domenica 29 dicembre 2013

Edvard Munch - il ritorno

Ciao a tutti!

Questo sarà l'ultimo post dell'anno ma devo dire che ci sono parecchie aspettative nel 2014...

Sabato 18 gennaio Arte In Campo dedica una giornata alla figura di Edvard Munch e di conseguenza ho deciso di aggregarmi.

Universalmente riconosciuto come il più grande esponente dell’Espressionismo tedesco, Munch trasferisce sulla tela tutta l’intensità della sua angoscia, i tormenti legati alla figura della donna e i suoi disagi esistenziali espressi con la violenza del colore. Per capirne davvero la produzione e il contesto socio culturale in cui il grande maestro operava, Daniele Grosso Ferrando ci proporrà un’ analisi della figura e delle opere, in una conferenza presso Arte in Campo della durata di circa 2 ore. A seguire, nel pomeriggio, ci sarà la visita alla mostra a Palazzo Ducale.

Questo post per dirvi su che cosa sarà il prossimo post (Munch) e anche per dirvi che, nonostante tutto, l'arte non è morta e a Genova la voglia di arte esiste ancora....



Arrivederci al 2014!!!!!!

domenica 8 dicembre 2013

Anniversario del blog

Ciao a tutti!

Oggi scrivo questo piccolo post per festeggiare l'anniversario del mio blog (2 anno di vita, credo). Avrei voluto festeggiare l'anniversario in modo diverso ma purtroppo un problema di connessione del cavolo mi ha impedito di festeggiarlo bene. Ho saltato una conferenza a causa del crollo della connessione alla rete e anche questo appuntamento verrà festeggiato in maniera minore...

Meno male che c'è il wi-fi!!!

Adesso, dopo che ho postato la mia tavola a fumetti, a vado a disegnare e a chiamare l'assistenza tecnica...

Avevo un computer collegato alla rete tramite modem che finalmente aveva una connessione decente. Poi, dopo aver installato degli aggiornamenti, il computer non riesce più ad andare in rete. Vede il modem ma poi non va oltre....che rabbia!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

domenica 6 ottobre 2013

Dipingere la musica: dialogo fra arte e melodia da Giotto a Warhol (conferenza su)

Ciao a tutti!

Sono di ritorno dalla mia prima conferenza sull'arte (come ascoltatore e non come espositore). Il titolo era "Dipingere la musica: dialogo fra arte e melodia da Giotto a Warhol". L'evento era organizzato da Arte in Campo (genova).

Prima avevo in mente di portare la mia macchina fotografica. Ma poi ho avuto dei problemi con la sim e alla fine ho usato il cellulare. Non so cosa dire. Una conferenza non l'avevo mai fatta anche se mi aspettavo qualcosa del genere. Il professore (ora ex per me) ha illustrato come la musica è stata illustrata nel mondo dell'arte facendomi conoscere anche in questo caso degli aspetti che prima ignoravo del tutto. Ricordo solo i principali: se ci sono stati dei pittori che hanno ritratto nature morte, ho scoperto in questo caso che ci sono dei quadri di nature morte con strumenti musicali. Artisti del tipo Evaristo Baschenis che hanno ritratto strumenti musicali abbandonati (con tanto di polvere disegnata) quasi come a voler rappresentare la caducità delle cose..



La conferenza ha visitato il rapporto musica/arte nei vari aspetti: tra i quali i pittori e i musici (nel quale il pittore dipingeva il committente nell'atto di suonare qualche strumento - per esempio alcune donne amavano farsi ritrarre con degli strumenti musicali per dare un'immagine di sè colta e raffinata)o musica e canto con Giotto come apripista che dipinge una scena della vita di San Francesco con due monaci dietro alle sue spalle che cantano, o musica e mito dove Marsia sfida Apollo nel canto (e poi fa un'atroce fine)/ Orfeo ed Euridice e altri esempi. Musica e sacre scritture (con i dipinti di Davide che suonando calma Saul)e ricordiamo anche Santa Cecilia protettrice dei musicanti che abbandonò la musica in seguito ad un canto divino.

Inoltre ho avuto la possibilità di scoprire che a Saronno c'è dipinto (Musica e sacre scritture) che raffigura l'assunzione di Maria con dipinti un sacco di angeli che suonano ogni strumento possibile..e pare che questo capolavoro sia poco conosciuto..



Che dire poi dei pittori dell'inizio del '900 che cercarono di colorare i suoni musicali? (Vassilly Kandinsky).


Insomma è stata una bella conferenza nella quale il professore Grosso mi ha aperto un mondo che credevo non dicesse più di tanto e che invece ha da dire parecchio. Anche poi i futuristi hanno provato a dire la loro sulla musica. Anche il pittore Paul Klee (che credo fondò la scuola artistica italiana e prima o poi ci farò un'articolo) si è cimentato con la rappresentazione della musica



Insomma, l'autunno si è aperto nel migliore dei modi e adesso vedrò per le prossime volte.....

sabato 28 settembre 2013

Sabato prossimo

Ciao!

A partire da sabato prossimo inizierà un ciclo di conferenze sull'arte (arte e musica e via dicendo).....potrebbe essere una cosa interessante. Andrò al primo incontro per poter vedere com'è e se va tutto bene. Posterò poi i miei appunti più tardi anche se, trattandosi di arte e musica, credo proprio che dovrò fare un filmino e non tanto appunti. Appena ci sarò andato vi saprò dire qualcosa...

Rimanete in ascolto!!!

mercoledì 11 settembre 2013

Arte... progetti per quest'anno

Ciao a tutti!

Che progetti ho per quest'anno? Il blog resterà e quando riprenderanno le conferenze sull'arte, inizierò poi a postare resoconti e riassunti. Ma per il momento nessuna traccia. E' vero che potrebbe anche essere troppo presto in quanto le scuole hanno appena riaperto i battenti e di conseguenza bisogna dare giusto quell'attimo. Ma io sono pronto e in attesa..... Inoltre devo informarmi su una cosa che potrebbe portare una piccola novità ma non dico nulla.

Buona attesa!!

lunedì 8 luglio 2013

Avviso di servizio: risultati finali

Ciao a tutti!

Risultati finale del corso serale di disegno: sono uscito con 78/100.........evviva!! di conseguenza sono stato promosso e per me si è concluso finalmente un ciclo iniziato anni e anni fa quando cercai un corso per disegnare meglio. Doveva essere una cosa semplice invece si è di colpo trasformata in una cosa molto e molto più complessa...



Adesso posso finalmente rilassarmi e ricaricarmi per l'autunno quando riprenderanno le lezioni di storia dell'arte (fuori dalla scuola)...in attesa di ciò, vi auguro buona estate!!!

giovedì 27 giugno 2013

Aggiornamento (pausa estiva)

Ciao a tutti!

Passato:
Scrivo questo post dopo aver dato anche la terza prova scritta. Questo blog, in teoria, non sarebbe dovuto neanche esistere e quando frequentavo le lezioni di storia dell'arte le seguivo senza prendere troppi appunti perchè frequentavo un corso senza esami. Ma con il passaggio dalla sezione C alla sezione B (forse perchè alla fine sono stato l'unico a voler andare in 5, o forse la riforma scolastica ha imposto che tutti debbano prendere il diploma o altro) ho dovuto studiare per bene storia dell'arte. E qua è sorto un problema: dove metto i miei appunti?

Non su carta perchè la perdo e di conseguenza li ho messi su questo blog creato per caso. Ma poi con il tempo questo blog è diventato uno dei tanti blog più frequentati e, anche se non lo aggiorno più da un pò, le visite continuano.

Presente:
Mi ritrovo quindi a dare una buona notizia: molto probabilmente sarò promosso (adesso esco a controllare i risultati degli scritti) ma questo non vuol dire che il blog morirà qua perchè sono convinto che se una cosa funzioni, è meglio tenerla viva. Per il prossimo anno e via dicendo parteciperò a delle riunioni di storia dell'arte fuori dagli ambienti scolastici e di conseguenza posterò nuovi appunti anche se magari non saranno frequenti come quelli di prima.

Futuro:
Cosa diventerà questo blog non lo so, con il tempo a poco a poco lo vedremo assieme ma state tranquilli che non butterò via da un giorno all'altro questo contenitore. Vi scrivo quindi per augurarvi una buona estate e per dirvi che ci rivedremo in autunno...


Buona Estate da Luca Rivara





Per veloci aggiornamenti, tenere sempre sotto controllo il mio account di Facebook principale

domenica 23 giugno 2013

Paul Gauguin - prima parte

Ciao a tutti!

Sfruttando una lezione di ripasso in vista dell'esame di storia dell'arte recupero qua il discorso su Gauguin pubblicando la prima parte della lezione (e qua potete trovare la seconda parte).

Il titolo del quadro è La visione dopo il sermone



Qua il pittore rappresenta la lotta tra l'angelo e Giacobbe. Il disegno è diviso in due dal ramo di un'albero e da una parte troviamo il mondo angelico e dall'altra parte il mondo terreno. Lo stile adottato dal pittore è il simbolismo (quindi una visione non della realtà).

martedì 11 giugno 2013

Les mademoiselle avignon

Les mademoiselle avignon - Picasso (1907)



Quest'opera, proto-cubista, con cui Picasso inizia nella ricerca che lo porterà al cubismo analitico. Avignon però non è la città ma una via a Barcellona dove si trovavano i bordelli. Picasso aveva inizialmente concepito la scena normalmente (con le prostitute che ricevevano i clienti) ma poi Picasso si concentrò solo su 5 figure femminili. Tali figure appaiono scorciate e deformate per la differenza dei punti di vista dalla quale vengono viste. Picasso introduce delle novità importanti: le tre figure laterali sono scomposte in piani geometrici, taglienti ed aguzzi che si compenetrano con i piani scomposti dello spazio. La figura seduta sulla destra (per esempio) vediamo il volto e la schiena. Picasso applica il principio della simultaneità visiva. I volti assomigliano a delle maschere africane e in primo piano l'artista colloca della natura morta usando il ribaltamento dei piani di Cèzanne. Picasso rifiuta o non rappresenta la profondità.

mercoledì 5 giugno 2013

Giorgio de Chirico

Ciao a tutti!

Oggi parliamo di Giorgio de Chirico (1888 - 1978) e della Metafisica. La Metafisica nasce dalle riflessioni di De Chirico nel 1910/'11 e come gruppo nasce nel 1917 dall'incontro a Ferrara con Carlo Carrà. Il termine deriva dal greco e vuol dire oltre la fisica (oltre a ciò che noi percepiamo). Il movimento di De Chirico fu, per sua stessa ammissione, un anti-avanguardia perchè aveva continui richiami alla classicità mentre il futurismo divenne un'avanguardia perchè guardava al futuro.

ATTENZIONE! IL QUADRO SOTTO NON E' PRESENTE NEL PROGRAMMA (ma aiuta ad introdurre la lezione)



La pittura di Giorgio de Chirico o la pittura metafisica è la pittura dell'enigma, del dubbio, del mistero, dello spaesamento, del sogno e dell'allucinazione. In latino si legge (in basso a sinistra sulla cornice) che cosa amerò se non ciò che un'enigma.

Canto d'amore (1944)



Giorgio de Chirico dipinge degli oggetti apparentemente in modo incongruo e casuale. Una palla verde, un guanto di plastica, una testa di Apollo belvedere e un muretto con dietro una locomotiva (a sinistra dalla nuvola). La scena si svolge in una piazza porticata chiusa da un muretto di mattoni. I soggetti del quadro però simboleggiano certi aspetti della vita di De Chirico: la locomotiva in ricordo del lavoro di suo padre (ingegnere ferroviere che costruì in Grecia la prima ferrovia), il guanto usato dalle ostetriche al momento del parto e la testa classica in ricordo delle sue origini greche dal momento che nacque in Grecia.

Le opere di De Chirico generano in noi una sensazione di spaesamento perchè non riusciamo a comprendere il significato logico della scena vedendo oggetti messi in luoghi estranei al loro uso (come ad esempio dei mobili all'aria aperta come nella foto qua sotto che non è nel programma)



Le muse ignoranti (1918, il quadro a destra)



Questo quadro rappresenta una piazza formata da assi di legno con sullo sfondo il castello estense di Ferrara e con accanto una fabbrica con due ciminiere (anche se nella realtà non ci sono), Giorgio De Chirico realizza uno spazio incongruo dove ci sono più punti di fuga prospettica. Le due statue assomigliano a due manichini e sostituiscono l'uomo (assente anche in altri quadri) in uno spazio da incubo. Infatti i quadri di De Chirico sono abituati non dall'uomo ma da statue, manichini o ombre: l'uomo non esiste. Inoltre i suoi quadri sono tutti statici e la Metafisica è la pittura del silenzio.

domenica 2 giugno 2013

Ingres - La bagnante di Valpinçon

La bagnante di Valpinçon (1808)



La bagnante di Valpinçon fu un capolavoro del neoclassico. Ingres introdusse delle novità importanti per la rappresentazione del nudo. Per prima cosa il nudo era di schiena (con un precedente di Velazquez - Venere allo specchio), il formato era verticale rispetto al formato orizzontale usato per esempio dalla Venere di Tiziano. La scena è semplice ed è formata da orizzontali e verticali sulle quali risalta la curva del corpo. L'anatomia della schiena è però sbagliata, infatti la schiena è larga e lunga in modo anormale. Ma questa imperfezione è servita al pittore per avere più spazio per i giochi di luce e ombra. La donna indossa un turbante in ricordo della fornarina di Raffaello.

sabato 1 giugno 2013

Piet Mondriaan

Ciao a tutti!

Piet Mondriaan (1872 - 1944)cambia il nome in Mondrian quando dall'Olanda (sua terra natia) va a Parigi nel 1912 in polemica con la stantia, attardata cultura olandese. Il pittore ha sviluppato un'astrazione geometrica a differenza dell'astrazione spirituale di Kandinsky e come quest'ultimo, Mondrian giunge all'astrattismo dopo una lunga fase figurativa.



Qua sopra "barca sul fiume", di quando ancora Mandrian dipingeva paesaggi impressionisti all'aria aperta con i colori cupi tipici della tradizione olandese.Il pittore poi inizia a dipingere i suoi quadri usando i colori come un FAUVE

Mulino al sole



Faro



Mondrian ha 41 anni quando inizia a dipingere quadri dove il soggetto non è più riconoscibile e ne ha 47 quando dipinge i famosi quadri a scacchiera o a griglia. Il soggiorno a Parigi dal 1912 fino al 1914 e il contatto con i cubisti si rivelano esperienze decisive che lo conducono sulla strada della semplificazione e della riduzione della pittura ai suoi due elementi fondamentali: la linea e il colore. Mondrian vuole raggiungere la forma assoluta, la sintesi totale e la massima essenzialità. Dice:"esclusi dalle mie opere le linee curve, verticali ed orizzontali. Sono l'espressione di due forze opposte che generano equilibrio".

Nel 1908 inizia la serie degli alberi che si rivela molto importante perchè testimonia il percorso di Mondrian verso l'astrazione.

L'albero rosso (1908) dove ancora si vede la traccia della pittura FAUVE



L'albero grigio (1912) dove dimostra la conoscenza del cubismo



E nel 1913 Ovale con alberi dove l'albero è irriconoscibile ed è trasformato in un insieme di segni



"costruisco combinazioni di linee di colori su una superficie piatta in modo da esprimere una bellezza generale". Mondrian continua nella sua ricerca minimalista e nel 1919/'20 dipinge i primi quadri a griglia o a scacchiera che sono il suo punto d'arrivo





Mondrian usa linee ortogonali nere che dividono lo spazio matematicamente in piani rettangolari dipinti con i colori primari aggiungendoci il bianco, il grigio e il nero. Questi quadri sono caratterizzati da rigore geometrico e da un'armonia matematica (sezione aurea) assieme ad un equilibrio e bilanciamento cromatico. I quadri vengono fatti per esprimere gli ideali classici di calma, serenità, pace e purezza perchè l'Europa era appena uscita in quegli anni dalla prima guerra mondiale. "Ho eliminato il senso tragico della vita" ha detto Mondrian, i suoi quadri avevano una funzione catartica e di purificazione.

venerdì 31 maggio 2013

Wassily Kandinsky (2° parte) e l'astrattismo

Ciao a tutti

Seconda ed ultima parte su Kandinsky...ho finalmente trovato la cartella con le foto e di conseguenza posso postarle tranquillamente

Chiesa a Murnau



I riferimenti, alla realtà esterna, diventano sempre più difficili..."quest'opera si presenta come un giocoso scarabocchio infantile eseguito di getto per fissare sulla carta l'impulso creativo". Kandinsky si affida esclusivamente ai segni e ai colori il compito di trasmettere un'emozione senza descrivere nulla di reale. Il pittore usa il blu e il rosso, il primo come colore freddo che tende a contrastare, bloccare il movimento espansivo del secondo mentre il rosso tende ad espandersi. La composizione ha un'andamento circolare, dinamico con emozioni allo stato puro. "più è cupo (il blu)più è spirituale e più risveglia in noi il desiderio dell'eterno". Nel 1912 Kandinsky scrive "lo spirituale dell'arte" dove il pittore espone le sue teorie sul colore e sullo stretto rapporto che lega opera d'arte e dimensione spirituale.

Per l'artista il colore ha 2 effetti sullo spettatore: fisico e psichico. Il primo è superficiale e di breve durata e non incide molto mentre il secondo produce una vibrazione spirituale attraverso il colore e raggiunge l'anima. Il colore ha una dimensione, un suono, un'odore e un sapore e produce una sintesi di sensazioni.

Il Rosso: è un colore caldo, vitale, energetico ed è associato al quadrato e alla tuba (come strumento musicale)

Il Blu: colore profondo, spirituale, associato al cerchio e al violoncello

Giallo: colore folle (vedi Van Gogh), irrazionale e come strumento musicale è associato al triangolo e alla tromba

Verde: fa annoiare, opulenza e compiacimento. E' associato al violino.

Improvvisazione 26 (1912)



Anche con questo quadro, il pittore mantiene un legame associativo con la realtà dato che la macchia in rosso in basso a destra sembra una una figura.

Con l'Arco Nero (1913) invece cessano i legami con la realtà e i segni/colori sono totalmente autonomi e privi di aggancio alla realtà



I titoli delle opere di Kandisnky sono riprese dal linguaggio musicale ed indicano uno stretto legame tra la pittura e la musica dato che Kandinsky era amico di Arnold Schoenberg il quale ha rivoluzionato la musica con la dodecafonia (musica atonale che non cerca più l'armonia). Per Kandinsky i suoi corrispondono a i colori e i colori a dei suoni.Lui è sempre stato un'artista (come altri tipo Klee) che ha cercato un legame tra la pittura e la musica e le cui opere (come molti altri) hanno dei ritmi musicali. "Il colore è il tasto del pianoforte, l'occhio il martelletto, l'anima è il pianoforte dalle molte corte" diceva il pittore.

Kandinsky distingue tre tipi di opere: impressioni, improvvisazioni e composizioni (tutti titoli presi dal linguaggio musicale). Le impressioni mantengono ancora un legame con il mondo esterno (tipo il quadro "concerto")



Le improvvisazioni invece esprimono il mondo interiore dell'artista con una genesi immediata, improvvisa, veloce e d'impulso. Ed infine una composizione è molto più articolata (rispetto all'improvvisazione) avendo un lento processo creativo rielaborato a lungo.

mercoledì 29 maggio 2013

Wassily Kandinsky (1° parte) e l'astrattismo

Ciao a tutti!

Puntata in due parti a causa dell'enorme materiale da pubblicare

Oggi parleremo di Wassily Kandinsky (1866 - 1944) che una delle avanguardie che compie il passo decisivo e, a differenza del cubismo che mantiene l'oggetto, l'astrattismo esclude ogni forma di rappresentazione del mondo esterno (la realtà) in forme riconoscibili. L'astrattismo esprime la sfera interiore dell'artista attraverso un linguaggio fatto esclusivamente di segni e di colori dove viene abolita la rappresentazione del mondo interiore in oggetti reali.

I sentimenti sono espressi esclusivamente con il colore e le forme astratte che agiscono a livello emozionale sullo spettatore. Quest'arte nasce nel 1910 con il primo acquarello astratto di Kandinsky la quale diviene la prima opera non figurativa dell'arte occidentale (vedi qua sotto)



Nel 1911, il pittore assieme a Marc fonda il cavaliere azzurro (ricordate il DIE BRUCKE?) che sviluppa una pittura astratta rispetto alla figura dell'altra corrente. Il nome viene scelto perchè Kandinsky ama il colore blu e Marc ha una passione per i cavalli. E Kandinsky fa riferimento ad un quadro fatto da lui precedentemente intitolato proprio il cavaliere azzurro.



K. era affascinato dalle leggende e dai miti del medioevo tedesco, dalla figura del cavaliere senza macchia nè paura che lottano per il trionfo del Bene contro il Male. Due fatti chiave portano Kandinsky a diventare un pittore astratto: a Mosca nel 1895, Monet espone i covoni e il futuro pittore, vedendo da lontano il quadro, è colpito dal colore ma non ne riconosce il soggetto. E capisce che si può fare a meno del soggetto e si può troncare ogni legame con la realtà. E nel 1909 il pittore osserva un suo quadro rovesciato nel suo studio e lo trova "indescrivibilmente bello e sfavillante di fuoco interiore....ora sapevo che l'oggetto nuoceva ai miei quadri". IL pittore giunge all'astrattismo dopo una lunga fase figurativa.



Kandinsky usa i suoi quadri come un pittore FAUVE. Tra il 1908 e il 1910 a Mornau, Kandinsky abbassa gradualmente la rappresentazione di soggetti reali. Questo quadro si chiama Murnau).

venerdì 24 maggio 2013

Questo sono io

Ciao a tutti!

"Questo sono io" (2013)



La fine del mio ultimo anno scolastico sta arrivando e dopo un'anno passato a disegnare quadri altrui (scoprendo le difficoltà del disegnare secondo le tecniche impressioniste e via dicendo)mi sono detto: stavolta disegno qualcos'altro. In realtà è tutto partito dal fatto che uscendo tardi dal lavoro non avevo voglia di correre come un pazzo per procurarmi l'ennesima fotografia di un dipinto e, preso il foglio bianco sono andato a scuola. Lì sono rimasto parecchio titubante sul cosa fare e sopratutto pensavo di passare il tempo tracciando delle linee di colori alla babbo...Poi però le cose sono cambiate. Mi sono deciso a rimettermi in gioco e a darmi da fare e, ispirandomi agli astrattisti (anche grazie agli esempi fatti vedere dal prof di arte) ho deciso di disegnare come mi sentivo dentro.

Dentro di me, in quel momento c'erano sentimenti come la gioia, speranza e la tranquillità ma anche la bellezza del colore e di conseguenza ho deciso di disegnare questa esplosione di colore e di contrasti. Non è stato facile perchè sentivo che dentro di me c'era qualcosa che mi tratteneva e so che non sono riuscito a mettere tutto me stesso su quel foglio ma ho un pò esitato come se avessi paura di sbagliare.

Però sono orgoglioso perchè mi sembra di iniziare a camminare con le mie gambe dopo tutto il tempo che vado al serale. Ora capisco che quando un pittore dipingeva certi quadri, doveva essere più libero del giudizio altrui / paura di sbagliare rispetto ad altri

giovedì 23 maggio 2013

Giacomo Balla

Giacomo Balla (1871 - 1958)

Fu un artista futurista che studiò il movimento delle figure disegnando una scomposizione del soggetto attimo per attimo mediante la ripetizione della stessa figura più volte. Un quadro, che non è presente nel nostro programma di studio, è "ragazza che corre sul balcone". Si tratta di sua figlia Luce (e poi c'era anche sua sorella Elica).



La figura nel dipinto viene ripetuta più volte e la figura della figlia e della ringhiera si compenetrano a vicenda. Il colore viene distribuito mediante quadratini cromatici o tasselli di colore, tecnica che ricorda il Divisionismo.

Il pittore prende spunto dalle fotografie di Muybridge e di Marey i quali lo hanno ispirato.

Un'opera di Balla che invece c'è nel programma è Lampada ad Arco, dove la luce elettrica (il futuro, l'opera umana, il nuovo) vince quella della luna (che ricorda il romantico e quindi il passato)



L'altra opera di Balla è "dinamismo di un cane al guinzaglio" dove il quadro ha un taglio fotografico e rappresenta una donna che tiene al guinzaglio un cane ed entrambi i soggetti sono rappresentati nel momento di muoversi



Tale tecnica (di disegnare più gambe per rappresentare il movimento) è stata però già usata in passato....dai disegni primitivi (vedi grotte di Altamira, dove un bisonte ha più zampe per indicarne il movimento e tanto per dire che nel mondo dell'arte è un continuo ripetersi).




I QUADRI QUA SOTTO ------- (DI BALLA)----------------------------------- NON SONO NEL PROGRAMMA

"Le mani del violinista"



"Il volo di una rondine" (ripetuta nello spazio)



Infine, nel 1912/1913, Marcel Duchamp (dadaista) ebbe anche lui una fase cubo-futurista con "nudo che scende le scale" ripetuto più volte fondendo e compenetrandosi a vicenda



Infine anche in Russia, il futurismo ha avuto i suoi seguaci. Tra cui Natalja Goncharova. In Russia, il movimento dei futuristi si chiamò Raggismo.

"Il ciclista"

mercoledì 22 maggio 2013

Umberto Boccioni (seconda ed ultima parte)

Ciao a tutti!

Seconda ed ultima parte su Umberto Boccioni.



Umberto Boccioni (UB) dipinge un trittico (tre quadri) intitolato "gli stati d'animo" nel 1911 dopo un viaggio a Parigi dove UB conosce le opere cubiste di Picasso, di Georges Braque e sopratutto di Robert Delaunay che inventa il cubismo orfico (da Orfeo, quello di Euridice) il quale dipinge una serie di quadri dedicati alla torre Eiffel nei quali offre una visione dinamica e molto colorata a differenza del cubismo statico di Picasso.



Il soggetto del quadro di UB degli stati d'animo sono i diversi stati d'animo al momento del congedo. Il quadro centrale (il primo postato) è ambientato nella stazione di Milano e rappresenta una locomotiva (vedi numero di serie). Questa idea di scrivere il numero si ispira al cubismo di Picasso che scrive numeri e lettere per dare concretezza all'immagine. Il quadro di Boccioni mostra una locomotiva che squarcia lo spazio, genera linee ondulate che determinano il movimento. Le figure che si salutano (verdi) rese mediante una compenetrazione dinamica si fondono l'una con l'altra e sullo sfondo possiamo vedere un traliccio (o più) che rappresentano la modernità. D'altra parte i disegni del treno e della stazione erano già stati realizzati da Turner (Pioggia, Vapore e Velocità) e da Monet (stazione di saint-lazare).

Quelli che vanno



A sinistra del trittico, questa scena è ambientata sul treno mentre le case scorrono dal finestrino e le teste dei passeggeri sono scomposte secondo la sintassi cubista. La stesura del colore è fatta da pennellate dinamiche, frammentate che sono traiettorie dinamiche di movimento. L'ultimo quadro del trittico è " quelli che restano"



Le figure sono tristi, il quadro è dominato da toni freddi (verdi ed azzurri) in modo da comunicare malinconia. Il movimento delle persone sembra lento, faticoso e pesante imprigionato nelle pennellate verticali come delle sbarre di colore che imprigionano le figure. Le figure del quadro si muovono comepentrando con il volume delle case.

ATTENZIONE! QUESTA PARTE QUA SOTTO NON E' NEL PROGRAMMA!!!!!

Ritratto della madre di Umberto Boccioni (a confronto con quella di Picasso)



I volumi della testa di sua madre (quella a sinistra e più colorata) sembrano espandersi nello spazio e si fondono con le case mentre il disegno di Picasso è però più statico.

Elasticità



Figura del cavallo, cavaliere e l'ambiente con i soliti tralicci, compenetrazione ottenuta attraverso il movimento

RIPRENDE LA PARTE NEL PROGRAMMA

Dinamismo di un calciatore



In questo quadro, Umberto Boccioni sfiora l'astrazione. La figura del calciatore è scomposta in piani plastici e aerodinamici e l'immagine è ripetuta più volte diventando più lontana dell'immagine realistica.


Boccioni Scultore

Forme uniche della continuità dello spazio



Forme uniche della continuità dello spazio, è un'uomo che cammina a grande velocità e che fende lo spazio il cui corpo si trasforma sotto l'azione del movimento e si scompone in piani aerodinamici attraverso i quali il corpo si apre allo spazio. UB si ispira nella resa del movimento ala Nike un capolavoro originale della scultura ellenistica. UB si ispira alle opere di Medardo Rosso che riconosce come suo predecessore il quale ha lavorato sopratutto la cera per le sue sculture e i contorni delle sue opere sembrano perdersi fondendosi con l'ambiente circostante.

Bambino alle cucine economiche



ATTENZIONE! -------------------------------- NON NEL PROGRAMMA

Sviluppo di una bottiglia nello spazio



La bottiglia (opera a destra) si espande nello spazio dinamicamente mentre a sinistra c'è la faccia di sua madre con in testa una casa per via della compenetrazione dinamica futurista (la casa entra nella testa della madre - il tram entra nelle case e le case si gettano sul tram)

Alla prossima...con Giacomo Balla!

giovedì 16 maggio 2013

Umberto Boccioni

Umberto Boccioni (1882 - 1916)

Nasce a Reggio Calabria ma frequenta lo studio di Giacomo Balla a Roma (nel 1907) e si trasferisce a Milano dove entra in contatto con Filippo Tommaso Marinetti ed aderisce con entusiasmo al futurismo.

Rissa in Galleria (1910)



Questo quadro è il primo capolavoro (o uno dei primi) dipinto con un forte stile Divisionista. La scena rappresenta la vita notturna nella galleria Vittorio Emanuele di Milano. La rissa è dovuta al fatto che molto spesso gli spettacoli futuristi si concludevano con delle risse perchè gli artisti agitavano il pubblico provocandolo (anche negli '30 del XX secolo a Genova ci fu una rissa provocata dai futuristi).

Nel quadro tutto è in movimento, le figure sono traiettorie dinamiche (linee di forza) attratte e respinte da forze centrifughe e centripete (le figure o si allontanano o si avvicinano alla rissa).

Luce, Colore e Movimento

La luce dei lampioni e della vetrina come elogio dell'elettricità come farà Balla nel suo quadro Lampada ad Arco (qua sotto)



La luce artificiale che oscura la luce della Luna. La Luna, in questo caso, diventa il simbolo del romantico, del passato e dato che per i futuristi il motto è "uccidiamo il passato" allora qua diventa "uccidiamo il chiaro di luna".

La Città che Sale (Boccioni, 1910 - 1911)



La città che si trasforma, che rinnova, che progredisce = la città del futuro. Il soggetto è lo sviluppo urbano e il mondo del lavoro "un'inno al nostro tempo industriale".

Il quadro rappresenta un gruppo di operai al lavoro in un cantiere edile con i cavalli che sono la forza lavoro ma che hanno anche un significato allegorico, cioè la velocità, la forza energica. Anche in questo caso le figure degli operai e dei cavalli si compenetrano a vicenda.

L'autore usa la tecnica divisionista in modo dinamico (la frammentazione del colore) riprendendo i temi cari al futurismo (colore, luce e movimento). Il merito di Boccioni sta nel fatto di aver introdotto nella pittura italiana nuovi soggetti. Le periferie, l'industria, il cantiere e le case in costruzione. Il quadro La città che sale rinnova la pittura italiana. L'autore non imita più il reale ma rappresenta uno stato d'animo mediante la luce, il colore e il movimento. Questa pittura diventa un'opera di svolta.

Il pittore muore giovanissimo nel 1916 quando si arruola volontario per la guerra e muore cadendo da cavallo durante una licenza.