sabato 8 gennaio 2022

Quali sono i rapporti tra me e Gesù?

Due domande di Luisa: "Gesù quali sono i rapporti tra me e Te?" e "la Tua Volontà come sta in me?". Le risposte di Gesù e l'importanza di porre a noi stessi le medesime domande. Libro di Cielo, Volume 22, 25 Agosto 1927, Mercoledì 2 Giugno 2021

25 Agosto 1927 Rapporti tra i tralci e la vite. L’anima depositaria della Divina Volontà

Dimmi Amor mio, quali sono i rapporti tra me e Te?” (domanda di Luisa a Gesù)

Prima di chiederlo a Gesù chiediamoci come sono i rapporti tra me e Gesù? Chi è per me Gesù? Luisa forse voleva sentire il punto di vista di Gesù, lei sapeva bene che tipo di rapporti aveva con Lui, Gesù era per lei il suo tutto, la sua vita, il centro di convergenza dei suoi pensieri, delle sue aspirazioni, desideri ed intenzioni. Se si leggono gli scritti di Cielo, possiamo rispondere per chi viveva Luisa? Domanda retorica. La vita di Luisa era Gesù, il suo tesoro incomparabile, l'unica cosa che la interessava profondamente e fonte del gaudio, la sua unica occupazione e santa preoccupazione, piacere a Gesù, riparare Gesù, amare Gesù ecc... erano le sue occupazioni. Com'è il mio rapporto con Gesù? Durante il mese di Maggio ci sono dei bellissimi rosari meditati del padre Giuliano, un gesuita, le meditazione dei misteri gaudiosi potrebbero essere già on line, nel 5° mistero gaudioso - lo smarrimento e il ritrovamento di Gesù con tutta la letteratura spirituale che è fiorita intorno ad esso - Gesù si è sottratto all'improvviso da Maria e Giuseppe perchè la loro ricerca affannosa andava a riparare chi Gesù non se lo fila nessuno o chi non lo calcola. E questa grande ricerca era una grande riparazione. Per chi calcola Gesù zero e per chi invece calcola Gesù come il tutto. E noi dove ci collochiamo? 5? 10? 15? ecc.. diciamo la verità a noi stessi. E' sempre meglio sottostimare che sovrastimare. Perchè l'umiltà consiglia sempre una sottostima, da quanto conta Gesù nel nostro cuore, dipende tutto.

Gesù riprende l'immagine evangelica della vita e tralci (15° capitolo di san Giovanni), un tralcio non esiste se non è innestato alla vita, ma il nostro innesto alla Vite vera dev'essere un'innesto volontario, infatti Gesù ripete un'esortazione in modo continuo: rimanete in me, nel mio amore, in me, rimanete nel mio amore. Proprio l'idea del rimanere fa comprendere quanto sia importante che la nostra adesione a Gesù si rinnovi, io fino a ieri posso aver provato a vivere nell'amicizia con Gesù ma oggi potrei fare qualche passo indietro, Dio non voglia potrei tradire, rinnegare, sedotto dal maligno o vinto da qualche tentazione. Rimanere in Gesù - e questo implica il riferimento alle grandi virtù della costanza e perseveranza. Un cristiano dei primi secoli come avrebbe risposto se gli avessero chiesto: scegli tra il mangiare o fare la comunione? Chi fa un digiuno solo per amore di Gesù, per le sue intenzioni? Per amarlo o ripararlo? Chi di noi - se gli chiedessero: il pane o la comunione - sinceramente cosa risponderemmo? San Paolo dice che non vuole gettare lacci nelle anime, non sempre si arriva subito ad interiorizzare l'importanza della messa quotidiana ecc... - può succedere che non ci sia la possibilità di partecipare alla santa Messa - per capire come sono i rapporti tra me e Gesù devo chiedermi: cosa faccio quando sto io con Gesù? Com'è la tua partecipazione alla santa Messa e la tua comunione? Com'è il tempo che trascorro dopo la comunione? Esempio: se una persona non si ferma dopo la comunione e dev'essere esortata: renditi conto di cosa stai facendo; se non lo fa di sua spontanea volontà questo dice qualcosa. Se è così la santa comunione è fredda e meccanica, certo animata dalla fede ma non parte ciò che dovrebbe partire. Il fuoco si sente (dicono i santi), fermo restante che Gesù può lasciarci nell'aridità per alcuni periodi - dovrebbe essere un'esigenza e non qualcosa per il quale qualcuno dovrebbe richiamarmi. Come ci comportiamo con Gesù Eucarestia? Come ci comportiamo quando è esposto? Lo cerchiamo? Il contatto diretto con Gesù - fermo restando che possiamo averlo ovunque con il raccoglimento - però con l'Eucarestia è un momento privilegiato. quali sono i rapporti tra me e Gesù. Perchè se uno ci pensa la vita nella dv è un tale rapporto con Gesù...il tralcio e la vita non stanno attaccati solo 4 ore al giorno, rimangono assieme.

Immagine della connessione h24 è sottintensa. E' certo - a quanto dato di capire dagli scritti - per quanto al don è dato di comprendere - non significa specie per chi non vive in monastero o ambiente che consenta un raccoglimento ininterrotto, in molti vivono in mezzo alle vicissitudini del mondo, abbiamo rapporti con altre persone. La vita nella dv diventa un'innesto che anche ad un livello non sempre cosciente produce una permanenza ininterrotta in modo tale che gli atti della creatura (che però non vanno contro la volontà di Dio) diventano divinizzati e più o meno frequentemente sollecitata dalla creatura stessa. La vita c'è e come nasce la vita nella dv in noi? Attraverso un rapporto sempre più stretto ed intimo con Gesù. Prima viene il mese di Maggio (della Madonna) e poi viene il mese di Giugno (Sacro Cuore di Gesù) come se dicesse: il fine della vita cristiana è l'unione con Gesù però l'unione con Me dev'essere preceduta con quella con Maria anche per imparare come si sta con Gesù ce lo insegna la Madonna, come lo si deve servire ed amare. Ricorrere a Maria (come dice il Montfort) quando non ci sentiamo all'altezza di stare con Gesù.

Ma dimmi ancora, Vita mia, come sta la tua Volontà in me?” Luisa a Gesù

E noi possiamo rivolgere questa domanda a noi: come sta in me la Dv oggi? Quanto la cerco? Quanto conta per me stare in piena sintonia con Lei? Dicono i maestri di spirito: vuoi sapere se stai bene nella dv? Pensa bene a quello che stai facendo adesso, le idee che ho, lo stato di vita che ho ecc.. chiediti con sincerità: se Dio ti facesse conoscere con certezza che vuole da me qualcos'altro e che quella mia idea è sbagliata e la devo lasciare, che quella tua scelta non è quella che Lui vuole, tu saresti disposto - senza fiatare - a buttare tutto per aria e fare altro? Non rispondere subito, pensa alle cose che vivo in pratica e non in teoria. E in base a questo comprendiamo in base alle risposte di come sta la dv in noi.

La dv è proporzionalmente in noi tanto quanto è viva e movimentata la nostra vita con Gesù - una persona che sta distante dal Signore o fredda o distaccata e ha un rapporto molto formale o quasi mediato (la preghiera vocale è una mediazione non parlo spontaneamente ....per carità va bene, ma è una mediazione, la vita sacramentale è una meditazione, la Chiesa è una mediazione) e tutte queste mediazioni ci sono e devono restare, non saranno mai non necessarie o superflue...ma oltre a questo c'è qualche altra cosa? Per me Gesù è la cosa più importante davvero o conta poco/nulla?

(Vangelo di san Giovanni 15: ..4Rimanete in me e io in voi....così neanche voi se non rimanete in me....Chi rimane in me,...6Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca;..... 7Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi,....Rimanete nel mio amore.....rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore.)

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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