venerdì 28 gennaio 2022

Fermezza e irremovibilità perenne

Lezione di Gesù sulle proprietà divine che comunica la Divina Volontà a chi vive in Essa, in particolare la fermezza e l'irremovibilità. Chi vive nella Divina Volontà non percepisce come esilio la vita terrena, ma come casa propria che anticipa la dimora nell'eterna beatitudine. Chi vive nella volontà umana è tiranneggiato dalle passioni, senza dominio di sé, ha virtù sforzate, incostanti, schiavo delle sue miserie e perennemente infelice. Gioie e felicità senza numero per chi vive, invece, nella Divina Volontà. Libro di Cielo, Volume 23, 10 Ottobre 1927, Martedì 22 Giugno 2021

10 Ottobre 1927 La Volontà Divina è molteplice nei suoi atti, mentre è una e resta concepita in chi vive in Essa. Per chi vive nella Divina Volontà la terra non è esilio, ma è esilio per chi non fa la Volontà di Dio

Il Signore ci conduce su alcune proprietà del suo Divin Volere e della condizione peculiare con cui ci fa vivere la nostra vita terrena - la Salve Regina ("...E mostraci, dopo questo esilio, Gesù, il frutto benedetto del tuo Seno...") è stata scritta per coloro che vivono in una condizione comune (non troppo comune al giorno d'oggi tra i battezzati) di vita di grazia piena ma "ordinaria" con gli alti e bassi e con sforzi nelle virtù, l'inconstanza e tutte le altre cose. Anche oggi Gesù spiega la differenza tra questa santità e tra quella che c'è per chi vive nel dv, per il quale la vita terrena non si può chiamare esilio.

"..La mia Volontà non sopporterebbe di tenere nelle condizioni d'esiliata chi vive in Essa, per far ciò dovrebbe cambiare natura, regime, tra chi vive in Essa in Cielo e tra chi vive in terra, ciò che non può né vuol fare. Si dice forse esilio per chi esce da casa sua per allontanarsi un passo, certo che no, oppure si può dire esilio chi va ad un paese nella sua stessa patria?.." Gesù

Il don se va da Sermoneta a Bologna rimane sempre in Italia, certo non è il suo paese. Magari gli mancheranno le sue piccole comodità di casa (se ne ha) ma siamo sempre in Italia. Immagine bella che fa comprendere il tasso di familiarità che hanno le anime hanno con Dio. Nella nostra vita, nello stato in cui ci troviamo, come siamo messi? Cosa penso del giorno della mia morte? Se qualcuno mi dicesse che oggi è il mio ultimo giorno e non arriverò al tramonto del Sole? A quanto capisce il don, una persona che vive nella dv - se non fosse un disordine interiore - farebbe i salti di gioia; si torna a casa nostra. Al tempo stesso se uno ti chiedesse: ma tu ti senti felice oggi? Contento di vivere? Realizzato? Gioioso? Le giornate con Dio sono felici anche se arrivano tegole grosse quanto una casa... com'è questa giornata? Come sono le nostre reazioni quando arriva qualcosa di sgradevole dove Gesù ci chiede di rinnegare la nostra volontà umana - sofferenza da offrire o qualcosa che non capiamo.

"..Esilio è per chi è tiranneggiato dalle passioni, senza dominio di se stesso, senza poter spaziare nel suo Dio e se pensa qualche bene, è mischiato, circondato da tenebre. Sicché le virtù del povero esiliato sono forzate, incostanti, è schiavo delle sue stesse miserie e ciò lo rende infelice.." Gesù

L'incostanza, uno dei distintivi della vita terrena o di mancanza di spina dorsale, quanto siamo fermi nel bene? E nelle scelte che facciamo? C'è un'ora della Passione dove ci viene detto che la fermezza nel bene è una proprietà divina, se io ho capito che una cosa è gradita al Signore - dalle cose piccole, magari nel vestirsi in un certo modo anche non in Chiesa - il decoro della nostra persona, la soprannaturalità della nostra persona vale un pò di più di molto caldo. Padre Pio fece battaglie contro chi si vestiva in modo poco dignitoso. Vale per tutti, uomini, donne e sacerdoti. Una donna vestita in maniera modesta - scelta dalla quale però non si torna indietro - il famoso non tornare indietro, si apre una porta e un'altra si chiude dietro. Devo cambiare il guardaroba, mi faranno un sacco di domande e pazienza. Le piccole e grandi scelte di direzione della vita, darsi un piano di vita, scegliere il nostro impegno di preghiera: che faccio: vado a Messa tutti i giorni o no? Quanti rosari dico? Faccio un digiuno?

Un'anima che vive di volontà umana e che cerca di fare quella divina è una persona macilenta nel bene, leggera ed incostante e facilmente distraibili dalle cose passeggere perchè manca in loro la sorgente della vita.

"..Invece chi non possiede la mia Volontà, prendono appena le briciole dei beni che portai sulla terra con tanto amore, e perciò si vedono creature macilente nel bene, leggere, incostanti, tutte intente e con gli occhi e col cuore alle cose passeggere, perché, mancando in loro la sorgente della luce del mio eterno Volere, non si cibano della mia Vita..." Gesù

La fermezza - Io Non Ritorno Indietro (Debora Vezzani) - è qualcosa di grande, è la spia della vita divina presente già nell'anima.

"Figlia mia, la mia Volontà Divina è molteplice nei suoi atti, ma non ne perde nessuno, l'unità che possiede ed il suo atto incessante mantengono l'unità negli atti suoi, come se fossero un solo, mentre sono innumerevoli e l’unità conserva negli atti suoi l'atto di farlo incessantemente, sempre, sempre, senza mai cessare, per conservarlo sempre nuovo, fresco e bello e pronto a darlo a chi lo volesse. Ma mentre dà l’atto non lo distacca dalla mia Volontà, perché Essa è luce e la virtù della luce si dà, si diffonde, si allarga, si prende quanta se ne vuole, ma non si separa, è inseparabile per virtù e per natura da chi possiede la luce. Vedi anche il Sole possiede questa virtù; supponi che tu avessi la stanza chiusa con le imposte, la luce non c'è in essa, ma se tu apri le porte, la luce riempie la tua stanza, si è forse distaccata la luce dal Sole? No, no, ma si è allungata ed allargata, senza distaccare una sola stilla dalla sua sorgente, ma anche se la luce non si è separata, tu hai posseduto il bene della luce come se fosse tua. Più che Sole è la mia Volontà Divina, Essa si dà a tutti ma non sperde una virgola degli atti suoi...." Gesù

Gesù riparla dell'Atto Unico che contiene una moltitudine di effetti e rimane sè stessa pur dandosi a tutto e tutti. L'immagine è bellissima, il Sole illumina tutto ma non perde nulla. Dio dà e il suo dare non lo impoverisce, noi quando diamo ci sembra di essere impoveriti ma i Santi hanno fatto quest'esperienza: io dò tutto e mi aspetto in cambio tutto. Quante persone hanno venduto tutto e di tutto sono morti tranne che di fame. Non gli è mancato mai niente. Questa è già vivere in maniera divina. Noi abbiamo paura di dare soldi, attenzione, tempo, ascolto, ecc.. perchè percepiamo il dare come qualcosa che ci toglie qualcosa ma non è così. Noi non siamo come Dio, ma se viviamo nella dv è chiaro in qualche modo questa divina proprietà ci viene partecipata, anche se noi siamo degli enti finiti e non hanno abbiamo il possesso essenziale dei beni, dando qualcosa ne veniamo privati, ci pensa Nostro Signore a darci. Non bisogna temere di nulla. Chi teme non è perfetto nell'amore (san Giovanni nelle sue lettere). Non ci si deve voltare indietro. Preoccupazioni di questi tempi, preoccuparsi di non andare in quel posto ecc... ma uno che vive nella dv non gliene importa nulla, se Dio vuole che X vada in quel posto, ci andrà altrimenti no. Chi vive nella dv è capace di fare un profondo discernimento sulla realtà delle cose, in molti sono impazziti a sparare sentenze ma di Sapienza ce ne è poca. Poca capacità di discernimento senza lasciarsi trascinare dalle onde e farsi sbattere qua e là. Prega davanti al tabernacolo: la dv in questo tempo cosa vuole da te? Il don vede persone impazzite, gente che dice di vivere nella dv ma che poi nei modi esteriori si comporta in modo differente.

Noi, figli della dv, non possiamo di fronte a scelte delicate farci riempire la testa da idee altrui fossero anche quelle dominanti ed adeguarci di conseguenza, nella Sacra Scrittura si dice che chi segue la maggiornaza raramente fa la Volontà di Dio. Gesù nel Vangelo aveva pochi apostoli e parla del piccolo gregge, ciò che le persone stimano è detestato da Dio. Noi possiamo farci l'illusione di vivere nella dv e poi si rimane molto molto umani e terreni nelle scelte quotidiane. Quando si interiorizza un valore come importante e come voluto da Dio, ma tu quel valore lo prendi e lo metti in pratica non temendo le reazioni del prossimo. Ma per questo occorre un profondo discernimento e certezza interiore che a Dio quella cosa è gradita. Ci ho pensato, riflettuto, documentato ecc... e alla fine il cuore mi dice che è quello, mi porta la pace ecc... e poi inizieranno a dirmi di tutto ma pazienza. Il don pensa che sia meglio sbagliarsi avendo però fatto un discernimento personale dove l'anima in qualche modo ritiene di aver fatto ciò che Dio voleva e che lo ha fatto come cosa sua piuttosto che accordarsi all'opinione dominante.

"Figlia mia, la terra è esilio per chi non fa e vive nella mia Volontà, ma per chi vive in Essa non si può chiamare esilio ma un passo di distanza, e quando meno se l’aspetta, fatto quel passo, si troverà nella Celeste Patria, non come uno che viene dall'esilio, che non conosce nulla di Essa, ma come una che già sapeva ch'era sua e conosceva la bellezza, la sontuosità, la felicità, dell'Eterna Città. La mia Volontà non sopporterebbe di tenere nelle condizioni d'esiliata chi vive in Essa, per far ciò dovrebbe cambiare natura, regime, tra chi vive in Essa in Cielo e tra chi vive in terra, ciò che non può né vuol fare. Si dice forse esilio per chi esce da casa sua per allontanarsi un passo, certo che no, oppure si può dire esilio chi va ad un paese nella sua stessa patria?.." Gesù

Noi le cose le chiediamo a Nostro Padre, non agiamo in maniera precipitosa, non ci parla in maniera sensibile come quella degli altri ma poi ci arriviamo a queste cose, bisogna imparare la preghiera profonda, l'interiorità.

"..Il mio Fiat Divino invece di spogliare riempie fino all'orlo l'anima dei suoi beni, le dà il dominio di se stessa, converte le passioni in virtù, le debolezze in fortezza divina. Essa dà gioie e felicità senza numero, dà per grazia ciò che Essa è per natura, fermezza, irremovibilità perenne..." Gesù

Da per grazia ciò che per Essa è per natura.... fermezza, irremovibilità perenne - ecco come vivono nella dv. Il mondo è stato creato da Dio, ci manca la visione beatifica, ma tu ricevi Gesù Eucarestia dentro il cuore, fai un pò di ringraziamento come Dio comanda. Dopo 10 anni che il don è stato in una parrocchia qualcuno ha imparato a fare il ringraziamento, qualcuno ha imparato che in Chiesa non si parla e quanto meno ad alta voce, non si fa perchè quella è la Casa del Signore. Chi non fa una cosa del genere, oltre che a mancare di riguardo, si perde tante di quelle cose...per forza che ti senti in esilio. Quando uno ha una bella casa terrena gli piacerebbe viverci. Per scoprire la vita terrena come anticamera del Paradiso tu la devi abitare casa tua, devi accogliere i modi con cui Gesù si comunica in questa vita. Non lo vedi faccia a faccia. Bisogna mettersi in condizione di poter vivere queste cose. Noi possiamo fare giri nella dv in qualsiasi momento per farci passare un momento storto, basta aprire la finestra e vedere l'amore di Dio.

"..Esilio è per chi è tiranneggiato dalle passioni, senza dominio di se stesso, senza poter spaziare nel suo Dio e se pensa qualche bene, è mischiato, circondato da tenebre. Sicché le virtù del povero esiliato sono forzate, incostanti, è schiavo delle sue stesse miserie e ciò lo rende infelice..." Gesù

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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