domenica 19 aprile 2020

La notte dell'umana volontà

Gesù spiega a Luisa come la volontà umana sia ferro che, se tale rimane, non può mai unirsi e fondersi con l'oro purissimo della Divina Volontà. Le spiega come solo le pene e i sacrifici abbiano il potere di trasformare il ferro in oro e liquefarlo fino a fonderlo con l'oro purissimo della Volontà Divina. Libro di Cielo, Volume 14, 12 Agosto 1922, Lunedì 18 Novembre 2019

12 Agosto 1922 Valore ed effetti del sacrificio

In questo scritto anche se non viene nominata direttamente la fusione ne vengono però spiegate molto bene le modalità, la fusione fa sì che due sostanze che due sostanze devono essere pronte ad essere fuse e l'esempio dell'oro liquido è assolutamente il migliore.

"..Se tu prendi due oggetti d’oro, anche se ciascuno ha la sua forma diversa, liquefacendoli ne potrai formare uno solo, senza poter più discernere qual era l’oro dell’uno e quale quello dell’altro; ma se un oggetto è d’oro e l’altro è di ferro, l’uno non aderirà all’altro e non si potrà formare un solo oggetto d’oro. Sicché è solo il sacrificio che cambia la natura alla volontà umana..." Gesù

E nell'oro liquido viene riplasmato l'oggetto e non si capisce qual'era l'uno e l'altro - e la fusione avviene ad alte temperature perchè sono necessarie e qua Gesù spiega che solo il sacrificio hanno questa virtù di fondere ma anche di trasformare la nostra volontà in oro (la nostra non è oro a differenza di quella divina), la nostra volontà è ferro. Materiale duro, non incline alla modellazione e alla fusione ed è peraltro materiale di basso valore, non è pregiato. Molto utile all'uomo ma non bene di valore. Noi dobbiamo essere consapevoli a priori che la nostra volontà umana è cosa che non vale nulla e quindi non combina nulla di buono (la volontà umana in quanto facoltà umana creata da Dio è una delle cose più belle che esista nell'universo e principio del nostro libero arbitrio e quindi realmente liberi e realmente immagini di Dio - grande responsabilità e dignità) -- solo quando si parla di volontà umana in senso dispregiativo si parla di una volontà umana che risente dello stato di natura decaduta che ci portiamo dietro e quindi ordinariamente le cose che uno vuole non sono cose sante, belle ed ecco perchè è cosa di scarsissimo valore.

La Madonna, nel libro la Vergine Maria nel Regno della Divina Volontà, ripete in continuazione: guarda che se tu continui a vivere con una volontà umana tu ti auto condanni ad una vita infelice, ti dai il peggiore dei martiri senza che da questo ne esca un merito. Seguire la propria volontà e non meritorio. Il principio profondo di ogni sofferenza, il fare quello che ci frulla per la testa - è normale che sia così - ma ogni tanto bisogna fare un pochino di ripasso. Sinceramente, mettendomi (e anche tu che leggi) davanti a Gesù senza veli ed ipocrisie, posso dire che quanto più faccio quello che voglio tanto più maggiore sono i guai e le sofferenze che avrò? E tanto più la mia volontà umana viene contraddetta e più riceverò la vita? Questo è uno dei punti fondamentali di questa vita. Ho interiorizzato sufficientemente questa cosa? Sono anche in grado di ricordare (nella mia vita passata) tutte le volte - piccole e grandi - che ho fatto la volontà mia e i marasmi, i guai e le sofferenze che volontariamente mi sono andato ad infliggere agendo in questo mondo? Ho imparato a discernere un pò i santi i ragionamenti dell'amor proprio. Le nostre piccole 1000 ragioni sottili di fare sempre di testa nostra.

La Madonna era spaventata di dare vita alla sua volontà (esempio superlativo, credo sia difficile imitare le scelte della Madonna fino in fondo) ma avvicinarsi alla sostanza della cosa è un'obbiettivo possibile e doveroso; avere questa attitudine continua ed esercitarsi in tante piccole cose che ci umiliano e contrariano e ci spingono al sacrificio perchè così viene distrutta la nostra volontà umana (di quella che si parla in modo dispregiativo). Poi viene raffinata e fusa perchè possa fondersi con l'oro purissimo della volontà divina.

E' chiaro che sotto questo punto di vista - di un cristiano in generale ma in special modo un figlio della divina volontà - deve avere illuminato il senso della Croce. Sacrifici e pene dice Gesù. Chi ha letto le opere dei santi c'è sempre una reazione multiforme: i santi amavano la croce e talvolta la chiedevano al Signore e talvolta si infliggevano delle mortificazioni volontarie. Nell'opinione comune solo pensare certe cose viene immediatamente tacciato come ragionamenti sballati o problemi psicologici perchè noi dobbiamo stare bene. Questo dipende dal fatto che si è completamente smarrito il lume soprannaturale. Il don che tiene la meditazione, leggendo certe cose, ci stava male e in lui sorgeva una domanda: ma chi è il matto, sono io o sono loro che sono matti? Perchè queste persona fanno così? Che senso ha abbracciare il dolore? In alcune opere si toccano livelli che fanno accapponare la pelle. E Gesù non li ha mai rimproverati.

Santa Margherita Maria Alacoque, una volta si è presa come penitenza si è messa a dormire in un letto fatto dei cocci ed ad un certo punto ha sentito un dolore forte e ha provato a muoversi per lenire il dolore e gli appare Gesù che gli ha detto: quando la Croce piagava la mia spalla destra con dolori lancinanti io non ho cambiato spalla quindi attenta a quello che fai. Evidentemente queste cose non sono cose alla nostra portata e noi comuni mortali non possiamo metterci a giocare a fare i grandi santi e tutto deve essere opportunamente equilibrato e proporzionato. Però il messaggio che questo trasmette è giusto: il sacrifico e le pene consumano la volontà umana, la differenza tra la santità nelle virtù e la santità delle santità sotto questo aspetto particolare è quasi nulla perchè Gesù dice che vivere nella dv vuol dire fare la divina volontà e vivere in essa quindi il fare la volontà divina con tutti i travagli che vengono richiesti e con ciò che comporta non vengono bypassati. Nel libro dell'Apocalisse dice che i santi che stanno davanti al Trono dell'Agnello sono passati attraverso la grande tribolazione. Nella dv ci sono tante gioie e felicità ma non una vita libertina e sfrenata.

(Luisa) "..Ed io: “Ah! mio Gesù, tutte le mie pene, per quanto dolorose, tanto che pare che mi annientino non mi opprimono..."

Quindi c'è questo grande segreto di chi vive la sofferenza accogliendola come un dono da parte del Signore che serve a noi, che raffinarci, scrostarci e a liberarci di noi stessi e della nostra umana volontà primo grande nemico. Negli scritti si dice che vive nella dv non sa cosa significhi più il peccato, il diavolo può fare tutto quello che vuole e scatenare l'inferno intorno ad essi (negli scritti della Venerabile Maria d'Agreda il diavolo ci ha provato in continuazione a scatenare l'inferno intorno alla Madonna ma non è riuscito a farla cadere). Il diavolo non avrebbe potere su di noi, all'unica condizione che la nostra volontà sia completamente morta, cos'è la tentazione e il peccato? Portarci lontano dalla volontà di Dio nel grosso e nel piccolo facendoci fare un'atto estraneo alla volontà di Dio. Cose sono i peccati? Sono uscite dalla volontà di Dio, il diavolo non ha il potere di costringerci a fare le cose. In questo mondo vediamo il potere enorme che ha il diavolo, penso che sia sotto gli occhi di tutti. Purtroppo sappiamo che anche la Chiesa è martoriata e ne fanno oggetto di pubblico scandalo. Come ha fatto il diavolo? Con la forza delle volontà umane immortificate, che anzichè di fare ciò che Dio vuole fanno sempre di testa propria e il diavolo non fa nessuna fatica a fargli fare quello che vuole lui. Pare che oggi il diavolo non combatta più perchè vede i portoni spalancati in certe situazioni. Il diavolo non avrebbe nessun potere, se vediamo il dilagare del male nel mondo - momentaneamente le cose stanno così - è semplicemente esaltazione della volontà umana. L'affermazione dell'ego e il superuomo che aveva il coraggio di ribellarsi a Dio e di tutte le norme morali ecc... - faccio quello che dico io -. Questo è l'inno all'umana volontà e il diavolo è assecondato dalle volontà umane. L'unica condizione per sfuggire dalle sue grinfie è questa.

(Luisa) "... ma Tu sai qual è la pena che mi strazia, di quella sola imploro compassione da Te, perché mi pare che non posso tirare più avanti. Deh! per pietà, aiutami e liberami se a Te piace.”

Questa cosa (dalla risposta di Gesù) non è la Sua assenza, qui è la venuta del sacerdote che la toglieva dallo stato del torpore benedicendola e questa cosa la mortificava assai (a Luisa). Gesù voleva che Luisa passasse attraverso la meditazione del sacerdote a meno che il sacerdote stesso non stabilisca diversamente con l'ubbidienza.

"..mi suonerebbe male se non la facessi passare per mezzo dell’organo della mia Chiesa. Del resto, con la mia Volontà e con l’intervento dell’ubbidienza d’un mio ministro ti mettesti in questo stato, se questo non si sente di continuare, può darti l’ubbidienza, affinché tu possa farlo per obbedire, tra Me e te restiamo in pieno accordo,.." Gesù

Se si agisce per ubbidienza ad un ministro stiamo sempre nella sua Volontà, importanza dell'obbedienza alla Chiesa e ai suoi ministri a prescindere dalle loro qualità soggettive e morali e l'unico limite non si può mai obbedire (anche da altre persone o istituzione) ad un'ordine oggettivamente contrario alla Legge di Dio. Non che io penso che sia sbagliata ma che sia oggettivamente sbagliato.

Com'è lo stato della nostra volontà umana? La stiamo mortificando?

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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