sabato 9 gennaio 2021

La fermezza è operare da Dio

Gesù racconta a Luisa come, fin dall'istante del concepimento per terminare con la sua vita eucaristica, Egli visse in uno stato ininterrotto di morte. Nonostante questo, non si tirò indietro, ma compì tutto ciò che era necessario alla nostra salvezza. La fermezza è la natura del vero amore e dell'operare da Dio; non tirarsi mai indietro, a costo di qualunque sacrificio. Il non essere fermi è proprio dell'operare umanamente, dell'operare con passioni, debolezza e viltà e non è della natura del vero Amore. Libro di cielo volume 17, 24 Dicembre 1924, 18 Maggio 2020

24 Dicembre 1924 La pena della morte fu la prima pena che Gesù soffrì e gli durò tutta la sua Vita. L’Incarnazione non fu altro che un darsi in balia della creatura. La fermezza nell’operare

Meditazione che parte dall'Incarnazione, la vita, il consegnarsi nell'Eucarestia. C'è questa iperbole che parte in un crescendo dal primo mistero e che giunge fino al vertice dell'Eucarestia e spiega cosa significhi operare da Dio. I.N.R.I. Io Non Ritorno Indietro, torna indietro chi non è fermo.

".. è la natura del vero amore, l’operare da Dio: la fermezza ed il non ritirarsi a costo di qualunque sacrificio.." Gesù

Gesù, nelle meditazioni precedenti abbiamo visto che Gesù soffriva una pena di morte volontaria inizia fin dall'Incarnazione. Gesù aveva anche la natura divina ma la natura umana di Gesù (non contaminata dalla colpa d'origine) lo ha portato ad essere cosciente fin dal primo istante di vita. Quel tempo di gestazione che per noi non ne abbiamo neanche il ricordo, Gesù invece ha vissuto questa cosa. Gesù forse un pochino di gioia (opinione del don) nel stare nel grembo della Madonna l'ha provata. Chi è il grande devoto della Madonna? Chi è un piccolo bambino nei confronti della Madonna, ci si aggancia alla sua mano materna e si fa e si va dove Lei vuole. Ma ancora di più come un bimbo svezzato in braccio a sua Madre e ancora di più un bimbo rinchiuso nel grembo di Maria; si vede solo l'Umanità di Maria in noi che Gesù ha vissuto in primis.

Come dovremmo stare di fronte all'Eucarestia? Il nostro rapporto (il don lo pensa) è cosa che assolutamente interpellare le nostre coscienze e la nostra fede. Di fronte a Gesù esposto come dobbiamo stare? Come stanno gli angeli e santi in Cielo di fronti alla Maestà Divina. Quando è esposto è Lui e non c'è nessuna differernza tra l'Ostia e Gesù seduto alla destra del Padre - unica differenza: alla destra del Padre, Gesù si trova con le sue membra fisiche, nell'Eucarestia si trova presente con le specie eucaristiche. Gesù dentro il grembo di Maria non si vedeva. La fede eucaristicha - che la Chiesa ha definito, vedi Catechismo della Chiesa Cattolica - queste cose non le possiamo dare per scontate. Il nostro rapporto con l'Eucarestia chiede alla nostra coscienza di essere coninvolta e responsabile; è la nostra risposta personale.

"..“Mi sono dato, non voglio più ritirarmi, mi facciano pure quello che vogliono, ma sarò sempre loro e a loro disposizione..." Gesù

Non vuol dire che possiamo fare tutto quello che ci passa per la testa, il senso della meditazione di oggi è l'irreversibilità dell'amore. Come dobbiamo trattare l'Eucarestia? Come la Madonna trattava Gesù nel suo grembo. Nell'Eucarestia Gesù è presente in maniera sostanziale, quanti tabernacoli vuoti o deserti nelle Chiese? I Tabernacoli delle Chiese erano vuoti anche prima e il senso del sacro...forse un tempo c'erano.

".. non badai né alle offese che mi avrebbero fatto, né ai rifiuti di non volermi ricevere;.." Gesù

Un ministro che dovesse celebrare in stato di peccato mortale (esempio del don), Gesù scende ed ubbidisce a quel ministro indegno ma in quelle mani la Messa si compie. Ma per Gesù scendere in quelle mani che scolano marciume sente la Morte. Gesù entra nel cuore di un fedele che non sta in grazia e magari lo sa. L'assoluta indifferenza - quando si chiacchera in Chiesa - atteggiamenti e comportamenti che non hanno nulla a che fare con la tradizione della Chiesa. San Giovanni 23° disse: in chiesa non dovete salutare neanche il Papa / non un Papa che possa essere tacciato come conservatore.

«Sono molto contento di essere arrivato fin qua ma, se vi debbo esprimere un desiderio, (è) quello che in Chiesa non gridiate, non battiate le mani e non salutiate neanche il Papa, perché templum Dei, templum Dei (il tempio di Dio è il tempio di Dio). Ora, se voi siete contenti di trovarvi in questa bella chiesa, immaginate se non è contento il Papa di vedere i suoi figliuoli. Ma appena li vede i suoi figliuoli mica batte loro le mani in faccia. E questo che sta davanti a voi è il successore di San Pietro» (san Giovanni XXIII, Ostia, IV Domenica di Quaresima 1963) qua il sito

Perchè la Fermezza è divina? Noi non siamo come Dio cioè perfettissimi, c'è una mutevolezza che non solo non è un difetto ma è una cosa necessaria, perchè la nostra coscienza è sempre in continua formazione ed è chiaro che la nostra vita si adegua. Solo che c'è un'altra mutevolezza cioè chi al minimo sacrificio torna indietro, al minimo essere messo di fronte alla possibilità di qualche pena, persecuzione e sofferenza per amore di Gesù ci pensa, pensa agli affari propri, si rimangia la parola, ecc.. ed inizia a non essere fermo. Le persone che fanno propositi e non li portano a termine, le persone che leggono libri di spiritualità e non li portano a termine, chi inizia un cammino e poi torna indietro.

"..Figlia, questa è la natura del vero amore, l’operare da Dio: la fermezza ed il non ritirarsi a costo di qualunque sacrificio. Questa fermezza nelle mie opere è la mia vittoria e la più grande della mia gloria ed è questo il segno se la creatura opera per Dio: la fermezza..." Gesù

Ecco qua la fermezza e il nostro rapporto con l'Eucarestia. L'applicazione personale di ciò che la Chiesa insegna sull'Eucarestia. Lo stai facendo per amore del Signore?

"..L’anima non guarda in faccia a nessuno, né alle pene, né a se stessa, né alla sua stima, né alle creature, anche se le costa la propria vita, lei guarda solo Iddio, per cui si è prefissa di operare per amor suo e si sente vittoriosa di mettere il sacrificio della sua vita per amor suo..." Gesù

Senza alcun giudizio, senza essere sprezzanti, ecc.. ma se io sono interiormente convinto del bene oggettivo e di una cosa io non guardo in faccia a nessuno. Se riceverò dei danni pazienza. Io guardo Dio se mi sono prefisso di agire per amore di Dio.

".Il non essere fermo è della natura umana e dell’operare umanamente, il non essere fermo è l’operare delle passioni e con passione, la mutabilità è debolezza, è viltà e non è della natura del vero amore, perciò la fermezza dev’essere la guida nell’operare per Me.." Gesù

Noi siamo sempre aperti al dialogo con Dio e con il prossimo, ma non significa che appena qualcuno manifesta un mdo di pensare diverso dal mio io cambio idea, questo è agire per debolezza e viltà. Se io sono convinto di agire per Dio fino a quando qualcuno non mi persuaderà (Gesù in primis) con buone argomentazioni che mi sto sbagliando e dato che non sono il Padre Eterno pregherò ed eventualmente cambierò (ma questa non è mutevolezza cattiva). Con la dv non si può giocare, manipolare o strumentalizzare ed occorre entrare bene dentro certe realtà e capire cosa fa crescere e plasma. Gli esseri umani vogliono ricette e comportamenti prestabiliti ma qua c'è qualcosa di più grande.

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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