mercoledì 5 giugno 2013

Giorgio de Chirico

Ciao a tutti!

Oggi parliamo di Giorgio de Chirico (1888 - 1978) e della Metafisica. La Metafisica nasce dalle riflessioni di De Chirico nel 1910/'11 e come gruppo nasce nel 1917 dall'incontro a Ferrara con Carlo Carrà. Il termine deriva dal greco e vuol dire oltre la fisica (oltre a ciò che noi percepiamo). Il movimento di De Chirico fu, per sua stessa ammissione, un anti-avanguardia perchè aveva continui richiami alla classicità mentre il futurismo divenne un'avanguardia perchè guardava al futuro.

ATTENZIONE! IL QUADRO SOTTO NON E' PRESENTE NEL PROGRAMMA (ma aiuta ad introdurre la lezione)



La pittura di Giorgio de Chirico o la pittura metafisica è la pittura dell'enigma, del dubbio, del mistero, dello spaesamento, del sogno e dell'allucinazione. In latino si legge (in basso a sinistra sulla cornice) che cosa amerò se non ciò che un'enigma.

Canto d'amore (1944)



Giorgio de Chirico dipinge degli oggetti apparentemente in modo incongruo e casuale. Una palla verde, un guanto di plastica, una testa di Apollo belvedere e un muretto con dietro una locomotiva (a sinistra dalla nuvola). La scena si svolge in una piazza porticata chiusa da un muretto di mattoni. I soggetti del quadro però simboleggiano certi aspetti della vita di De Chirico: la locomotiva in ricordo del lavoro di suo padre (ingegnere ferroviere che costruì in Grecia la prima ferrovia), il guanto usato dalle ostetriche al momento del parto e la testa classica in ricordo delle sue origini greche dal momento che nacque in Grecia.

Le opere di De Chirico generano in noi una sensazione di spaesamento perchè non riusciamo a comprendere il significato logico della scena vedendo oggetti messi in luoghi estranei al loro uso (come ad esempio dei mobili all'aria aperta come nella foto qua sotto che non è nel programma)



Le muse ignoranti (1918, il quadro a destra)



Questo quadro rappresenta una piazza formata da assi di legno con sullo sfondo il castello estense di Ferrara e con accanto una fabbrica con due ciminiere (anche se nella realtà non ci sono), Giorgio De Chirico realizza uno spazio incongruo dove ci sono più punti di fuga prospettica. Le due statue assomigliano a due manichini e sostituiscono l'uomo (assente anche in altri quadri) in uno spazio da incubo. Infatti i quadri di De Chirico sono abituati non dall'uomo ma da statue, manichini o ombre: l'uomo non esiste. Inoltre i suoi quadri sono tutti statici e la Metafisica è la pittura del silenzio.

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