domenica 23 gennaio 2022

Perfezione e Divina Volontà

Gesù spiega a Luisa come nella Divina Volontà non ci possono essere né imperfezioni, né cattiverie, né male alcuno e chi è ancora imperfetto o molto imperfetto non può essere ammesso a vivere nel Divin Volere. Chi non fa la Divina Volontà commette la follia immensa di distruggere beni grandissimi e inauditi e, se non fosse per la Divina Bontà e Misericordia, meriterebbe, di per sé, di essere tolto dalla faccia della terra. Libro di Cielo, Volume 23, 28 Settembre 1927, Giovedì 17 Giugno 2021

28 Settembre 1927 Nella Divina Volontà non ci possono essere imperfezioni e si deve entrare in Essa del tutto nudi. Il non fare la Divina Volontà distrugge la vita Divina in sé ed è un delitto che non merita pietà. Solo Essa è riposo. Flagelli.

Il brano odierno è bello ma si tinge di tratti drammatici, drammaticamente veri e dolorosi. In ordine:

"..Ora tu devi sapere che chi non fa la mia Divina Volontà e non vive in Essa, vuole distruggere la propria vita Divina che avrebbe invece posseduto in sé. Distruggere la propria vita, qual delitto! Chi non condannerebbe chi volesse distruggere la vita del proprio corpo, oppure chi non volesse prendere il cibo (e) si riducesse macilento, infermo, inabile a tutto? Ora chi non fa la mia Volontà distrugge la propria vita che la Bontà Divina vuol darle, e chi la fa, ma non vive sempre in Essa, siccome le manca il cibo continuo e sufficiente, è il povero malato, senza forza, macilento, inabile a fare il vero bene e se sembra che faccia qualche cosa è senza vita, stentato, perché è il mio Volere che solo può dargli vita; che delitto figlia mia, che delitto! Non merita alcuna pietà." Gesù

Gesù spiega la follia di ciò che la volontà umana combina: distruggere la propria vita, l'autolesionismo, l'auotdistruzione, il farsi del male in continuazione, il chiudersi ad ogni sorgente di bene e l'andare a seminare male, dolore, sofferenze, tribolazioni inutili, angoscie ecc.. e purtroppo questo lo fa la maggioranza delle persone dalla mattina alla sera.

"..Mi sentivo tutta abbandonata nel Fiat Supremo, ma in mezzo alla santità d'un Volere sì santo mi sentivo imperfetta, cattiva.."

Prima Luisa si sente cattiva, imperfetta e cattiva. I Santi veri non si sono mai sentiti tali, se qualcuno si sente santo nel profondo del cuore e non si sente invece colmo di tanta miseria che solo per Divina Misericordia Dio lo guarda e lo sopporta, è ancora molto lontano dalla santità. E' un fatto interiore. C'è una situazione della vita umana e reale - un sacerdote la conosce molto bene - che è il punto di riferimento: il santo si ritiene l'ultimo di tutti, ma non dicendolo o ostentandolo senza crederlo ma non lo dice a nessuno ma lo dice solo al Signore perchè veramente si sente così. Il falso santo è quello che si atteggia da santo, dice di essere un peccatore ma non lo crede, è la forma soft dell'ipocrisia dei farisei.

Chi è il vero povero? E' quello che ordinariamente non va in giro chiedendo soldi elemosinandoli a destra e manca, il vero povero cerca di fare il possibile per provvedere a ciò che gli manca senza andare a gravare sulle spalle altrui e quando è costretto a farlo si rivolge a chiedere un'aiuto con tanta di quella umiltà e vergogna che si vede che non lo vorrebbe mai fare. Il mestierante, quello che vai in giro che prende di petto chi gli dà qualche centesimo quello non è un vero povero ma sta facendo un mestiere anche se millanta i segni della povertà. Noi dobbiamo fare discernimento sulle persone che ci stanno attorno. Chi è un'uomo o una donna di Dio? Uno parla, dice delle cose, annuncia certe cose e come faccio a fidarmi di lui? Guarda l'umiltà - se c'è umiltà non viene dal diavolo, se non c'è stai attento.

"..Piuttosto ciò che tu dici sono impressioni di bruttezze, di imperfezioni, di cattiverie e la mia Volontà se ne serve come sgabello o terra che si tiene sotto i piedi, e senza neppure guardarle, pensa a godersi la sua piccola figlia, ed a metterle in grembo i suoi atti, le sue gioie, le sue ricchezze per renderla felice, onde poter godere della felicità di lei..." Gesù

Dopo che Gesù è intervenuto, non è che Luisa dopo si è atteggiata da superba (non mi confesso più ecc..) nessuno pensi questo. Gesù gli ha detto dei fatti oggettivi, per esaltare di ciò che la Divina Volontà sa fare e produrre ma certamente l'effetto di questo non è che Luisa si è atteggiata da superba. O non sarebbe più un'esperienza di santità autentica. Bisogna dirlo: la dv non ammette imperfezione e cattiverie, il male non entra e non entrano le impeferzioni.

Le imperfezioni sono un male non come il peccato (morale) ma è una mancanza alla perfezione: il concetto filosofico di male è una mancanza di bene in modo generale, il male si può definire rispetto al bene di cui è mancanza. L'imperfezione è che io ho fatto un'opera santa (esempio) e l'ho fatta per amore di Dio ma mi sono reso conto che mentre la facevo che volevo che anche gli altri la vedessero. Non mi dispiaceva che la vedessero gli altri. L'opera perfettissima è che tu la fai per amore di Dio, per la sua Gloria e per la salvezza delle anime e basta. La famosa purezza delle intenzioni. Dio è perfettissimo, se la dv comunica la stessa vita divina in noi, come fa nella dv ad entrare imperfezione e cattiveria? Quello che è sottinteso a questo - oltre a che se noi dovessimo vedere ancora molto imperfetti da un punto di vista oggettivo vuol dire che non siamo ancora dentro (almeno non perfettamente dentro la dv) e la seconda cosa è che nostro compito desiderando vivere nella dv quello di tendere alla perfezione. Una persona che vuole vivere in questo mondo non può accontenarsi a chiedersi: è peccato no? E' il primo passo importantissimo verso la santità però occorre come dice san Paolo chiedere lo Spirito Santo per chiedere ciò che è buono e a Lui gradito e perfetto. Non solo ciò che è lecito ma ciò che è buono - il lecito vuol dire non fare niente di male, ma ciò che è buono vuol dire fare del bene, ma c'è anche la cosa più gradita e perfetta. Si fa peccato ad andare al mare? In generale: come si può fare peccato nell'andare il mare? Però in concreto - non a causa della persona ma del contesto culturale in cui viviamo - le spiaggie sono diventate occasioni di peccato. Chieditelo nel cuore? Sarà contento il Signore se io vado al mare? Chieditelo nel cuore (esempio). Come si deve stare in Chiesa? Ci sono delle norme di decenza al di sotto delle quali non si può scendere - nè uomini e donne - e poi c'è una cura del decoro nel fare qualcosa di più. Tanto per fare un'esempio: si possono portare le maniche corte? Un tempo era considerata un'irriverenza ma adesso entrano svestiti ancora peggio, chieditelo. Non esiste la perfezione senza disponibilità a qualche sacrificio. Se vogliamo vivere nella dv - per quanto sta in noi, gradualmente - dobbiamo avere a cuore la parola di san Paolo: discernere la volontà di Dio.

Quando Gesù parla di coloro che fanno la dv a corrente alternata sono quelli che ancora non stanno ancora radicati all'interno. Una delle cose nel vivere nella dv - concretamente cosa significa? Il don non riesce a cogliere tutte le implicanze - questi scritti (se crediamo che sono stati rivelati dal Cielo) vanno al di là della nostra capacità di comprensione naturale. Noi capiamo qualcosa. Come si può stare - in linea di massima - nella volontà di Dio? Il peccato è già fuori, ma vivere in essa vuol dire che mentre non esco mai io inizio a cercare di crescere sempre di più. Discerni la volontà di Dio, non accontentarti nel non senitre che stai facendo qualcosa di male, inizia a sentire cosa potresti fare di più o perfetto. Un momento della grande difficoltà e crisi matrimoniale: la legge della Chiesa consente - in presenza di gravissimi moviti - di interrompere la coabitazione. Chi fa questo secondo la legge della Chiesa non fa peccato ma è la cosa più perfetta. Santa Rita da Cascia veniva ammazzata di botte dal marito ed è rimasta al posto suo, questa è la perfezione portata al grado eroico. Tra la perfezione dal grado eroico al minimo indispensabili c'è tutta una gamma di ulteriori possibilità. Ok che non pecco, ma c'è una possibilità migliore? E' questa la cosa più eccellente da fare?

Soltanto liberamente e volontariamente una persona decide di fare quello che è più perfetto, questo è il vivere nella dv, il muoversi dentro l'ambito del bene, non soltando astenersi dal male ma scegliere ciò che è migliore ed ottimo. Cioè che è perfetto e perfettissimo. Le care amiche donne del don: posso mettermi i pantaloni? E' peccato fare quello o altro? ecc.... Risposta del don: pensaci. Se io penso solo se è peccato o no non vengo fuori da tante situazioni perchè non è facile affermare che certe cose siano peccato. I 10 comandamenti sono cose molto puntuali ma bisogna vedere cosa c'è nel tuo cuore. Se ciò che Dio vorrebbe è una cosa a te sgradita nel cuore, tu che fai? Se noi rimaniamo nell'ambito del lecito quella cosa posso farla ma non posso farla e pensare di vivere nella dv. la dv è la santità delle santità.

SE uno potesse vedere la pazzia, tu non fai un'opera più perfetta? Non sai quante grazie ti perdi - perdi un grado di gloria maggiore in Paradiso, i gradi di gloria sono proporzionati ai meriti, chi più ha fatto in questo mondo più in alto starai, più gioie felicità e grazie riceverai sulla terra.

"Figlia mia, il solo mio Volere può darmi riposo. Se vuoi quietarmi quando mi vedi inquieto, presta te stessa allo svolgimento della vita della mia Volontà in te, e facendo tuoi gli atti suoi, io troverò in te la sua luce, la sua santità, le sue gioie infinite che mi daranno riposo e farò un po' di sosta nel castigare le creature, troppo meritevoli di castighi che distruggono queste vite divine in loro, perciò meritano che distrugga tutti i loro beni naturali ed anche la loro stessa vita, non vedi come il mare esce dal suo lido e cammina per strappare queste vite nel suo seno e seppellirle in esso? Il vento, la terra, quasi tutti gli elementi camminano per fare strappo delle creature e distruggerle. Sono gli atti della mia Volontà sparsi nella Creazione per amor loro, e che non essendo stati ricevuti con amore si convertono in giustizia." Gesù

Noi non ci rendiamo conto cosa voglia dire distruggere una vita divina, pochi sono quelli che fanno la dv e ancora pochi sono quelli che cercano di vivere nella dv. Cosa si perde quando la vita si perde o si chiude dalla volontà divina.

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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