domenica 27 dicembre 2020

Coerenza con il nostro "sì"

Gesù rammenta a Luisa - che le chiedeva la liberazione da una croce per lei insopportabile - il "sì" libero e volontario alla Sua Volontà che un giorno ella pronunciò e a cui occorre rimanere fedeli senza fare opposizione alcuna. Le scelte importanti della nostra vita: come vanno prese e come vanno rispettate in tutte le loro conseguenze e fino in fondo. Libro di cielo volume 17, 11 e 17 Settembre 1924, 7 Maggio 2020

11 Settembre 1924 Terribili effetti delle opposizioni dell’anima alla Volontà di Dio. Nel Cielo, tutta l’eternità si aggira intorno all’anima che è vissuta nella Divina Volontà, per arricchirla e felicitarla, non la priva di nulla di ciò che Essa contiene

Mi sentivo molto turbata e pregavo Gesù che avesse compassione di me, che prendesse Lui tutta la cura della povera anima mia e gli dicevo: “Deh! allontanami anche tutti, purché mi resti Tu solo, Tu solo mi basti. Dopo tanto tempo avresti dovuto contentarmi, molto più che non chiedo che Te solo.” (Luisa)

Qui c'è una questione ricorrente di Luisa: essere liberata dalla "schiavitù" del confessore che deve andarla a liberare dal suo solito stato (lo stato di irrigidimento in cui cadeva di notte e che si scioglieva con un segno della croce del sacerdote al mattino ndr). Si capisce dagli scritti che come ogni buon santo ciò che muove questo desiderio non è la cura di sè stessa ma il fastidio che provoca al confessore che ogni giorno deve andare a casa sua tutti i giorni altrimenti lei rimane così a tempo indeterminato. Dentro il cuore di quest'anima chiede a Gesù di essere liberata da questo fastidio (in questo senso vuole essere liberata dal confessore). E Gesù trae occasione da questo per dare un'insegnamento che la fa anche tremare Luisa di spavento.

Luisa ("... anzi ti prego di liberarmi dalla più brutta delle sventure, che io non faccia la tua Santissima Volontà; né ti prego di liberarmi dal patire, anzi accrescimelo pure, solo ti prego, da te, voglio sempre se Tu lo vuoi, solo la grazia che mi liberi dal fastidio che do al confessore, questo mi è troppo duro e sento che non ho la forza per sopportarlo, quindi, se a Te piace, oppure dammi più forza, ma non permettere che non si compia la tua Santissima Volontà su di me.”)

C'è sempre questa clausola in Luisa: ha imparato e guai a noi se quando preghiamo non abbiamo chiaro questa clausola. Ciò nonostante si becca una caritatevole e garbata tiratina d'orecchie da parte di Gesù.

E Gesù, riprendendo il suo dire, ha soggiunto: “Figlia mia, ricordati che ti domandai un “sì” nella mia Volontà e tu lo pronunziasti con tutto amore,..."

Nella nostra vita cristiana noi dobbiamo fare le persone serie, nel cristianesimo ci sono alcuni sì che una volta detti non ce li possiamo rimangiare. Dobbiamo pensarci bene prima di dirli perchè da quei sì non si può tornare indietro. Il nostro sì alla vita cristiana, pensiamo ad una persona che si battezza da adulto, mica può chiedere il battesimo volontariamente e tornare dopo a vivere come un pagano peccatore, sarebbe molto più colpevole di una persona battezzata da bambino (quindi altri hanno detto sì per quella persona) ma dopo non è stata cristianamente educata come devono e come si sono impegnati a farlo e quindi questa persona cresce ignaro di tutto e che colpa ne ha? Pensiamo ai grandi sacramenti: il Matrimonio, la Professione Religiosa e l'Ordine Sacro. Non c'è nessun'ordine del medico di sposarsi, di prendere l'ordine sacro meno che mai di professare di seguire Gesù umile, povero e casto per tutta la vita dentro un'ordine religioso. Ma se tu quel sì lo hai detto, da quel momento in poi Nostro Signore vuole che tu sia coerente con il tuo sì e non c'è niente da fare. Non si torna indietro. Che poi richiederà tutte le fatiche della vita quotidiana per esservi fedele. Se uno si è sposato a cuor leggero, di quel sì deve essere pronto a prendersene le conseguenze. L'esperienza del don dice che molti matrimoni vanno a finire malamente perchè sono stati contratti a cuor leggero e poi vanno a finire male. Una vocazione, ci deve essere un discernimento attento sia da parte dell'interessato/a sia da parte di chi deve accoglierlo. Vale sia per i sacerdoti che i religiosi.

Vivere nella dv è una cosa bellissima, quel sì che noi diciamo alla dv poi il Signore lo verrà a riscuotere e non è il caso farla a cuor leggero. Quante volte il don si è trovato di fronte a persone che fanno consacrazioni impegnative come la consacrazione monfortana così. Ok, il Totus Tuus è stupendo ma tu sei in grado di assumerti quegli impegni che ciò comporta? Te li assumi davanti a Dio e alla Madonna, e poi che fai? Vivere nella dv e se poi ti arriva una croce a te sgradita? (Vedi esempio di Luisa: qualsiasi cosa ma toglimi il confessore). La risposta è no, non te la tolgo questa croce (discorso di Gesù a chi ha detto sì alla dv) perchè se tu non mi avessi detto sì non ci sarebbe nessun problema. Luisa era libera di abbracciare o no la proposta di Gesù.

".. quel “sì” esiste ancora e ha il primo posto nella mia Volontà interminabile. Tutto ciò che tu fai, pensi e dici, è legato a quel “sì”, cui niente sfugge..." Gesù

E che succede? Che se tu inizia ad opporti alla dv, non accetti questa cosa...è fastidio per il confessore? Se la vedrà il Signore con il confessore, non sono problemi miei.

"..Vedi, come tu facevi quella piccola opposizione, quel tuo “sì” ha tremato di spavento; a quel tremito le fondamenta dei cieli si sono scossi tremanti; tutti i santi, gli angeli e tutto l’ambito dell’eternità hanno guardato con orrore e con dolore, sentendosi strappare un atto della Volontà Divina, e siccome la mia Volontà involge tutti e tutto, sentivano i tuoi atti diventati una sol cosa con loro e quindi tutti sentivano il doloroso strappo, potrei dirti che tutti si atteggiavano a profondo dolore.” Gesù

Se abbiamo detto sì e poi iniziamo ad svincolare quando il Signore ci mette di fronte qualcosa (toglimi questa prova ecc...) il Sì trema di spavento. Domanda aperta: questo si riferiva solo al sì di Luisa o a tutti quanti i sì detti? Il Signore sta parlando solo a Luisa o sta parlando a tutti? Queste cose fanno riflettere. Luisa allora corre ai ripari:

(Luisa) Ed io, spaventata dal dire di Gesù, ho detto: “Amor mio, che dici? Possibile tutto questo male? Il tuo dire mi fa morire di pene, deh! perdonami, abbi misericordia di me che sono tanto cattiva e conferma il mio “sì” con legami più forti nella tua Volontà; anzi, fammi morire anziché farmi uscire dalla tua Volontà.” E Gesù di nuovo: “Figlia mia, quietati, come subito ti sei rimessa nel mio Volere, tutte le cose si sono quietate e si sono atteggiate a nuova festa. Il tuo “sì” continua i suoi veloci giri nell’immensità della mia Volontà...."

Che uno abbia qualche momento in cui vacilla in pò, ci può stare ma che sia qualche momento perchè poi dobbiamo rientrare se vogliamo vivere questa vita. Vivere nella dv vuol dire rinunciare alla nostra volontà umana, vuol dire dare carta bianca all'Altissimo, carta bianca. Non posso dire al Signrore scrivici tutto tranne che questo, non si può. Nel cuore non ci possono essere limiti alla dv, Gesù dev'essere libero di fare noi quello che vuole. Nella consacrazione Totus Tuus, si dà carta bianca alla Madonna di fare quello che vuole senza che lo schiavo si opponga, diventi uno schiavo d'amore cioè che tu per amore ti metti nella stessa condizione in cui stavano gli schiavi ai tempi dei romani. Sei tu che volontariamente che quando capisci la volontà della Madonna lo devi fare non capendo altro. Questa devozione è tutta interiore, non consiste nella catenella ecc... si fanno ma non sono le cose più importanti, così come la consacrazione alla divina volontà non sono (ad avviso del don) le cose esteriori (capiamoci bene...pensiamo un'anima che si fonde nel divin volere, fa gli atti e poi Nostro Signore Gesù Cristo la mette di fronte ad una croce e quella persona inizia a sbraitare e svalvolare come un bambino capriccioso..quell'anima sta vivendo veramente nella divina volontà? Ad avviso del don no). Fare gli atti è una cosa impegnativa per la quale ci vuole attenzione e il metterci, ma è una cosa alla portata. Così come il paragone mariano: recitare il Magnificat dopo la comunione? Va bene. Recitare la coroncina delle 12 stelle al mattino? Sì può fare, sono impegni ma abbastanza alla portata, ma se io comprendo un volere preciso della Madonna (tipo per esempio quello che dice nelle apparizioni mariane autentiche) come faccio a tirarmi indietro? Sarebbe normale che la Madonna non possa contare su chi si è professato suo schiavo d'amore? E non sia il primo a tradurre in atto tutti quanti i suoi desideri e voleri? Così sarebbe assurdo che una persona moltiplicasse gli atti nella dv e poi, trovandosi di fronte ad una grossa sofferenza e fastidiosa e preghi Dio di toglierla andando a rinnegare quel sì che bisogna dirlo. Per entrare nella dv bisogna conoscerla e poi bisogna decidersi. Ma quella decisione - decidere viene dal dare un taglio, c'è uno stacco, fino ad ieri è stato così d'ora in poi sarà diversa. Come quando uno si sposa: uscito dalla Chiesa la tua vita è cambiata per sempre. Non è più la stessa. Dal giorno in cui il don è diventato prete non è più lo stesso. Ci sono delle scelte spirituali ed esistenziali che sono simili a quei modelli sacramentali che caratterizzano la vita cristiana e ci fanno comprendere che davanti a Dio le cose si fanno sul serio e se uno ha qualche dubbio aspetta. Meglio rimandare (esempio del don) l'ordinazione di una persona piuttosto che consacrare una persona che non sia del tutto convinta. Come farebbero molto meglio molte coppie a rimandare il matrimonio. Se non sei sicuro rimanda, è chiaro che non avremo le sicurezze al 100% ma se ci sono dei grossi dubbi rimanda. Ogni vocazione ha sempre un margine di rischio, ogni persona deve poi affidarsi e buttarsi; ma non puoi fare il balzo se hai dei grossi dubbi e remore.

La nostra tenuta va verificata con il tempo e non bisogna bruciare le tappe, un seminarista oggi per diventare prete deve aspettare al minimo 6 anni. Perchè per maturare una scelta significativa di vita ci vuole del tempo, ci vuole che tu reggi e che superi alcune prove. Quanto sarebbero belli i matrimoni con 6 anni di fidanzamento casto per dimostrare che ti interessa la persona e non perchè vuoi fare marito e moglie prima del tempo. Impari a dialogare, a rispettare ed ad amarlo e vedrai come durerà quel matrimonio. Quando succedono i guai, dietro di essi c'è sempre la nostra volontà umana; e le scelte grosse della vita non si fanno a cuor leggero perchè poi la scelta ti presenta il conto e quel conto lo paga il diretto interessato.

17 Settembre 1924 Operare nella Divina Volontà significa che: il Sole della Divina Volontà, trasformando in Sole la volontà umana, agisce in essa come nel suo proprio centro. Gesù benedice questi scritti

(Luisa) Onde dopo, il mio dolce Gesù ha preso tutti i libri scritti sul suo Divin Volere, li ha messi insieme, poi li ha stretti al cuore e con una tenerezza indicibile ha soggiunto: “Benedico di cuore questi scritti, benedico ogni parola, benedico gli effetti ed il valore che essi contengono; questi scritti sono una parte di Me stesso.”

Ogni volta che stiamo di fronte agli scritti (di Lusia ndr), stiamo di fronte ad una cascata di grazie di cui purtroppo a causa della nostra miseria, non riusciamo a rendercene conto. E ringraziamo il Signore.

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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