venerdì 14 gennaio 2022

Il grande significato simbolico del numero 40

Gesù spiega come tutta la Creazione, con voce muta ma fatti assai eloquenti, parla di Dio e porta alla sua conoscenza. Rivela poi il mistero del numero 40 nella sua esistenza terrena: i 40 giorni nel deserto, i 40 giorni trascorsi tra la nascita e la presentazione al Tempio, i 40 giorni in cui rimase sulla terra dalla Risurrezione all'Ascensione. Libro di Cielo, Volume 22, 8 Settembre 1927 Mercoledì 9 Giugno 2021

8 Settembre 1927 Tutta la Creazione è fissata in Dio ed è relatrice dell’Ente Supremo. Dolore sofferto in modo divino in Gesù ed in Maria. Significato dei quaranta giorni nel deserto

Il numero 40 ha caratterizzato la vita di Gesù e di Israele nel deserto e i 40 giorni di digiuno di Mosè e 40° anno di apparizione della Madonna a Medjugorje (quando è stata tenuta la meditazione). Il numero 40 è un numero davvero sacro nella Chiesa, nella quaresima è uno dei tempi più santi e santificanti dell'anima.

Prima di ciò il Signore ha parlato sul rapporto tra Lui e le cose create. Sia nel libro della Sapienza che nella lettera ai Romani di san Paolo si legge che le cose create sono nient'altro che riflessi delle perfezioni divini, e contemplando le perfezioni divini attraverso le cose create si può giungere a conoscere l'esistenza delle cose create si può arrivare alla conoscenza di Dio. Nel concilio Vaticano I in forza di questo nella costituzione Dei Filius la Chiesa ha stabilito come dogma di fede che l'uomo - attraverso l'uso della ragione e in particolare attraverso la contemplazione delle perfezioni invisibili di Dio nella Creazione può giungere con certezza ad arrivare ad ammettere che Dio esiste. I pagani (san Paolo) che non conoscono Gesù sono inescusabili perchè le perfezioni invisibili di Dio sono visibili nelle cose create.

"..Le cose create dicono ancora: “Guardateci e coi fatti vi diremo.” E perciò non parliamo perché i fatti sono più delle parole e potenza che tutto può, è immensità che tutto involge, è sapienza che tutto ordina, è bellezza che tutto rapisce..." Gesù

Siamo noi (vedi meditazione precedente) che diamo voce alla Creazione, ma parla con i fatti ma che devono essere contemplati, conosciuti ed interpretati. Suggerimento anche per noi: san Francesco aveva detto di andare a predicare il Vangelo nelle città - con lo spostamento della vita dai feudi alla vita dele città necessitava qualcuno che evangelizzasse nelle neo nate città. San Francesco diceva che non tutti hanno il dono della parola, si predica con la vita; che è la predica più eloquente. I predicatori badino bene che la predica della vita sia prima delle parole altrimenti le parole non sono credibili altrimenti le parole cadono nel nulla.

Ond’io nel sentir ciò ho detto: “Amor mio, le cose create non hanno ragione, come possono darmi i loro rapporti e darti tanta gloria?” Luisa

Chi comanda è il nostro cervello, è il capo che comanda e danno possibilità alla mia persona che opera attraverso le nostre facoltà spirituali attraverso il cervello per esprimere sè stesso.

Figlia mia, le cose create stanno in rapporto e vincolate con Me, come le membra al capo ed agiscono come le membra che hanno vita dal capo. Vedi, tu hai le mani, i piedi, essi non hanno ragione, né parlano, ma poiché hanno vita dal capo le mani operano, i piedi camminano, a disposizione di ciò che vuole il capo e formano la sua più grande gloria. Le mani ed i piedi non avrebbero né opere, né passi qualora fossero recisi dal corpo, perché perderebbero la vita che gli comunicava il capo. Così è di tutta la Creazione, anche se non hanno né ragione, né parola, siccome sono unite a Dio, come le membra al capo, esse ricevono la vita dal suo Creatore e perciò tutte le cose create sono operanti ed i loro atti sono incessanti e stanno a nostra disposizione, più di quanto tu hai le tue membra a disposizione del tuo capo e come le tue mani hanno virtù di comunicare le tue opere alle altre creature, così le cose create hanno virtù di comunicare il bene che posseggono alle creature ed a chi vive nel mio Voler Divino. Essendo con lei una la Volontà che le anima, sentono che appartiene al corpo di tutta la Creazione e perciò le comunicano tutti i rapporti che hanno col Capo e, con grande amore, la vincolano ad esse. Perciò sii costante nel vivere nella mia Divina Volontà se vuoi fare vita comune col tuo Gesù e con la Creazione tutta e darmi tutta la gloria che incessantemente mi danno tutte le opere mie.” Gesù

Magari pur dicendo le stesse cose le diciamo con il nostro stile. E quindi c'è un linguaggio muto e la creazione stessa - se vivi nella dv - avverte ciò e ti fa arrivare tutti i beni che lei possiede.

Il momento in cui Luisa che chiede come hanno fatto Gesù e la Madonna a separarsi per 40 giorni

E Gesù parla del dolore divino e del dolore umano. I dolori divini sono intensissimi - attenzione - sono fortissimi dolori ma non sono incompatibili con la felicità e della pace. La Madonna soffrì quando Gesù uscì da casa ma era Volontà del Padre. Dolore immenso ma siamo felici di fare la volontà di Dio, e questa felicità di fare la volontà di Dio rende il dolore, anche se intensissimo, leggero e lo intinge in mari di pace. Solo chi l'ha provato può capire. Chi ha vissuto il dolore umano - che può spezzare la felicità - passeremo delle giornate infelici. Passeranno delle giornate in cui la pace è turbata e non in cui soffri. C'è un dolore sofferto in modo umano e in modo divino. Il dolore divino oltre ad essere più meritorio, porta anche questa consolazione, questa grande cosa a chi lo vive:non togliere la felicità, non spezzare la pace imperturbabile.

Figlia mia, ambedue soffrimmo nel separarci, ma il nostro dolore fu sofferto in modo divino, non umano e perciò non si disgiunse né dalla felicità, né dalla pace imperturbabile. Io partii felice al deserto, felice restò l’altezza della mia Mamma Celeste, perché il dolore sofferto nel modo divino, non ha virtù di adombrare menomamente la divina felicità, che contiene mari di gioie e di pace interminabili, i dolori sofferti nel modo divino sono come le goccioline di acqua nell’immenso mare, che la forza delle onde ha virtù di cambiare in felicità. Il dolore sofferto in modo umano ha virtù di spezzare la vera felicità e di turbare la pace, il divino mai. Molto più che la mia Mamma Regina possedeva il Sole della mia Volontà per grazia ed Io lo possedevo per natura....." Gesù

E poi parte il numero 40...

"..E poi Io andai nel deserto per richiamare quella mia stessa Volontà Divina che per quaranta secoli le creature avevano disertato da loro ed Io per quaranta giorni volli starmene solo, per riparare i quaranta secoli di volontà umana in cui la mia non aveva posseduto il suo regno in mezzo alla umana famiglia e con la mia stessa Volontà Divina la volli richiamare di nuovo in mezzo a loro per fare che regnasse. Nel ritornare dal deserto la depositai nella Mamma mia, con tutti quegli atti di Volontà Divina che le creature avevano respinto e tenuto come in deserto, affinché fosse Lei la fedele depositaria, la riparatrice e la impetratrice del regno della mia Volontà..." Gesù

La Dv dopo Adamo è rimasta da sola e questo è stato un'atto necessario per richiamare la dv. Ma questi 40 giorni furono preceduti da altri quaranta giorni:

"..Figlia mia, il numero di quaranta giorni nella mia vita quaggiù è simbolico e significativo. Nel nascere volli stare quaranta giorni nella grotta di Betlem, simbolo della mia Volontà Divina che mentre stava in mezzo alle creature, era come nascosta e fuori della città delle loro anime ed Io per riparare i quaranta secoli di volontà umana, volli stare per quaranta giorni fuori della città in una vile capanna a piangere, gemere e pregare, per richiamare la mia Volontà Divina nella città delle anime, per darle il suo dominio, dopo quaranta giorni uscii per presentarmi al tempio e rivelarmi al santo vecchio Simeone; era la prima città che chiamavo alla conoscenza del regno mio e fu tanta la sua gioia che chiuse gli occhi alla terra per aprirli all’eternità. Quaranta giorni stetti nel deserto e poi subito feci la mia vita pubblica per offrire i rimedi e i mezzi per giungere al regno del mio Volere. Quaranta giorni volli stare sulla terra dopo la mia Risurrezione per confermare il regno del Fiat Divino ed i suoi quaranta secoli di regno che doveva possedere..." Gesù

Quaranta giorni dopo la Resurrezione per confermare il regno del Fiat Divino. Noi stiamo attorno all'anno 2000 e il regno della dv non è venuto sulla terra e con il regno della Redenzione la dv ha iniziato a tornare (i santi la fanno). A quanto sembra comprendersi dagli scritti...Dio non fa nulla a casa.. la pienezza dei tempi in cui è venuto Nostro Signore....da dopo la Grande Tribolazione come 2000 anni fa, l'ultimo atto della storia dell'umanità - potrebbe essere qualcosa di meraviglioso - chissà se Dio ci farà vedere l'inizio di questo meraviglioso regno.

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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