domenica 31 gennaio 2021

Quattro modi di fondersi nella Divina Volontà

Luisa per obbedienza descrive alcune sue fusioni nella Divina Volontà: adorare, benedire e ringraziare per tutti, girare nelle realtà create, chiedere perdoni e pentirsi per tutti, entrare in un'operazione peculiare della Divina Volontà, quale la pioggia. Il vuoto immenso e desolante di miliardi di atti nella Divina Volontà non fatti dalle creature e la necessità di riempirlo. Libro di cielo volume 17, 10 Maggio 1925, 2 Giugno 2020

10 Maggio 1925 Diversi modi di fondersi nel Divin Volere. Nella Divina Volontà c’è il vuoto degli atti umani che si devono fare in Essa

Brano di oggi molto bello, grandissima lezione sul fondersi nella Divina Volontà sulla quale da molto poco è terminato un ciclo di catechesi su questo argomento dove c'è anche una splendida lezione su questo brano (per approfondire prima meditazione e seconda meditazione in specificio sulla fusione). Luisa descrive almeno 4 forme di fusione nel santo volere divino, una più bella dell'altra e Gesù dà delle spiegazioni su questo vuoto immenso.

Un vuoto che fa tristezza, dà l'immagine di un Dio lasciato solo ed abbandonato dalle creature.

"...“Figlia mia, il vuoto è la mia Volontà, messo a tua disposizione, che dovrebbe riempirsi di tanti atti per quanti le creature avrebbero fatto se avessero compito la nostra Volontà. Questo vuoto immenso che tu vedi che rappresenta la nostra Volontà, uscì dalla nostra Divinità a bene di tutti nella Creazione per felicitare tutto e tutti, quindi era come di conseguenza che tutte le creature dovessero riempire questo vuoto col ricambio dei loro atti e con la donazione della loro volontà al loro Creatore e non avendolo fatto, facendoci l’offesa più grave, perciò chiamammo te con missione speciale, affinché ci rifacessi e ricambiassi ciò che gli altri ci dovevano;.." Gesù

Tutti gli atti che avrebbedo dovuto esserci da parte delle creature che non ci sono e certamente da quanto sembra di capire al don, è certamente importante che qualcuno agisca spiritualmente operando nella dv per andare a riempire quei vuoti. Ma una vita umana che giunge al termine senza che ci siano stati atti nella dv o almeno atti in obbedienza alla divina volontà, è una vita così. L'atto riparatore non cambia la sorte e "il destino" delle persone che hanno omesso di farlo e non l'hanno fatto ma consola il Signore e ripara e ridà a Dio quel ricambio che gli sarebbe dovuto e mentre arrichisce di meriti chi lo fa, attira semplicemente delle grazie sui destinatari ma non ha il potere di sostituirsi (principio generale). Noi possiamo comunicare al prossimo (e questo è un fondamento della consacrazione Totus Tuus) i nostri meriti soddisfatori ed impetratori ma non i meriti di accrescimento di grazia e/o di gloria. Cioè, se io faccio un digiuno (o un'opera meritoria ndr) posso dire al Signore: questo digiuno la forza riparatrice ed espiatrice te la offro per i peccati che ha fatto mio zio, si può dire o te lo offro per le anime del Purgatorio o posso anche dire: questo rosario non voglio che produca effetti benefici su di me ma te lo offro per la conversione di mio cognato. Si può fare (meriti espiatori ed impetratori) ma il merito che produce l'aver detto il rosario - da un punto di vista oggettivo - se io prego, aumentano le grazie che il Signore fà alla mia anime e quello non lo posso comunicare. Per farsi capire il don dice che quel rosario o digiuno che ha fatto, gli procurerà una quantità superiore di gloria in Paradiso. Io posso offrire il digiuno per la conversione di suo zio ma non può offrire i meriti del suo digiuno al prossimo. L'unica eccezione a questa regola è quello che ha fatto Gesù Cristo perchè noi siamo rivesti dei suoi meriti e delle sue opere buone come se fossero le nostre.

Il vuoto di una vita senza Dio. Il don pensa a ridosso della settimana santa, una volta in tutte le Chiesa era legge della Cheisa che si velassero le statue, nel periodo della settimana santa il fedele viene privato della grazia di poter contemplare un'immagine di Gesù/Madonna e dei santi in segno di estrema penitenza ed un modo in cui si partecipa di questo dolore che molti non comprendono di una vita senza Dio, una vita completamente vuota e sprecata. Le anime dannate sono innanzitutto campioni di spreco, ecco perchè lo spreco è una cosa brutta; una valagna infinita di grazie sprecate ed occasioni perse. E uno dei rimorsi che dicono i teologici che attanagliano l'anima dannata è questa conoscienza e di come hanno usato la loro vita terrena. E il tempo terreno non torna più. In Paradiso sarà un gioco da ragazzi entrare nell'eternità divina e girare per tutta la storia che in Dio è un'eterno presente collocandoci dove vogliamo e rivivendo alcuni aspetti della nostra vita terrena ma il tempo della possibilità di crescere in grazia e meritare è finito. Noi abbiamo qua un tempo, senza agitarci, che possiamo capitalizzare. Parabola degli operai della vigna che quel tizio che arriva alle 5 lavora con tanto amore che riceve la stessa ricompensa di chi ha lavorato l'intera giornata, c'è sempre speranza e possiamo sembre cambiare. Finchè c'è vita e c'è speranza. Dopo son guai.

Le varie fusioni:

Prima Fusione

“....ed io a nome di tutti e per tutti, voglio ripararti e darti l’omaggio, la gloria, come se tutti avessero fatto la vostra Santissima Volontà.,..." Luisa

Molto semplicemente, si entra nel divin volere e fondendo il proprio amore, la propria adorazione, il proprio ringraziamento si mette l'intenzione di farlo per tutti. Ecco la sostituzione vicaria.

"...Altre volte, poi, mentre mi fondo nel Divin Volere e quel vuoto immenso si fa davanti alla mia mente, giro per tutte le cose create e vi imprimo un “Ti amo”...." Luisa

E qua nella nostra preghiera persona possiamo andare dovunque, per chi vuole imparare qualche esempio basta che legga qualche podcast del Pio Pellegrinaggio dell'anima nel divin volere (che è semplicissimo). Si dà a Dio il ricambio di amore universale ovunque.

"..anzi giro per ogni pensiero di creatura e v’imprimo il mio “Ti amo”, per ogni sguardo e vi lascio il mio “Ti amo”, per ogni bocca e ad ogni parola vi suggello il mio “Ti amo”, giro per ogni palpito, opera e passo e li copro col mio “Ti amo” al mio Dio, scendo fin laggiù, nel mare, nel fondo dell’oceano e in ogni guizzo di pesce, in ogni goccia d’acqua, metto il mio “Ti amo”..." Luisa

E poi.. (secondo tipo di fusione)

".. Onde, dopo che la piccola bambina sembra aver seminato dappertutto il mio “Ti amo”, si porta innanzi alla Maestà Divina e dice come se volesse fargli una sorpresa: “Mio Creatore e Padre mio, mio Gesù e mio eterno amore, guardate, tutte le cose da parte di tutte le creature vi dicono che vi amano, dovunque c’è il “Ti amo” per Voi, cielo e terra ne sono pieni;.." Luisa

Bellissima immagine

Terzo tipo di fusione:

"..Altre volte, poi, mentre mi fondo nel Divin Volere, voglio dolermi di tutte le offese fatte al mio Dio e riprendo il mio giro in quel vuoto immenso per trovare tutto il dolore che il mio Gesù ebbe per tutti i peccati, lo faccio mio e giro ovunque, nei luoghi più reconditi e segreti, nei luoghi pubblici, su tutti gli atti umani cattivi per dolermi per tutte le offese e per ciascun peccato, sento che vorrei gridare ad ogni moto della creatura: dolore, perdono. E per fare che tutti lo possano sentire lo imprimo nel rumoreggiare del tuono, affinché tuoni in tutti i cuori: dolore di aver offeso il mio Dio; perdono nello scoppio della folgore; dolore nel sibilo del vento; dolore, perdono, nel tintinnio delle campane; dolore e perdono, insomma in tutto..." Luisa

Dolore e pentimento, perchè qua si fanno una valanga di peccati ed offese a Dio dalla mattina alla sera e pochi se ne pentono e chiedono perdono. Un'anima che ama Dio soffre, uno dei segni che amiamo il Signore è che quando vediamo dei peccati - oggettivi - soffriamo. Solo che di fronte a questa sofferenza dobbiamo vedere che reazione abbiamo, non possiamo tirare il collo a tutti i peccatori o mangiarceli vivi. La buona reazione è mettere il mio dolore e mi pento nei luoghi segreti, pubblici, ecc...voglia la dv farci fare quest'esperienza e offrire questo dolore per la salvezza.

Il peccato è figlio primogenito e prediletto della volontà umana.

Quarta Immagine: la pioggia

"...Ricordo che un giorno stavo fondendomi nel Santo Voler Divino ed io guardavo il cielo mentre pioveva a dirotto e sentivo un piacere nel vedere scendere l’acqua sulla terra; ed il mio dolce Gesù, muovendosi nel mio interno, con amore e tenerezza indicibile mi diceva: “Figlia mia, in quelle gocce d’acqua che vedi scendere dal cielo c’è la mia Volontà, Essa corre rapidamente insieme con l’acqua, si parte per dissetare le creature, per scendere nelle viscere umane, nelle loro vene, per rinfrescarle e costituirsi vita delle creature e portar loro il mio bacio, il mio amore; parte per innaffiare la terra, per fecondarla e prepararle il cibo; parte per tanti altri bisogni delle creature. La mia Volontà vuole aver vita in tutte le cose create per dar vita celeste e naturale a tutte le creature. Ma Essa, mentre va come in festa, piena d’amore verso tutti, non riceve l’adeguato ricambio e resta come digiuna da parte delle creature. Figlia mia, la tua volontà fusa nella mia, corre pure in quell’acqua che piove dal cielo, corre insieme dovunque Essa vada, non la lasciare sola e dalle il ricambio del tuo amore e per tutti.”

E' entrata in quelle goccioline d'acqua (Luisa), Luisa si fonde in essa e quell'acqua che scorreva...

"..Ma mentre dicevo ciò, le mie pupille sono rimaste incantate, non le potevo spostare da dentro quell’acqua che scorreva, la mia volontà correva insieme, vedevo in quell’acqua le mani del mio Gesù moltiplicate in tante, per portare con le sue mani l’acqua a tutti. Onde, chi può dire quello che provavo in me? Lo può dire solo Gesù, che ne è l’autore..." Luisa

Luisa entra in questo vortice.

Comprendiamo come questo atto tipico della vita nel dv (il fondersi) lo si comprende e lo si vive con una certa facilità) dentro l'orizzonte dell'amore, il don non si stancherà mai di dirlo. La vita nella dv è una vita di persone che hanno iniziato a mettere in pratica il primo comandamento. Prima di ogni altra cosa, Dio è l'Amore che dev'essere amato e non con un'amore freddo o intellettivo o servile ma con un'amore appassionato. La Chiesa ha un cuore bruciato dall'amore e chi vive nella dv sicuramente si colloca nella Chiesa con questo amore pulsante e non solo dà la gioia a Dio di vedersi amato da una povera creatura ma giunge a dare e supplire e riparare per il non amore di tutti. Quanto più noi amiamo Gesù, tanto più queste operazioni risulteranno celeri e tanto meno noi lo Amiamo, questa cosa sarà meccanica e da fare con una certa fatica. E' un problema solo di amore. Gesù dice: se mi Amate, osservate i miei comandamenti. Rovesciata la frase: se non osservate i miei comandamenti significa che non mi amate. Chi è ancora impligliato nel peccato, oltre al fatto morale che non si sforza di combattere quella deficenza non ama ancora bene, i peccati volontari con la Grazia di Dio non si fanno. Aspetto morale. Aspetto esistenziale: tu continui a fare i peccati perchè di Dio non te ne importa niente. Chi di noi se vuole bene ad una persona la maltratta, la disprezza e le dà dolore? Ecco perchè sant'Agostino diceva quella frase: ama e fa quel che vuoi (frase che si presta a compiere atti erronei).

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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