, quante volte operi nel mio Volere, tante beatitudini e gioie di più mi fai mettere fuori ed Io sento il contento di far parte delle gioie che posseggo. La mia Volontà vuol mettere fuori ciò che possiede, ma va trovando chi ne dia l’occasione, chi è disposto a riceverne, chi prepara un posticino nell’anima sua dove poter mettere questi miei nuovi contenti.." Gesù

Chi è che non vuole esplicitamente le beatitudini del cielo, in teoria tutti ma sappiamo benissimo che la dinamica del peccato e il comportamento dell'uomo peccatore va cercando piccole soddisfazioni, effimere e basse (e degradandosi) in altro. E se ti prendi quelle non c'è posto per quelle altre, anche la teologia ascetica delle privazioni e delle rinunce - noi non è che facciamo le rinunce e sacrifici perchè ci piace soffrire in modo gratuito ma ogni rinuncia (e quante volte Gesù lo dice negli scritti) Gesù lo paga immediatamente qua e dopo con grazie, contenti e benedizioni.

Qualunque persona che viva in grazia di Dio lo sa. Devi scegliere tu cosa vuoi. Il godimento dei piaceri bassi e peccaminosi priva delle gioie che il Signore dà in questo mondo a chi vive nella sua volontà e se non si cambia si perdono anche i godimenti del Paradiso.

23 Giugno 1922 Come le verità sono più che sole

Stavo pensando tra me: “Gesù dice tante cose del suo Santissimo Volere, ma pare che non venga capito ed anche dagli stessi confessori; sembrano dubbiosi ed innanzi ad una luce sì immensa non restano né illuminati, né presi ad amare un sì amabile Volere.” Luisa

Con Dio - e non soltanto con le verità della divina volontà - ci sono dei concetti che non sono alla nostra portata bisogna fermarsi ad un certo punto. Il problema diventa, come dice Luisa, quando confessori e altri, rimangono dubbiosi e dinnanzi non restano né illuminati, né presi ad amare un sì amabile Volere.

Il don cita l'esempio che gli è capitato di una persona che ha consegnato i libri di Cielo al don e il prete non gli ha neanche aperti. Non ti meravigliare di ciò, (dice Gesù) perchè 1) è difficile essere vuoti del tutto del proprio volere perchè appena nasce un pochino di volere umano nella persona si forma una nuvola e questo impedisce la conoscenza del valore di essi.

Figlia mia, non ti meravigliare di ciò, chi non è vuoto del tutto del suo volere, non può avere una certa conoscenza del mio, perché il volere umano forma la nuvola tra il mio ed loro ed impedisce la conoscenza del valore e degli effetti che il mio contiene; ma nonostante ciò non possono dire che non è luce. Vedi, anche nelle cose che si vedono quaggiù non sono comprese dall’uomo; chi mai può dire come feci nel creare il sole, quanta luce e calore contiene, eppure lo vedono, godono dei suoi effetti, tutto il giorno è con loro, il suo calore e la sua luce seguono gli uomini ovunque; e nonostante ciò né sanno, né possono dire la sua altezza, la luce ed il calore che possiede e se qualcuno volesse innalzarsi per saper ciò, la luce lo eclisserebbe, il calore lo brucerebbe, sicché l’uomo è costretto a tenere gli occhi bassi e godersi la luce senza poter investigare e deve contentarsi di dire: è sole..." Gesù

Anche il don fu un pò titubante nel leggere gli scritti e comprende dolorosamente chi non se ne rende conto. Però c'è un però. Tutti noi viviamo alla luce del sole e per la luce del sole anche chi non ci crede ecc...; chi è in grado di stabilire i dettagli sul Sole o come Gesù ha fatto a crearlo? Certamente se uno si avvicinasse al Sole rimarrebbe liquefatto.

Il senso di questo paragone è che la dv non cessa di splendere anche per chi non la riconosce o non accoglie le sue verità. Il problema è che il fatto che non si possa comprendere tutto non vuol dire che sia incomprensibile e non vuol dire che non si possa comprendere qualcosa. E che fare di fronte alla luce sfolgorante delle verità sulla DV? Per prima cosa abbassare la fronte di fronte ad esse, amarla e farla propria quella piccola luce che comprende l'intelligenza umana - capisco poco? Mi accontento di quel poco, basta e avanza - non fare l'errore che se non comprendo tutto lascio tutto da parte. Guai.

Il lamento di Gesù con cui chiude Gesù è molto emblematico: "... Le mie verità, poi, che sono più che luce, che fanno spuntare il sole del giorno nelle menti umane, non sono curate, né amate, né sospirate e si tengono come un nonnulla, qual dolore!.." -- oggi non c'è un'accessibilità diretta nè una comprensibilità immediata su tutte le verità di fede (Gesù va su doppio binario). Ci sono delle Verità che gli uomini dovrebbero ben conoscere e coltivare perchè necessarie alla propria salvezza - gli scritti di Cielo e la vita nella dv non è strettamente necessaria alla salvezza (è un'itinerario che serve per la Santità delle Santità) ma le verità più comuni di fede che la Chiesa ha definito sono necessarie alla salvezza. Tanti fedeli che si lamentano che non si fanno tante iniziative e nelle parrocchie dove si fanno iniziative (catechesi, incontro biblico....), non ci sono scene di gente che accorra in massa - ci sono alcune persone ispirate e brave ma sempre in percentuale pochine. Questa noncuranza delle verità è un peccato grave contro il Primo Comandamento e cosa fa Gesù? Logica del Cielo - la Parabole dei talenti: toglietelo e datelo a chi ne ha già dieci.

"..Io però, quando vedo che loro mettono da parte le mie verità, Io metto da parte loro e faccio fare il corso alle mie verità con le anime che le amano e le sospirano e si servono della luce di esse per modellare la loro vita e farne una sol cosa.." Gesù

Tutto quello che il Signore ci insegna è farne tesoro e mano a mano che conosciamo sospiriamo di saperne di più.

"..Credi tu che ti abbia detto tutto delle verità, degli effetti e del valore che la mia verità contiene? Oh! quanti altri soli debbo far sorgere, né ti meravigliare se non comprendi tutto, contentati di vivere della sua luce e ciò mi basta.” Gesù

E' impossibile esaurire l'argomento. - né ti meravigliare se non comprendi tutto detto da Gesù a Luisa - non si può comprendere tutto della dv così come non si può comprendere tutto di Dio - tanto la luce arriva lo stesso. Qualunque cosa accada il Sole sempre luce manda.

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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