sabato 19 marzo 2022

Il lavorio della Divina Volontà in noi

Gesù parla a Luisa del lavorio che la Divina Volontà sta facendo in lei e di quanto esso sia importante. Lo stato sublime ed eccezionale di Adamo innocente ed il desiderio di Gesù di ripristinare nell'uomo, attraverso il Dono della Divina Volontà, quella condizione unica e sublime. Libro di Cielo, Volume 23, 3 Marzo 1928, Martedì 10 Agosto 2021

3 Marzo 1928 Come tutte le cose partono da un punto. Sublimità dello stato d'Adamo. Perché N. Signore finora non ha manifestato il suo stato felice. Chi possiede l'unità possiede la sorgente del bene.

Questo brano trae l'origine dal lavorio che Gesù afferma che il divin volere compie nell'anima di Luisa. Quest'espressione è molto importante perchè significa che il fiat divino lavora nell'anima - come la grazia - in maniera misteriosa e a noi sconosciuta e in modo del tutto inconsapevole. Tutto sta nel metterla in condizione di lavorare. Se io ho una casa e quella casa è mia, io non avrò nessun operaio a fare dei lavori dentro casa mia se io non lo chiamo. Ci sono tanti operai che fanno varie mansioni, ma io devo chiamargli e dargli una commissione. Dov'è che lavora la divina volontà e/o la grazia ordinaria? In chi l'accoglie e gli dà l'incarico di lavorare dentro di sè. Sappiamo che il fiat e la dv si trova dovunque e in un certo senso lavora ovunque, tiene nell'essere ogni cosa, per quanto può in sè stessa provvede a tutto ciò che è bene per ogni creatura...ma perchè possa realizzare prodigi di santità, gioie, felicità ecc...bisogna fare come si farebbe come un'operaio. Si dice semplicemente alla dv di operare dentro di sè; da una parte c'è una conoscenza che porta a fare delle scelte ed atti di vita con i quali si decide - e bisogna formalizzarlo in qualche modo come se fosse una consacrazione alla Madonna - e poi chiaramente bisogna metterle la dv in condizione di operare sempre di più - Luisa faceva giri ininterrotti.

"Figlia mia, non temere ciò che senti nell'anima tua, perché non è altro che il lavorio che sta facendo in te il mio Fiat Divino. Esso sta racchiudendo tutto in te, tutti e tutto in te, tutti i secoli, passati ed i futuri, per fare che tutto ciò che ha fatto il Supremo Volere nella Creazione, getti in te il suo germe per ricevere da te le soddisfazioni ed il contraccambio a tutti gli atti suoi che gli devono le creature, perciò non ti impensierire, perché in ogni tua ora della vita, sono secoli che la mia Volontà racchiude. Quindi è necessario che chi deve avere il suo atto primiero nella mia Volontà regnante, abbia l'origine di Essa, per poter svolgere la sua vita Divina..." Gesù

L'Italiano lo leggiamo, ma la modalità con cui un'operazione del genere si possa realzzare è del tutto sconosciuta al don. Quando uno sente queste cose ad una persona dovrebbe chiedersi: ma che succede? Ma abbiamo coscienza o percezione di questo? No. Non dobbiamo neanche troppo stupirci, chi di noi è consapevole quando va a fare la Comunione di prendere Gesù dentro di sè? Sappiamo che l'ordine della Fede ci proietta in cose invisibili ed insensibili ma che sono più vere e reali di quelle che cadono sotto i sensi - le apparenze ingannano ma la fede no. Non dobbiamo aver nessuno dubbio che quando ci si muove nella dv e la si chiama, queste operazioni nella nostra miseria e piccolo queste cose accadono anche in noi.

In Luisa queste operazioni erano concentrate.

"..Tutte le cose partono da un punto e da quel punto si allargano e si diffondono a tutti; vedi anche il Sole ha il suo primo punto, il suo centro di luce, la sua sfera e dal suo centro riempie di luce tutta la terra. Perciò segui la mia Volontà e non ti dar pensiero." Gesù

Siccome Luisa è la prima, queste operazioni si sono compiute in Luisa con assoluta perfezione e massima. Questa è la situazione.

"..Onde seguivo il mio giro nella Divina Volontà e, giungendo nell'Eden, per unirmi allo stato d'Adamo prima di peccare, quando possedeva l'unità col suo Creatore per ricominciare i miei atti insieme con Lui e per supplire e continuarla quando la perdette col cadere in peccato, pensavo tra me: perché Gesù benedetto non ha manifestato a nessuno lo stato sublime, le meraviglie che passavano tra Adamo innocente ed il suo Creatore, il pelago delle felicità, delle bellezze che possedeva?.." Luisa

Certo che prima che arrivasse Luisa, l'approfondimento di ciò che viveva Adamo prima del peccato originale era stata fatta in maniera abbastanza bene in modo teologico ma il don non conosce di rivelazioni riguardanti lo stato di giustizia di Adamo prima di Luisa. Adesso sono quasi 80 anni che questi scritti circolano, non sa il don quanti siano entrati in contatto - Luisa ha avuto una visione di libri di Cielo circondato da autorità ecclesiastiche - le cose di Dio hanno i loro tempi e quei tempi vengono rispettati, quando arriverà quel tempo, la conoscenza di Adamo innocente sarà più estesa. Il don ci ha fatto una Playlist grazie al lavoro di Don Pablo Martin. I tempi di Dio non sono i nostri tempi, il don pensa che uno dei grandi doni si ricevono vivendo nella dv è questo: si comincia a capire che si trova a qualcosa di grande ed immenso di fronte al quale la nostra povera testolina molte volte chiacchera a vanvera ma è meno che niente. E' vero che il Signore ci dà tante conoscienze ma la grande conoscenza che il Signore dona ci si sente meno di nulla di fronte a Lui. Alla fine del libro di Giobbe, Dio lo spiega. Durante lo svolgimento non si capisce nulla, alla fine Nostro Signore mette tutti zitti. Di fronte al Signore. Quando uno sente le cose come oggi, noi stiamo di fronte a qualcosa di immenso e di incomprensibile e non ci sono termini per esprimerlo.

"Figlia mia, la mia paterna bontà allora manifesta un bene quando deve portare un'utile alla creatura, se non vedo ciò, a che pro manifestarlo? La storia dell'uomo innocente mi è troppo tenera, al solo ricordarla il mio amore sorge, rigurgita e forma le sue onde altissime, per riversarsi come si riversava su Adamo innocente e, non trovando a chi riversarlo, perché non trova un altro Adamo che li riceva, capace di ridarmi i suoi sbocchi d'amore, perché il mio Fiat Divino integro in lui manteneva la vita reciproca di corrispondenza tra l'infinito ed il finito, il mio amore ne soffre e, poiché non trova nessuno su cui riversarlo, le mie stesse onde d’amore ritornano in me ed io resto soffocato dal mio stesso amore. Ecco perché non ho manifestato finora lo stato d'Adamo innocente, né Lui manifestò quasi nulla del suo stato felice, perché al solo ricordarlo si sentiva morire di dolore ed io mi sentivo soffocare dal mio amore. Ora figlia mia, volendo ripristinare il regno della mia Divina Volontà, vedo l'utile di manifestare lo stato d'Adamo innocente..." Gesù

Adamo adesso in Paradiso ma Gesù ci dice qualcosa, quando il don pensa ad Adamo gli viene un cuore piccolo piccolo: mettiamoci nei panni di una persona che ha combinato un guaio irreparabile in parte - ci sono alcuni guai azionati dal peccato originale - Gesù ci ha redento ma la dv non abbiamo ancora in dono e il suo regno non è ancora arrivato. Ma anche quando arriverà noi per sorella morte passeremo, certo, saranno sbanditi tutti quanti i mali, i morti non si corromperanno, il demonio sarà allontanato, ecc... e sono 6000 anni che è accaduto il peccato originale (rappresentazione umana del don). Ma pensiamo ad Adamo che aveva questo peso sulle spalle, pensiamo a noi quando ci rendiamo conto di aver commesso un peccato o quando a causa delle nostre schiocchezze o sbagli qualcuno ne ha avuto un male. Poi però Gesù vuol ripristinare il suo regno della divina volontà.

"..Se tu sapessi quanto godo nel dare, come il mio amore festeggia quando vedo disposta la creatura che vuol ricevere i miei beni,.." Gesù

Tutto qua è il problema nostro. Il don confessa che soffre enormemente anche come sacerdote nel vedere l'apatia e il disinteresse totale nella stragrande maggioranza di pecorelle e gioia nel vedere una piccola minoranza che le grazie che forse Dio ha fatto arrivare per mezzo del suo ministero sacerdotale, qualcuno si vede che inizia ad accogliere qualcosa. Il don si rende conto di cosa gli altri si perdono, in parte lo sa cosa si perdono nel non stare in grazia di Dio e Dio lo sa bene cosa ci perdiamo e quello che si perdono gli esseri umani a non aprirsi alle grazie del Signore. Il grande mistero.

Noi con Luisa possiamo dire e ripetere:

"..Oh! Volontà Suprema, quanto sei ammirabile, amabile, desiderabile più che la stessa vita!.." Gesù

Quanto veramente lo possiamo dire realmente? In un salmo (63) si dice che la Grazia di Dio vale più della vita

Poiché la tua grazia vale più della vita, le mie labbra diranno la tua lode.

I martiri hanno avuto due possibilità: o perdo la vita e conservo la grazia o perdo la grazia e conservo la vita. Ecco perchè Gesù dice chi ama la propria vita la perde, se la grazia vale più della vita...la divina volontà? Che è la fonte della grazia di Dio? Non è continuare a chiedere grazie ma è uno stato

"Figlia mia, chi possiede l'unità del mio Volere è padrona d'agire e di fare quanto bene vuole, perché ha in sé la sorgente del bene, la tiene a sua disposizione, sente in sé i tocchi continui del suo Creatore, le onde del suo Paterno amore e si sentirebbe troppo ingrata se non formasse le sue onde, molto più che si sente scorrere nell'anima sua, il suo piccolo mare del mare immenso di Colui che l'ha creata. Invece chi non possiede la sua Unità, non possiede sorgente, quindi ha bisogno, se vuol fare il bene, della liberalità Divina in ogni atto buono che vuol fare, quasi atto per atto deve chiedere grazia per poter compiere il bene che vuole..." Gesù

La vita nella dv è una vita di più dei grandissimi santi, anche san Lorenzo....san Luigi di Montfort dice che un punto d'ago della Madonna vale di più della graticola di san Lorenzo, perchè questo dipende che il punto d'ago della Madonna era compiuto nel dv e questo era un'atto divino, eterno ed immenso. Il martirio di san Lorenzo è stato un'atto eroico ma se non c'è la dv è un'atto eroico....che sarà ricompensato ma umano. Capiamo la santità immensa che si scopre e si apre se si accoglie il lavorio del dv e la si mette in condizioni di poterla svolgere.

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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