giovedì 30 dicembre 2021

Grazia ordinaria e grazie straordinarie

Splendida lezione di Gesù sulla differenza che intercorre la le grazie ordinarie (in cui rientrano anche alcune di quelle ritenute tradizionalmente straordinarie) e grazie straordinarie, di cui la più grande è vivere nella divina Volontà. Meditazione su Libro di Cielo, Volume 22, 4 Agosto 1927, 26 Aprile 2021

4 Agosto 1927 Non c’è felicità maggiore d’un re che serve la sua regina e della regina che serve il re. Quando regna la Volontà Divina è come il palpito del cuore che ha il primo atto di vita. Esempio del padre che vuol palpitare nel figlio

Brano consistente ed articolato. Cerchiamo di trarne fuori vita ed alimento per la nostra anima. Gesù definisce Luisa non come una serva ma come regina e mentre lei si lamenta delle sue privazioni, ma Gesù nel suo star male viene Lui stesso a servirla e dargli ciò che gli è necessario.

Servo la mia regina, essa serve Me che sono il Re ed Io servo lei che è mia regina, perché chi fa e vive nella mia Volontà è sempre pronta a fare ciò che Io voglio, quindi serve il suo Re fedelmente ed in modo mirabile e, stando la mia Volontà in lei, Io servo la mia stessa Volontà che l’ha resa regina.” Gesù a Luisa

Qua appare subito l'eco del Vangelo di san Giovanni, quando Gesù ai suoi dice vi ho chiamati Amici, perchè tutto quello che ho udito dal Padre l'ho fatto conoscere a voi. Non servi. Ma qua Gesù va oltre - altro passo del Vangelo: quando il Figlio dell'Uomo siederà sul suo Trono anche voi siederete a giudicare le 12 tribù d'Israele (Gesù ai suoi discepoli). O i passi del Regno dell'Apocalisse dove gli eletti sono descritti come coloro che regnano a fianco dell'Agnello. Andiamo a vedere negli scritti l'eco della pagina Sacra.

E' il massimo grado a cui si possa aspirare e si diventa Re solo vivendo nella dv.

Io nel sentire dire ciò, sono scoppiata in pianto di tenerezza indicibile e pensavo tra me: “Regina! regina! E mi lascia così sola ed abbandonata fino a farmi giungere agli estremi? E poi se ne viene con un ritrovato per lasciarmi più a lungo. Ah! Gesù! Gesù! Vuoi Tu burlarmi?” Lusia si sente abbandonata e attraverso questo altro passaggio, Gesù da un'ulteriore lezione formativa a Luisa e a tutti noi:

Esistono due ordini: naturale e soprannaturale e nell'ordine soprannaturale esistono due tipi di vita: quello della grazia ordinaria e quello delle grazie straordinarie. Gesù spiega che chi vive nella dv è Regina quindi essere regina nel dv è una grazia straordinaria.

Figlia mia, eppure tutto ciò che tu sentivi prima nel tuo interno entrava nell’ordine della grazia ordinaria: fervori, sensibilità, sono grazia ordinaria che do a tutti, a secondo le loro disposizioni, ed è soggetta ad interruzioni, ora a nascere ed ora a morire e perciò non costituisce né vita, né sodezza di santità. Invece nella mia Volontà ti ho investita di grazia straordinaria, caratterizzata da fermezza nel bene ed atto incessante, virtù proprie Divine. Credi tu che sia cosa da nulla oppure ordinaria quel tuo giro continuo nelle opere del tuo Creatore? La fermezza della tua volontà nella mia solo per seguire gli atti del mio Eterno Volere? Innanzi alla mia Volontà i fervori, le sensibilità, non hanno a che fare, sono come le piccole luci innanzi al gran sole, non hanno ragione d’esistere e, se esistono, è per non far nulla. La mia Volontà assorbe tutto e fa diventare l’anima tutta Volontà di Dio, che vuol fare di essa un altro Sole...." Gesù

Tutte le cose che Luisa lamenta di non avere più (fervori, sensibilità ecc...) tutti i santi le hanno avute (estasi, visioni, rapimenti, lacrime, grazie di consolazione, orazione di quiete, intimità con Gesù, locuzioni interiori ecc...) a noi queste sembrano grazie straordinarie ma Gesù dice che sono grazie che Lui ha sempre concesso, dipende dalle disposizione che Lui trova. Santa Teresa d'Avila diceva che alcune sono grazie che da noi stessi non potremmo mai avere (il rapimento - ad esempio - è una cosa che accade se Dio prende la tua anima e ti rapisce, tu puoi fare quello che vuoi ma non potrai mai provocare un rapimento). Se invece quando uno si mette a pregare, fa silenzio, evita le distrazioni, si raccoglie profondamente, fissa il proprio sguardo sull'oggetto amato può vivere delle consolazioni che - se sono grazie di Dio - sono state provocate dal fatto che ha pregato bene. Gesù dice che anche le grazie che vengono scambiate per straordinarie ordinariamente sono vissute nella santità delle virtù, nella santità che la Chiesa vive tuttora. Ma la vita nella dv è qualcosa che va oltre che ci mette in un'atmosfera straordinaria.

Luisa aveva un'attività incessante. Noi molte volte confondiamo la grazia con la nostra percezione sensibile di essa - Luisa però operava sempre nel dv - tutte le apparizioni di Gesù risorto, come mai Gesù non viene riconosciuto da nessuno. Ce lo siamo mai chiesto? San Paolo dice che anche se abbiamo conosciuto Gesù Cristo secondo la carne, ora non lo conosciamo più così. Quanta gente - durante la vita terrena - lo ha visto, lo ha ascoltato dalle sue stesse parole - quanti di noi vorrebbero vederlo di persona durante la sua vita terrena? Noi che l'abbiamo conosciuto ed amato senza averlo visto, probabilmente saremmo più graditi al Signore e forse maggiormente retribuiti rispetto a coloro che l'hanno visto ma che da un'orecchio gli è entrata (la predica di Gesù) e dall'altro orecchio gli è uscita. Perchè non avevano le buone disposizioni.

Non è importante il contatto con una grazia che ti faccia stare bene - certo, nella dv il Signore le ha promesso tante cose, grazie strepitose, intimità profonda con Gesù ecc... - ma torniamo sempre alla sodezza.

Figlia mia, eppure tutto ciò che tu sentivi prima nel tuo interno entrava nell’ordine della grazia ordinaria: fervori, sensibilità, sono grazia ordinaria che do a tutti, a secondo le loro disposizioni, ed è soggetta ad interruzioni, ora a nascere ed ora a morire e perciò non costituisce né vita, né sodezza di santità...." Gesù

Nostro Signore vede se la nostra santità è qualcosa di radicato e concreto ed inamovibile, non posso fare il bene ad interruzioni. Uno può avere compiere qualche buona azione ma si vive una vita a corrente alternata. Ne faccio una dritta e tre storte. La vita nella dv fa diventare tutta l'anima volontà di Dio.

"..Invece nella mia Volontà ti ho investita di grazia straordinaria, caratterizzata da fermezza nel bene ed atto incessante, virtù proprie Divine..." Gesù

Arrivare a questo punto vorrebbe dire essere a prova di diavolo. Il diavolo ha provato a tentare Gesù e Maria ma che fine ha fatto? Se la vita nella dv è radicata, il maligno non può entrare. Gesù dice a Luisa che non fa niente che non lo vede tutti i giorni, che Luisa non sente la sua voce tutti i giorni, ecc... anche se non vivi le cose straordinare, Gesù la teneva sempre con sè anche se Luisa non è sempre cosciente. Altro che santità, una persona che vive così cambia.

"...Più che Padre faccio con l’anima dove regna il mio Volere. Anzi il padre non può dare il palpito al figlio ed Io lo do, la tengo sempre insieme con Me, le insegno i miei modi divini, le comunico i miei segreti,..." Gesù

I segreti che Gesù dice, non è che il Signore arriva a dirti cose segrete, (attenzione all'umana volontà o alle illusioni), chi conosce i segreti dell'Altissimo sul serio non sempre è sicuro di conoscerli.

"..la mia forza.." Gesù / La forza di andare avanti in qualsiasi situazione, di resistere a qualsiasi difficoltà, ad ogni prova, tentazione, ecc.. queste sono le grandi cose a cui dobbiamo fare attenzione. Se Nostro Signore ci manda qualche grazia ordinaria lo ringraziamo umiliandoci davanti a Lui ritenendoci indegni - Dio se non vede una grandissima umiltà del cuore - non diciamo di essere umili agli altri - il riserbo più assoluto sulla nostra vita interiore, nessuno deve sapere nulla fuorchè il diretto interessato e per chi ce l'ha - solo quando siamo interrogati - il direttore spirituale. Non avere la smania di farli conoscere, perchè la smania di far conoscere un segreto del Re non ha altro scopo che convincere il prossimo che noi siamo santi. Orgoglio e superbia spirituale. Puntare sempre alle cose più importanti ed essenziali.

"...Molto più che con te non ho bisogno di parole per farmi intendere, basta guardarci per capirci, non è vero? Tu intendi me ed Io intendo te.” Gesù

Arrivare a questo sarebbe un'ottimo traguardo. Santa Teresa d'Avila (discorso di prima) diceva che queste cose non sono per pochi, Dio le darebbe a tutti ma quasi nessuno si mette in condizioni di riceverle perchè le persone non hanno la pazienza di farsi la gavetta e il cammino e le anticamere e quindi le grazie che potrebbe vivere non le vivrà. Ci sono ma non sono mai queste le cose più importanti. Noi dobbiamo puntare alla grande grazia soprannaturale, cioè che la dv regni in noi facendoci diventare Re e Regine dandoci questa stabilità costante e queste virtù divine che sono garanzie di grandissima e durevole santità.

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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